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L'11 settembre del 1973
- Subject: L'11 settembre del 1973
- From: Daniele Barbieri <hortybluett at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sun, 15 Sep 2002 04:17:24 +0200
Questa e' la prefazione che Daniele Sepe ha scritto per il suo disco "Conosci Víctor Jara?". ________________________________________________________ "L'11 settembre del 1973 [*] un colpo di stato militare metteva fine all'esperienza rarissima di un governo di sinistra in Sudamerica. Un colpo di stato preparato con cura: un'ondata di scioperi selvaggi del sindacato dei trasportatori aveva progressivamente messo in ginocchio il Cile (un paese che si sviluppa solo in lunghezza) e poi attentati, pressioni economiche fortissime, esercitate soprattutto dalla multinazionale americana ITT; ma in realta' tutto era stato deciso, né piu' né meno come accade oggi, alla Casa Bianca di Washington. Aveva detto un anno prima Henry Kissinger: "Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare come un paese diventa comunista a causa dell'irresponsabilità del suo popolo." Gli fu dato il premio Nobel per la pace! L'irresponsabilità del popolo cileno era stata quella di scegliere, in libere elezioni, una coalizione di sinistra guidata da Salvador Allende. In Italia le notizie e le immagini che arrivavano dal Cile, il bombardamento de "La Moneda" [**], i rastrellamenti e soprattutto quelle dei prigionieri politici rinchiusi nello stadio "Chile" (che oggi, per debito della storia,si chiama "Estadio Víctor Jara"), ci fecero subito percepire che stava accadendo qualcosa di terribile. Mi tornarono in mente i racconti di mio nonno e di mio padre, dei fascisti e dei tedeschi [***]. In Italia erano gli anni dell'Italicus e delle stragi di stato, e per noi era ben viva la paura che si potesse essere coinvolti, anche qua, in qualcosa di simile. Altro che paura del KGB! L'Italia era il paese di servizi segreti diretti da fanatici fascisti, di aerei che cadevano chissa' perché, di attentati contro i sindacati e di appostamenti contro i compagni: una situazione molto preoccupante e coi padroni del mondo in casa. La vigilanza era d'obbligo. Dal Cile cominciarono subito ad arrivare i primi rifugiati; fra loro tanti musicisti, chi sfuggito per miracolo alle squadracce del regime di Pinochet, chi perche' aveva avuto la fortuna di essere sorpreso all'estero dal colpo di stato. Qualcuno comincio' a registrare e a suonare in Europa, e cosi' molti di noi vennero a contatto con le musiche dei Quilapayún, degli Inti-Illimani, di Violeta Parra e di tanti altri. [****] Io comprai un disco che si chiamava "Te recuerdo Amanda". Non ho mai piu' smesso di ascoltare e suonare quella musica. Víctor Jara era nato a Chillán, nel sud del Cile, il 28 settembre del 1932 [*****], figlio di contadini. Sua madre era anche una brava cantante. Si interesso' di teatro e di musica, soprattutto quella tascurata della campagna. Gia' dal '59 comincio' a partecipare a concerti che lo portarono in giro per il Sudamerica, ma anche nell'Europa dell'est e in Unione Sovietica, dove registro' il suo primo disco. Era militante della Juventud Comunista Chilena ed era anche membro del comitato culturale del Partito Comunista Cileno. [******] Queste ultime sono cose che e' bene ricordare affinché non ci si confonda e si metta Jara assieme ai tanti "eroi buonisti" di questi tempi, tutti a convivere allegramente insieme: Topolino e Madre Teresa, Paperino e Che Guevara, Gandhi e Zapata... [*******] JARA ERA UN COMUNISTA! Ed e' la ragione per la quale l'11 settembre del 1973 non rimase in casa ad ascoltare la radio, né cerco' di fuggire, ma ando' all'universita' per organizzarsi assieme a tanti compagni per i quali aveva composto e cantato la sua musica. Fu catturato, portato insieme a migliaia di persone nello stadio di Santiago (lo stesso dove solo un anno prima aveva tenuto un felicissimo concerto) e dopo giorni di torture e di terrore, gli maciullarono le mani e lo trucidarono. C'e' una distanza fra quest'uomo e gli "ex-comunisti" di adesso [********] che non e' misurabile. Non so se lorsignori hanno mai cantato insieme a tanti altri "El pueblo unido jamás será vencido", ma ho il raccapricciante sospetto che cio' sia accaduto. [*********] Forse anche quell'insipidissimo burattino inglese che ha evitato di dare giustizia alla vedova di Jara, e a tutti gli altri, evitando di assicurare alla giustizia spagnola l'esecutore di quegli eccidi, il generale Augusto Pinochet, forse anche lui in gioventu' avra' cantato qualcosa di Víctor Jara. Se ne vanno i migliori. Questo mondo sarebbe stato meno ributtevole se il destino si fosse preso, invece di Allende, questi rampanti ex-giovanotti ex-tutto. Ma tant'è... Io, come al solito, non penso che aver prodotto un'ora scarsa di musica possa restituire giustizia alle vittime dei militari fascisti in Sudamerica, o consegnare terre ai contadini del nord-est del Brasile e tanto meno rendere meno duro il manganello di un poliziotto messicano, ma visto che i tempi sono davvero duri, so che riascoltare queste canzoni ci dara', a noi comunisti inveterati, un po' di forza e di consapevolezza in piu'. Ed e' per questo che, per esempio, dopo giorni e giorni di atroci dubbi ho lasciato il discorso di Allende per intero, cosi' come mi e' arrivato su posta elettronica da "www.tercera.cl", e li' dove penso che sia giusto che stia: prima di "Te recuerdo Amanda". Non e' proprio la scelta musicale piu' opportuna. Nei preascolti che inevitabilmente noi musicisti dubbiosi rifiliamo ai nostri amici il commento era unanime: "E' troppo lungo, non in mezzo, alla fine o all'inizio, meglio spezzettarlo..." No. E' troppo vero. E' troppo bello. E' troppo giusto. Ed "opportuno" e' troppo vicino a "opportunismo", che e' la peggiore epidemia di questi anni [...] Per cui abbiate pazienza, e se proprio non ce la fate approfittate della tecnologia e programmatevi il disco come volete. Per me rimane la cosa piu' giusta che ho mai ascoltato. Ci aiutera' ad attraversare il mare di merda che ci circonda in questo triste e preoccupante inizio di secolo. La storia la fa il popolo, il popolo siamo noi, e cerchiamo di farla perbene. Buon ascolto. " ** -------------------------------------------- Note del copista [*] E cosi', vista la data, nessuno si ricordera' piu' di questo anniversario. L'11 settembre? Solo gli eroici pompieri newyorkesi. [**] Il palazzo presidenziale cileno. [***] E quel giorno e' stata una delle pochissime volte che ho visto mio padre sul punto di piangere. [****] Tutti ebbero un grande successo per circa tre anni, forse qualcosa piu' o forse qualcosa meno. Poi qualcuno comincio' a dire che la loro musica era "noiosa", "pallosa", "sempre uguale" eccetera. Di solito si fa cosi'. Segnaliamo al riguardo le due "performances" di due stimati cantautori italiani, Lucio Dalla ("la musica andina che noia mortale" ecc.) e il prof. Roberto Vecchioni ("noioso come una canzone degli Inti-Illimani" ecc.), opinioni espresse in loro canzonette. [*****] Curiosamente, il 28 settembre (ma di due anni dopo, del 1934) era nato anche Piero Ciampi. Comunista, anarchico e livornese. Quando si dicono le coincidenze. [******] Qualcuno si ricordera' di Luís Corvalán? [*******] Non mi pronuncio certo su Paperino (ma avrei diverse cose da dire su Topolino, tipico americano medio di merda). Ricordo invece l'autentica "multinazionale della carita' " messa su da madre Teresa di Calcutta (non per niente beatificata dallo stesso papa che ha fatto santo il fondatore dell'Opus Dei, senza scordare il giro di miliardi messo su con Padre Pio) e il libro paga di Sua Maesta' Britannica, dove il nome di Gandhi aveva un posto d'onore. Non per niente e' diventato il simbolo del "Partito Radicale Transnazionale" (che diventera' pure transgenico?), quello che, giusto nel nome di Gandhi, plaude agli interventi NATO e organizza manifestazioni a sostegno di Israele mentre i tank di quest'ultimo radono al suolo le citta' e i villaggi palestinesi. [********] Per non contare quelli "mai stati comunisti" (Guccini in primis, no? L'ha detto lui!) [*********] Io invece ne ho la certezza. Ad esempio, un altro "mai stato comunista", il sindaco di Roma Walter Veltroni, afferma di aver conosciuto la propria consorte "ad un concerto degli Inti-Illimani". ______________________________________________________ -- *Riccardo Venturi*, venturi at spl.at *Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen *So er an îr ûfgestigen ist (Vogelweide) *59860 Bruay sur l'Escaut [France, Nord] *http://utenti.lycos.it/Guctrad/alamanno.html
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