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Comunicato apg xxiii - Tulkarem
- Subject: Comunicato apg xxiii - Tulkarem
- From: Francesca <francesca at peacelink.it>
- Date: Thu, 09 May 2002 02:33:41 +0200
8 maggio 2002 - ore 20.30Tutta l'attenzione della stampa mondiale rispetto all situazione mediorientale in queste ore e' concentrata sulla trattativa della Nativita' a Betlemme e sull'attentato kamikaze a Tel Aviv di ieri, in seguito al quale Sharon ha annunciato che "e' pronto a scatenare una nuova e piu' massiccia offensiva nei Territori palestinesi". Viene da chiedersi cosa ci sia di piu' massiccio di cio' che sta accadendo. I nostri volontari in queste ore sono a Qalquilija, una cittadina a pochi chilometri da Tulkarem, dove stanno tentando di entrare da due giorni, ma l'assedio e' impenetrabile. Tulkarem e' sotto coprifuoco ininterrottamente da ieri mattina alle 10. Ieri pomeriggio e stamattina si sono sentite in continuazione esplosioni, le ultime risalgono e due ore fa. E' stato bombardato il campo profughi con gli F16 e gli elicotteri Apaches. Attualmente i carrarmati non si trovano all'interno del campo, ma lo hanno completamente circondato, e inoltre sono schierati in citta'. Durante tutta la giornata sono arrivati alle porte della citta' numerosi pulman carichi di militari. Liliana e Francesca, due cooperanti del Cesvi che attualmente si trovano nel loro appartamento di Tulkarem, raggiunte telefonicamente, ci chiariscono la situazione. Dal primo al sei di maggio l'esercito israeliano e' entrato ogni sera in citta' per uscirne la mattina alle sette/otto, non senza aver imposto il coprifuoco per le restanti ore della giornata. Ogni notte dalla loro casa hanno sentito raffiche e hanno visto le incursioni degli elicotteri Apaches. Ogni mattina la citta' era paralizzata per la paura. La mattina del sette maggio l'esercito non si e' ritirato. Sono iniziate perquisizioni di persone e rastrellamenti casa per casa. La citta' e' stata bombardata tre volte nella mattinata e una nel pomeriggio. Stamattina la situazione sembrava piu' calma, infatti le due ragazze sono uscite da casa per accompagnare a un check point che sbarra l'ingresso (e l'uscita) dalla citta' tre formatori italiani che volevano far ritorno a Gerusalemme est, data l'impossibilita' di lavorare. L'esercito li ha bloccati e gli ha intimato di tornare indietro. Da Tulkarem nessuno entra e nessuno esce. Per tutto il pomeriggio di oggi, chiusi in casa, hanno sentito il rumore di carrarmati per le strade. Alle 16.55 c'e' stato un massiccio bombardamento. I volontari del Cesvi hanno scritto una lettera alla Rai per denunciare la totale mancanza di informazione su tutto questo, e la mistificazione dell'informazione. Gli avvenimenti non vengono riportati neppure nella loro esatta consequenzialita': un potavoce dell'IDF ha dichiarato che la rappresaglia a Tulkarem e' la risposta di Israele all'attentato terroristico di ieri. E' evidente che l'esercito israeliano ha doti di premonizione perche' l'azione militare in citta' e' cominciata molto prima. Racconta ancora Liliana che in molti dei villaggi adiacenti e' in vigore il coprifuoco dal 29 di marzo. La gente e' ormai senza speranza, e la disperazione si e' moltiplicata esponenzialmente in questi ultimi sei mesi. Tempo fa tutti i palestinesi con cui ne parlava condividevano la sua ferma condanna degli attentati terroristici, oggi la gente non sa piu' che fare, e' umiliata e schiacciata, non vede via d'uscita e la condanna del terrorismo e' molto piu' debole. "Non esistera' mai uno stato palestinese di diritto" conclude Liliana. Nel cercare di riportare quotidianamente le testimonianze di chi ha deciso di rischiare la propria incolumita' per sostenere azioni di pace e cooperazione in questo terribile conflitto a volte siamo accusati di essere "filopalestinesi". Ma noi siamo stati presenti in due diverse occasioni quando i kamikaze si sono fatti scoppiare, e l'abbiamo documentato. Come abbiamo documentato la nostra vicinanza a tanti gruppi israeliani. E' ridicolo ribadire prima di ogni discorso "Io non sono antisemita", Non ci sentiamo in dovere di farlo perche' non lo siamo e basta. Chiediamo a tutti di andare in Israele (Palestina?) a verificare la situazione con i propri occhi, per poi vedere se le testimonianze riportate potrebbero essere molto dissonanti dalle nostre. Per noi Sharon, Hamas, Bush, i governi europei e non ultima la nostra stampa "ufficiale" omologata e falsa sono tutti dalla stessa parte quella di chi violenta senza nessun ritegno i diritti umani.
Apg xxii - Operazione Colomba - Progetto Go'el Per contattare i volontari dell'Apg xxii in Palestina: 00972 55 940773