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Catena di Sanlibero 110
- Subject: Catena di Sanlibero 110
- From: <ricc at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sat, 26 Jan 2002 22:59:03 +0100
________________________________________ riccardo orioles <ricc at libero.it> tanto per abbaiare - n.110 21 gennaio 2002 ________________________________________ Ciampiiiiiiiii! ________________________________________ La gioiosa autorizzazione a procedere. Un giudice l'ha riproposta per ischerzo, e immediatamente tutti i politici ci si sono buttati su a pesce come un assetato appena uscito da una lunghissima traversata del deserto del Sahara. ________________________________________ Meno sei mesi. Il panico (diversamente inspiegabile) deriva dal fatto che inopinatamente un pedone - un processo - e' riuscito a sgusciar via fra tutti ed e' a pochissime mosse dall'arrivare a regina. Essi non si fanno illusioni perche', seppur per una volta distratti, sono degli scacchisti. Escludono assolutamente di poter essere assolti, primo perche' sanno come sono andate le cose, e secondo perche' attribuiscono ai magistrati il proprio ("politico") modo di pensare. La prospettiva piu' realistica e' dunque - essi lo percepiscono con estrema nitidezza - che prima di questa estate egli venga formalmente condannato. E poiche' la carica che egli ricopre e' quella in ultima analisi di pubblico ufficiale, la decadenza di legge (pena accessoria) lo colpirebbe in quanto tale. * * * Tre ipotesi: dimissioni spontanee, dimissioni forzate, resistenza. La prima e' tanto probabile quanto una conversione di massa al francescanesimo, o una mia nomina alla presidenza della Banca d'Italia. Dimissioni forzate: ma forzate da chi? Il re, o non ha i poteri o non ha le palle. L'opposizione e' parte in causa, e comunque ricade nella seconda caratteristica del re. Spontaneamente, il popolo? E' diviso; meta' granfratellizzato, meta' ai giardinetti. E non ha capi. E dunque, resistenza: in violazione alla legge, si continuera' a governare. Da quel momento, pero', essendo il governo assolutamente illegale, sara' da considerarsi decaduto il patto sociale. Governera' chi potra' - legge o non legge - e obbedira' chi vorra'. Tutto sara' reciprocamente giustificato. E sara', grosso modo, l'Argentina. In effetti, gia' in questo momento, il governo non riconosce piu' nelle loro funzioni i magistrati. Un esponente autorevole, ministro dell'interno, e' gia' stato mandato avanti ad avvertire che dopo la condanna penale il capo del governo continuera' a governare lo stesso. E' meglio non commentare, prima che le cose concretamente si verifichino, le mosse preparatorie come questa. Aspettiamo di vedere che cosa succedera' in caso di condanna. Poi valuteremo se ci sara' ancora l'obbligo giuridico di obbedire a questo governo. E dovra' essere una valutazione di massa. * * * In realta', il dopoberlusconi e' gia' cominciato. Tutti lo sanno, almeno i principali attori del dramma. Il protagonista, in particolare, sa che nel momento piu' acuto della crisi non potra' contare su un particolare sostegno ne' da parte del vice (che ha i suoi programmi) ne' da parte del polo neo-democristiano, che anch'esso ha le idee molto chiare. Potra' contare solo sulle debolezze della sinistra, e sulla latitanza del re: le une e l'altra, tuttavia, non necessariamente eterne. * * * Se il capo del governo, nonostante la condanna penale, continuera' a governare, sara' un colpo di stato. Se il capo del governo, in seguito a una condanna penale, sara' impedito di governare, sara' un mezzo colpo di stato: un presidente legittimamente eletto (in ossequio alla democrazia) dai cittadini ma legittimamente cacciato (in ossequio alla legge) da un tribunale. Non se ne esce bene, in nessuno dei due casi. In ogni caso, siamo gia' a meta' strada dal Sudamerica, e dovremo remare parecchio per tornare in Europa. La colpa, in ultima analisi, non e' del presidente ne' dei giudici, ma dei cittadini che hanno esercitato con leggerezza i poteri che non sapevano piu' d'avere. Essi infatti si considerano ormai molto piu' un'audience che un popolo sovrano. ________________________________________ Mestiere. Una delegazione di esponenti del secondo piu' antico mestiere del mondo e' stata ricevuta ieri dal Presidente del Consiglio su iniziativa di don Benzi. "Il Presidente - ha raccontato uno dei partecipanti all'incontro, il giovane P.L.D. - si e' commosso moltissimo nell'ascoltare le nostre storie. Quando gli ho detto che gia' a sedici anni ero stato violentato da un assegno di parecchi milioni mi ha interrotto: Basta, basta! Non voglio farvi soffrire oltre". Nel congedare la delegazione, il Presidente ha ficcato in mano a ciascuno dei suoi componenti un mucchio di bisunte banconote, per un totale di cinque milioni a testa. Il che ha provocato le proteste del giovane P.L.D.: "Oh, Presidente! - ha cinguettato - ma io per lei lo faccio anche gratis!". "Bisogna capirlo - ha borbottato don Benzi - non e' colpa sua. La colpa' e' di quei vecchi marpioni che hanno approfittato di lui da ragazzo e l'hanno avviato al mestiere. Ma io non ho paura a fare i loro nomi: Pintacuda, Curzi e Ferrara". ________________________________________ Sondaggi. Secondo Eurisko (su Repubblica) l'ottanta per cento dei ragazzini non ha assolutamente alcuna idea (ne' gl'interessa averla) di quel che sta succedendo fra governo e giudici. ________________________________________ Karakiri. Il supermegamanager Cecchi Gori e' finito sotto inchiesta per faccende legate alla sua gestione della Fiorentina. Con tutto il rispetto per gli amici di Firenze, non me ne importa granche'. M'interessano invece due altre sue curiose faccende di cui, chissa' perche', i giornali non parlano piu'. La prima e' l'indagine per riciclaggio (novembre 2000) a carico di due dirigenti del gruppo Cecchi Gori, Luigi Barone e Paolo Cardini. L'indagine riguardava le posizioni personali dei due manager e non coinvolgeva il gruppo in quanto tale. I due, sicuramente, saranno stati assolti con tante scuse. Ma il fatto e' che da allora non se n'e' saputo piu' niente, e anche allora questa notizia era stata ripresa quasi solo da noi. La seconda e' l'indagine, a carico stavolta di Cecchi Gori in persona, per voto di scambio con mafiosi aperta dalla magistratura siciliana qualche tempo fa, e di cui pure non s'e' saputo piu' niente. Cecchi Gori, candidato del centro sinistra ad Acireale vicino Catania, avrebbe contattato dei mafiosi per cercare voti. Va bene, siamo piu' sul Franchi e Ingrassia che sulla Piovra: m'immagino il Cecchi Gori che sulla piazza del paese avvicina un signore con baffi e coppola indicatogli da qualche galoppino locale e con aria disinvolta gli fa: "La mi scusi, ocche' lei e' un maffioso?". Ugualmente, pero', vorrei sapere come sono andate le cose, e soprattutto vorrei sapere che fine hanno fatto quei dirigenti di Ds e Margherita che hanno avuto la brillante idea di candidare, in zona di mafia, non un antimafioso ma un Cecchi Gori. Immagino che avranno fatto karakiri al tramonto, sulla riva dello Ionio, a cio' sollecitati da una perentoria lettera pervenuta da Roma. Oppure e' bastato il karakiri elettorale? ________________________________________ Promemoria. Il presidente operaio, in realta', e' un muratore. ________________________________________ Pianeta. Studio americano: l'adolescenza termina a 34 anni. ________________________________________ Cina. Centosedicimila morti sul lavoro fra il gennaio e il novembre del 2001. ________________________________________ Cronaca. Palermo. Rivolta dei genitori alle elementari di Pallavicino, uno dei quartieri piu' poveri della citta', contro l'iscrizione a scuola di sette bambini zingari. ________________________________________ Cronaca. Roma. Centro d'accoglienza per adolescenti immigrati, a pochi chilometri dalla capitale, preso d'assalto con mazze e bastoni da un branco di ragazzi locali fra i sedici e i venticinque anni. La sera prima uno degli ospiti del centro aveva detto "carina" a una ragazza indigena in discoteca. ________________________________________ Cronaca. Mestre. Fermati a capodanno dalla Finanza, al casello dell'autostrada, con quindici chili di una misteriosa polvere bianca, sarebbero rimasti in carcere quindici giorni in attesa delle analisi della sostanza sospetta; scarcerati, alla fine, perche' si trattava di citrosodina. L'episodio viene segnalato dall'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori). ________________________________________ Cronaca. Roma. Pestato dentro il suo studio a colpi di mazza un avvocato, ebreo. Prognosi di una settimana. Si occupava di processi riguardanti "formazioni di estrema destra e legate all'integralismo cattolico". Nessuna parola durante il pestaggio, condotto da due picchiatori professionisti. (Nello stesso palazzo, una settimana prima, devastato appartamento di inquilina ebrea). ________________________________________ Cronaca. Palermo. "Ammonito" con una serie di lettere minatorie il funzionario del comune di Licata (Palermo) che aveva firmato l'ordinanza per la demolizione di 68 villini abusivi costruiti sul litorale. ________________________________________ Cronaca. Roma. Sulla base di un Regio Decreto del 1925 il preside del liceo Virgilio ha costituito il corpo insegnante in Commissione d'inchiesta per individuare i responsabili della recente occupazione dell'istituto. La Commissione, che agisce in stretto coordinamento con le Forze dell'Ordine e il Tribunale dei minori, ha finora individuato una ventina circa dei caporioni dell'occupazione, a carico dei quali verranno individuamente prese tutte le misure che saranno ritenute opportune. Non sono per il momento previste, per motivi burocratici legati al mancato aggiornamento delle leggi, pene corporali. ________________________________________ Cronaca. Caltanissetta. Prosegue la protesta dei giovani del call center Alenia (un sub-appalto telecom) licenziati tre settimane fa con una procedura estremamente moderna e innovativa: il due gennaio, accendendo il computer all'inizio della loro giornata di lavoro, si sono visti comparire a monitor il messaggio: "Il vostro contratto e' scaduto. Cordiali saluti. Game over!". ________________________________________ Cronaca. Torino. Proseguono le indagini per le tangenti all'ospedale delle Molinette, arrestati i manager Luigi Odasso e Mario Chiesa. Regali ad esponenti politici, mazzette per 390 milioni, milleseicento tessere comprate per un partito di governo. Gli imputati, che saranno ascoltati domani dal sostituto procuratore Antonio Di Pietro, sarebbero secondo indiscrezioni orientati a collaborare con la giustizia. ________________________________________ Cronaca. Messina. Cinque condanne per le "infiltrazioni mafiose" all'universita', dove il traffico di droga e quello degli esami si affiancavano con tranquilla regolarita'. La notizia e' data con pochissimo risalto dai giornali siciliani. ________________________________________ Cronaca. Palermo. Nell'ambito delle manovre tese a favorire il passaggio dalla lira all'euro, una simpatica iniziativa e' stata presa dagli spacciatori di droga del rione Settecannoli, dove i prezzi delle dosi sono stati arrotondati verso il basso per tutti gli acquirenti che pagheranno in contanti e in euro. ________________________________________ Cronaca. Roma. E' degenerata in lite, con conseguente intervento dei carabinieri, l'accesa discussione fra uno spacciatore e un cliente sulla valuta di pagamento di un piccolo quantitativo di droga. ________________________________________ Cronaca. Agrigento. Rinviato a giudizio il costruttore Demokratos, reo di aver costruito un (ingombrante) tempio dedicato agli dei in una zona di fatto destinata dagli abitanti, sia pure con qualche migliaio d'anni di ritardo, a uso speculativo e residenziale. ________________________________________ fausto<fcaffa at tin.it> wrote: <Caro Riccardo, qualche tempo fa hai scritto che "nel centro di Catania tutt'e cinque le edicole espongono un solo quotidiano, La Sicilia dell'editore Ciancio; tutti gli altri non vengono esposti, ma semplicemente forniti a richiesta; "Repubblica" viene fornita senza le cronache regionali per non fare concorrenza a La Sicilia". Ho girato il tuo pezzo a Gianni Riotta: "Caro Riotta - gli ho scritto - ma questo e' il suo amico Ciancio, di cui lei ha parlato su Specchio a proposito di sicilitudine?" Ed ecco cosa mi ha risposto Riotta: "Caro amico, non conosco la situazione che descrive ma certo sono per la vendita di tutti i giornali sempre e comunque, anche a Catania. Lo diro' ai Ciancio. Un caro saluto, Riotta".> ________________________________________ Palestina/Israele. Il sito www.palestinanelcuore.it, curato da un'esponente autorevole dell'Autorita' palestinese, e' linkato fra l'altro col sito di Radio Islam; il quale ultimo, fra i suoi link, ospiterebbe anche materiali antisemiti, fra cui concetti tratti dai Protocolli dei Savi di Sion, il famoso pamphlet antisemita a suo tempo inventato dalla polizia zarista. La segnalazione e' di un'amica ebrea che, dopo averla mandata a numerose testate giornalistiche e televisive ("Ho spedito un centinaio di mail denunciando questo") che l'hanno rimossa, si e' infine rivolta alla "Catena" perche' questa notizia non risultasse ignorata. La riprendiamo, com'e' nostro dovere, e ci permettiamo tuttavia di aggiungere delle considerazioni. 1) Se quanto segnalato e' vero, non e' la prima volta che la lotta di liberazione palestinese viene inquinata da rigurgiti antisemiti. Non sono mai stati, a mio parere, determinanti; e tuttavia ci sono. Su questo bisogna essere chiarissimi: la politica del governo israeliano e' una cosa, il rispetto per il popolo ebraico un'altra. "Ebreo" e "israeliano" sono due parole diverse. Questo vale per tutti: ne' gli israeliani possono invocare la Shoa per giustificare il diritto a una politica coloniale; ne' i palestinesi possono dimenticare la Shoa nel momento in cui i figli delle sue vittime agiscono con violenza contro di loro. Molto di piu' questo dovere incombe sugli intellettuali europei delle due parti, che non hanno - come israeliani e palestinesi - l'attenuante delle violenze patite in passato o adesso. 2) Antisemitismo (tecnicamente: ostilita' per i popoli semiti) e', a mio parere, sia l'odio che si rivolge contro gli ebrei in quanto tali, sia quello che si rivolge contro gli arabi in quanto tali. Fallaci, in questo senso, equivale esattamente a Interlandi. In Europa e in America (perche' nessuno mai nota questo?) i gruppi, le culture e i partiti che oggi si esprimono *razzialmente* contro gli arabi sono esattamente gli stessi che ieri (ma anche oggi) si esprimevano contro gli ebrei. 3) La follia, l'egoismo e la barbarie delle classi dirigenti delle due parti sono ormai pressoche' equivalenti. Entrambe tradiscono i rispettivi popoli. Sharon tradisce l'Exodus, tradisce Israele. Hamas tradisce le Mille e una Notte e il Saladino, tradisce la lunghissima tolleranza mediorientale fra le religioni. Entrambi si giustificano (in buona fede, purtroppo) con la ferocia del nemico. Entrambi scherniscono e cacciano, o uccidono addirittura, i propri esponenti non-fanatici e meno votati alle stragi. Entrambi preparano altre stragi, entrambi giustificano o negano le stragi passate. Entrambi. Entrambi: e' questa la parola-chiave, oggigiorno, per capire la Palestina/Israele. Entrambi ormai sono terroristi. Entrambi sono ormai privi della capacita' di gestire razionamente se stessi. Questo significa che una terza parte - io auspico che sia l'Europa - prima o poi dovra' intervenire sugli uni e gli altri, prescindendo dalle loro volonta', esattamente come si fa per i bambini o i pazzi. Costoro - israeliani e palestinesi - sono infatti oramai molto piu' pericolosi per il mondo di quanto lo siano stati i talebani. Entrambi. Mi rendo conto di quanto questa posizione sia impopolare, di quanta ostilita' possa attrarre dai simpatizzanti "turistici" dell'una e dell'altra parte. Io credo che per un intellettuale europeo essa sia ormai doverosa. La bestiale politica degli uni e la cupa ferocia degli altri hanno ormai portato a questo bel risultato, che in quella parte del mondo e' ormai considerato normale uccidere o fare uccidere bambini: lo scrivono sui muri gli uni, e gli altri lo proclamano sui giornali. E' per questo, e non per gli squallidi "revisionismi" gonfiati dai media di qualche professore rimbecillito, che oggi l'antisemitismo e' tornato fra i protagonisti della scena culturale. Quando i palestinesi oggi (a ragione) gridano: "Gli israeliani bombardano i nostri bambini", io rispondo: "Pensate alle persone innocenti che avete ucciso con le vostre bombe". Quando gli israeliani (a ragione) denunciano: "Costoro danno spazio agli antisemiti", io rispondo: "Ma voi, *qui ed ora*, siete una Wermacht". Ecco. Nessuna solidarieta', ne' agli uni ne' agli altri; che pure, per diversi motivi, la meriterebbero entrambi. Ma la solidarieta', oggi, confina con l'essere complici. E' un modo di rimuovere l'insieme della tragedia, di parlar d'altro. Noi europei - gli iniziatori storici, in realta', del dramma di Palestina/Israele - non abbiamo questo diritto. ________________________________________ Italiani. "Medaglia d'oro al valor civile al signor: Mihai Ciobanu". Data del conferimento: 1-6-2001. Motivo del conferimento: "Con grande coraggio e generoso slancio, si tuffava nelle vorticose acque del Brenta riuscendo, dopo reiterati tentativi, a trarre in salvo tre bambini in procinto di annegare. Nobile esempio di umana solidarieta' e virtu' civiche. 15 agosto 2000 - Campo San Martino (PD)". Bookmark: http://www.quirinale.it/onorificenze/ ________________________________________ I talebani incatenati, trattati da bestie e da simboli del male. La maggior parte di loro, probabilmente, non ha mai nemmeno capito bene perche' gli americani adesso li bombardassero invece di continuare a paracadutargli aiuti. "Signor colonnello! Ci stanno bombardando! Chi? Gli americani signor colonnello! Gli americani si sono alleati coi sovietici!" avrebbe forse riferito concitatamente al telefono un ipotetico tenente Ali' ben Sordi. ________________________________________ (Dedicato a Campanile). Il generale Juan Domingo Peron - sostengono i peronisti - fu sconfitto si' dalle bieche forze della reazione, ma prima di morire paro' con astuti provvedimenti le manovre di quest'ultima, preparando cosi' abilmente le condizioni per un ritorno al potere dei suoi fedelissimi descamisados. I quali, fra un cacerolazo e l'altro, scandiscono con gratitudine nei cortei: "Peri' Peron/ pero' paro'/ y preparo'". ________________________________________ gioachino<pasq at libbero.va> wrote: < M'arrivo' inzino a ddi' un cherubbiggnere Che mmo' lloro li ladri, anche a ttrovalli Magaraddio sull'atto der mestiere, Nun ze danno ppiu' ppena d'acchiappalli, Perch'er Governo se pijja er piascere, Carcerati che sso', dd'arilassalli; E un ladro er giorn'appresso e' un cavajjere, Che ffischia bbrigadieri e mmaresscialli. Dimola fra de noi, for de passione, Ner rissciojje li ladri e ll'assassini Me pare ch'er Governo abbi raggione. Li locali so'ss ppochi e ppiccinini, E ssenz'ariserva' cquarche ppriggione Dov'ha da mette poi li ggiacubbini? > ________________________________________ Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a ricc at libero.it -- Fa' girare. "A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava) ________________________________________
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