Fwd: Una lettera di Gino Strada




>From: Webmaster <webmaster at emergency.it>
>To: guygre at libero.it
>Subject: Una lettera di Gino Strada
>Reply-To: webmaster at emergency.it
>Date: Fri, 4 Oct 2002 23.42.04 -0000
>
>
>Uno Straccio di PACE
>
>Cari amici,
>
>"Fuori l'Italia dalla guerra", firmato ormai da oltre duecentomila persone, non è più soltanto un appello, ma diventa una iniziativa per sensibilizzare i cittadini, le famiglie italiane.
>
>Siamo convinti - e ne abbiamo ogni giorno nuove conferme - che la grande maggioranza dei nostri concittadini sia contraria alla guerra, in particolare alla nuova guerra contro l’Iraq che è ormai all’orizzonte.
>
>Per rendere visibile questa "opinione pubblica" che crediamo trascurata e oscurata da molti giornali e televisioni, chiediamo un gesto, una testimonianza: appendere stracci bianchi, bandiere di pace, alle finestre e ai balconi delle nostre case e dei luoghi di lavoro ma anche annodare un piccolo straccetto bianco al polso, alla borsetta, allo zaino, alla bicicletta, al guinzaglio del cane: ovunque sia visibile.
>
>Uno straccio di pace è un modo semplice per far sapere che vogliamo trovare nuove forme di stare insieme, nuovi modi per risolvere i problemi che non siano la violenza, il terrorismo, la guerra.
>
>Dobbiamo vincere una sorta di pudore, di timidezza, e dobbiamo credere che sia possibile: se i duecentomila che hanno firmato l’appello di Emergency - e ogni giorno diecimila persone si aggiungono all’elenco - esponessero uno straccio di pace - la cosa non potrebbe più essere ignorata o censurata.
>
>Duecentomila stracci di pace potrebbero addirittura rappresentare una massa critica capace di innescare una reazione a catena.
>
>E’una scommessa difficile, ma non dobbiamo perderla. O riusciamo a tenere "Fuori l'Italia dalla guerra" o non sarà possibile neppure tenere la guerra fuori dall'Italia.
>
>E' un impegno che vi chiediamo, è la prima di tante iniziative che, insieme con altre organizzazioni, vi proporremo per i prossimi mesi.
>
>Tenere l’Italia fuori dalla guerra è davvero nelle nostre mani.
>
>Buon lavoro a tutti noi
>
>Gino Strada