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Sulla modifica della legge 185/90: lettera a Minniti
- Subject: Sulla modifica della legge 185/90: lettera a Minniti
- From: Davide Caforio <d.caforio at po-net.prato.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Mon, 11 Feb 2002 13:59:26 +0100
Onorevole Marco Minniti, con riferimento al disegno di legge 1927 di modifica della legge 185/90 sul controllo del commercio di armi presentato dall'on. Previti (membro in passato del consiglio di amministrazione della Alenia, una fabbrica di armi), ho appreso che lei avrebbe definito tale disegno di legge di "grande rilievo", considerandolo uno "straordinario passo in avanti" (come risulta dai resoconti parlamentari). Sarebbe poi arrivato ad esprimere "apprezzamento per gli alti contenuti del disegno di legge", rivendicandone addirittura la paternità di contenuti in quanto essi costituiscono il coronamento di accordi da lei già sottoscritti in sede europea in qualità di sottosegretario del governo D'Alema. L'unico appunto che muove al governo Berlusconi è quello di non aver acquistato gli aerei europei militari da trasporto, i costosissimi A400M. Dopo il voto quasi unanime a favore dell'intervento armato in Afghanistan per contrastare il terrorismo ed il governo autoritario che lo sosterrebbe, lei esprime apprezzamento per un disegno di legge che, se approvato, allineerebbe la legislazione italiana alle normative più permissive, laddove sarebbe invece auspicabile una più severa applicazione della legge 185/90, intesa proprio per permettere un maggiore controllo sugli acquirenti finali ed evitare "triangolazioni" come quelle che in passato hanno permesso la vendita di navi italiane a Saddam Hussein e a Gheddafi e di armamenti al regime dei Talebani da parte delle passate amministrazioni statunitensi. Non posso che esprimere sconcerto di fronte alle palesi contraddizioni di una politica che non è capace di imparare dagli errori del passato e che dopo aver inferto a popolazioni civili inermi indicibili sofferenze per combattere dittature e terrorismo (valgano due esempi per tutti: l'embargo contro l'Irak e la campagna militare in Afghanistan) si prepara ad armare nuovamente regimi autoritari e ad alimentare focolai di guerra annebbiando nel frattempo il controllo dei parlamentari, dei giornalisti e dell'opinione pubblica sui traffici di armi. In attesa di una sua spiegazione sugli obiettivi che intende perseguire con questa condotta, le porgo distinti saluti. Davide CaforioPrato
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