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La nonviolenza e' in cammino. 457
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 457
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 26 Dec 2002 00:00:25 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 457 del 26 dicembre 2002 Sommario di questo numero: 1. Adriana Zarri, no alla guerra 2. Ida Dominijanni: le migliori dell'anno. Per caso 3. Il verbale dell'incontro del 17 novembre a Verona del Movimento Nonviolento 4. Letture: Roger Caillois, La vertigine della guerra 5. Riletture: Natalia Ginzburg, Lessico famigliare 6. Riletture: Contadini e luigini. Testi e disegni di Carlo Levi 7. Riletture: Carlo Alberto Madrignani, L'ultimo Cassola 8. Riletture: Peacelink (a cura di), Cronache da sotto le bombe 9. Riletture: Maria Teresa Tarallo, Con il mondo a scuola 10. Riletture: Abram Terz (Andrej Sinjavskij), Una voce dal coro 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento 12. Per saperne di piu' 1. RIFLESSIONE. ADRIANA ZARRI: NO ALLA GUERRA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 dicembre 2002. Adriana Zarri e' nata a S. Lazzaro di Savena nel 1919, teologa, saggista, scrive su diverse riviste. Tra le sue opere segnaliamo almeno Nostro Signore del deserto, Cittadella; Erba della mia erba, Cittadella; Dodici lune, Camunia; Il figlio perduto, La Piccola] "La difesa degli interessi di un paese non puo' essere identificata con l'autodifesa e quindi non puo' giustificare un attacco"; "La guerra preventiva e' un'azione di attacco e non di difesa e per questo non puo' essere ammessa dalla Santa sede sotto la definizione di guerra giusta", afferma monsignor Martino. A parte il fatto che la guerra e' sempre ingiusta (verita' che sembra ormai acquisita), anche secondo la vecchia teoria che pretendere di fissare i criteri atti a giustificare (a render giusta) una belligeranza - questi non ricorrono nella guerra preventiva. E il papa incalza: "Non si potra' eliminare la fame finche' nel mondo si investono tanti miliardi di dollari l'anno in spese militari". Se si pensa che la spesa degli Stati Uniti per la ricerca e lo sviluppo bellico si aggira sui 50 miliardi di dollari l'anno, e che il presidente Bush seguita a dichiarare la necessita' della guerra preventiva, l'opposizione vaticana non potrebbe essere piu' chiara. Non c'e' bisogno del nome per individuare il destinatario della condanna; e c'e' da sperare che la gente capisca. Ma non sembra capire, se e' vero che sei americani su dieci sono favorevoli all'uso dell'atomica. Non c'e' comunque da stupirsi. L'abbiamo sperimentato anche in Italia come la pubblica opinione si possa manipolare; e i piu' anziani di noi ricordano (i piu' giovani l'apprendono dai libri di storia, finche' non saranno censurati...) quando le folle osannavano alla guerra mussoliniana e molti partivano volontari, con un ardore patriottico almeno pari alla stoltezza. 2. RIFLESSIONE. IDA DOMINIJANNI: LE MIGLIORI DELL'ANNO. PER CASO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 dicembre 2002. Ida Dominijanni (per contatti: idomini at ilmanifesto.it), giornalista e saggista, e' una prestigiosa intellettuale femminista e pacifista] Quando si dice che uno tira la pietra e nasconde la mano. Il settimanale "Time", nel suo consueto gioco di Natale sull'uomo dell'anno, per il 2002 premia tre donne, le whistleblowers Cynthia Cooper, Coleen Rowley e Sherron Watkins, ne fa delle eroine pari ai pompieri delle Twin Towers, e poi rassicura i lettori: che siano tre donne, scrive, non e' nulla piu' che una coincidenza. Ora, su quanto le coincidenze siano casuali o no si potrebbe aprire una lunga parentesi. Ma andiamo con ordine. Le tre donne in questione guadagnano la copertina del settimanale per avere tutte e tre denunciato (da cui il nome, che loro peraltro detestano, di wistleblowers) i giochi sporchi del potere economico e politico americano. Cynthia Cooper, manager di massimo livello della Worldcom, ha scoperto prima davanti al consiglio d'amministrazione e poi davanti agli investigatori l'altarino del falso in bilancio della corporation. Sherron Watkins, vice presidente della Enron, ha denunciato l'imbroglio prima al consiglio d'amministrazione e poi in un'audizione della commissione d'inchiesta del parlamento. Coleen Rowley, avvocata nell'ufficio legale dell'Fbi, non aveva falsi in bilancio da denunciare ma qualcosa di peggio, cioe' la sottovalutazione che i suoi capi avevano fatto del rapporto su Zacharias Moussaoui, il kamikaze rimasto fuori dal gruppo degli attentatori dell'11 settembre e in seguito arrestato e processato. Tutte e tre hanno poco piu' o poco meno di 40 anni, tutte e tre vengono dalla provincia americana, sono sposate, hanno i soliti problemi di compatibilita' fra famiglia e lavoro. Nessuna delle tre, sottolinea ancora il settimanale, aspirava alle luci della ribalta, ne' si era distinta per essere particolarmente ribelle alle regole; tutte e tre hanno messo a rischio lavoro, salute, privacy, e l'hanno pagata cara in termini di carriera, stipendio, ostilita' dell'ambiente di lavoro; ciascuna delle tre si e' fatta forza sapendo che un'altra donna, in un altro posto, stava facendo lo stesso strappo alla regola dell'acquiescenza che stava facendo lei. Ma che siano tre donne, scrive il "Time", e' solo un caso, perche' studi recenti dimostrano che le donne sono meno disponibili degli uomini a denunciare imbrogli e misfatti e ad aprirci dei conflitti. L'autorevole settimanale e' in difficolta': fra la tentazione di idealizzare l'ex secondo sesso trasformandolo da angelo della casa in angelo della societa' e quella di neutralizzarlo non sa bene che fare, e sceglie la strada di minor rischio dell'etica della cittadinanza cara alla retorica americana: come i pompieri di Ground Zero, le tre eroine del 2002 non hanno fatto altro che fare bene il loro lavoro, e prendere in mano il timone della barca quando rischiava di affondare. Ma come il "Time" stesso osserva, per comportarsi cosi' bisogna sapere da se' quello che bisogna fare, senza aspettare indicazioni e ordini dai superiori. Ci vuole, in altri termini, un certo grado di indipendenza dal potere. Una delle tre cover women, intervistata dal settimanale, dice che a lei questa indipendenza l'ha data sua madre; e tutte e tre se la sono data in corso d'opera a vicenda da lontano. Sara' pure una coincidenza, ma non del tutto casuale se questa indipendenza viene dal sesso tradizionalmente escluso dal potere, che tutti i media del mondo ci rappresentano ogni giorno come se non facesse altro che rincorrere il potere e che invece, dicono studi recenti diversi da quelli citati dal "Time", sta costruendo tutt'altro: amore per quello che fa, responsabilita' per come lo fa, disponibilita' a mettersi in gioco senza risparmio, opposizione strenua al cinismo che sguazza nei crolli economici sociali e politici e via dicendo. Funziona cosi' non solo alla Enron o alla Worldcom ma in qualunque posto, si chiama femminilizzazione del lavoro e riserva sempre delle sorprese. 3. MATERIALI. IL VERBALE DELL'INCONTRO DEL 17 NOVEMBRE A VERONA DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO [Dal sito www.nonviolenti.org riportiamo il verbale dell'incontro del 17 novembre 2002 a Verona del coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento] Presenti: Claudia Pallottino, Adriano Moratto, Daniele Lugli, Piercarlo Racca, Mao Valpiana, Rocco Pompeo, Luca Giusti, Elena Buccoliero, Matteo Soccio, Massimiliano Pilati, Pasquale Pugliese, Luciano Capitini, Alfredo Mori. Assenti giustificati: Angela Dogliotti, Francesco Lo Cascio, Filippo Ciardi, Marco Bandini, Giovanni Mandorino, Flavia Rizzi, Alberto Trevisan. Alberto Trevisan ha inviato una lettera in cui chiede di essere sollevato dal Coordinamento per motivi di salute. Il coordinamento ne prende atto, esprime un augurio di rapida guarigione e aspetta il rientro di Alberto, non appena gli sara' possibile riprendere le attivita'. Decisione organizzativa: la convocazione dei prossimi coordinamenti e il verbale del coordinamento precedente, d'ora in avanti, verra' inviato solo in e-mail e non anche per posta. * Ordine del giorno: 1. approvazione del verbale precedente; 2. iniziative contro la guerra in Irak; 3. percorso marcia nonviolenta 2003; 4. resoconto seminario Gruppi di azione nonviolenta (Gan); 5. resoconto Forum Sociale Europeo; 6. programma di "Azione Nonviolenta" 2003; 7. campagna iscrizioni e abbonamenti 2003; 8. salone dell'Editoria per la Pace; 9. servizio civile volontario e formazione; 10. proposta di legge in attuazione dell'art. 11 della Costituzione; 11. commissione TV; 12. Scelgo la nonviolenza; 13. resoconto assemblea MIR; 14. nota sulla organizzazione interna del Movimento Nonviolento; 15. convegno "Il normale della violenza"; 16. rapporti Movimento Nonviolento - Fondazione Capitini; 17. aggiornamento sull'ipotesi Centro Studi Montevaso; 18. atti del seminario su laicita' e nonviolenza; 19. proposta di Acquistapace; 20. Un convegno a Torino sulle alternative della nonviolenza; 21. Comunicazioni dal gruppo di Prato. * 1. Approvazione del verbale precedente e verifica degli impegni assunti Formazione Forze dell'Ordine alla nonviolenza - Rocco Pompeo aggiorna: il convegno sulla formazione delle forze dell'ordine c'e' stato, Rocco non vi ha partecipato per un fraintendimento con gli organizzatori rispetto alla presenza del Movimento Nonviolento, i contatti comunque sono proseguiti e il rapporto potra' avere un seguito. Corpi civili di pace - il forum di Bologna, previsto per dicembre, e' stato posticipato al mese di marzo. * 2. iniziative contro la guerra in Irak Massimiliano: come Rete Lilliput abbiamo contatti con due persone (Francesco Vignacca e Riccardo Troisi) che vanno in Irak uno con un gruppo di parlamentari italiani (diplomazia dal basso). "Un ponte per..." sta organizzando viaggi in Irak, ci sono persone che stanno gia' dando la loro disponibilita'. Nella giornata del 10 dicembre, nata all'interno della campagna "Fuori l'Italia dalla guerra" (Emergency, Libera, Lilliput e Tavola della Pace), ci saranno iniziative in tutte le citta'. La proposta base e' di fare delle fiaccolate, ma ogni nodo partecipera' a suo modo. La giornata e' preceduta da un convegno che la Tavola della Pace propone il 7 dicembre, in coincidenza con l'assemblea nazionale di Lilliput di Vico Equense, quindi dalla Rete sara' presente solo un delegato. Pasquale: questa guerra ci da' l'opportunita' di evidenziare in maniera chiara il nesso tra controllo delle fonti energetiche per il petrolio e guerra. Ormai anche l'ultimo libro di Rifkin sull'economia all'idrogeno ha un capitolo introduttivo in cui, secondo le previsioni piu' ottimistiche, avremo ancora 15 anni di utilizzo delle risorse petrolifere conosciute, 90% di quelle totali, secondo le piu' pessimistiche abbiamo tempo fino al 2010. Le guerre degli ultimi dieci anni si stanno svolgendo nelle aree dove si trova il petrolio, e la teoria della guerra infinita e' il dominio per il continuo controllo delle risorse petrolifere, senza aver preparato alcuna alternativa di tipo energetico. Con Davide Caforio ed altri si rifletteva sull'opportunita' di pensare una campagna di lungo respiro, di boicottaggio dei prodotti petroliferi, non solo della benzina. Ci offre un collegamento interessante tra il problema economico, energetico e militare. Il Gruppo di azione nonviolenta (Gan) di Reggio Emilia sta pensando di lanciare una biciclettata nonviolenta: non si blocca il traffico e non si va in mezzo alla strada ma in fila indiana chiedendo il permesso per il percorso da fare, con biciclette elaborate, bandiere della pace, carrettini, pettorali "Contro la guerra per il petrolio lasciamo a casa l'automobile". Il target e' dato da quelle persone gia' contrarie alla guerra ma che non mettono in relazione i loro comportamenti quotidiani con le ragioni della guerra. L'iniziativa sara' proposta ad altri Gan e al Movimento Nonviolento, con l'idea di dare una periodicita' fissa nelle citta'. Piercarlo: a Torino proseguiamo l'ora di silenzio in piazza, con i cartelli che richiamano l'art. 11 e la distribuzione di un volantino. Ci sono sempre 20-25 persone. Il 10 dicembre iniziera' un tavolo che andra' avanti fino a Natale, con la vendita delle bandiere della pace. Cerchiamo di legare il discorso della guerra a cose concrete che si possono fare. E poi proseguiamo la campagna Scelgo la nonviolenza. Rocco: abbiamo gia' due grossi impegni, Scelgo la nonviolenza, da far decollare, e il percorso delle 10 parole. Questo caratterizza l'impegno del Movimento Nonviolento, il fatto di lavorare nel tempo senza inseguire le emergenze. Non aggiungerei altre grosse campagne, mentre si possono mettere in rete anche le piccole iniziative delle citta', in modo che vengano conosciute e condivise. Massimiliano: sul discorso petrolio, a proposito di boicottaggio, ricordo che la Esso oltre a tutto il resto ha l'appalto dalle Forze Armate Usa per la guerra in Irak (fonte della notizia: Unimondo). Daniele: credo che l'appuntamento delle 10 parole sia riferito alla nonviolenza e molto direttamente legato alla guerra, e alla guerra in Irak. Possiamo caratterizzare l'appuntamento mensile in questo senso. Dove operiamo all'interno della Rete Lilliput il percorso va apertamente proposto, senza avere pretese particolari perche' forse noi stessi non dappertutto abbiamo avviato delle iniziative sulle 10 parole. Teniamo presente che la guerra e' appunto un evento, per quanto orribile, e che noi abbiamo sempre ragionato in modo piu' complessivo. In queste condizioni se riusciamo a svolgere un compito, oltre che nella sollecitazione di altri, e' quello di capire. Proprio perche' si sta preparando un percorso sull'inevitabilita' della guerra, e' richiesto un fortissimo lavoro di carattere culturale per il quale e' molto importante che stiamo attenti a vedere anche l'insufficienza di quello che viene fatto. Proprio perche' svincolati dai finanziamenti e da qualsiasi alleanza possiamo permetterci di essere critici. Un nostro strumento, che e' "Azione Nonviolenta", diventa lo strumento obbligato per essere presenti, che richiede un po' di impegno e che va proposto, per esempio anche in Lilliput. Questa e' la modalita' con cui hanno lavorato, ottimamente, le persone che hanno lavorato di piu' nella Rete Lilliput. Sapendo che noi comunque andiamo avanti indipendentemente dalla Rete, dai Forum Sociali, e da altre realta' che sembrano molto grosse ma che possono venire superate nel giro di pochi anni. Come riusciamo in concreto ad attuare le nostre decisioni? Penso alla campagna Scelgo la nonviolenza: occorre trovare modalita' individuali e collettive che propongano un approfondimento, altrimenti anche la spedizione diventa un fatto rituale. Cosi' le 10 parole, il sito, la rivista, le nuove bandiere. Una modalita' di offerta al movimento piu' generale, dalle cose simboliche a campagne piu' strutturate, cercando di capire quale puo' essere il nostro contributo. In questo senso, la guerra per il Movimento Nonviolento e' da un lato la messa alla prova delle nostre capacita' di intervento, dall'altra lo stimolo a fare quello che dovremmo fare comunque. E mi sembra ottimo che i contatti con altri vengano mantenuti all'interno della Rete di Lilliput. Inciso sui rapporti Movimento Nonviolento - Lilliput Rocco: Sento l'esigenza di discutere e chiarire il rapporto tra Movimento Nonviolento e Lilliput. La questione del Tavolo Intercampagne a che punto e'? Portiamo nel Movimento Nonviolento le campagne di Lilliput, ma il Movimento Nonviolento e' presente in Lilliput? Quale contributo danno gli aderenti ai nodi di Lilliput al percorso delle 10 parole? Massimiliano: non so quanto ci convenga richiedere l'ingresso nel Tavolo, che non e' piu' cosi' importante, anche se alcuni stanno cercando di rilanciarlo. Ci sono problemi interni al Tavolo, che non sta dando alcun contributo effettivo. Al momento il Movimento Nonviolento ha fatto passare due grossi temi, Scelgo la nonviolenza e i Gruppi di azione nonviolenta (Gan), quindi ha dato un grosso contributo dall'esterno. Mao: come formalizzare questo? C'era stata una nostra lettera in cui davamo la disponibilita' ad entrare nel Tavolo. Decisione: Alla prossima convocazione formalizziamo una decisione, distinguendo il rapporto Movimento Nonviolento - Lilliput e quello Movimento Nonviolento - Tavolo Intercampagne. Idem per il rapporto Movimento Nonviolento - Tavola della Pace. * 3. percorso del Cammino per la Nonviolenza 2003 Mao: A Firenze si e' avviato un contatto con un referente di Gubbio che e' venuto a cercarci perche' aveva visto sul sito l'iniziativa, si era entusiasmato, ne aveva parlato con i Verdi di Gubbio di cui fa parte lui ed anche la vicesindaco di Gubbio, c'e' grande disponibilita' ad ospitare il convegno. Da qualche anno loro propongono il percorso contrario, Gubbio-Assisi, nei primi giorni di dicembre (se non c'e' la neve), e ci hanno proposto di partecipare. Localmente seguono il percorso delle 10 parole, sono contenti perche' valorizziamo Gubbio e possono sostenere l'organizzazione della marcia. Non resta che da prendere contatti per fissare la data. Pasquale: non un convegno finale, ma una iniziativa aperta, accessibile ad una platea molto ampia (anche 3.000 persone). Daniele: l'idea era di proporre un campo itinerante con discussione iniziale, poi partenza, tappe nei punti dove si puo' dormire, conclusione. Se c'e' un gruppo non soltanto del Movimento Nonviolento, con persone di varie citta' che hanno seguito il percorso delle 10 parole e hanno voglia di condividerlo, sono disposto ad impegnare una mia settimana. Per l'organizzazione della cosa finale, stiamo attenti a curare bene la possibilita' di rientro per le persone che vengono da fuori. Mao: giovedi' e venerdi' marcia, sabato fine della marcia e convegno fino al pomeriggio e alla cena, domenica mattina iniziativa collettiva festosa e poi rientro a casa. Rocco: il convegno e la manifestazione finale non sono conciliabili per ragioni organizzative e logistiche. Dobbiamo scegliere se e' preferibile un momento di elaborazione (convegno) o una manifestazione. Secondo me: venerdi' e sabato marcia, domenica piccolo percorso finale e iniziativa festosa. Claudia: la marcia della domenica mattina e' solo per chi e' gia' li'. Altrimenti, o marci o manifesti, in una mattina, soprattutto perche' Gubbio e' mal servita come mezzi. Massimiliano: se il sentiero e' impegnativo anche gli ultimi 5 km richiedono tempo. La conclusione massima e' alle 13 della domenica. Che valore ha cominciare qualcosa alle 11 per finire in fretta due ore dopo? Propongo di finire il sabato la marcia e nel pomeriggio un'iniziativa da decidere. Claudia: potrebbero esserci delle mostre a Gubbio, o in altra forma una presenza in citta', per valorizzarla. Daniele: qual e' l'iniziativa che proponiamo all'esterno? Se e' il sabato pomeriggio, dobbiamo prevedere dove far dormire le persone, pensando che possono esserci alcune centinaia di persone. Alfredo: meglio la domenica mattina, per far arrivare persone da fuori. Daniele: dopo un giro completo di opinioni, affidiamo la decisione finale alla commissione che era gia' stata pensata, e che puo' essere integrata se ci sembra necessario. Pasquale: alla marcia abbiamo avuto 3.000 persone senza neppure un lavoro di preparazione lungo un anno. In questo caso, e con questo clima di guerra che "favorisce" la partecipazione ad iniziative, i Gan che nascono, la maggiore diffusione del discorso sulla nonviolenza, e' perfettamente prevedibile avere molte persone nell'ultimo giorno. Mi sembra piu' fruibile un finale aperto in una piazza, come tradizionalmente si concludono le marce per la pace. Il convegno lo vedrei o ad Assisi, prima di cominciare, oppure il giorno dopo, la domenica mattina, per chi rimane ad approfondire, e alle 13 finisce tutto. Non sovrapporrei la chiusura della marcia con il convegno, perche' rischia di essere un'iniziativa per pochi, mentre la gente e' stanca e ha voglia di incontrarsi e di stare insieme. Matteo: la caratteristica delle marce antimilitariste era: piu' giorni, luoghi simbolici, piccolo nucleo per tutto l'itinerario. Ad ogni tappa si aggregava altra gente, perche' non si puo' pretendere che moltissimi siano presenti per tutto l'itinerario. L'ultimo giorno dev'essere quello piu' partecipato, anche perche' e' il fine settimana. Il sabato sarebbe il giorno ideale. Concludere con un'assemblea dei marciatori. La domenica non si puo' buttar via, bisogna coinvolgere gente che e' sul posto e puo' organizzare qualcosa. Se la marcia e' lanciata dal Movimento Nonviolento, l'iniziativa della domenica puo' essere curata dalle piu' svariate associazioni. Qualcosa tipo la fiera delle alternative alla guerra: banchetti, le associazioni si fanno conoscere, quindi la giornata di domenica e' una sorta di fiera aperta a tutte le diverse realta'. Piercarlo: non mi aspetto migliaia di persone, soprattutto se la facciamo ad agosto. La conclusione e' da discutere, pensavo ad una tavola rotonda, ad una cosa leggera. Alfredo: in quei giorni e' il quarantesimo anniversario della marcia di Martin Luther King sui diritti civili in America. Vediamo se pensare una tavola rotonda che richiami quella marcia, con contenuti aggiornati. Mao: la vedo cosi': nel primo fine settimana di settembre, marcia giovedi' e venerdi', ultimo pezzo sabato mattina, tavola rotonda o seminario il sabato pomeriggio, iniziative artistiche alla sera (concerto?), domenica mattina fiera delle alternative alla guerra con momento assembleare conclusivo di tutta l'iniziativa delle 10 parole. Il seminario di sabato pomeriggio e' il confronto col lupo, con le argomentazioni pro e contro la guerra e l'intervento armato. A Citta' di Castello, che non e' luogo meglio servito dai trasporti, la Fiera delle Utopie Concrete vede in genere la presenza di 3-400 persone che dormono in giro per l'Umbria. Con i due appuntamenti, le persone si organizzano. Rocco: propongo il convegno prima della marcia, ad Assisi, il giovedi'. Si marcia venerdi' e sabato, si finisce domenica con la festa. Massimiliano: ho dei dubbi che qualcuno si muova per solo 5 km di marcia. Daniele: Fin qui abbiamo parlato di modalita' organizzative, ma ci sono anche aspetti di contenuto. Che cosa facciamo noi, Movimento Nonviolento, per far maturare l'iniziativa di Gubbio, da qui ad allora? Dovremmo arrivare al prossimo coordinamento dopo avere acquisito contatti per capire se c'e' un interesse su questo tra le altre associazioni o movimenti che si richiamano alla nonviolenza (i Beati, Pax Christi, Lilliput, gli scout...) Pensiamo ad organizzare una marcia allargata ma non confusa, proprio perche' preparata da un percorso annuale. Se pero' ci sono 3.000 persone, ho dei dubbi che si possa concludere con un convegno. Se pensiamo ad un gruppo di 200 persone, allora il convegno va bene. Altrimenti il convegno e' per il giovedi'. In quel caso potremmo pensare: il giovedi' ad Assisi una riflessione con i marciatori, la ripresa delle 10 parole in cui ci misuriamo sul discorso del conflitto con interlocutori che ci interpellano, anche se non sempre d'accordo con noi, ma con cui abbiamo avvertito la necessita' di interloquire. Poi la marcia in due giorni, e alla fine pochi chilometri e l'assemblea finale. Se abbiamo lavorato per avere tante persone, e abbiamo lavorato bene, anch'io non vedo un convegno. La decisione si prende nel percorso. Vediamo poi chi vogliamo invitare, tra quelli che hanno condiviso un pezzo di strada con noi. Mao: sentite le argomentazioni di tutti, io non riesco a vedere il convegno in partenza. Allora: sabato gli ultimi 5 km di marcia e l'iniziativa corale, pubblica, assembleare. Concerto alla sera, banchetti, iniziative, e seminario sul conflitto alla domenica. Rocco: sono disponibile a mettermi a disposizione per una settimana. Sulla scelta del lupo riflettiamo ancora. Luca: mi preoccupa come riuscira' a diffondersi questa cosa che si posiziona in maniera strana, e sembra in opposizione alla marcia Perugia-Assisi, se non riusciamo a spiegare perche' sentiamo l'esigenza di partire da Assisi e andare verso Gubbio. Dobbiamo riuscire a fare una proposta sintetica, una metafora molto chiara. Il lupo di Gubbio e' una metafora forte e va bene. Da qui alla marcia dobbiamo risolvere come avviciniamo Flavio Lotti e tanta parte di un pacifismo generico con cui fare i conti. Se si propone un'alternativa, deve essere molto concreta, precisa, praticabile, altrimenti non viene vista. Chi ti osteggia la vede e ti mette i bastoni tra le ruote, chi non ti osteggerebbe non la vede. Facciamo qualcosa di semplice, compatto, non troppo articolato. Adriano: visto che la marcia per la pace puo' essere strumentalizzata da altri interessi, noi proponiamo l'incontro con il nemico, che esclude di per se' l'attacco perche' la risoluzione del conflitto nella nostra ottica e' un tentativo di incontro. Pasquale: quello che dice Luca e' vero ma e' la complessita' della nonviolenza, quindi necessariamente raggiunge meno persone ed e' piu' articolata. Non e' facile da trasmettere, e' vero. Luca: la duplicita' di messaggi e' pericolosa, confonde. Pasquale: mettiamo il massimo dello sforzo per esprimerci chiaramente. Daniele: per noi la marcia e' la prima festa annuale della nonviolenza, cosi' come era stata proposta da Pasquale al coordinamento di Montevaso, una festa che nel 2003 si tiene a Gubbio. E obiettivamente non e' un'alternativa alla Perugia-Assisi. Il percorso si fonda sulle 10 parole, m'interesserebbe che in ogni luogo cercassimo di avere iniziative su questo. Mandiamo una lettera agli iscritti per sollecitare una partecipazione anche a chi poi non potra' venire alla camminata. Allarghiamo, portiamo il percorso anche in Lilliput, ma in modo rigoroso, non tanto per ampliare. Pasquale: portiamo sul sito le indicazioni dei luoghi dove ci sono gruppi attivi sulle 10 parole. Decisione: si affida al gruppo il compito di elaborare una proposta complessiva. * 4. valutazione seminario Gruppi di azione nonviolenta (Gan) Pasquale: a Ciampino si sono incontrate circa 100 persone per tre giorni a discutere di nonviolenza e di come passare dal dire al fare. C'erano le voci della nonviolenza che oggi in Italia sono attive e riflettono su queste cose, c'era molto Movimento Nonviolento, tanto che sono arrivate due lettere di protesta da parte di Tonino Drago che ha accusato il Movimento Nonviolento di avere "occupato" Rete Lilliput per quanto riguarda la nonviolenza. Successivamente ho avuto una decina di contatti con gruppi che chiedevano come attivare percorsi di formazione alla nonviolenza. Sul sito si trova il resoconto completo del seminario. Per tutte queste ragioni possiamo dirci soddisfatti dell'esperienza di Ciampino. Naturalmente e' difficile quantificare i risultati, che si vedono nel tempo in base ai riscontri successivi. Il nostro impegno ora e' contribuire a formare un Gan nelle nostre citta'. Poi e' stato un momento di confronto tra diverse anime della nonviolenza, cioe' soggetti che non hanno sempre occasioni di incontrarsi e non sempre sono d'accordo. Massimiliano: penso sia stato importante farlo perche' almeno abbiamo posto il problema in Lilliput e le abbiamo dato uno stimolo. Non tutti i nodi sono pronti adesso per fare i Gan, ma almeno cominceranno a studiare, ad approfondire la nonviolenza. Se questo li porta ai Gan, va bene, ma e' gia' qualcosa di importante avere introdotto contenuti che vanno oltre il pacifismo generico. * 5. resoconto Forum Sociale Europeo e arresti in Calabria Daniele: e' arrivata una sollecitazione di Francesco: cosa facciamo dopo gli arresti in Calabria? Prendiamo una posizione comune come Movimento Nonviolento-MIR? Io sono tendenzialmente contrario sul fatto che il Movimento prenda posizione su tutte le cose, anche importantissime, che accadono. La questione pero' ha senso. Ho visto la nota scritta da Peyretti dopo una discussione interna nel gruppo piemontese. Asciugata, potrebbe andare bene come posizione per il Movimento Nonviolento, e se concordasse il MIR meglio ancora. Il gruppo piemontese se la sente di assumersi questo incarico? Decisione: Mao scrive un comunicato leggendo quello di Peyretti e quello di Lilliput (Massimiliano glielo invia) e lo invia al coordinamento per riscontri (negativi), se va tutto bene il comunicato parte. Piercarlo: mi dispiace non esserci stato. Luciano: sono stato a Firenze nei due giorni prima del corteo, abbiamo gestito il banchetto del Movimento Nonviolento con centinaia di persone che sono venute. Eravamo vicini ai luoghi di due conferenze, un buon passaggio, tante vendite e piu' che altro tanti incontri, con vecchi amici della nonviolenza e con tantissimi giovani che si avvicinano con l'ansia di capire, di approfondire. Il "pezzo forte" era la campagna di Obiezione del cittadino e della cittadina, che ha avuto un successo incredibile. Massimiliano: Anche allo stand di Lilliput erano entusiasti. Io sono arrivato il venerdi' pomeriggio e sono rimasto per il fine settimana, molto caotico ma molto bello. Prima del corteo e' stato importante il contributo degli amici di Prato che, con Mao, Marco e Luciano, hanno reso possibile il banchetto. Il corteo e' partito tardi, il troncone di Lilliput, Cgil ed Emergency era quello finale, abbiamo fatto solo meta' percorso. Una cosa che non mi sarei aspettato e' stata l'accoglienza dei fiorentini: il dialogo con la gente, le persone che offrivano il caffe', esponevano bandiere e lenzuola alle finestre, ci applaudivano quando passavamo, "siamo fiorentini e vi ospitiamo volentieri". Probabilmente dopo l'articolo della Fallaci si sentivano in dovere di dare una risposta. Pasquale: mi e' dispiaciuto non essere presente a sostenere Mao. Daniele: prendiamo le cose con piu' scioltezza, possiamo essere presenti in iniziative di altri, e dovunque ci sia aggregazione di giovani sensibili ai nostri temi, senza porci troppo il problema di aderire o non aderire, se essere presenti significhi vedersi rappresentati da leader che non ci piacciono. Rocco: riflettiamo sul perche' c'e' bisogno della nonviolenza. Questo e' il primo movimento che parte da due punti di vista universalistici, una caratteristica che e' anche della nonviolenza, cercare di superare la particolarita' per avere un punto di vista, per quanto possibile, di tutti. Il primo dato che emerge e' che per la prima volta in questo movimento non c'e' un discorso generazionale. Il secondo, l'humus di questo movimento e' conservare una vivibilita' del pianeta, in modo ancestrale, forse non organizzato, non culturalmente approfondito, ma al fondo c'e' questa preoccupazione. Su questi due elementi, che sono specifici della nonviolenza - il punto di vista dell'escluso, dell'emarginato, del periferico, dell'ultimo in modo non separato ma inclusivo - anche noi dobbiamo riflettere. L'Uno-Tutti di Capitini e' il superamento di quella particolarita'. Credo sia necessario affidare a qualcuno la organizzazione di una presenza in queste occasioni, cercando di capire come, che cosa portare. Luciano: siamo tutti contenti dell'iniziativa di Firenze, e perche'? Abbiamo evitato la guerra? No, siamo contenti di essere stati li', di essere stati nonviolenti almeno nell'ambito della manifestazione. Massi: un ragazzo ha rotto una vetrina e la gente passando ha messo i soldi nella vetrina per ripagare il danno. Pasquale: se in questi anni, anche dopo Genova, non ci fosse stata Rete Lilliput, che ha posto il puntello della nonviolenza, e in questa il Movimento Nonviolento che ha portato questa istanza, probabilmente le cose si sarebbero evolute diversamente. I canali sotterranei della nonviolenza probabilmente hanno lavorato e hanno portato anche i risultati di Firenze. Daniele: pensiamo come sia importante dare ancora un contributo a Lilliput perche' non si faccia distrarre dal suo compito specifico, anche di fronte a provocazioni gravi. * 6. programma di "Azione Nonviolenta" 2003 Mao: Si e' svolta ieri la riunione di redazione. Si confermano le rubriche e se ne aggiunge un'altra, L'Azione, nella quale verranno presentate azioni nonviolente del presente o del passato. La rubrica e' affidata a Luca. Matteo: la rubrica puo' avere lo scopo di presentare alcune tipologie di azione, attraverso casi esemplari. Mao: si conferma un numero sui Balcani (saltato nel 2002) e un numero sulla giustizia. * 7. campagna iscrizioni e abbonamenti 2003 Mao: il Movimento Nonviolento deve decidere se assumere come prioritari questi compiti, e non affidarli totalmente alla sede centrale di Verona. La diffusione della rivista deve essere una responsabilita' di tutti, non della redazione, che non ha le forze per fare tutto da sola. Ripulito l'indirizzario, abbiamo 1.200 abbonamenti, che sono pochi rispetto alle potenzialita' e allo sforzo che viene fatto. A questo si aggiunge l'assenza di obiettori di coscienza che mette in difficolta' con le spedizioni (gli ultimi due proseguono volontariamente due giorni alla settimana, insieme a Marco, e a me che sono qui tutti i pomeriggi). Sarebbe necessario ricorrere allo spedizioniere, che pero' richiede un costo aggiuntivo di 1.200 euro all'anno, e in piu' dobbiamo spedire la rivista nel cellophan. Non possiamo piu' aumentare l'abbonamento annuale, dal momento che la campagna abbonamenti e' gia' partita. Motivo di piu' per impegnarsi localmente in modo costante per la diffusione di "Azione Nonviolenta". Strumenti possibili: lettera agli iscritti perche' se ne facciano carico, abbonamenti a biblioteche, centri, scuole, abbonamento agli amici come regalo di Natale. Indirizzari a cui attingere per sensibilizzare: i partecipanti al seminario di Ciampino, gli aderenti alla rete di Lilliput (possibile solo un giro di e-mail). L'abbonamento abbinato e' una nostra fortuna quando il partner e' una rivista forte, negli altri casi saremo noi a trainare. Abbiamo avviato i contatti con le botteghe del commercio equo e solidale, ma la diffusione della rivista poi funziona se localmente c'e' un lavoro per sollecitare una buona esposizione, vedere come va, ecc. L'accordo con le botteghe equosolidali e' che tutte le botteghe si abbonano, e in piu' inviamo tre copie mensili gratuite a negozio, da tenere in visione. Massimiliano e' in contatto con due referenti CTM, uno dei due e' di Trento, puo' chiedergli collaborazione a nome del Movimento Nonviolento. Pasquale ha contatti con Asso Botteghe, puo' fare lo stesso. Filippo Ciardi e' disponibile a collaborare con la rivista. Luca puo' contattare le biblioteche e le istituzioni liguri, se Mao gli da' l'elenco dei gia' abbonati in modo da non fare doppioni. Decisione: Daniele scrive una lettera agli iscritti sul percorso delle 10 parole e sull'abbonamento. * 8. Salone dell'Editoria per la Pace Mao: si tiene a Venezia il 6-7-8 dicembre. Io saro' presente insieme agli obiettori di coscienza. C'e' bisogno di una mano per il banchetto. Decisione: Claudia puo' essere presente il 6, Elena forse il 7-8. Sentiremo Flavia. * 9. Servizio civile volontario e formazione Claudia: i primi giovani in servizio volontario potranno arrivare in primavera. A dicembre finisce il primo anno di sperimentazione. Rispetto alla formazione ci sono degli aggiustamenti rispetto alla circolare, una proposta possibile e' questa: l'Ufficio nazionale per il Servizio Civile rimborsa 40 euro per ogni obiettore o volontario formato in un corso di formazione di almeno 16 ore in un anno, e vale per i propri obiettori e volontari, o per quelli di altri enti. Il tavolo degli Enti di servizio civile di Torino ha predisposto un canovaccio base e lo ha inviato a tutti gli enti del territorio chiedendo di indicare se interessa, per quanti serviziocivilisti, e in quale periodo prendono servizio. C'e' stata una grossa risposta soprattutto da chi aveva obiettori in arrivo. La bozza del corso di formazione c'e' gia', vediamo qual e' la risposta possibile del territorio e il numero degli obiettori da formare. Il 13 dicembre a Torino ci sara' un convegno, la mattina con lo stato dell'arte del servizio civile volontario, il pomeriggio il trentennale dell'obiezione, alla sera una festa per i giovani. Decisione: avviare le pratiche per proporsi agli enti che hanno serviziocivilisti in servizio come ente di formazione. La documentazione, appena pronta, verra' inviata a tutti i membri del coordinamento che possono fare formazione perche' la propongano nella loro zona. E' anche un modo per introdursi tra gli enti di formazione. * 10. Proposta di legge in attuazione dell'art. 11 della Costituzione Daniele: la proposta di legge e' stata messa a punto da Ferrajoli, Zolo e Gallo, e verra' lanciata da Emergency. Come segreteria abbiamo dato adesione all'iniziativa e l'abbiamo segnalata nel sito del Movimento Nonviolento. E' giunto subito un riscontro da Zolo che si impegna a darci notizia. Mi e' sembrato giusto mostrare subito un interesse, dal momento che abbiamo sempre segnalato l'insufficienza dell'impegno statale contro la guerra. Qui si mette in piedi un impegno giuridico che esplicita il ripudio della guerra attraverso forme specifiche, affermando che chi compie determinate azioni (produzione e commercio di armi ecc.) compie un reato, che solo attraverso le procedure Onu si puo' entrare in una guerra. E' un articolato perfettibile ma che si innesta molto bene nel modo con cui noi abbiamo formulato la questione. Una sottolineatura ulteriore: la nostra opinione rispetto alla funzione del diritto e' che possiamo arrivare a violare una legge proprio perche' abbiamo della legge un'alta considerazione. Noi siamo persone che obbediscono alle leggi e pensano che sia bene avere una regolamentazione condivisa della vita sociale, pur sapendo che il diritto non esaurisce niente, per cui poi si parla di obiezione e d'altro. Aspettiamo ora che ci dicano come parte questa iniziativa e che contributo possiamo dare. * 11. Commissione TV Piercarlo: il documento di Solmi, presente sul sito, ha suscitato qualche perplessita'. Si era detto a Montevaso di rinviare la riflessione ad un seminario da svolgere a Torino. Ne ho parlato, Solmi intendeva programmarlo immediatamente, preferirei pero' non fare una cosa affrettata e valutare davvero quanto siamo coinvolti da questo argomento. La mia proposta a Peyretti era che si cercasse di porre la questione attraverso una serie di interventi su "Azione Nonviolenta". Da un lato Solmi preme affinche' il Movimento Nonviolento prenda una posizione chiara e precisa sulla democrazia e sul governo Berlusconi. Dall'altro, credo occorra una maggiore condivisione interna al Movimento Nonviolento. Il passo ulteriore a mio avviso e' che il Movimento Nonvioleeto riconosca, con una presa di posizione, la legittimita' delle preoccupazioni di Solmi. L'altro percorso, proposto da Matteo, porta ad affrontare in generale il tema della televisione e della comunicazione, per dire come il cittadino dovrebbe comportarsi in modo equo, se boicottare oppure no, ecc., con una produzione di atti piu' lunga. Daniele: nel coordinamento precedente era stato individuato un gruppo che doveva stendere un documento condiviso. Bisognerebbe che quel gruppo provasse a farlo, anche in assenza del seminario (almeno per ora), possibilmente lavorasse con un riferimento alla prima parte del testo di Solmi. Piercarlo potrebbe coordinare lo scambio tra le persone del gruppo. Rocco: sara' lo stesso gruppo a valutare se ci sono le forze per preparare un seminario. Altra cosa e' il lavoro di Matteo, ma se non ci sono contributi, significa che al momento non c'e' un interesse tale da procedere su questo argomento. Puo' essere utile ritrovarsi, come gruppo, per stendere un documento che diventi traccia per il seminario. * 12. Scelgo la nonviolenza Piercarlo: siamo alla terza ristampa delle guide (totale 7.000). I riscontri al momento sono pochissimi, ma e' la fase iniziale. Il punto debole e' che non c'e' stato un momento di lancio. Penso vada fatto, anche se non e' detto che sia decisivo. Per la conferenza stampa pensavo che il MIR potesse fare da traino, ma non e' cosi'. Pensavo che la Rete Lilliput potesse essere un buon motore, forse lo diventera', per ora e' in fase di rodaggio. La palla ritorna al Movimento Nonviolento. Si era pensato ad una conferenza stampa in diverse occasioni, ma non si e' fatta per varie ragioni. Credo vada proposta dalla Rete Lilliput con un personaggio di richiamo. Forse l'occasione e' l'iniziativa del 10 dicembre, nella conferenza stampa del 7, se convocata dalla Rete, senz'altro con la partecipazione di qualcuno del Movimento Nonviolento. Il secondo passo e' preparare (posso farlo io) dei contributi di richiamo per la rivista. Massimiliano: il Movimento Nonviolento e il MIR hanno fatto un lavoro di confezionamento della campagna e poi l'hanno data alla Rete, ma Lilliput e' un buon motore se qualcuno lo accende, e non puo' che essere un promotore della campagna. C'e' bisogno che qualcuno si dia da fare. Il MIR e' completamente assente, il Movimento Nonviolento gia' fa qualcosa, ci vuole che qualcuno se ne occupi in particolare, e in questo momento non posso essere io. I nodi si attivano quando si riesce a coinvolgerli bene e a spiegare chiaramente le cose. La conferenza stampa e' un momento di un percorso piu' lungo. Adesso sul sito di Lilliput c'e' la guida, ma si devono preparare altre informazioni: i contatti, a chi rivolgersi per avere chiarimenti, qualche risposta alle domande piu' frequenti. Tra le cose da fare metterei il rafforzamento del sito e la conferenza stampa. Dopo il primo interesse iniziale la cosa e' stata delegata un po' a Lilliput, un po' a Piercarlo e Paolo Candelari. e le cose non marciano. Pasquale: in Lilliput chi se ne occupa e' il Gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza, e il referente e' Massimiliano. Se prendiamo noi una decisione per la conferenza stampa e la comunichiamo a Zanotelli e a Luciano del MIR, la cosa avviene. Il passo seguente puo' essere che i nodi poi indicano conferenze stampa locali. Luciano: secondo me la conferenza stampa non sara' molto utile, pero' e' necessaria. Deve essere fatta perche' e' il segno che la campagna e' partita. In questa conferenza stampa, che cercheremo di curare almeno con le riviste amiche, sara' necessario dire che per esempio il Movimento Nonviolento mette a disposizione una persona che seguira' la campagna, sara' disponibile a incontrare le redazioni dei giornali, i gruppi, a dare chiarimenti, eccetera. Se facciamo questo, diamo un contributo reale. Se occorre, lo faccio io. Daniele: questa campagna e' maturata in risposta a una sollecitazione del Gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza di Lilliput e mi sembra giusto che sia la Rete, nella sua assemblea nazionale, a trovare lo spazio per lanciare la campagna. Si puo' dire che i due movimenti l'hanno proposta, con il supporto tecnico presso il Centro "Sereno Regis" e la disponibilita' di una persona, Luciano, per incontri e contatti. Pasquale: l'occasione di Napoli ha un senso ancora maggiore perche' e' il luogo dove Lilliput sceglie i suoi temi di lavoro per il 2003. Piercarlo: i fondi che erano stati stanziati finiscono con l'ultima ristampa. Mettiamo in circuito altri 500 euro? Io ero propenso a chiedere un rifinanziamento a tutti e tre i promotori. * 13. Resoconto Assemblea MIR Piercarlo: convocata a Torino, ha avuto una buona partecipazione. Non hanno nominato la segreteria e la presidenza, hanno convocato allo scopo un'assemblea straordinaria a marzo, in sede ancora da stabilire. Il loro lavoro preminente e' portare la nonviolenza nelle chiese, che non e' il nostro primo obiettivo. Secondo me le cose funzionano se si prende atto che Movimento Nonviolento e MIR sono due associazioni diverse che possono fare iniziative insieme, senza volerle unire a tutti i costi, perche' le strade sono diverse. * 14. Nota sulla organizzazione interna del Movimento Nonviolento Luciano: condivido totalmente il documento elaborato da Piercarlo dopo l'incontro di Montevaso. Propongo di assumerlo come base, premettendo che le prossime decisioni e azioni sull'organizzazione del Movimento Nonviolento non possono prescindere da una ricerca su come vivono i nostri interessati la loro appartenenza al Movimento Nonviolento, perche' altrimenti parliamo di niente. Mentre per quello che riguarda l'organizzazione nazionale va tutto bene, per quanto riguarda i tesserati credo indispensabile riprendere l'iniziativa del questionario, inviandolo ai tesserati insieme alla lettera annuale. Rocco: questa e' la base di lavoro da qui al prossimo congresso, che potra' ridiscutere alcune scelte, integrandole. Daniele: dopo Gubbio ridiscutiamo eventuali adeguamenti dello statuto. Decisione: Inviamo agli iscritti il questionario di Luciano, leggermente rivisto da Mao. * 15. Convegno "Il normale della violenza" (Psichiatria Democratica e Movimento Nonviolento) Daniele: a Verona si e' tenuto il convegno "Il normale della violenza", promosso da Psichiatria Democratica e Movimento Nonviolento, con una introduzione di Mao e un intervento di Matteo e Renato Fiorelli sull'esperienza, bella e stimolante, dell'obiezione di coscienza presso un istituto per malati psichiatrici, mentre io ho ripreso brevemente l'esperienza della chiusura degli istituti psichiatrici e Paolo Rigliano ha presentato un'ottima relazione sulle connessioni tra violenza e disturbo mentale. Il convegno e' anche un buon riferimento per pensare altre iniziative da fare insieme ad altri, per esempio rispetto al lavoro nella scuola (contatti gia' avviati: Grazia Honegger Fresco e' stata invitata dal Movimento Nonviolento a Reggio Emilia, Daniele e' stato chiamato dall'MCE a Ferrara). Decisione: Inserire sul sito, nello spazio "Vita del movimento", le iniziative che si prendono a livello locale. * 16. Rapporti Movimento Nonviolento - Fondazione Capitini Rocco: L'associazione "Amici di Capitini", colmando l'assenza della fondazione, ha bandito una borsa di studio per tesi di laurea su Capitini, iniziativa che e' andata benissimo. Il presidente della Fondazione ora e' Cappuccelli. Le cose da fare ora sono una pubblicazione sui trent'anni della Fondazione e una sollecitazione, per ora a titolo personale, nei confronti degli Amici di Capitini, chiedendo di incontrarsi. Luciano: Attendiamo il prossimo incontro con la Fondazione per vedere se si aprono spazi di lavoro insieme. In tal caso, potrebbe essere utile una lettera del Movimento Nonviolento alla Fondazione, magari suggerendo l'istituzione di un comitato esecutivo di cui facciano parte un paio di membri della Fondazione, ma anche il Movimento Nonviolento, qualcuno degli Amici e forse altri, per dare spazio, terreno e frutti all'attivita' della Fondazione che diversamente e' ristretta a Perugia. * 17. Atti del seminario su laicita' e nonviolenza Matteo: raccogliendo i materiali per gli atti ci siamo accorti che possiamo pubblicare un libro, chiedendo ai relatori di trasformare i loro interventi in un saggio scritto. Alcuni non hanno voluto impegnarsi, altri hanno ritardato la consegna, oggi stesso i termini si sono riaperti avendo ulteriori contributi e ulteriori rinvii. E' necessario chiudere per poi passare alla ricerca dell'editore e alla diffusione del materiale. Se qualcuno ha suggerimenti per l'editore. Potrebbe essere una edizione del Movimento Nonviolento (cercare una tipografia), oppure potremmo pubblicare con un esterno, e in questo caso bisogna lavorare piu' seriamente per sottoporre il testo ad una valutazione. Piu' noto e' l'editore e piu' diffusa e' la pubblicazione. (Come deciso in un nostro coordinamento, per sostenere la tipografia di "Quale Vita", ho chiesto un preventivo per la pubblicazione, ma non hanno risposto). Proposte: edizioni a cui chiedere preventivi e collaborazione: la Meridiana, Gruppo Abele, Edizioni di Pace, EMI. (Mao spiega pregi e difetti dell'accordo con la EMI). Pasquale: e proporre un numero tematico alla rivista "Il Ponte"? * 18. Proposta di Acquistapace Acquistapace ha scritto una lettera in cui chiede al Movimento Nonviolento di attivarsi per chiedere una modifica alla finanziaria, che fermi e converta una proposta di costruzione di grandi opere pubbliche per destinare i soldi all'aiuto ai terremotati. Decisione: La sollecitazione e' buona, la lettera viene inserita sul sito. * 19. Aggiornamento sul Centro Studi Montevaso: proposte possibili Rocco: agganciare i progetti di formazione con un luogo dove fare formazione ai formatori; proporre Montevaso al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza per avere spazi dove fare formazione. Claudia: collegarsi a S. Anna di Stazzema per non fare doppioni e suddividersi il lavoro. Pasquale: cosa manca attualmente tra le proposte formative sulla nonviolenza, che noi possiamo svolgere a Montevaso? Secondo me, una sorta di scuola di "alti studi sulla nonviolenza": chiamare una volta l'anno Galtung, per esempio, per tre giorni di approfondimento sulle sue tematiche. L'anno dopo Sharp, o Muller, o Martin. potrebbe essere una proposta del Movimento Nonviolento per tutto il movimento. E' una cosa che nessuno fa in Italia, tanto che siamo tagliati fuori dal dibattito internazionale sulla nonviolenza. Si possono cercare collegamenti con le universita' di Pisa o di Firenze, con i corsi di Scienze della Pace. Luca: bisognerebbe parlarne con L'Abate, sarebbe bello se per esempio lui per i suoi training potesse tenere conto di Montevaso. Una realta' come S. Anna di Stazzema forse puo' essere rilevante anche a livello europeo perche' e' un nome forte. Vedo giusto dialogare con loro per cercare un percorso comune. Rocco: c'e' da puntare anche ad un luogo in cui occasioni si possano determinare, in ragione non di ripetitivita', ma di consuetudine. Daniele: con gli spazi straordinari che ha, si puo' proporre Montevaso per un ottimo campo estivo, o forse piu' di uno, che per esempio segni i sentieri e faccia attivita' mirate, su argomenti diversissimi. E' un modo per portare Montevaso dentro l'attivita' di movimento MIR-Movimento Nonviolento. L'altra cosa e' parlare con il Presidente della Regione, il Sindaco di Livorno eccetera, ricordando a chi organizza iniziative residenziali che Montevaso puo' accogliere egregiamente gruppi fino ad una trentina di persone. Come Movimento Nonviolento possiamo utilizzare Montevaso per l'iniziativa annuale di approfondimento, anziche' cercare altri luoghi. Si possono fare cose su livelli diversi, per esempio si possono invitare la' gli organizzatori dei campi, perche' conoscano la struttura e possano utilizzarla. Piercarlo: possiamo inserire sul sito del Movimento Nonviolento l'indicazione di Montevaso come struttura disponibile per formazioni ed altro, con il link al sito di Montevaso. * 20. Un convegno a Torino sulle alternative della nonviolenza. Il 14 e 15 a Torino ci sara' un convegno internazionale su "Globalizzazioni, terrorismi e guerre: le alternative della nonviolenza". * 21. Comunicazioni dal gruppo di Prato Il gruppo di Prato, che non ha potuto essere presente all'incontro, da' sue notizie attraverso contatti telefonici e telematici e chiede conferme rispetto ad alcune azioni possibili: - Filippo Ciardi oggi vede Zanotelli e gli parla di Scelgo la nonviolenza. - Il gruppo di Prato e' sede MIR-Movimento Nonviolento e diversi membri sono iscritti anche a Pax Christi. Vogliono promuovere le loro iniziative come MIR-Movimento Nonviolento: incontro con il refusenik israeliano, con un missionario dehoniano che e' stato rapito e testimonia su come ha interagito con i suoi rapitori, rassegna cinematografica contro la guerra e per la pace. Si sta organizzando il percorso sulle 10 parole. - Filippo e' disposto a collaborare con "Azione Nonviolenta". - Il gruppo e' disponibile a ospitare a Prato un prossimo coordinamento. - Si sta costruendo un raccordo del Movimento Nonviolento in Toscana tra Pistoia-Prato-Firenze, i gruppi attendono consigli e chiedono se puo' essere una priorita' per tutti quella di incentivare coordinamenti locali o regionali. 4. LETTURE. ROGER CAILLOIS: LA VERTIGINE DELLA GUERRA Roger Caillois, La vertigine della guerra, Citta' Aperta, Troina (En) 2002, pp. 158, euro 13. Un denso saggio del grande pensatore francese (1913-1978) con un'ampia introduzione di Umberto Curi. 5. RILETTURE. NATALIA GINZBURG: LESSICO FAMIGLIARE Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, Torino 1963, Mondadori, Milano 1972, 1974 (e numerose altre edizioni per entrambi gli editori; noi abbiamo sotto gli occhi l'edizione citata del '74), pp. XVI + 200. Uno dei capolavori di Natalia Ginzburg, e un luminoso segmento di storia dell'antifascismo. 6. RILETTURE. CONTADINI E LUIGINI. TESTI E DISEGNI DI CARLO LEVI Contadini e luigini. Testi e disegni di Carlo Levi, (a cura di Leonardo Sacco), Basilicata editrice, Roma-Matera 1975, pp. 212. Una silloge di testi dagli anni '30 agli anni '70 accompagnata da una stupenda raccolta di disegni del 1947-'48. 7. RILETTURE. CARLO ALBERTO MADRIGNANI: L'ULTIMO CASSOLA Carlo Alberto Madrignani, L'ultimo Cassola, Editori Riuniti, Roma 1991, pp. XVIII + 108, lire 19.000. Un bel saggio sull'impegno letterario e pacifista di Cassola, che dagli anni settanta e fino alla fine della sua vita si dedico' ad un sempre piu' intenso impegno antimilitarista e disarmista. 8. RILETTURE. PEACELINK (A CURA DI): CRONACHE DA SOTTO LE BOMBE Peacelink (a cura di), Cronache da sotto le bombe, Multimage, Firenze 2000, pp. 224, lire 18.000. Una raccolta delle e-mail scritte a pacifisti italiani da pacifisti jugoslavi (Djordje Vidanovic, Sasa Zograf, Maja Zurovac) durante la guerra dei Balcani, "per non dimenticare che non ci sono guerre buone". 9. RILETTURE. MARIA TERESA TARALLO: CON IL MONDO A SCUOLA Maria Teresa Tarallo, Con il mondo a scuola, Multimage, Firenze 2001, 2002, pp. 152, euro 10. "Percorsi di educazione alla pace e all'intercultura" proposti da Maria Teresa Tarallo, insegnante, collaboratrice di Peacelink e dell'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau. 10. RILETTURE. ABRAM TERZ (ANDREJ SINJAVSKIJ): UNA VOCE DAL CORO Abram Terz (Andrej Sinjavskij), Una voce dal coro, Garzanti, Milano 1975, 1982, pp. 340. La grande testimonianza di Sinjavskij sui lager sovietici. 11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it; angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 457 del 26 dicembre 2002
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