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Amnesty International a Colin Powell
- Subject: Amnesty International a Colin Powell
- From: "Fuoriscaffale" <fuoriscaffale at tin.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Wed, 29 Jan 2003 00:54:40 +0100
----- Original Message ----- From: Amnesty International <press at amnesty.it> To: <stampa at amnesty.it> Sent: Monday, January 27, 2003 1:30 PM Subject: Amnesty International a Colin Powell: "La minaccia irachena giustifica la minaccia che un'azione militare rappresenta per i dir > # Questa lista per la distribuzione delle informazioni > # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. > # Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner at amnesty.it > # Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare press at amnesty.it > > > COMUNICATO STAMPA > CS10-2003 > > > AMNESTY INTERNATIONAL A COLIN POWELL: 'LA MINACCIA > IRACHENA GIUSTIFICA LA MINACCIA CHE UN'AZIONE > MILITARE RAPPRESENTA PER I DIRITTI UMANI?' > > 'Quanto pesa la minaccia posta oggi dall'Iraq rispetto a quella che > un'azione militare americana rappresenta per i diritti umani e le vite > innocenti in Medio Oriente?'. E' questa la domanda che Irene Khan, > segretaria generale di Amnesty International, ha rivolto ieri a Davos > al segretario di Stato USA Colin Powell. > > Mentre ascoltava l'intervento di Powell al Forum economico > mondiale, Irene Khan ha voluto esprimere la preoccupazione di molti > gruppi della societa' civile per la situazione umanitaria in Iraq, > estremamente fragile dopo un decennio di sanzioni e di gravi > violazioni dei diritti umani compiute dal regime iracheno. > > 'L'azione militare potrebbe facilmente precipitare in un enorme > disastro. Come nel 1991, potremmo trovarci ancora di fronte a un > milione di rifugiati e a un incubo umanitario, qualora Iran e Turchia > confermassero l'annunciata intenzione di chiudere i confini' ha > aggiunto Irene Khan. > > La segretaria generale di Amnesty International ha anche messo in > guardia circa il rischio di rappresaglie all'interno dell'Iraq: > 'Conoscendo il modo in cui Saddam tratta il suo popolo quando e' > messo in difficolta', l'eventualita' di un bagno di sangue sarebbe > assai probabile. Questa non e' solo una congettura: e' cio' che e' > accaduto in passato e potrebbe accadere ancora'. > > L'effetto dell'azione militare nei confronti dell'Iraq non sarebbe > limitato a questo paese: Irene Khan ha paventato un 'effetto onda > ovunque: peggioramento del conflitto in Medio Oriente, proteste e > violenze in altri paesi musulmani, la vita di molte persone a rischio'. > > Amnesty International crede che sacrificare i diritti umani delle > persone in nome di considerazioni geopolitiche e' > inaccettabile. > > > FINE DEL COMUNICATO > Roma, 27 gennaio 2003 > > > > Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: > Amnesty International, tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: > press at amnesty.it > > > >
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