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Newsletter N.12 del 18 Novembre 2002
- Subject: Newsletter N.12 del 18 Novembre 2002
- From: newsletter at bbs.olografix.org
- Date: Mon, 18 Nov 2002 22:46:53 +0100
============================================ *** Associazione Culturale Telematica *** ********** "Metro Olografix" ********** Newsletter n. 12 del 18 novembre 2002 ============================================ IN PRIMO PIANO ------------------------- LA TECNO-RELIGIONE DELL'E-GOVERNMENT Ogni epoca storica ha la sua tecno-religione. La storia dell'homo sapiens è iniziata con l'adorazione del fuoco, la più primitiva delle tecnologie, Newton credeva che con le leggi della fisica e della meccanica sarebbe riuscito a spiegare il funzionamento dell'universo, Adam Smith ha idolatrato le leggi dell'economia descrivendole come il motore inarrestabile del progresso, Henry Ford ha consegnato all'Europa del '900 la fiducia nel potere benefico dell'industria, e oggi il nuovo volto del positivismo tecnologico, che si nasconde dietro la seducente maschera dell'internet e delle nuove tecnologie dell'informazione, ha un nuovo profeta: Silvio Berlusconi, pronto a scommettere che con i computer si potranno risolvere i problemi del mondo. Come ogni profeta che si rispetti, Berlusconi ha i suoi seguaci, tra cui Antonio Palmieri, responsabile nazionale del dipartimento innovazione di Forza Italia, che nell'aprile 2002 ha affermato senza mezzi termini che chi si oppone all'iniziativa "e-Government per lo sviluppo" del Governo italiano "è oggettivamente un alleato della povertà", ricalcando le affermazioni fatte durante il G8 di Genova dal presidente Bush, che ha definito i contestatori "nemici dei poveri". Il "governo elettronico" (e-government) che il governo Berlusconi vuole impiegare per lo sviluppo dei paesi impoveriti, è una ricetta presentata per la prima volta durante la Conferenza internazionale "e-Government per lo Sviluppo", che si è svolta a Palermo nell'aprile 2002, e riproposta senza troppe variazioni durante il summit di Johannesburg. Questa ricetta per risolvere i problemi del mondo si basa su un principio fondamentale: i paesi poveri sono poveri perché i loro governi sono corrotti, e l'efficacia delle nuove tecnologie è in grado di vincere il malgoverno. Per risolvere i problemi del sud del mondo, quindi, i responsabili di Forza Italia dichiarano sul sito del loro partito che è necessario uno "sforzo di cambiamento della Pubblica Amministrazione dei Paesi in via di sviluppo. Lo scopo è di attrarre, grazie anche all'innovazione tecnologica, maggiori investimenti e porre le premesse indispensabili perché gli aiuti della cooperazione internazionale aumentino nel tempo, a sostegno dello sviluppo economico dei Paesi coinvolti. L'e-Government cambia i processi di governo e di gestione, rendendoli più trasparenti, controllabili ed efficienti: in una parola, più affidabili. Una Pubblica Amministrazione più moderna può diventare un potente motore di crescita per i Paesi in via di sviluppo". Niente accesso all'acqua e ai servizi sanitari, niente freni alla privatizzazione dei servizi essenziali, niente cancellazione del debito, niente alfabetizzazione: per risolvere una volta per tutte i problemi dei Paesi impoveriti basta informatizzare la pubblica amministrazione, "governando elettronicamente" anziché con i metodi tradizionali. In questa visione del mondo Berlusconi non è solo, ma gode della compagnia di almeno altri sette capi di stato e di governo. Nel documento finale approvato a Genova dopo il sanguinoso vertice G8 si legge infatti che gli otto leader includono tra le loro priorità "la messa a punto di un piano d'azione sull'e-Government come strumento di rafforzamento delle democrazie e dello stato di diritto, che conferisce potere ai cittadini, rende più efficiente l'offerta di servizi pubblici essenziali" (punto 22 documento finale G8). Il "gruppo degli otto", inoltre, si ripromette di informatizzare anche il settore dell'istruzione e dell'educazione. Questi risultati dal limitato orizzonte politico sono il frutto del lavoro di una Digital Opportunity Task Force (DOT-Force), un gruppo di lavoro (nato in occasione del vertice G8 di Okinawa) che ha ricevuto l'incarico di approfondire i temi delle opportunità digitali e del divario di tecnologia (digital divide) che separa i paesi ricchi da quelli impoveriti. Senza voler scendere nel dettaglio della retorica sul digital divide e sulla millantata necessità di portare "un computer in ogni villaggio", viene spontaneo chiedersi cosa si nasconde dietro tutta questa "voglia di tecnologia". Sicuramente molti di questi processi politici sono animati dalle buone intenzioni di qualche anima bella sinceramente convinta che i computer potranno risolvere i problemi di quel miliardo di persone che non sanno nè leggere nè scrivere, o di quei due miliardi di persone che non hanno accesso all'energia elettrica, o di quegli stati africani che da soli non mettono insieme tante linee telefoniche quante ne ha la sola città di New York. E' altrettanto vero, tuttavia, che dietro queste buone intenzioni si nascondono anche i potentissimi interessi commerciali e industriali delle grandi compagnie che possiedono il software, i computer e le linee telefoniche indispensabili per la realizzazione di queste "riforme digitali" che l'Italia sta progettando per le amministrazioni di altri paesi. LO SVILUPPO SECONDO L'ONU Senza voler demonizzare acriticamente l'intero settore commerciale dell'ICT (Information-Communication Technology), una domanda va comunque posta: questo fantomatico "e-government" è davvero la necessità principale dei paesi impoveriti e dei loro abitanti più penalizzati? Nel vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile l'Italia ha sollevato delle questioni centrali o ha dato un contributo superfluo se non addirittura inutile? Per rispondere a queste domande basta sfogliare le pagine di un libro fresco di stampa, il rapporto 2002 sullo sviluppo umano realizzato dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e pubblicato nel mese di luglio. Il titolo di questo rapporto è "la qualità della democrazia", e tra i principali parametri utilizzati per misurare questo livello di qualità non compare il livello di informatizzazione della pubblica amministrazione, ma altri valori di riferimento, come l'accesso ad una stampa libera (negato a 61 paesi che rappresentano il 38% della popolazione mondiale), la giustizia economica (il 72% degli utenti internet vive in paesi OCSE ad alto reddito, che contano il 14% della popolazione mondiale), la pace e la sicurezza (Cina, Russia e Stati Uniti non hanno ancora sottoscritto il trattato per la messa al bando delle mine antiuomo). Un'altro dato preoccupante è la partecipazione politica: che senso ha una amministrazione pubblica governata elettronicamente se la partecipazione diretta alla vita delle istituzioni riguarda un numero sempre più ristretto di persone? Secondo il rapporto sullo sviluppo umano i partiti italiani sono al secondo posto nella classifica dei più abbandonati: gli iscritti ai partiti politici nel nostro paese sono diminuiti del 51,5% negli ultimi anni, più che dimezzati, mentre nella vicina Spagna, che ha una democrazia più giovane della nostra, le presenze nei partiti sono aumentate del 250,7%. Un altro fattore di regresso nello sviluppo umano evidenziato nel rapporto UNDP è il netto cambiamento di obiettivo nel servizio pubblico radiotelevisivo, sempre più sbilanciato verso l'intrattenimento e sempre più lontano dall'informazione, una tendenza che allontana i cittadini dalla partecipazione alla vita e ai problemi del Paese, favorendo il disimpegno e l'indebolimento della democrazia. Indipendentemente dall'analisi di questi dati particolari, la lettura del rapporto sullo sviluppo umano mette in luce come l'agenda dello sviluppo tracciata dalle Nazioni Unite sia profondamente diversa dal cammino intrapreso dal Governo Italiano. LA COLONIZZAZIONE TECNOLOGICA Perché tutta questa attenzione dei paesi G8 e del'Italia in particolare verso l'e-government e l'ICT? I primi segnali di questa tendenza si erano già avuti nel 1997, quando Bill Gates, dopo aver affermato che "c'e un mercato potenzialmente enorme in Africa", è atterrato a Johannesburg (ebbene sì, proprio a Johannesburg) per l'inaugurazione a Soweto del primo "villaggio digitale", l'inizio di un investimento di circa dieci milioni di dollari. In questo scenario, il rischio è che lo sviluppo del sud del mondo venga subordinato alle necessità dei mercati delle tecnologie dell'informazione, ormai saturi nel nord del pianeta, e che l'introduzione forzosa della telematica e dei nuovi media produca un flusso unidirezionale di informazioni e tecnologie, con il sud del mondo come soggetto passivo. IL "DOPO JOHANNESBURG" L'intervento di Berlusconi del 2 settembre a Johannesburg ha scatenato una serie di reazioni negative. Rosario Lembo, Presidente del Cipsi (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale), ha dichiarato al termine dell'intervento del premier che "trent'anni di trasferimento di tecnologie non hanno contribuito a migliorare la situazione. La lotta alla povertà non si fa con nuove tecnologie. I computer non si mangiano, e alla lunga creano disparità all'interno dei paesi in via di sviluppo. Piuttosto creano nuove forme di dipendenza e diventano strumenti di commercio". Più tardi il Cipsi deciderà di abbandonare il vertice in segno di protesta, assieme a un folto gruppo di organizzazioni popolari e Ong di Italia, Francia, Canada, Bolivia, Belgio, Usa, Cile, Portogallo, tra cui Attac, la "Coalizione mondiale contro la privatizzazione e la mercificazione dell'acqua", la fondazione Danielle Mitterrand e l'organizzazione statunitense Public Citizens. Quella del Cipsi non è stata l'unica voce di critica che si è levata al termine del vertice: Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della banca mondiale, ha dichiarato che "è singolare che l'Italia punti ad un sistema di information technology per le amministrazioni del sud del mondo quando il problema principale rimane quello di trovare l'elettricità per alimentare i computer. Le energie rinnovabili sono la soluzione, ma da Johannesburg sembra uscire soltanto un target del 2 per cento entro il 2010 e per di più su base volontaria". Una critica ancora più dura alle proposte di Berlusconi è arrivata da Sergio Marelli, il Presidente dell'Associazione ONG Italiane, secondo il quale "il discorso pronunciato dal Presidente Berlusconi si è distinto per la coerenza con l'ormai assodata linea del Governo italiano in materia di cooperazione internazionale. Come più volte ribadito, secondo Berlusconi i Paesi poveri costituiscono per le nostre tecnologie un mercato in cui i nostri Ambasciatori devono promuovere la penetrazione commerciale italiana. E a Johannesburg il prodotto offerto dal Capo della diplomazia italiana è il modello informatico che Berlusconi vuole venga imposto a tutti i Paesi che vorranno ancora chiedere aiuti ai Paesi ricchi da qui ai prossimi cinque anni." L'E-GOVERNMENT ALL'ITALIANA Chi pensa che i paesi del sud del mondo siano l'unico terreno di conquista per le multinazionali dell'ICT sbaglia i suoi conti. In silenzio, anche il nostro paese sta lentamente ma inesorabilmente imboccando la strada dell'informatizzazione forzata, costellata di danni potenziali per la collettività. Il più grosso di questi rischi è l'adozione di tecnologie poco resistenti ai virus, particolarmente vulnerabili ad attacchi informatici e per di più costose come i prodotti Microsoft, che vengono scelti non per le loro prestazioni o per la loro robustezza, ma per le spiccate doti di marketing e la profonda capacità di penetrare nella pubblica amministrazione dimostrate dell'azienda di Bill Gates. In questo senso l'uomo più ricco del mondo è già riuscito a segnare un primo punto a suo favore. Assieme alla Hewlett-Packard, Microsoft ha attivato un progetto chiamato "eGovernment Competence Center", nato per istruire gli enti locali e le imprese che operano nella Pubblica Amministrazione su quali siano le soluzioni tecnologiche ritenute migliori per seguire le linee guida del Governo per la realizzazione dei progetti di e-government. L'"eGovernment Competence Center", operativo da ottobre, si articolerà in due strutture, una a Milano e una a Roma, che avranno il compito di proporre alle piccole e medie amministrazioni un piano formativo e assistenza nella realizzazione di progetti replicabili basati su tecnologia Microsoft .NET e sulle soluzioni e servizi HP. E' come se la Coca-Cola attivasse un centro di formazione gratuita per insegnare ai gestori delle mense scolastiche quali sono le bevande più adatte per i bambini. In questo caso qualcuno noterebbe sicuramente l'evidente "conflitto di interessi", ma quando si passa dal settore delle bibite alla "tecno-religione" del software siamo più portati a credere fideisticamente a un produttore di software che si presenta come l'autorità più qualificata (e disinteressata) per istruire la pubblica amministrazione su quale software utilizzare e acquistare. Tutto questo non potrebbe essere possibile senza un forte sostegno politico, che è puntualmente arrivato con le "Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell'Informazione nella legislatura" un documento governativo datato giugno 2002 e realizzato da Lucio Stanca, Ministro per l'innovazione e le tecnologie. Leggendo questo documento si scopre l'esistenza di una categoria economica tanto inquietante quanto misteriosa: la "finanza innovativa". Secondo il ministro Stanca, infatti, "è opportuno che le politiche per l'innovazione ICT e lo sviluppo della società dell'informazione si orientino anche verso l'impiego di strumenti di finanza innovativa in partnership con il sistema privato". Sicuramente Microsoft e Hewlett Packard hanno pienamente capito l'importanza di questa "finanza innovativa", e tra pochi anni anche i comuni cittadini avranno modo di verificare le cui conseguenze sul bilancio dello stato e sulla finanza pubblica di questa nuova finanza. Carlo Gubitosa - c.gubitosa at peacelink.it DOCUMENTI DI RIFERIMENTO: http://www.forza-italia.it/notizie/00_3108.htm [DICHIARAZIONI DI ANTONIO PALMIERI] http://www.forza-italia.it/egovernment/sections.htm [L'INIZIATIVA "E-GOVERNMENT PER LO SVILUPPO" DEL GOVERNO ITALIANO] http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=22082 [JOHANNESBURG: LE ONG ITALIANE SULL'INTERVENTO DI BERLUSCONI] http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=22054 [JOHANNESBURG: GRUPPO DI ONG LASCIA IL VERTICE PER PROTESTA] http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=22072 [JOHANNESBURG: L'INTERVENTO DI BERLUSCONI] http://punto-informatico.it/p.asp?i=41465 [EGOVERNMENT? LO INSEGNANO MICROSOFT E HP] TECNOLOGIA&INTERNET -------------------------------------- Trojan nei sorgenti di due software free Alcune distribuzioni contenenti i codici sorgenti di due noti software open source sono state infettate con un cavallo di Troia da un intruso ancora non identificato. Questo è il terzo episodio nel giro di pochi mesi http://punto-informatico.it/p.asp?i=42157 THE SEARCH COMPANY Il risveglio di Altavista: obiettivo Google Addio alle velleità da portale, addio alla pubblicità grintosa in home page, addio al logo montanaro: l'ex principe dei motori di ricerca tenta la rimonta nei confronti del rivale e usa le stesse armi. All'insegna del "less is more" di Nicola D'Agostino http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010043262.jsp TEMI&APPROFONDIMENTI ------------------------------------------ Incentivi Internet veloce con lo sconto Il finanziamento per la Rete veloce è destinato a privati e società, vecchi e nuovi utenti: tutti i particolari di Stefano Cardini http://panoramaweb.mytech.it/paweb/news/art006011000123.jsp Più vicino il supernetwork italiano La rete telematica unitaria ad alta velocità per la comunità scientifica italiana si fa più vicina. Costituita l'Associazione Consortium Garr. Oggi la rete Garr collega 300 tra atenei e centri di ricerca. Caccia al dato iperveloce http://punto-informatico.it/p.asp?i=42170 InterLex/ Non bastano le buone intenzioni di Manlio Cammarata - Procede la Finanziaria, senza l'innovazione promessa né progetti seri per la diffusione del software libero o contro il digital divide. Con buona pace del Ministro per l'innovazione e delle sue commissioni http://punto-informatico.it/p.asp?i=42172 NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ------------------------------------------- LINUX DAY 23 NOVEMBRE 2002 Alcuni soci della Metro Olografix parteciperanno ai Linux Day abruzzesi; Stefano Chiccarelli - Chieti teatelug: http://www.desterlich.ch.it/linuxday2002/ Andrea Monti e Enrico Zimuel - L'Aquila openlug: http://www.openlug.org/linuxday_titoli.html Teramo il pinguino: http://www.ilpinguino.it/LD2002.html -- Il 30 novembre - 1 dicembre l'Associazione sarà presente con uno stand alla fiera del Radioamatore, Silvi Marina (Teramo) -------------------------------------------- a cura di Loris D'Emilio http://www.olografix.org/loris/ ha collaborato a questo numero Carlo Gubitosa http://www.olografix.org/gubi/ Ø UNREGISTERED Version of PostMan for Wildcat 5.x
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