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Chi sta leggendo le tue e-mail?
- Subject: Chi sta leggendo le tue e-mail?
- From: maribu <mrpol at inwind.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Tue, 08 Jan 2002 13:26:35 +0100
Documento originale Who's reading your e-mail? Traduzione di Barbara Cerboni Chi sta leggendo le tue e-mail? L'imposizione di leggi draconiane non è una soluzione al terrorismo Michael Ratner Vivo solo a pochi isolati dal Word Trade Center. A New York stiamo ancora piangendo la perdita di così tante vite dopo gli attacchi alla nostra città. Noi vogliamo arrestare e punire i terroristi, eliminare la rete terroristica e prevenire attacchi futuri. Ma la guerra che il governo ha dichiarato al terrorismo, e alcune delle misure anti-terrorismo pianificate, comprendono una riduzione di libertà e diritti costituzionali che riguardano molti di noi. Le conseguenze interne della guerra al terrorismo prevedono massicci arresti di immigrati, la creazione di uno speciale nuovo ministero, Homeland Security, per la sicurezza del territorio nazionale e la messa a punto di una legislazione che garantisce ai servizi segreti e di polizia poteri molto più ampi per intromettersi nelle vite degli americani. La guerra al terrorismo implica anche diffuso controllo e censura di informazioni da parte dei media, implica mettere a tacere il dissenso, e un assai diffuso isolamento etnico e religioso di gente musulmana, araba e asiatica. La pretesa necessità di questa guerra interna è discussa. La nuova legislazione e altre azioni governative hanno come premessa la convinzione che i servizi segreti non siano riusciti a fermare l'attacco dell'11 Settembre perché gli sono mancate possibilità di spionaggio per trovare ed arrestare i mandanti dell'attentato. Anche se né il governo né le agenzie hanno dimostrato che questa è la ragione. Questa guerra interna dà agli americani un falso senso di sicurezza, facendoci credere che frontiere più protette, servizi segreti resi molto più potenti e un aumento della sorveglianza fermeranno il terrorismo. Gli Stati Uniti non sono ancora uno stato di polizia. Ma anche uno stato di polizia non potrebbe fermare terroristi intenzionati a causarci dei danni. E la fantasia della Fortezza America non ci permette di esaminare le cause che stanno alla base del terrorismo e le conseguenze di decine d'anni di politica estera americana in medio oriente, in Afghanistan e da altre parti. A meno che il risentimento contro gli Stati Uniti non sia studiato e reindirizzato, il terrorismo continuerà. Il nuovo regime legale Il governo ha stabilito un piano tripartito nei suoi sforzi per sradicare il terrorismo negli Stati Uniti. Il presidente Bush ha istituito un nuovo ministero per la sicurezza sul territorio nazionale; l'FBI sta conducendo indagini su migliaia di individui e associazioni e sta attuando centinaia di arresti. E il Congresso sta emanando nuove leggi che garantiscono nuovi ampi poteri all'FBI e ai servizi segreti per intercettare e spiare gente negli Stati Uniti. Il ministero per la sicurezza sul territorio nazionale Il 20 Settembre il presidente Bush annunciò la nascita del ministero Homeland Security, dotato di un'assemblea di informatori, con lo scopo di coordinare gli sforzi anti-terrorismo e di prendere precauzioni per prevenire e per rispondere al terrorismo. Non è ancora noto come funzionerà questo ministero, ma molto probabilmente cercherà di centralizzare i poteri di servizi segreti e agenzie di polizia - un lavoro difficile se non impossibile - di alcune delle 40 agenzie in competizione. Quelli che si occupano della sua istituzione sono preoccupati che diventi una agenzia di 'super' spionaggio, e che, come implica il suo stesso nome, le forze militari cominceranno a giocare un ruolo nelle azioni di polizia interne. Indagini e arresti dell'FBI L'FBI ha sempre fatto più che dare la caccia ai criminali; come la CIA da lungo tempo considera se stessa come protettrice dell'ideologia statunitense. Quelli che si sono opposti alla politica di governo - lavoratori per i loro diritti civili, oppositori della guerra del Vietnam, oppositori delle guerre nascoste del periodo di Raegan, intellettuali dissidenti - sono stati ripetutamente sorvegliati e le loro attività sono state interrotte dall'FBI. Come immediata conseguenza dell'attacco dell'11 settembre, il Procuratore Generale John Ashcroft ha concentrato la sua attenzione su coloro che non avevano cittadinanza, sia che si trattasse di residenti permanenti, studenti, lavoratori temporanei, o turisti. Normalmente uno straniero può essere detenuto solo per 48 ore prima dell'archiviazione delle accuse. Il nuovo regolamento di Ashcroft consente che gli stranieri arrestati siano detenuti senza accusa per un tempo 'ragionevole', presumibilmente mesi o ancora di più. L'FBI ha dato il via a massicce detenzioni e indagini di individui sospetti di collusioni con il terrorismo, quasi tutti gente di origine medio-orientale senza cittadinanza; ne sono stati arrestati più di 1100. Molti sono stati trattenuti per giorni senza poter contattare un avvocato o senza sapere di cosa erano accusati; molti sono ancora detenuti. Per pochi, se ce ne sono stati, è stato provato che avessero delle connessioni con gli attacchi dell'11 Settembre e sono rimasti in prigione anche se erano stati scagionati. In alcuni casi delle persone sono state arrestate solamente perché provenienti da paesi come il Pakistan o perché era scaduto il loro visto universitario. Storie di maltrattamenti di tali detenuti non sono rare. A quanto pare, alcuni degli arrestati non sono disposti a parlare con l'FBI, benché gli siano state offerte sentenze con permanenze in prigione più brevi, lavori, soldi e nuove identità. Sorprendentemente, l'FBI e il dipartimenti di Giustizia stanno discutendo dei metodi per costringerli a parlare che prevedono tra l'altro, 'l'uso di droghe o di tattiche di pressione come quelle utilizzate negli interrogatori israeliani'. Il termine preciso per descrivere queste tattiche è tortura. Il nostro governo vuole torturare delle persone per farle parlare. C'è resistenza a questo persino da parte di ufficiali di polizia. Un ex-capo dell'FBI della sezione contro il terrorismo, disse in un articolo del New York Newsday di Ottobre: 'La tortura va assolutamente contro la mia natura. Molto probabilmente si sta avendo a che fare con la persona sbagliata e si rischia di fargli del male o di ucciderla.' Siccome la tortura è illegale negli Stati Uniti e anche secondo la legge internazionale, gli ufficiali statunitensi rischiano di essere denunciati per tali pratiche. Per questo hanno suggerito di fare il loro sporco lavoro in un altro paese. Vogliono estradare i sospetti in paesi alleati, dove i servizi di sicurezza minacciano i membri della famiglia e usano la tortura. Sarebbe difficile immaginare un segnale più sinistro del periodo di repressione che ci sta davanti. L'FBI sta anche attualmente indagando delle associazioni affermando che sono legate al terrorismo - tra cui associazioni pacifiste come la parte statunitense delle Donne in Nero, che organizzano veglie per protestare contro la violenza nei territori di Israele e Palestina. L'FBI ha minacciato di forzare membri delle donne in nero a dare informazioni sulla loro associazione, pena l'arresto. Un membro del gruppo ha detto :'Se l'FBI non può o non vorrà distinguere tra gruppi che hanno collusioni con l'ostilità e il terrorismo e attivisti per la pace che combattono alla luce del giorno contro tutte le forme di terrorismo, allora siamo in guai seri.' Sfortunatamente l'FBI non fa questa distinzione. Stiamo assistendo non solo ad un rastrellamento di migliaia di persone per sospetti inconsistenti, ma anche ad un indagine a tutto campo del dissenso negli Stati Uniti. La nuova legislazione anti-terroristica Nel momento in cui sto scrivendo, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un'ampia nuova legislazione anti terroristica, e il presidente Bush presto la ratificherà, destinata sia ai cittadini statunitensi che agli stranieri. La legislazione proposta incontra più opposizione di quanto ci si potrebbe aspettare in questi tempi difficili. Una coalizione nazionale per la protezione della libertà politica costituita da oltre 120 gruppi che vanno dalla sinistra alla destra si è opposta agli aspetti peggiori della nuova legge proposta. Essi sono riusciti a fare qualche modifica di piccola entità, ma i provvedimenti più problematici rimangono, e sono descritti di seguito: Diritti degli stranieri Prima della legislazione, le leggi anti terroristiche che erano state approvate come conseguenza dell'attentato del 1996 all'edificio federale in Oklahoma avevano già dato al governo ampi poteri per arrestare, trattenere e deportare stranieri basandosi su evidenza segreta - evidenza che né lo straniero né il suo avvocato poteva conoscere o confutare. La legislazione attualmente proposta rende le cose ancora peggiori per gli stranieri. Primo, la legge permetterebbe 'fermo obbligatorio a tempo indeterminato' di stranieri dichiarati dalla procura generale 'sospetti terroristi'. Tra questi potrebbero esserci stranieri coinvolti in risse da bar o coloro che hanno solamente fornito assistenza umanitaria ad organizzazioni sfavorite negli Stati Uniti. Una volta dichiarato in questo modo, uno straniero può essere messo in prigione a tempo indefinito senza reali opportunità di un ricorso legale. Fino ad ora, tale 'detenzione preventiva' era considerata nettamente anticostituzionale. Secondo, la legge attuale permette la deportazione di stranieri che supportano attività terroristiche; la legge proposta renderebbe gli stranieri deportabili per quasi qualsiasi tipo di legame con un 'organizzazione terroristica'. Benché questo cambiamento sembri avere una certa superficiale plausibilità, esso rappresenta un pericoloso attacco ai diritti americani di associazione protetti dalla costituzione. 'Organizzazione terroristica' è un termine più ampio ed indefinito che potrebbe comprendere anche gruppi di liberazione come l'IRA (Irish Republican Army), il Congresso Nazionale Africano, o associazioni civiche che non sono mai state coinvolte in attività violente come Greenpeace. Uno straniero che dà solo aiuti medici o umanitari a gruppi simili, o semplicemente supporta il loro messaggio politico in un qualche modo pratico, può essere messo in carcere a tempo indeterminato. Più potere all'FBI e alla CIA Un elemento chiave della nuova legge è la vasta diffusione delle intercettazioni. Negli Stati Uniti l'intercettazione è permessa, ma generalmente solo quando c'è ragionevole motivo di credere che sia stato commesso un crimine e, in tal caso, un magistrato ratifica un mandato di intercettazione in cui sono specificati periodi di tempo limitati, i numeri dei telefoni intercettati, e il tipo di conversazioni che possono essere ascoltate. Nel 1978 fu fatta un'eccezione a queste severe richieste, permettendo all'intercettazione di essere praticata per raccogliere informazioni per i servizi segreti su governi esteri e organizzazioni terroristiche estere. Fu stabilita una corte segreta che potesse approvare tali intercettazioni senza richiedere che il governo dimostrasse l'evidenza di una condotta criminale. Nel fare ciò potevano essere trascurate le garanzie costituzionali previste quando si indaga su un crimine. Eventualmente, la giurisdizione della corte segreta poteva essere allargata così da permettere all'FBI di perquisire case ed abitazioni oppure ottenere registrazioni bancarie e cose simili. La corte segreta è qualcosa di più di un timbro per la richiesta di intercettazioni da parte delle agenzie di spionaggio. Ha autorizzato oltre 10000 intercettazioni nei suoi 22 anni di esistenza, circa un migliaio l'anno scorso, e pare che non abbia mai rifiutato una richiesta. Con la nuova legge, la stessa corte segreta avrà il potere di autorizzare intercettazioni e perquisizioni di abitazioni in casi di crimine generico - non solo per raccogliere informazioni sui servizi segreti esteri. L'FBI potrà intercettare individui e organizzazioni senza scontrarsi con le condizioni stringenti della costituzione. La legge autorizzerà la corte segreta a permettere intercettazioni di ogni tipo su qualsiasi telefono, computer o cellulare che potrebbe essere usato da un individuo sospetto. Sarà permessa una vasta lettura delle e-mail, anche prima che il ricevente le apra. Saranno ascoltate o lette migliaia di conversazioni che non hanno nulla a che fare con persone sospette o con qualsiasi crimine. La nuova legislazione è piena di molti altri ampliamenti del potere d'indagine e di accusa, tra cui un più vasto uso di agenti segreti da infiltrare nelle organizzazioni, periodi di detenzione più lunghi e sorveglianza a vita per coloro che hanno scontato la loro condanna, un ampliamento dei crimini che possono essere puniti con la pena di morte e termini di prescrizione più lunghi. Un'altra clausola della nuova legge rende colpevole una persona se non comunica all'FBI se lui o lei ha 'ragionevole base per credere' che qualcuno sta per commettere un attentato terroristico. Le parole usate in questa clausola sono così vaghe che chiunque, benché innocente, con un qualunque legame a qualche sospetto terrorista possa essere perseguito. Soprattutto la nuova legislazione rappresenta uno dei più schiaccianti attacchi alla libertà degli ultimi 50 anni. E' improbabile che ci renda più sicuri; è certo che ci renderà meno liberi. Censura interna: ufficiale ed ufficiosa La censura negli Stati Uniti durante questo periodo di guerra è selvaggia. Il segretario della stampa alla Casa Bianca, Ari Fleisher, ha avvertito che 'la gente deve stare attenta a quello che dice e a quello che fa'. Un atteggiamento diffuso è quello per cui 'o stai con noi o sei contro di noi'; polemizzare con le pratiche e le politiche degli Stati Uniti è considerato impatriottico. A coloro che dissentono dai tamburi di guerra o a quelli che vogliono analizzare le cause degli attacchi, quasi non viene data voce; se osano parlare sono attaccati aspramente. La logica è che non dobbiamo criticare la nostra nazione o la guerra e che esaminarne le cause è come giustificare i terroristi. Questo è quello che è successo quando Susan Sontag, intellettuale di New York, ha contestato il presupposto che l'attacco dell'11 Settembre fosse un assalto alla 'civiltà' o alla 'libertà'. Al contrario lei scrisse che era un attacco all''autoproclamata superpotenza mondiale, intrapreso come conseguenza di precise azioni e alleanze americane'. E' stata furiosamente attaccata dai media americani come parte della 'folla che odia l'America' e come 'moralmente ottusa'. Quasi chiunque che osi esaminare cosa potrebbe esserci dietro il sentimento di odio di molti mediorientali verso l'America viene attaccato per questi punti di vista. Il New York Daily News ha descritto quelli che cercano le radici del terrore come 'regrediti agli anni 60, Mussulmani radicali, frange ultrasinistre, e solo degli insignificanti scarabocchi ...(che) potrebbero piacere al nemico'. Si sta verificando anche l'autocensura dei media e di organizzazioni liberali. Spesso questo avviene semplicemente con la mancata diffusione di punti di vista alternativi - si mostra in realtà di interrompere il microfono a metà frase ad un ospite che sta discutendo di un intervento legale anziché militare. Una stazione radio a quanto pare si è scagliata contro un ben noto giornalista per aver diffuso un'intervista con Barbara Lee, un membro del Congresso che ha votato contro la guerra. Un certo numero di giornalisti è stato attaccato per aver criticato il presidente. Le stazioni televisive hanno raramente coperto la protesta contro la guerra e i punti di vista di coloro che si oppongono alla guerra sono stati sviliti. Una testata del New York Times su una dimostrazione di pace titolava 'I manifestanti sollecitano la pace con i terroristi', nonostante la manifestazione chiedesse che i terroristi fossero portati davanti alla giustizia. Quasi non è permesso criticismo da parte di leader statunitensi - anche quando non siano legati alla guerra. Due delle maggiori organizzazioni per l'ambiente, il Sierra Club e il Natural Resources Defense Council hanno evitato di diffondere messaggi che criticassero le politiche ambientali di Bush, e una di esse ha anche eliminato dei commenti critici dal suo sito Internet. La lunga sezione del sito in cui si criticavano le politiche del sindaco di New York, Giuliani, è stata rimossa e sostituita con un messaggio di supporto per lui. Un gruppo di agenzie giornalistiche, tra cui il New York Times, ha deciso di non pubblicare i risultati del loro nuovo conteggio di voti per le discusse elezioni presidenziali in Florida; si è creduto che avrebbe minato la credibilità del presidente. La censura del Governo sta diventando sempre più manifesta. In un primo momento il presidente Bush disse che avrebbe ridotto le informazioni militari e di intelligence al Congresso. Questo avrebbe tagliato fuori il Congresso dalle operazioni di guerra lasciando tutte le decisioni nelle mani del presidente - un atto sia pericoloso, sia incostituzionale. Fortunatamente, il presidente ha fatto marcia indietro nel giro di pochi giorni, ma non si sa bene se stia dando un rapporto esauriente al Congresso. Comunque, la stampa riceve pochissime informazioni. Riceve succinte notizie di carattere generale sugli affari militari, ma ai giornalisti non è permesso di accompagnare le truppe fino alla portaerei e neanche in Oman, dove ci sono le basi militari. Ne è stato dato libero accesso agli ufficiali governativi. Molti hanno rifiutato di concedere interviste. Queste sono probabilmente le più severe limitazioni alla stampa nella storia degli Stati Uniti, di sicuro da prima della seconda guerra mondiale. Il più considerevole atto di censura è stato la richiesta del governo che i cinque maggiori canali televisivi non mandassero in onda interamente le dichiarazioni preregistrate di Osama Bin Laden e dei suoi compagni. La Casa Bianca dichiarò che non voleva che fossero trasmessi estesamente messaggi di propaganda di Bin Laden riguardanti l'uccisione di americani, e che quelle affermazioni avrebbero potuto contenere codici segreti. Nessuna delle due ragioni ha molto senso: le affermazioni di Bin Laden sono già ampiamente disponibili in tutto il mondo e trasmetterle negli Stati Uniti servirebbe più probabilmente a costruire consenso, tra gli americani, nei confronti della guerra, e non a metterlo in discussione. Per quanto riguarda i messaggi segreti, il governo ha ammesso di non averne trovato nessuno. Ciò nonostante i canali televisivi hanno acconsentito a non trasmettere le registrazioni, e il governo ha esteso la sua richiesta agli organi di stampa. Gli Stati Uniti sono sempre stati orgogliosi delle proprie garanzie costituzionali per la libertà di espressione e di stampa, una libertà considerata particolarmente importante in tempo di guerra, quando un energico dibattito pubblico è essenziale per la democrazia. Non è raro che i governi ricorrano alla soluzione di imporre leggi draconiane in tempo di guerra o di crisi nazionale. E' successo spesso negli Stati Uniti e da altre parti. Dovremmo imparare dagli esempi della storia: tempi di isteria, di guerra e di instabilità non sono tempi per precipitarsi a promulgare nuove leggi che diminuiscano la nostra libertà e garantiscano maggiore autorità al governo e ai suoi servizi segreti e di polizia. Il governo statunitense ha concettualizzato la guerra al terrorismo come guerra permanente, una guerra senza frontiere. Il terrorismo ci sta spaventando tutti, ma è ugualmente deprimente pensare che in nome dell'antiterrorismo i nostri governi stiano decidendo di sospendere permanentemente le libertà costituzionali. Documento originale Who's reading your e-mail? Traduzione di Barbara Cerboni Michael Ratner è un esperto legale in diritti umani al Center for Constitutional Rights di New York.
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