Headlines Johannesburg 01-09-02



A: <info at peacelink.it> "Associazione PeaceLink"
Da: sjs.headlines at sjcuria.org

HEADLINES da Johannesburg -- WSSD, 6-7 giorno
-- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 1 settembre 2002
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* La marcia per la terra, la giustizia e la pace

Sabato è stato il giorno delle marce al Summit mondiale. Diversamente da quanto abbiamo comunicato giovedì, non c'era un corteo unificato, ma tre o quattro. Undici membri della delegazione si sono uniti ai quindici o ventimila che marciavano con i Senza-terra sotto un grande striscione "NO JUSTICE - NO PEACE" (Non c'è pace senza giustizia).

Il corteo è partito dal sobborgo povero di Alexandra. Nonostante gli accordi presi per seguire un percorso abbastanza diretto, la polizia ha costretto i manifestanti a snodarsi tra le vie della township, passando in mezzo agli abitanti che salutavano calorosamente e ai bambini che giocavano in strada. La conseguenza imprevista è stata che ognuno si è reso conto delle spaventose condizioni di vita del quartiere, che normalmente restano nascoste. L'esperienza ha colpito un delegato europeo che non aveva mai visto una simile miseria, mentre un sudafricano ha capito per la prima volta perché le fognature sono un aspetto così essenziale dello sviluppo sostenibile.

In modo del tutto diverso rispetto agli anni dell'apartheid, la polizia ha dimostrato assoluta calma, anche se è stata decisa nel mantenere i cortei all'interno dei percorsi stabiliti. L'eccessivo schieramento delle forze di sicurezza ad Alexandra smentiva la loro abituale assenza nei sobborghi poveri, dove crimini e violenze sono spesso la regola.

La marcia, di dieci chilometri, ha avuto tutti i pregi di un magnifico happening, con partecipanti da oltre ottanta Paesi di ogni continente, pieni di vitalità, accompagnati da musica, danze ed entusiasmo. Nonostante il sole cocente, molti manifestanti locali hanno camminato per sei ore senza mangiare e bere.

L'arcobaleno di etnie, colori, lingue ed età ha espresso la speranza comune di essere ascoltati dal mondo e dai suoi leaders. Tuttavia questa "mobilitazione per la giustizia sociale" sembrava incapace di concentrarsi su un obiettivo o una domanda specifici, al di là del consenso generale contro la globalizzazione dei mercati e delle privatizzazioni che viene imposta e che sembra rendere sempre più difficile la soluzione dei grandi problemi umani, sociali e ambientali.

Il punto di arrivo è stata la cittadella neo-liberale di Sandton, impassibile nel suo lusso dinanzi alle marce che vi convergevano. Al suo interno, nel Centro delle conferenze, quasi tutte le discussioni si svolgevano al chiuso, negoziando sui paragrafi ancora controversi del Piano d'Azione.

Domenica pomeriggio, alla Messa per il Summit mondiale, Albert Nolan OP ha evocato tutte le voci che vogliono essere ascoltate. Ha quindi identificato il grande bisogno di ascoltare, ascoltare al Summit, come nella Chiesa e nella vita di ogni giorno. L'arcivescovo Martino ha concluso la celebrazione con una riflessione sul problema di fondo dell'avarizia: "Sembriamo venire al mondo con un senso di scarsità e di bisogno. Così accumuliamo, arraffiamo e stiamo a fare la guardia". Ciò è in contrasto con la grazia di Dio e il suo modo di procedere: "Possiamo vedere che tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo non sono altro che un dono di un Dio incredibilmente generoso, che ci chiede solo di rispondere ai nostri fratelli con lo stesso spirito di generosità e misericordia". Il coro del Seminario maggiore di Pretoria ha risollevato l'animo di tutti, aiutando a pregare con più fiducia per gli ultimi tre giorni del vertice. [HL20901]
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Direttore: Michael Czerny SJ
Redattore: Francesco Pistocchini <sjs.headlines at sjcuria.org>
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