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Safya Husseini Tungar - Tudu - interrogazione parlamentare e lettere
- Subject: Safya Husseini Tungar - Tudu - interrogazione parlamentare e lettere
- From: "Forum delle Donne" <forumdonne.prc at rifondazione.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Mon, 26 Nov 2001 19:17:26 +0100
Al Ministro degli Affari esteri Premesso che: * Safya Husseini Tungar - Tudu è una ragazza nigeriana di trent'anni, senza marito che ha avuto un bambino e, dunque, per la legge fondamentalista islamica, che nel suo paese ha valore penale, fra poco più di un mese sarà posta in una buca, seppellita sino al seno e poi lapidata a morte dalla gente del suo villaggio; * attualmente Safya si trova chiusa nella sua capanna per allattare il suo bambino che potrà allattare per 144 giorni dopo la sua nascita e poi la trascineranno nella fossa e la massacreranno; * una ampia mobilitazione internazionale è l'unica possibilità di salvare Safya da una fine terribile Per sapere: se non ritiene di dover dare inizio ad una azione diplomatica a sfondo umanitario di ampio respiro affinché la vita di Safya sia risparmiata. On . Titti De Simone, on. Deiana, on. Sereni, on. Zanella, on. Cima, on. Mascia, on. Valpiana Roma, 22 novembre 2001 Al Presidente della Camera dei Deputati On. Pierferdinando Casini Onorevole Presidente, Vorremmo porre alla Sua attenzione il caso di una giovane donna nigeriana di trenta anni che per aver avuto un figlio al di fuori delle regole della legge fondamentalista islamica sarà seppellita fino al seno in una buca, dopo aver allattato il figlio per non più di 144 giorni, e lapidata dalla gente del suo villaggio fino alla morte. Attualmente Safya Husseini Tungar - Tudu, questo il nome della donna, si trova chiusa nella sua capanna dove allatta suo figlio, finché questo le sarà concesso. La preghiamo di fare tutto quanto è in Suo potere e di intervenire presso le autorità nigeriane, in virtù della Sua alta carica istituzionale, affinché sia salvata la vita di questa giovane donna. Onn. Titti De Simone, Elettra Deiana, Graziella Mascia, Tiziana Valpiana Roma, 22 novembre 2001 Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Illustrissimo Presidente, Vorremmo porre alla Sua attenzione il caso di una giovane donna nigeriana di trenta anni che per aver avuto un figlio al di fuori delle regole della legge fondamentalista islamica sarà seppellita fino al seno in una buca, dopo aver allattato il figlio per non più di 144 giorni, e lapidata dalla gente del suo villaggio fino alla morte. Attualmente Safya Husseini Tungar - Tudu, questo il nome della donna, si trova chiusa nella sua capanna dove allatta suo figlio, finché questo le sarà concesso. La preghiamo di intervenire personalmente e in virtù della Sua carica istituzionale, presso le massime autorità nigeriane affinché sia salvata la vita di questa donna. Inoltre Le chiediamo di fare tutto quanto è in Suo potere affinché i nostri organi istituzionali si adoperino presso le autorità nigeriane al fine di trovare una soluzione positiva alla questione. Onn. Titti De Simone, Elettra Deiana, Graziella Mascia, Tiziana Valpiana UNA LETTERA PER SALVARE SAFYA Care amiche, cari amici, lo so bene: voi avete tante cose da fare e io vi disturbo troppo spesso. Ma leggete, vi prego, qualche riga di quelle che seguono e ditemi se, sapendo quello che so, posso non chiedere a tutti di intervenire. Safya Husseini Tungar-Tudu è una ragazza nigeriana di trent'anni, senza marito. Ha avuto un bambino e dunque, per la legge fondamentalista islamica che nel suo paese ha valore di legge penale, se non interviene una vasta protesta internazionale, fra un mese o poco più sarà posta in una buca, seppellita sino al seno e poi lapidata a morte dalla gente del suo villaggio. Chiusa nella sua capanna, in questi giorni allatta il suo bambino, che è diventato la sua condanna a morte, e chissà quali ninna nanne gli canta. Lo potrà tenere al seno per qualche settimana (144 giorni dopo la nascita), poi la trascineranno nella fossa e la massacreranno. Possiamo fare qualcosa. Per esempio, possiamo scrivere all'Ambasciata di Nigeria, via Orazio 18, 00193 Roma, dicendo che vogliamo che Safya viva, chiediamo che il presidente della repubblica nigeriana le conceda la grazia. Ma bisogna che le nostre lettere siano tante e perciò vi prego di trasmettere questo appello alle vostre amiche e ai vostri amici (ANCHE QUELLE E QUELLI CHE NON HANNO E-MAIL!) e di scrivere al più presto all'ambasciata: sapete anche voi che se non lo fate stasera stessa o domani mattina, rischiate di dimenticarvene! Un'ultima cosa: quello di Safya non è una questione di donne. Come sempre succede in questi casi, il padre del bambino è stato assolto per insufficienza di prove. Anche per questo, mi pare, noi maschi siamo coinvolti nella sorte di Safya. Non possiamo rimanere ai bordi della sua fossa, contemplando inerti l'ennesimo delitto del maschilismo. Un caro saluto Ettore Masina (e-mail <ettore.mas at libero.it>) Se vorrete farmi sapere se avete inviato il messaggio e se potremo avere alle spalle una consistente mobilitazione di opinione pubblica, potremo forse studiare la possibilità di mandare poi una delegazione dall'ambasciatore nigeriano. Roma, 20.11.2001 Forum delle donne di Rifondazione comunista Viale del Policlinico 131 - CAP 00161 - Roma Tel. 06/44182204 Fax 06/44239490
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