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rossonotizienet n. 20
- Subject: rossonotizienet n. 20
- From: "associazione culturale punto rosso" <puntorosso at puntorosso.it>
- Date: Fri, 11 Oct 2002 16:57:04 +0200
ROSSONotizieNet numero 20 ottobre 2002 periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo cruciali, di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un passo dallo scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, dell'ambiente, della democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, basta dolori, basta distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che pretende di governare il mondo. L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle Alternative daranno come sempre il loro contributo, assieme al movimento, alle forze politiche, agli uomini e alle donne di buona volontà, di contrinformazione, di controcultura e di mobilitazione per affermare la giustizia e la pace. sommario - Il Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative al Forum Sociale Europeo di Firenze 1) seminario sulla guerra ed imperialismo Usa 2) seminario su movimento e politica 3) seminario sulla non-violenza 4) seminario sull'acqua - corsi della LUP-Libera Università Popolare - iniziative dei Punto Rosso locali - materiali: Dopo Johannesburg di Emilio Molinari FORUM SOCIALE EUROPEO I seminari proposti al Forum Sociale Europeo di Firenze (6-10 novembre 2002) da parte del Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative in collaborazione con altri organismi sono vari. Ve li segnaliamo. Invitiamo tutti a partecipare al Forum Sociale Europeo. Iscrizioni e Informazioni sul sito <http://www.fse-esf.org>www.fse-esf.org seminario al FSE "LA TERRA NON E' UN MAPPAMONDO CON CUI GIOCARE" L'EGEMONISMO-IMPERIALISMO USA, LA GUERRA E IL MOVIMENTO DI OPPOSIZIONE MONDIALE Filosofia e pratica della guerra permanente globale. Le mire dell'amministrazione Usa per il controllo delle aree strategiche mondiali, delle risorse indispensabili (petrolio, gas, acqua) e per impedire il sorgere di potenze rivali. La guerra in corso in Afghanistan e in Palestina e i preparativi per l'offensiva contro l'Iraq, il Plan Colombia ecc. nel contesto di una politica europea inesistente o puramente subalterna agli Stati Uniti. Il pacifismo storico e il nuovo pacifismo nella riflessione e nella mobilitazione del popolo di Porto Alegre. La possibilità della pace è messa in grave pericolo dalla politica di guerra permanente inaugurata dopo l'11 settembre dal governo degli Stati Uniti. E' la prosecuzione dell'egemonia e della guerra unipolare Usa (Guerra del Golfo e Guerra dei Balcani) dopo la fine della guerra fredda. Il tentativo di allargare a livello planetario l'egemonia militare e politica degli Usa sta provocando la crescita pericolosissima dell'instabilità geopolitica a cui si risponde con l'opzione della guerra. Come sempre ne fanno le spese i popoli, e tra questi soprattutto gli strati sociali poveri e più indifesi. Dall'Afghanistan all'Iraq, dalla Palestina alla Cecenia, dalla Colombia ai tanti teatri di guerra in Africa. L'Europa sta a guardare, se non collabora attivamente, dimostrando una statura politica minima e una evidente contraddizione con le premesse ideali e politiche di pace su cui si dovrebbe fondare l'Unione. Una speranza può venire dal basso. Il popolo di Porto Alegre riprende le grandi ragioni storiche del vecchio pacifismo ed è impegnato a riflettere e a elaborare un nuovo pacifismo. Esso promana dalla teoria e dalla pratica antiliberista come radicale rifiuto del modello egemonico-imperialistico su scala mondiale, distruttore della vita associata e della vita del pianeta, del quale la guerra è uno degli aspetti più criminali. FIRENZE - VENERDI' 8 NOVEMBRE 2002 ore 14.30-18.30 FORTEZZA DA BASSO intervengono KEN COATES (Bertrand Russell Peace Foundation), SAMIR AMIN (Forum Mondiale delle Alternative), AHMED BEN BELLA (Fondazione Nord-Sud), EDMILSON RODRIGUES (sindaco Belem-Forum Panamazonico), MUSTAFA BARGHOUTI (Ass. naz. palestinese), CARLOS TABLADA (Centro di Ricerca sull'economia mondiale-Cuba), HAMIYA KUMAR BAGCHI (economista indiano-Forum Sociale Asiatico). Siamo in attesa di risposta di ARUNDHATI ROY (scrittrice indiana), di SCOTT RITTER (ex ispettore dell'Onu in Iraq) VITTORIO AGNOLETTO (Cons. Int. FSM), GIULIETTO CHIESA (giornalista e saggista, Megachip), ISIDORO MORTELLARO (Università di Bari), MANLIO DINUCCI (saggista), LIDIA MENAPACE (Conv. perman. di donne contro le guerre), RAFFAELE SALINARI (pres. Terre des Hommes), GIOVANNI BERLINGUER (Associazione Aprile) coordinano GIORGIO RIOLO e JOSÉ LUIZ DEL ROIO (Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative). organizzano BERTRAND RUSSELL PEACE FOUNDATION, ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO-FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE, FEDERAZIONE INTERNAZIONALE TERRE DES HOMMES, MEGACHIP, ATTAC ITALIA, RIVISTA ALTERNATIVE ----------------------------------- seminario al FSE "SORTIRE DA SOLI E' L'AVARIZIA, SORTIRE ASSIEME E' LA POLITICA" don Lorenzo Milani LA POLITICA COME BENE COMUNE: IL MOVIMENTO CONTRO IL NEOLIBERISMO DISCUTE CON LA SINISTRA EUROPEA Nell'epoca per eccellenza della crisi della politica, un necessario confronto per la ridefinizione dell'agire politico, della rappresentanza politica, della democrazia rappresentativa ai fini di una feconda interazione tra istanze e culture del movimento antiliberista e forze politiche europee Intendere la politica come bene comune significa sottrarla all'idea che essa debba rispondere esclusivamente agli interessi sociali ed economici della parte dominante della società o che essa debba considerarsi una delle tante occupazioni sul mercato. Significa impegnarsi per riappropriarsene e per rifondarla. Un bene comune riguarda tutti e deve essere condiviso tra tutti. Le istituzioni politiche e la rappresentanza sono occasioni, tra le altre, perché la politica come bene comune possa svolgere il suo compito. Ancor più nel caso dei valori propri di una sinistra politica che dovrebbe assumersi in pieno e costitutivamente tale questione cercando di proporre una rifondazione radicale della attuale sfera politica, oggi quasi totalmente subalterna agli imperativi del neoliberismo. Per questo crediamo sia utile un confronto aperto tra chi, come noi, ha posto a fondamento di ogni azione collettiva il rifiuto della logica neoliberista e la ricerca di un legame sociale fondato sull'uguaglianza e la solidarietà, con chi, nei partiti e nelle istituzioni in Europa, si definisce di sinistra in forza dell'impegno per la piena e almeno tendenziale realizzazione di questo binomio. FIRENZE - GIOVEDI' 7 NOVEMBRE 2002 ORE 14.30-19 FORTEZZA DA BASSO intervengono FRANÇOIS HOUTART (Segr. Fma), SUSAN GEORGE (Pres. TNI), MICHAEL BRIE (pres. Fondazione Rosa Luxemburg), VITTORIO AGNOLETTO (Fsm), CHRISTOPHE AGUITON (Attac France), MIGUEL RIERA (Edit. El Viejo Topo), BORIS KAGARLISTKY (Moscow Times, Tni), EUSTACHE KOUVELAKIS (Actuel Marx), MARCO BERSANI (Attac Italia), JOSÉ BOVÉ (Via campesina), EMILIO MOLINARI (Punto Rosso-Fma), HILARY WAINWRIGHT (Red Pepper, Uk), MARIA LUISA BOCCIA(Crs) interventi di rappresentanti forze politiche: Sinistra Unita Europea: FRANCIS WURTZ (Francia), FAUSTO BERTINOTTI (Italia), NICOS KONSTANTOPOULOS (Grecia). Socialisti Europei: CESARE SALVI (Italia), ANNE VAN LANCKER (Belgio) Verdi: ALFONSO PECORARO SCANIO (Verdi), MONICA FRASSONI (pres. gruppo eur. Verdi) coordinano MARIO AGOSTINELLI (Punto Rosso-Fma), ELISABETH GAUTHIER (Transform!), BRID BRENNAN (Tni) organizzano ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO-FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE, RETE TRANSFORM!, TRANSNATIONAL INSTITUTE in collaborazione con RIVISTA ALTERNATIVE, ATTAC ITALIA ------------------------------------------------------ Forum sociale europeo LA NON-VIOLENZA COME RIVOLUZIONE: ALLE RADICI DELLA VIOLENZA E DELLA GUERRA NELLE NOSTRE SISTEMAZIONI RELIGIOSE E CULTURALI La non-violenza non è più solo utopia da sognatori: sta soppiantando il suo opposto, cioè la violenza, come nuovo fondamento della razionalità. La lotta per la sopravvivenza della specie ha inventato l'antagonismo e la guerra e le ha dato i connotati della razionalità, informando di violenza tutti gli aspetti della civiltà: economia, culture, diritto, religioni, relazioni interpersonali. Oggi, di fronte alla mostruosità distruttiva degli arsenali bellici e di fronte alla percezione nuova che ha l'umanità di essere un'unica famiglia in una minuscola fragile casa, la stessa lotta per la sopravvivenza sta inventando la non-violenza come unica riserva di vita. E' un vero processo rivoluzionario lento e sotterraneo che a noi vedenti/ciechi è appena percepibile per segni. Ed è una rivoluzione globale che cioè investe tutti i campi del convivere. Investe in particolare le religioni e i grandi sistemi ideologici. Occorre aprire gli occhi, andare oltre le consuete politiche che motivano settorialmente e in base a contingenze il no alla violenza e alla guerra, analizzare le radici della violenza ovunque esse si annidino, in modo da partecipare più consapevolmente ed efficacemente alla scommessa della non-violenza come rivoluzione globale. Occorre anche recuperare in positivo i valori della liberazione nella tradizione cristiana e delle altre religioni e nella elaborazione ed esperienza marxista. FIRENZE GIOVEDI' 7 NOVEMBRE ore 14.30 FORTEZZA DA BASSO Intervengono: ENZO MAZZI (Comunità dell'Isolotto) Esistono radici della violenza nelle religioni monoteiste e più in particolare nel cristianesimo? GIULIO GIRARDI (teologo della liberazione, Forum Mondiale delle Alternative) La funzione della violenza nei grandi sistemi ideologici: liberale/capitalista e marxista/comunista ELISABETH GREEN (teologa femminista e saggista) Le radici della violenza e della guerra nella cultura patriarcale. Coordina FRANCOIS HOUTART (Segr. FMA). promuovono Comunità cristiane di base, Pax Christi, Associazione Culturale Punto Rosso-Forum mondiale delle alternative, ARCI , Centro ecumenico Agape (valdesi), Noi siamo Chiesa, , Cgil Lavoro Società Cambiare Rotta e altri in via di definizione fra cui Rete di Lilliput, Fiom, Agesci. ------------------------------------------------------------- Acqua, aria, terra e energia: l'Europa contro lo sviluppo insostenibile. SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO Beni e Diritti : ecosistema ed acqua quale strategia per il loro riconoscimento come beni comuni mondiali Firenze - 8 novembre - Ore 14,30-17,30 Fortezza da Basso - Firenze Enti promotori Comitato italiano per il Contratto Mondiale per l'Acqua -CIPSI - Campagna Acqua Bene comune Legambiente - Ass. Culturale Punto Rosso - Rete di Lilliput- in collaborazione con ATTAC Italia -- Campagna ACME Francia -Campagna ACME Québec ( Canada) - Coalizione Svizzera ONG contro la privatizzazione - Coalizione Europea contro la privatizzazione -- Forum del Terzo Settore -Tavola della pace - Obiettivo e temi di approfondimento : aggiornamento sulle iniziative della società civile a sostegno del Contratto Mondiale dell'acqua, dopo il vertice di Johannesburg alleanze a livello europeo a difesa dell'ecosistema e dell'acqua come beni comuni patrimoniali dell'umanità strategie a difesa dell'acqua come diritto e bene comune in funzione dei prossimi appuntamenti internazionali ( Forum di Porto Allegre - Conferenza di Kyoto) Relatori . 14,30 - Apertura lavori Saluto introduttivo e coordinamento lavori Rosario Lembo ( CIPSI - Campagna Acqua ben comune) La rivoluzione dell'acqua Riccardo Petrella - Segretario Comitato internazionale Contratto Mondiale Acqua Interventi Acqua e Ambiente Roberto della Seta / Roberto Ferrante - Legambiente Acqua e Terra Gianfranco Bologna - Rete Lilliput - Acqua e Diritti Emilio Molinari - Comitato italiano Acqua - Punto Rosso Contributi al dibattito Italia - Massimo Rossi - Enti locali per l'Acqua Francia - Jean Luc Tuly - Comitato Francese per il Contratto Mondiale Canada - Serge Roy - Associazione Quebec per il Contratto Mondiale Europa - - Coordinamento europea ONG (Austria -Germania - Svizzera ) contro la privatizzazione Dibattito Ore 17.00 - La proposta del Contratto Mondiale dopo Johannesburg : l'Altro Kyoto con Riccardo Petrella LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE prossimi corsi Dipartimento di studi internazionali Patrice Lumumba Introduzione alla Storia dell'India Quattro incontri introduttivi alla storia dell'India, con un approccio interpretativo critico rispetto ai paradigmi storiografici tradizionali, attento alle dimensioni proprie, culturali, sociali e politiche, del grande paese asiatico. Un contributo per comprenderne il ruolo e le prospettive nell'attuale globalizzazione. Durata: quattro incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, 20123 Milano. Quota di partecipazione: 25 Euro Marted" 1 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 Introduzione alla storia dell'India Relatore: Michelguglielmo Torri (Università di Torino) Nell'occasione presentazione del libro di M. Torri, Storia dell'India, Laterza, Roma 2000. Gioved" 17 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 L'india coloniale e la lotta per l'indipendenza Relatrice: Marzia Casolari Gioved" 24 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 L'India indipendente Relatrice: Marzia Casolari Gioved" 31 ottobre 2002, ore 18.30-20.30 L'india nella globalizzazione Relatrice: Marzia Casolari Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano Ernst Bloch Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni passati sulla storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici della storia della filosofia. Settimo corso: L'Etica di Spinoza Durata: 3 lezioni Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano Quota di iscrizione: 15 Euro Marted" 8 ottobre 2002, ore 18.30-20-30 Introduzione alla filosofia di Spinoza Relatore: Giorgio Giovannetti Marted" 15 ottobre 2002, ore 18.30-20-30 L'Etica (I) Relatore: Vittorio Morfino Marted" 22 ottobre 2002, ore 18.30-20-30 L'Etica (II) Relatore: Vittorio Morfino Ottavo Corso: L'illuminismo e J. J. Rousseau Durata: 3 lezioni Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano Quota di iscrizione: 15 Euro Marted" 12 novembre 2002, ore 18.30-20-30 L'illuminismo, la politica e J. J. Rousseau Relatore: Giorgio Giovannetti Marted" 19 novembre 2002, ore 18.30-20-30 L'illuminismo, l'antropologia e J. J. Rousseau Relatore: Mario Domina Marted" 26 novembre 2002, ore 18.30-20-30 L'illuminismo, la pedagogia e J. J. Rousseau Relatore: Francesco Muraro INIZIATIVE DEI PUNTO ROSSO LOCALI PUNTO ROSSO CARRARA ORGANIZZA DUE INCONTRI: IL MONDO NELL'EPOCA DELLA GUERRA GLOBALE MASSA - GIOVEDI 24 OTTOBRE ORE 21 SALETTA DEL TEATRO GUGLIELMI VIA DEL BASTIONE LA DEMOCRAZIA DOPO L'11 SETTEMBRE IL CASO DI BATASUNA PARTECIPANO Mauro Bulgarelli deputato Verde Euzkadi Josè Antonio Egido, esponente della sinistra basca Marco Santopadre Giornalista di Radio Citta' Aperta ================================================================= CARRARA - VENERDI 25 OTTOBRE ORE 21 SALA DI RAPPRESENTANZA DEL COMUNE PIAZZA 2 GIUGNO OBIETTIVO IRAQ LE STRATEGIE USA NELL'AREA DEL MEDIORIENTE PARTECIPA MANLIO DINUCCI SAGGISTA E COLLABORATORE DE "IL MANIFESTO" L'INCONTRO SARA' SVOLTO CON L'AUSILIO DELLA PROIEZIONE DI DOCUMENTI, IMMAGINI E SCHEDE per informazioni Ernesto Ligutti cell. 347-1085533 e-mail: <mailto:puntorosso.carrara at tin.it>puntorosso.carrara at tin.it MATERIALI Dopo Johannesburg di Emilio Molinari (nostro inviato) Un sommario giudizio su Johannesburg? D 'accordo! E spero che Solidarietà e i compagni che la animano e mi conoscono da anni, non mi fraintendano se userò giudizi trancianti. Il Summit è stato un fallimento. E questo l'hanno detto in tanti. Un fallimento dal punto di vista ambientale, sociale ed istituzionale ecc. Sarà giusto in un'altra sede e in un altro momento discutere ogni paragrafo del documento conclusivo e valutare quanta elemosina, nei mezzi impegni presi da ricchi e potenti, andrà ai poveri e agli esclusi della terra, o quanti "pannicelli tiepidi", verranno applicati sulla fronte di questo pianeta mortalmente aggredito da un tumore maligno. In questo momento mi sembra che il problema sia cogliere gli elementi di fondo di questo fallimento ed individuare cosa e chi ha fallito. Spero di riuscire nell'intento. Ebbene. Per prima cosa con Johannesburg si opera una grande e storica espulsione. L'espulsione dalla cultura politica e giuridica, dai rapporti politici universali, dalle relazioni umane, tra gli stati e tra istituzioni , di un grande principio: quello del diritto umano. Il diritto umano: con Johannesburg, esce definitivamente di scena e con ciò sembra chiudersi un lungo percorso della storia politico- sociale dell'umanità. Questa umanità nel tentativo di affermare questo diritto, darle istituzioni e ordinamenti rappresentativi che lo garantissero e sanzionassero, ha scritto molte delle pagine della propria narrazione, come direbbe Riccardo Petrella.. Il diritto umano è il grande "incompiuto" della recente storia umana, ma è sempre rimasto protagonista sullo sfondo, come obiettivo da realizzare o come richiamo o cultura a cui uniformare le azioni e le leggi. Ecco, a Johannesburg il continuo divieto una minoranza di nazioni, o il generale divieto posto da una sola nazione come gli USA, il cui presidente non partecipa al summit perché troppo occupato in una guerra, ad introdurre il principio del rispetto del diritto umano su ogni questione trattata, ha finito col diventare la sanzione politica d'espulsione dal summit del principio stesso. Divieto ad introdurre il principio del diritto umano, nella cornice istituzionale per lo sviluppo sostenibile. Divieto al riconoscere l'accesso all'acqua come un diritto umano. Divieto al riconoscere l'accesso ai servizi sanitari di base, come un diritto umano. Divieto a definire accordi ( ILO ) sul lavoro internazionale che definiscano la incompatibilità col diritto umano. Sono stati messi parzialmente in discussione i principi di Precauzionalità e Responsabilità nei confronti dell'umanità, nell'applicazione delle scoperte scientifiche nella produzione di beni e merci, in campo agroalimentare, farmacologico ecc... Questo ricorrente motivo di fondo, diventa inevitabilmente la sostanza politica del Summit. Una sostanza che finisce con l'annullare decine di risoluzioni dell'ONU, ma ancor più cancellare nei fatti, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani scritta, voluta e votata dall'assemblea delle nazioni unite nel 1948 alla fine di una sanguinosa guerra mondiale. Ecco perché a Johannesburg assieme ai diritti umani, esce di scena l'ONU che non ha saputo difendere la sua principale carta costitutiva, e tutto ciò ancora una volta mentre (come alla vigilia della crisi della Società delle Nazioni) risuonano tamburi di guerra. Guerra e diritti umani, un binomio sul quale oggi sta in bilico l'umanità. Che cosa è oggi, diritto umano? L'acqua, non lo è. Anche se il presidente Nelson Mandela ha proposto di metterla al centro del Summit e della cooperazione per lo sviluppo mondiale, l'acqua dopo Johannesburg, non è un diritto umano. E' un bene economico, una merce che si paga alla multinazionale che la porterà, attraverso accordi bilaterali di partnership. E i poveri?. Sono un caso doloroso…ma c'è sempre la carità!!! Che ne sarà di quel miliardo e 400.000 persone che oggi sulla terra non hanno l'accesso all'acqua? il Summit Sud Africano ci dice che solo la metà entro il 2015 potrà avere soddisfazione. E gli altri? E quelli che si saranno aggiunti per effetto dell'aumento della popolazione? C'è la condanna a morte? C'è la rivolta disperata? C'è il suicidio? Il massimo ed unico e rappresentativo organismo planetario non risponde, il silenzio ci dice che questa questione non centra con lo sviluppo sostenibile. Però i negoziatori americani riescono o impongono a portare al centro della risoluzione l'invito alle nazioni a concentrare le loro azioni nella lotta al terrorismo internazionale, che causa seri ostacoli…. allo sviluppo sostenibile. Il fallimento dell'ONU perciò è a mio giudizio totale. Ma Johannesburg è un altrettanto fallimento dell'Europa, che si accontenta di portare a casa una foglia di fico cioè, quello che rimane del protocollo di Kyoto, ma rinuncia ad avere il benché minimo ruolo nei confronti della tragedia Africana, dei paesi poveri e in via di sviluppo. Ripiegata in questo, sugli interessi delle onnipresenti multinazionali dell'acqua come Vivendi, o sulla lobby dei grandi e ultrafinanziati agricoltori della comunità europea, che non rinunciano né al protezionismo dei loro prodotti, né all'acqua semi-gratuita E' il fallimento dell'ambientalismo occidentale, quello che sullo sviluppo sostenibile si è praticamente avvitato. Che ha pensato che le imprese e le multinazionali fossero semplicemente da convincere sulla bontà di alcune tecnologie dolci. L'ambientalismo dell'arroganza dei tecnici dei professori, che ha zittito la politica, i movimenti la partecipazione attiva delle persone. Sicuro che i consigli avrebbero convinto tutti, multinazionali comprese e che alla fine, conseguentemente, sono diventati consulenti di consigli di amministrazione o di ministeri. E' il fallimento dell'ambientalismo del primato del PIL, dello sviluppo misurabile solo da questo caposaldo. Che è solo questione di usare sistemi non inquinanti. Che mette sullo stesso piano l'inquinamento dei paesi poveri e di quelli ricchi ecc…Che ha sempre evitato di dire ciò che oggi, dopo Johannesburg, è costretto a dire dalle pagine del Corriere della Sera un produttivista e liberista come Giovanni Sartori e cioè: che non si tratta solo d'inventare produzioni meno inquinanti, ma che occorre produrre di meno consumare di meno, noi qui in occidente. In una parola è il fallimento dell'ambientalismo delle grandi associazioni ambientaliste dal WWF a Legambiente e dei partiti Verdi europei che hanno governato questo nostro continente. Pensate, tutti costoro sono andati a Johannesburg senza aver sciolto ed essersi pronunciati su di un nodo che poi si è visto essere quello fondamentale, quello della mercificazione dell'acqua. E' il fallimento dell'ambientalismo della pulizia delle spiagge, delle domeniche senza automobili, delle campagne sponsorizzate delle multinazionali, delle rottamazioni. Non lo dico con acredine, ma perché considero il fallimento di Johannesburg un evento talmente drammatico, e per la prima volta ammesso da tutti, da non avere alcun senso dire io l'avevo detto. Ma che deve pur costringerci tutti a rivedere criticamente il nostro agire e a ripensare ai contenuti e alle strategie per affermarli in nome dell'interesse più grande : la salvezza del pianeta. Parole grosse? Retoriche? Dette qui sembrano tali, ma a Johannesburg erano tremendamente reali e nell'aria che si respirava. E' il fallimento infine del moderatismo di sinistra, del suo iperealismo, del suo pragmatismo tutto teso al "vincere", che è ormai cultura di un popolo di elettori e di intellettuali, trasversale all'intero centro sinistra e ad una parte dello stesso movimento No Global. Il moderatismo di sinistra, chiuso in una visione nazionale e in un localismo impotente ed egoista, indifferente a ciò che si decideva a Johannesburg, incapace di includere il mondo nei propri pensieri e nella formulazione dei suoi programmi, che non conta niente, sia al nord che al sud del mondo, che considera il piccolo uomo che governa l'Italia e che non conta altrettanto un bel niente nella politica del pianeta, l'unico dei suoi problemi e l'unico dei suoi contenuti, il suo solo ed unico programma. Quello che per legittimarsi ha vissuto e vive tutt'ora di alcune mistificazioni, quali quella di definire la necessaria radicalità di alcuni contenuti, con l'estremismo ideologico o verbale, o con i comportamenti più o meno violenti ecc… Fatto salva la mia convinzione che ogni tipo di violenza debba essere bandita, sono convinto che abbiamo la necessità di affermare invece contenuti e obiettivi fortemente radicali, e linee di demarcazione politica con gli interessi forti e con certe istituzioni internazionali ben precise, controcorrente rispetto il sentire comune della gente e totalmente contrastati dagli interessi forti dei padroni della terra che, per disgrazia nostra e del genere umano, esistono ancora. E che tutto questo non centra niente con l'estremismo, con la violenza e con la stupidità di certi comportamenti estremamente minoritari ed isolati. Ma che invece, questo s", senza ideologismi, verbalismi incomprensibili dai più, con linguaggi pacati, convincenti, documentati e ragionati, non specialistici, non cifrati da "addetti ai lavori", senza sinistrismi ed avanguardismi di diversa natura, abbiamo bisogno di prendere questi contenuti e farli diventare cultura e sensibilità di tante persone, farci capire da loro. Perché l'unica forza è la convinzione, la partecipazione e la lotta dei cittadini del mondo. E che, senza farci caricature, abbiamo tutti il problema di rinventare come si lotta oggi e di come si vince oggi, nell'era del potere globale criminale che abbiamo visto all'opera a Johannesburg . Emilio Molinari (Vicepresidente del comitato italiano per un contratto mondiale sull'acqua) 11.9.2002 ---------------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it LUP - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324/72016642 FAX 02-875045 http://www.puntorosso.it
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