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R.D.Congo: sarà pace o sarà ancora guerra ?
- Subject: R.D.Congo: sarà pace o sarà ancora guerra ?
- From: "Mariagrazia Bonollo" <salbega at tiscalinet.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Thu, 31 Oct 2002 20:10:15 +0100
APPELLO URGENTEPERCHE' NON CONTINUI IL MASSACRO DELLE POPOLAZIONI INERMI NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Continua nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo una situazione insostenibile per le popolazioni inermi. Il vuoto di potere che si crea con il ritiro degli eserciti occupanti lascia spazio alle incursioni di bande armate che intimidiscono e uccidono la popolazione, sotto gli occhi degli osservatori delle Nazioni Unite che non hanno un mandato per difendere la popolazione civile. E' urgente garantire la sicurezza per le persone civili in questo periodo di transizione, fino a quando le istituzioni democratiche non saranno ristabilite. Oggi esiste una possibilità reale di pace che va sostenuta. La guerra del Congo, che ha avuto ed ha come suo motivo reale lo sfruttamento delle enormi ricchezze di questo paese, come è affermato anche dall'ultimo rapporto delle Nazioni Unite, è un macigno che pesa sulle coscienze e che deve interpellare la comunità internazionale. Ormai è intollerabile il numero delle vittime e il carico di sofferenza che pesa su questo popolo.Per questo il Corodinamento dell'azione internazionale di pace "Anch'io a Kisangani" (Beati Costruttori di Pace, Break the Silence, Chiama L'Africa, Agesci,
Emmaus Italia, Gavci, Pax Christi, Missionari/e: Comboniani, Dehoniani,Saveriani, Consolata, Pime) ha lanciato la proposta di inondare di messaggi. fax e-mail e lettere il Governo Italiano (Sottosegretario Alfredo Mantica, Fax 06 3613735), la Commissione Europea (Segreteria di Romano Prodi, Fax 0032 2 2990842, e-mail: <mailto:romanoprodi at cec.eu.int>romanoprodi at cec.eu.int) e la sede italiana dell'Onu (Fax 06 6793337; e-mail: <mailto:s.dewan at onuitalia.it>s.dewan at onuitalia.it) con il seguente testo.
************************************************************ Appello per la pace e la sicurezza nel Congo Orientale Dopo la soddisfazione per le prospettive di pace suscitate dagli accordi di Sun City e di Pretoria, e dal ritiro di molte truppe straniere dai territori occupati nella Repubblica Democratica del Congo, la popolazione martoriata sta di nuovo vivendo ore drammatiche. Il temuto vuoto di autorità e di sicurezza, senza la presenza efficace di una forza di interposizione, rischia di mandare in frantumi il processo di pace e di riconciliazione del Paese. La popolazione è vittima innocente di scontri militari tra fazioni opposte, ribelli di ogni genere, gruppi armati, affamati e allo sbando, che provengono sia dall'interno che dall'esterno del Paese. Massacri, scontri, saccheggi, rappresaglie sono avvenute o sono in atto nel Kivu a Uvira, Walungu, Shabunda, Walikale; a Kindu e Mambasa nel Maniema; nell'Ituri a Bunia e Isiro. L'azione di questi gruppi semina morte,angoscia e panico, crea insicurezza alle frontiere con Rwanda, Burundi e Uganda, che hanno posizionato irispettivi eserciti alle frontiere e rischia di diventare il pretesto per la ripresa di una guerra che ha già seminato milioni di vittime tra i civili, ha determinato lo sfruttamento
delle ricchezze minerarie e la paralisi del Paese. Intanto nella regione mancano i generi di prima necessità; la coltivazione dei campi e la circolazione dei beni è stata in gran parte impedita da tanti anni di conflitto. Le Chiese e le Società Civili della regione hanno lanciato un appello urgente dove si denuncia con forza la drammatica situazione e si invita la Comunità internazionale ad accompagnare questo momento tanto delicato nella storia del paese verso una evoluzione positiva. Più volte la Società Civile, le diverse Confessioni religiose e gli stessi rappresentanti dei governi di Kigali e di Kinshasa hanno richiesto la presenza di una forza neutrale per il mantenimento della pace e il controllo delle frontiere. Lo stesso Kofi Annan, il segretario dell'Onu, ha proposto recentemente di aumentare il contingente militare della Monuc nella Regione. Per questo anche noi, dando voce alla voglia di pace di queste popolazione martoriate, vogliamo lanciare un appello urgente ed accorato alle Nazioni Unite perché intensifichino la loro presenza nella zona, con l'invio di nuove forze di pace, ma anche con il chiaro mandato di difendere la popolazione e la sicurezza delle frontiere tra Congo, Rwanda, Burundi e Uganda. La Comunità internazionale, anche dopo le risoluzioni e le proposte del Consiglio di Sicurezza per la pace in Congo e nella Regione dei Grandi Laghi, non può restare indifferente. Occorre assicurare il rispetto dei diritti umani in questo periodo di transizione, sino alla creazione di Istituzioni democratiche e di forze dell'ordine locali. Ci rivolgiamo in particolare al Governo Italiano e all'Unione Europea perché si facciano portavoce di queste istanze nelle sedi appropriate e collaborino con l'ONU e l'UNIONE Africana in modo da raggiungere, al più presto, la pacificazione definitiva secondo il diritto internazionale e senza ulteriore vittime innocenti. Data:.......................... Firma:........................................................ Coordinamento "Anch'io a Kisangani" Beati i Costruttori di Pace, Breack the silente, Chiama l'Africa, Agesci, Emmaus Italia, Gavci, Pax Christi, Missionari/e: Comboniani. Dehoniani, Saveriani, Consolata, Pime Segreteria: Beati i Costruttori di Pace - Via A. da Tempo, 2 35131 Padova (Italia) - 0039-049-8070522Fax 0039-049-8070699 e-mail: <mailto:beati.africa at libero.it>beati.africa at libero.it
------ Mariagrazia Bonollo via Bassano del Gr. 54/b 36030 Sarcedo (VI) 0445/344264 348/2202662
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