Al Presidente della Repubblica Italiana



Al Presidente della Repubblica

e per opportuna conoscenza:
al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Ministro della Difesa

Signor Presidente della Repubblica,
i mezzi d'informazione riferiscono che il Ministro della Difesa avrebbe
dichiarato che l'Italia metterebbe a disposizione di una eventuale guerra
all'Iraq spazi aerei e basi, ovvero che l'Italia prenderebbe parte alla
guerra.

Questa dichiarazione gia' di per se' costituisce una flagrante violazione
dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana e favoreggia
la preparazione di una guerra illegale e criminale che e' invece compito di
ogni persona di volonta' buona scongiurare, una guerra che la legge
fondamentale del nostro stato inequivocabilmente ripudia.

E' indispensabile un suo autorevole intervento in difesa della legalita'
costituzionale di cui e' supremo garante.

Dica, senza esitazioni e senza ambiguita', che l'ordinamento giuridico
italiano, la Repubblica Italiana, si fonda ancora sulla Costituzione che
"ripudia la guerra". Dica che nel nostra paese vige ancora la legalita'
costituzionale e repubblicana, e non la barbarie, l'anomia, il gangsterismo.

Richiami i ministri e i parlamentari al rispetto della Costituzione cui
hanno giurato fedelta'.

Un suo silenzio potrebbe essere interpretato come complicita' con i golpisti
e gli stragisti che stanno preparando la guerra e la partecipazione italiana
alla guerra illegale e criminale.

*

Signor Presidente,
sia lei a guidare l'opposizione alla guerra e la difesa della legalita'
costituzionale: poiche' questo e' attributo della sua alta funzione
istituzionale.
Sia lei a dichiarare fuorilegge quei governanti e quei parlamentari che alla
guerra illegale e criminale volessero far partecipare anche il nostro paese
anziche' anch'essi impegnarsi - come impone il dettato costituzionale -
affinche' la guerra sia impedita.

*

Signor Presidente,
fin d'ora anche a lei dichiariamo che qualora l'Italia prendera' parte alla
guerra noi ci impegnemo in difesa della Costituzione, della legalita', della
pace, del diritto alla vita di ogni essere umano.
E se la partecipazione italiana alla guerra consistera' nel mettere a
disposizione dei bombardieri stragisti basi aeree in territorio italiano,
noi fin d'ora ci predisporremo a riprendere, con piu' ampiezza e
continuita', l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere della pace" che
impedisca i decolli dei bombardieri dalle basi aeree site nel territorio
italiano ostruendo lo spazio aereo di decollo antistante e sovrastante le
basi medesime.

A tal fine fin d'ora torniamo a diffondere un appello all'azione diretta
nonviolenta in difesa della legalita' e della pace ed inviamo a molti
interlocutori un dossier documentario su quell'iniziativa che siamo pronti a
riprendere e a nuovamente realizzare insieme ad ogni altra limpida e
doverosa iniziativa nonviolenta che si rendesse opportuna e necessaria per
difendere la legalita', la Costituzione, la Repubblica, e con esse la pace e
le concrete vite degli esseri umani dalla guerra minacciate, se l'Italia
fosse trascinata in guerra da dirigenti politici golpisti e stragisti, se
fosse necessario ancora una volta tornare ad impegnarci direttamente e
nonviolentemente per opporci alla guerra in quanto cittadini italiani
impegnati in difesa della Costituzione, della legalita', della pace, del
diritto alla vita di ogni essere umano.

Distintamente,

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 18 dicembre 2002

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it