Trento, la Digos a scuola: le maestre parlano di globalizzazione



Fonte: L'unita' on line

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24.01.2003
Trento, la Digos a scuola: le maestre parlano di globalizzazione
di red.

Le maestre parlano a scuola dello sfruttamento dei lavoratori nei paesi del Terzo Mondo da parte delle multinazionali e spiegano alcuni dei temi della globalizzazione . Il giorno dopo il questore Antonio De Luca spedisce un funzionario della Digos si presenta dal direttore per chiedere informazioni sulle insegnanti e sul loro programma di insegnamento. È successo a Trento nei giorni scorsi. La scuola incriminata è la “Raffaello Sanzio”, dove si sta svolgendo un progetto interculturale regolarmente approvato e inserito nel programma di insegnamento.

Non si sa che cosa abbia detto il poliziotto al dirigente scolastico Flavio Vadagnini. Certo la visita della Digos in una scuola ha creato sconcerto e preoccupazione. L'arrivo della polizia di questi tempi potrebbe lasciar immaginare scenari ben più drammatici di una lezione in classe. Evidentemente non è così se un questore si sente in obbligo di spedire un ispettore a indagare. Su che cosa non è dato di sapere.

Secondo quanto riportato dal quotidiano L'Adige, Vadagnini si è molto sorpreso per l'inusuale visita. «La mia preoccupazione – ha spiegato il direttore - è stata subito quella di informarmi se avevamo acquistato dei libri di testo con un linguaggio non adeguato ai bambini di quinta elementare. Dopo il colloquio con le insegnanti ho appreso che erano stati semplicemente letti dei testi e che si era parlato di argomentazioni comprese nel progetto interculturale». Sempre secondo il dirigente scolastico, la maestre avrebbero ricevuto numerose attestazioni di solidarietà da parte degli altri genitori.

Il questore Antonio De Luca si è giustificato sostenendo che si era presentata da lui la zia di una allieva per protestare contro le lezioni. In particolare le lezioni sulla globalizzazione, durante le quali era stato spiegato che per confezionare alcuni prodotti vengono sfruttati i bambini, e che per combattere queste pratiche alcune organizzazioni propongono delle campagne di boicottaggio di alcune multinazionali.

«Io mi sono limitato a raccogliere la lamentela di una familiare dell´alunna. Poiché si è rivolta al questore, io le ho dato ascolto e quindi ho riferito al dirigente scolastico. Ho fatto solo da tramite, tanto che non so neppure cosa poi abbia deciso la scuola» ha spiegato il questore, che non ha però chiarito chi sia questa cittadina così influente da riuscire a farsi ricevere nientemeno che dal questore di Trento semplicemente per esprimere una cosiddetta “lamentela”.