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Odio la guerra. Fuori la guerra dalla storia
- Subject: Odio la guerra. Fuori la guerra dalla storia
- From: francesca fabbri <francesca_fabbri at yahoo.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sat, 14 Sep 2002 01:45:49 +0200
Stanno soffiando sempre più forti i maledetti folli venti di guerra. Obiettivo annunciato: Iraq. Oggi il Presidente Berlusconi ha chiarito dalla sua bella villa al mare che "l'amicizia e la riconoscenza" che il nostro paese nutre verso gli Usa non possono che vederci accanto agli americani. Gli americani, si sa, "agiranno con motivazioni fondate". Queste parole sono un inaccettabile e strampalato salto logico: il nostro bellissimo e strano Paese è una democrazia, una repubblica indipendente ed autonoma, non un satellite degli Usa. Qualsiasi santo debito che possiamo avere nei confronti dei potenti della terra non intacca la sovranità assoluta che uno Stato ha in quanto tale. Non Le dispiaccia se Le rammento, caro Presidente, che l'Italia non solo è una repubblica ma che addirittura "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Ricorda l'art. 11 della nostra Costituzione? Quello che il nostro Parlamento ha violato quando ha votato a favore dell'intervento dell'esercito italiano in Afghanistan. Le guerre sante, come Lei ben sa, non esistono, sono ontologicamente impossibili. Ogni guerra è un maledetto crimine contro l'umanità, un atto di terrorismo. Sì, un vigliacco atto di terrorismo, visto che oltre l'85% delle vittime delle guerre sono civili. E quasi il 30% sono bambini. Questa è la guerra, quella sporca, quella vera, quella che viene censurata dai "bernacca dei botti"(1) che ci raccontano favole sulla cosiddetta guerra chirurgica. Se Le interessa sapere cosa è davvero la guerra, lo vada a chiedere a chi ci mette le mani dentro. A chi si ostina a voler ricucire gambe e intestini, a chi con bisturi e cocciuto amore verso la vita combatte la sua battaglia contro la guerra, ogni santo giorno. Per esempio, potrebbe chiedere a quel medico confuso che si dannava per raggiungere Kabul mentre tutti scappavano, compreso personale diplomatico e Ong. Penso che il Dott. Gino Strada La ospiterebbe volentieri in uno dei suoi ospedali sparsi in terre martoriate, dove Lei potrebbe mettere alla prova le Sue convinzioni di guerra guardando negli occhi un bambino che muore e un padre che continua a stringere quelle scarpine... La sfido, Presidente: vada a vedere le vittime della guerra che anche Lei e il nostro Parlamento avete voluto. Vada Presidente, Le torneranno in mente le parole di Terzani: "Non so cosa fare. Cerco dentro di me delle giustificazioni, delle parole da dire......Poi penso ... e mi rendo conto che ... mi toccherà ancora vedere, in questo ospedale o altrove, le vittime delle mie bombe, delle mie pallottole. E mi vergogno davvero" (2). Proverà come si trema durante la guerra. "Non ho visto giustizia, in questi mesi, nè pietà, non ho visto ragione nè umanità (...) Sarò sempre contro la guerra, perchè non sarei capace di vivere pensando a te in mezzo all'orrore" (3) Ci ripensi Presidente, e venga con noi pacifisti alla Marcia per la Pace di Assisi. Venga e gridi con noi "fuori la guerra dalla storia, fuori l'Italia dalla guerra". Buona pace a tutti, buona pace a Lei Presidente. (1) Gino Strada, "Buskashì", p. 147. (2) Tiziano Terzani, "Lettere contro la guerra", p. 96. (3) Gino Strada, cit., p. 169. ______________________________________________________________________ Yahoo! Musica: notizie, recensioni, classifiche, speciali multimedialihttp://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.music.yahoo.com/
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