Confederazione Cobas: "A Taranto gravissima provocazione"




GRAVISSIMA PROVOCAZIONE GIUDIZIARIA
CONTRO LA CONFEDERAZIONE COBAS

Questa mattina, 31/5, a Taranto, in un’operazione di stampo cileno, su ordine della magistratura, la Digos ha operato una ventina di perquisizioni contro le forze sindacali e sociali antagoniste, colpendo in particolar modo compagni e compagne della Confederazione Cobas. Allo stato attuale, ore 12, mentre le operazioni poliziesche sono ancora incorso, 9 compagni risultano essere stati posti agli arresti domiciliari, impossibilitati ad avere qualsiasi tipo di colloquio con l’esterno; i computer, la documentazione e altro tipo di attrezzatura della sede della Confederazione Cobas sono stati sequestrati. Tra gli arrestati ci sono compagni che avevano esposto denuncia per le brutalità e i sequestri di persona subiti da parte delle forze di polizia nel marzo e nel luglio 2001 a Napoli e a Genova. Di una gravità inaudita è il capo di imputazione affibbiato ai compagni arrestati ed inquisiti: l’art. 270 cioè associazione sovversiva, in effetti si contesta loro non un particolare tipo di reato, ma la loro stessa attività politica, la loro presenza nelle lotte sociali, dei lavoratori, contro la guerra, sempre svolta alla luce del sole. La confederazione Cobas denuncia questo gravissimo atto di intimidazione, una vera e propria operazione forcaiola di stampo fascista che attenta alle libertà sindacali e politiche dei Cobas e di tutti i soggetti antagonisti. Nell’esprimere la propria più totale solidarietà ai compagni e alle compagne arrestati/e e inquistiti/e la Confederazione Cobas ne chiede l’immediata liberazione, ed invita tutti i lavoratori, gli anticapitalisti, i democratici alla mobilitazione più larga per la revoca immediata di tali odiosi ed incostituzionali provvedimenti repressivi.

Per la Confederazione Cobas
Il portavoce nazionale
Pino Giampietro