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Riflessioni
- Subject: Riflessioni
- From: "Lena Francesco" <lena.f at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sun, 27 Jan 2002 22:50:06 +0100
Gentile Redazione, Le mando questa lettera veda se pubblicarla,grazie. Consumismo, guerra, e TV, cerchiamo di avere anche voglia di una società migliore. Credo che l'anno 2001 sarà da ricordare come un anno vissuto con un' intensità di avvenimenti straordinaria. Dall'elezione del 13 Maggio del nuovo Premier, grazie anche all'aiuto del suo potere economico e informatico. Ai a noi ora si crede un pò troppo padrone degli Italiani. Poi c'è stata una continua successione di avvenimenti. Il G8 di Genova, dove tutta un'etica, e la globalizzazione mondiale è stata messa in discussione, quindi repressa con la forza. Non c'è stato neppure il tempo di capire, riflettere, che è arrivato l'11 settembre, con l'attacco al pentagono e alle torri gemelle di New York, dando al mondo intero una sensazione di angoscia senza precedenti. Poi l'inizio della guerra in Afghanistan, con tutti i problemi che hanno comportato una tale decisione e la partecipazione anche dell'Italia. I bombardamenti dei quali si sa, ma non si sa esattamente su quali teste innocenti sono stati anche fatti. Qualcuno tenta di giustificare i morti dicendo che, durante le guerre, è normale che anche i civili ci rimettano la pelle, questo lo si può dire fin quando le bombe non cadono in testa a chi lo dice. Dunque e purtroppo tante migliaia di morti anche in Afghanistan, e ce ne rendiamo conto solo quando dei giornalisti che cercano di farci arrivare qualche informazione e ci rimettono la pelle. Le vittime, che siano dalla parte giusta o sbagliata, sono sempre vittime, civili o militari appartengono tutti a una sola razza, quella umana, che non dovrebbe fare distinzioni di appartenenze a stati, religioni partiti, colore della pelle, nel frattempo, durante questa confusione mondiale, qualcuno ne ha approfittato, facendo passare, grazie alla poca attenzione di tutti: leggi contro immigrazione, intolleranza verso le minoranze, dichiarazioni di superiorità della nostra civiltà occidentale, con rituale ritrattazione, dando la colpa ai giornalisti di tutto il mondo, come se per incanto tutti avessero capito male, rogatorie internazionali, tasse di successione, aggressione alla giustizia e ai Magistrati, rientro di capitali esportati illegalmente all'estero, cosa che sicuramente non ha fatto chi i soldi non li aveva, e tutta una serie di assoluzioni varie per prescrizione. Tutto questo ha aiutato anche a dimenticare il grave problema del conflitto di interessi, del quale ormai non si parla più, sembra che non esista più, è una cosa con la quale dobbiamo convivere tutti i giorni. Poi c'è stata la grande e bella manifestazione della pace, la marcia Perugina Assisi, multiculturale, multicolore, che ha portato un po' di speranza. Poi sono arrivate le feste, di fine anno e di inizio 2002, i negozi sempre pronti con tutte le loro merci, per soddisfare i desideri accumulati grazie agli interminabili spot pubblicitari televisivi, intercalati alle notizie che vi ho sopra elencato. Quella televisione, che fa circolare aggressione costante, con il suo miscuglio di morale e violenza, viene, messa in scena, e da noi subita. Noi dobbiamo sopportare, questa, etica che passa attraverso il mercato, e che ci fa diventare lo strumento che serve quasi solamente a comperare e a consumare. Viviamo in un mondo dove quasi tutti i problemi, vengono risolti con la produzione e il consumo delle merci. Il mondo con tutti i suoi avvenimenti, non è altro che l'immagine che se ne ha o se ne dà. noi cittadini - consumatori, siamo in parte consapevoli collaborazionisti, facendo finta che ci piace stare al gioco. Mentre viviamo questo susseguirsi di avvenimenti, credo ci rimanga la possibilità di sognare, ma sopratutto anche la possibilità e il dovere di darsi da fare e di essere protagonisti, per costruire una società, dei diritti umani, piena di veri valori per la persona,valori umani,di democrazia, di libertà, di civiltà, di pace, di tolleranza, di solidarietà, di giustizia sociale, dove in futuro ci sia una società migliore, più serena e più giusta per tutti i cittadini del mondo. Lena Francesco via provinciale,37 24060 Cenate Sopra Bergamo
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