Emergency aderisce all’iniziativa di difesa della legge 185



Emergency aderisce all’iniziativa di difesa della legge 185.

Le nostre esperienze dirette degli effetti dell’uso delle armi ci rendono incomprensibile qualsiasi giudizio positivo nei confronti della loro produzione e del loro commercio. La legge 185, pur lodevole, non risolve il problema alla sua radice. La produzione e la commercializzazione di strumenti di morte pongono problemi etici e culturali prima che legislativi. Riteniamo che ogni “senso della realtà”, in materia di armi, sia assurdo, mentre sensatezza e ragionevolezza risiedono nella non violenza e nella pace, che vengono assurdamente considerati impossibili.

Il progetto di legge n. 1927, cui le commissioni esteri e difesa della Camera, hanno dato parere favorevole - propone la rinuncia dell’Italia ad essere soggetto autonomo e responsabile in tema di diritti umani, rinviando le valutazioni a soggetti variegati e compositi scarsamente capaci di decisioni unitarie ed univoche; - sottrae alla responsabilità dei rappresentanti eletti le decisioni sul commercio delle armi per affidarla a organi amministrativi; - attraverso “licenze globali di progetti” abbandona una materia di grande rilevanza morale ancor prima che politica al gioco di interessi esclusivamente commerciali e finanziari.

In questa iniziativa legislativa e nel suo primo passaggio parlamentare si specchiano i venti di guerra di questi mesi. Opporsi a una di queste cose è opporsi a entrambe.



Teresa Sarti, presidente di Emergency


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