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Newsletter N. 11 del 11 Novembre 2002
- Subject: Newsletter N. 11 del 11 Novembre 2002
- From: newsletter at bbs.olografix.org
- Date: Mon, 11 Nov 2002 12:34:13 +0100
============================================ *** Associazione Culturale Telematica *** ********** "Metro Olografix" ********** Newsletter n. 11 del 11 novembre 2002 ============================================ IN PRIMO PIANO ------------------------- Roma istituisce la Commissione per l'Open Source Come già previsto dal Ministero dell'IT e in linea con quanto sta accadendo in Europa, anche in Italia lo studio del Software Libero, dei suoi modelli e dei suoi costi diviene materia di governo. Molto soddisfatto Cortiana http://punto-informatico.it/p.asp?i=42087 11/11/02 - News - Roma - Con una dimessa nota pubblicata sul sito web del ministero all'Innovazione e alla Tecnologie, il ministro Lucio Stanca ha nelle scorse ore confermato l'istituzione della "Commissione per il software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione". La scelta di attivare una Commissione per ragionare sui modelli e sui costi, per valutare le possibilità di impatto del Software Libero sulla PA è del tutto in linea con quanto annunciato lo scorso giugno, quando Stanca rese chiara l'intenzione del Governo di elaborare una "strategia Open Source" partendo dalla valutazione di alcuni elementi considerati centrali: - contenimento dei prezzi - trasparenza (e quindi sicurezza) - non dipendenza da un singolo fornitore - elevata riusabilità - accessibilità per le piccole realtà di sviluppo (economie locali) Ora l'istituzione della Commissione viene presentata come parte del "piano di miglioramento dell'efficienza, dell'efficacia e della economicità dell'apparato statale". Parole che evidentemente danno molte nuove speranze a chi in Italia si occupa di sviluppo open source e dei servizi collegati ma che ancora non significano, come in queste ore qualcuno ha sostenuto, che la PA italiana "passerà" al Software Libero. Tempi, modalità ed estensione dell'utilizzo dell'open source sono infatti ancora tutti da verificare. "A tale scopo - si legge nella nota - la Commissione - avvalendosi delle migliori competenze e coinvolgendo le Amministrazioni più direttamente interessate - effettuerà una approfondita analisi delle tendenze tecnologiche e di mercato e, confrontando le posizioni dell'Unione Europea, dei maggiori Paesi industrializzati nonché dell'industria Ict (Information and communication technologies) in materia, fornirà a tutte le Amministrazioni Pubbliche gli elementi di valutazione per le scelte e le strategie riguardo il software a codice sorgente aperto". Il terreno su cui lavorare è già dissodato. Basta ricordare la policy sull'open source varata dal Governo britannico, una posizione destinata inevitabilmente ad influenzare mezza Europa e che senz'altro verrà presa in considerazione dai lavori della Commissione italiana. Una Commissione decisiva? http://punto-informatico.it/p.asp?i=42087&p=2 Il nuovo organo consultivo è presieduto da Angelo Raffaele Meo e composto, si legge nella nota, "da rappresentanti del mondo accademico, del Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie, dei Ministeri dell'Istruzione e dell'Economia, dell'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, del Centro Tecnico per la R.U.P.A, dell'Istat e uno in rappresentanza rispettivamente di Regioni, Province e Comuni". L'11 novembre è prevista la prima seduta ed entro tre mesi la Commissione dovrà esprimere una valutazione complessiva in una relazione che sarà presentata al Ministro. Ad inquadrare la scelta di ricorrere alla Commissione in un quadro dal sapore fortemente innovativo è stato, tra gli altri, il senatore verde Fiorello Cortiana che, come si ricorderà, è anche il primo firmatario della proposta di legge per l'introduzione del Software Libero nella Pubblica Amministrazione. "La scelta del Ministro Stanca di istituire una commissione che valuti l'impiego di software libero nella Pubblica Amministrazione - ha spiegato Cortiana - è un fatto importante che può cambiare lo sviluppo informatico del Paese. E' una vittoria innanzitutto di chi si è fatto promotore di queste tecnologie collaborative nelle aule parlamentari." "Il DDL che ho presentato al Senato - ha poi ricordato Cortiana - insieme alle svariate mozioni nei consigli comunali che tanti consiglieri Verdi e di altri gruppi hanno promosso, sono state il detonatore per questa iniziativa del Ministro. Ora speriamo che il percorso legislativo sia in discesa." Il senatore, come ha già avuto modo di dire, non dubita della necessità di una scelta immediata nella direzione dell'open source: "Il fatto che la Pubblica Amministrazione adotti una tecnologia altamente competitiva, maggiormente economica delle soluzioni proprietarie e capace di generare un indotto nazionale ed europeo di addetti dalle altissime professionalità sarebbe altamente auspicabile. Monitoreremo con attenzione i lavori della neonata commissione e le sue decisioni." TECNOLOGIA&INTERNET -------------------------------------- L'alternativa del software libero Monopoli del sapere, copyright, cooperazione digitale. Un incontro ARTURO DI CORINTO http://www.ilmanifesto.it//g8/firenze/3dcd1cce31176.html Appello alle Università contro le major EPIC reagisce all'offensiva mediatica della RIAA e rivolge una lettera agli atenei americani: monitorare il traffico danneggia i principi formativi delle università USA http://punto-informatico.it/p.asp?i=42091 LA GUERRA DEI DOMINI L'Europa si gioca la carta .eu Il consorzio Eurid, che include il registro italiano, candidato alla gestione. Entro l'aprile del 2003 la firma del contratto. I primi domini si potranno registrare entro la fine dello stesso anno. Attesi, per il 2004, un milione di nomi di Stefano Cardini http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010043162.jsp TEMI&APPROFONDIMENTI ------------------------------------------ Nuovi stormi di intelligenze Dilagano nel mondo le connessioni mobili tra le persone e si creano fenomeni imprevisti. Anche di mobilitazione politica (come la convocazione, via Sms, di una manifestazione a Manila, che portò alla cacciata di Estrada). Dopo il trip affaristico sulle reti, torna protagonista la capacità di produzione - individuale e collettiva - di comunicazione FRANCO CARLINI Folle sparpagliate che si muovono a stormi e sciami, ma in maniera furba. Fanno cadere il governo delle Filippine convocandosi in piazza con un Sms, ricoprono Manhattan, ma anche lo stato dell'Oregon, di «hot spot» senza fili, vogliono trasformare ogni persona in una stazione radio indipendente, e così realizzano pienamente, a livelli prima impensabili, la Legge di Moore, la Legge di Metcalfe e la Legge di Reed (vedi scheda). In estrema sintesi questa è la narrazione (fatta di eventi reali, già avvenuti o in pieno svolgimento), che ci propone Howard Rheingold, nel suo ultimo libro, «Smart Mobs: The Next Social Revolution», folle intelligenti appunto, protagoniste della prossima rivoluzione sociale. Il solito cybersognatore di una democrazia dal basso resa possibile dalla tecnologia? Forse, ma non andrà dimenticato che Rheingold scrisse il suo saggio più famoso nel lontanissimo 1993, «The Virtual Community» (in italiano«Comunità Virtuali», Sperling & Kupfer), quando il web praticamente non esisteva e l'Intern et la frequentavano solo sparute minoranze elitarie, sparse tra gli accademici e i geek californiani della Bay Area di San Francisco. Poteva essere preso per folle, e invece quel magico binomio, «comunità virtuali», non solo venne confermato e superato dai successivi sviluppi dell'Internet, ma si trasformò persino in un modello di business: ogni sito aziendale sogna una comunità attorno a sé e ogni comunità chiede e anima una pluralità di siti. Dunque rieccolo qui il buon Howard a viaggiare tra Tokyo, Helsinki e Stoccolma, ma anche tra Seattle, l'Oregon e San Francisco. Scopre, anche con qualche ingenuità che le connessioni mobili tra le persone stanno dilagando per il mondo (gli americani sono in ritardo di circa due anni, quanto a telefonia cellulare e dunque per loro vedere ragazzini finlandesi e giovani giapponesi diteggiare frenetici è una relativa novità). Ma non si ferma a questo, anzi ne trae un'ottima occasione per ripensare questo nuovo salto in avanti e dal basso, che delinea scenari sociali prima che tecnici o di mercato. Una nuova Internet, ma persino socialmente più ricca. Non è l'unico in verità a pensarla così perché è in corso uno strano fenomeno che vale la pena di osservare e valorizzare: la crisi verticale della New Economy ha fatto sì che riprendano voce e iniziativa alcuni dei protagonisti storici della stagione del personal computer al popolo (fine anni `70) e dell'Internet anarchica (primi anni `90). Le Dot Com e le stock options sembravano averli azzittiti e marginalizzati, all'insegna del «basta ragazzi, è l'ora del business, mica dell'animazione sociale». I loft di South of Market a San Francisco erano stati occupati da una generazione di neoricchi ambiziosi, scacciando i precedenti abitanti liberali e libertari, ma ora molti dei nuovi invasori hanno fatto le valigie e l'enfasi non è più sul «tutti ricchi è subito, tanto è facile». No, non era facile e, caduta l'enfasi, si torna a ragionare. Non c'è dunque solo Rheingold a proporre le reti come luogo della cooperazione e delle cultura dal basso. Si rivede Mitch Kapor, che fondò la Lotus e che oggi realizza software cooperativi, è attivo Dan Briklin, un altro dei maghi del software di allora, mentre Vint Cerf, uno dei padri dell'Internet, miliardario vice presidente di una grandissima azienda come WorldCom, spiega che la larga banda asimmetrica è quanto di peggiore si possa fare, dato che impedisce che ognuno si faccia stazione emittente e lo riduce invece a un puro ricevitore simil-televisivo. Nelle parole di Rheingold: «la grande battaglia nel futuro delle folle intelligenti riguarda i cartelli dei media e le agenzie governative che stanno cercando di re-imporre il regime del broadcasting, quello di un'epoca in cui agli utilizzatori della tecnologia era impedito di creare ed era lasciata loro solo la possibilità di consumare». Dunque l'epoca della Nuova Internet, quella mobile, personalizzate e diffusa, è già iniziata e conosce una strana e inedita alleanza tra vecchi guru degli anni `70 e giovanissimi newglobal di Seattle o di Genova. E' un fenomeno del tutto analogo a quanto anche in Italia succede tra la generazione civile (e disgustata) dei Girotondi, prevalentemente matura e professionale, e quella dei giovanissimi fori sociali. Che non per caso usano tutti in maniera frenetica, con disinvoltura e passione, le tecnologie digitali. Se Tim e Omnitel rendessero pubblici i dati sul traffico cellulare nel raduno di San Giovanni o di Firenze in questi giorni ci sarebbe da rimanere sconvolti. Stormi di persone che si aggregano, basandosi sulla reciprocità, la cooperazione, la fiducia reciproca e anche il chiacchiericcio diffuso. Che quelle di Rheingold non siano pure fantasie, lo confermano molti fatti che si stanno dipanando per il mondo: uno per volta sembrano piccole episodi, ma quando li si metta in fila, il panorama di colpo prende una connotazione nuova e interessante. Intanto c'è il successo indiscusso dell'Open Source, software libero e aperto che si va propagando come un virus benefico (un anticorpo ai monopoli) nei luoghi più rispettabili. Può essere forse normale che una regione non particolarmente ricca come l'Estremadura (Spagna) decida di passare al sistema operativo Linux, per decisione del suo ministro dell'educazione, Vazquez de Miguel, ma è certamente più eclatante il fatto che l'esercito americano emetta un rapporto sull'utilità del software open e che l'Unione Europea abbia assegnato un contratto da 250 mila euro a un'azienda inglese (Netproject) per verificare la possibilità di spostare i sistemi informativi da Windows al suddetto Linux. E quale meraviglia nel vedere che persino il grande portale Internet chiama to Yahoo! ha scelto per la gestione dei suoi contenuti un sistema anch'esso aperto (tecnicamente si chiama Php), lasciando perdere i precedenti software costosi e proprietari. Il secondo fenomeno si chiama P2P, connessioni da Pari a Pari, rese famose dal sistema di scambio musicale Napster (anche se si trattava di un P2P ibrido e anomalo). Ora Napster è chiuso, ma dilagano i programmi Peer to peer più evoluti e non riguardano solo la musica; delineano semmai un nuovo paradigma, dove i contenuti di valore non sono al centro, nei grandi nodi della rete, ma ai margini, nei dischi duri (hard disk) di milioni di persone. Queste non hanno bisogno di America Online né di Microsoft Network né di Kataweb per «non perdersi di vista», ma lo fanno direttamente, senza mediazioni. La storia più avveniristica riguarda tuttavia la radio, dove un nuovo e suggestivo termine è già stato coniato: «radio cognitiva». Uno dei proponenti è lo stesso David Reed, quello dell'omonima legge (vedi scheda), e in parole semplice si tratta di questo: anziché pensare a un etere dove poche antenne emittenti nutrono di suoni e parole milioni di apparecchi riceventi, si possono invece realizzare, con qualche chip in più, delle radio riceventi che siano anche trasmittenti e dotate della singolare capacità di accorgersi delle presenza delle consorelle attorno a sé, cambiando di conseguenza frequenza e modalità di emissione. Senza entrare in eccessivi dettagli tecnici (ma la cosa è già stata sperimentata), questo apre la strada a uno spettro elettromagnetico infinito: non più risorsa scarsa da assegnare in concessione e licenza, ma onde hertziane per tutti, sì che ogni radiolina, telefono cellulare o computer palmare possa essere stazione di partenza verso gli altri. http://www.ilmanifesto.it/oggi/art70.html http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/10-Novembre-2002/art70.html NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ------------------------------------------- Associazione Culturale Telematica Metro Olografix presenta una tavola rotonda dal titolo: Lo sviluppo e la diffusione della cultura OpenSource: quale ruolo per i LUG e per le scuole? 16 Novembre 2002 - presso l'I.T.C. De Sterlich [ Via Colonnetta 99-A Chieti Scalo (CH) ] http://www.olografix.org/lugescuole/ Rassegna stampa: http://www.itvirtualcommunity.net/forum/events.asp?ID=67&date=%2016/11/2002 http://punto-informatico.it/p.asp?i=41954 http://zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=1653&numero=902 http://www.annozero.org/ http://php.tevac.com/artview.php?art_id=5008 http://www.freego.it/news.php?show=804 -------------------------------------------- a cura di Loris D'Emilio http://www.olografix.org/loris/
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