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La nonviolenza e' in cammino. 289
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 289
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 14 Nov 2001 20:55:30 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 289 del 15 novembre 2001 Sommario di questo numero: 1. Peppe Sini, sulle macerie 2. Calendario delle iniziative di pace 3. Il pulpito del Criticone: uomini e cani 4. Venerdi a Taranto per la pace 5. Pasquale Pugliese: per una strategia lillipuziana, i Gruppi di azione nonviolenta 6. Luisa Morgantini, torniamo in Israele e in Palestina 7. Riletture: Franco Basaglia, Franca Basaglia Ongaro (a cura di), Crimini di pace 8. Riletture: Eknath Easwaran, Badshah Khan, il Gandhi musulmano 9. Riletture: Giancarlo Gaeta, Simone Weil 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento 11. Per saperne di piu' 1. IL PUNTO. PEPPE SINI: SULLE MACERIE La parte piu' acuta e feroce della guerra, sembrerebbe, sta volgendo al termine; e la guerra sta entrando in una fase nuova, assai piu' limitata e meno sterminista: voglia il cielo che essa possa concludersi al piu' presto. Il rapido evolvere della situazione non deve travolgere la capacita' di analisi e l'azione per la pace, piu' necessaria che mai. Occorre svolgere, a noi pare, tre ordini di riflessioni. Il primo: e' necessario che si proceda al piu' presto a soccorrere tutte le vittime; e' necessario ripristinare al piu' presto la vigenza del diritto internazionale; e' necessario che la guerra cessi. Il secondo: occorre ancora fare luce sui responsabili delle stragi dell'11 settembre; occorre processare e punire tutti i responsabili della serie di massacri iniziata l'11 settembre e che tuttora continua: il fatto di aver rovesciato, a quanto pare, il criminale regime dei talebani, non rende legittima la guerra illegale e criminale promossa dagli Usa e sostenuta anche dall'Italia. Il terzo: occorre al piu' presto approntare strumenti e criteri affinche' i conflitti presenti e futuri vengano affrontati e risolti con la forza della legalita', con l'affermazione dei diritti umani, con l'esercizio della democrazia, con le risorse della nonviolenza. A tal fine occorre tra l'altro che si avvii la formazione dei Corpi civili di pace; che si estenda la formazione per, e la predisposizione e l'adozione di, iniziative di peacekeeping e peacebuilding fondate sull'intervento civile e l'azione nonviolenta; che si lavori alla promozione della Difesa popolare nonviolenta. E molto altro ancora. Frattanto: continuiamo ad opporci a tutti i terrorismi e a tutte le guerre; continuiamo a manifestare per la pace e la legalita', per il disarmo e per l'umanita'; continuiamo nell'impegno per la globalizzazione dei diritti, della giustizia, della solidarieta'. 2. CALENDARIO DELLE INIZIATIVE DI PACE [Ovviamente le iniziative di pace di seguito segnalate sono quelle di cui siamo venuti a conoscenza e che ci sembrano caratterizzate da due scelte precise: I. la nonviolenza; e II. la difesa dei diritti umani, del diritto internazionale, della legalita' costituzionale] Giovedi 15 novembre - a Bologna: presso la sala Walter Benjamin, via del Pratello 53, alle ore 21, "ATTAC Bologna" presenta "Tesi sul movimento globale", serata di discussione e confronto sul futuro del movimento con Sandro Mezzadra (Universita' di Bologna). Info: attacbo at virgilio.it - a Bolzano: alle ore 20, conferenza su "Introduzione al Paese della Pace Mondiale. La Scienza Vedica e le sue tecnologie pacifiche della coscienza". Relatori: Gabriele Fancello e Valter Pizzulli. Per informazioni: agm at maharishi.it - a Bracciano (RM): assemblea di "Terra e liberta'" in preparazione dell'iniziativa del primo dicembre su "prepararsi alla pace o abituarsi alla guerra?". Per contatti: gigi.desantis at tiscalinet.it - a Brescia: in occasione della presentazione del libro di Mimmo Cortese e Roberto Cucchini, La forza lieve. Tre storie di volontariato pacifista in Bosnia, La Meridiana, Raniero La Valle e don Albino Bizzotto interverranno sul tema "Le vie della giustizia tra guerre e terrorismo": ore 20,30 presso i Missionari Saveriani, via Piamarta 9. - a Lecco: alle ore 20,30 all'Istituto don Guanella in via Amendola, dibattito su "Banche armate: come opporsi?". - a Milano: ore 21, sotto la Galleria Meravigli, spettacolo teatrale all'aperto, concerto di musica tradizionale del Burkina Faso. - a Orciano di Pesaro: fino al 18 novembre prosegue la mostra "Entrare in Africa" a cura dell'Associazione Chiama l'Africa, presso la Sala Santa Caterina, in Piazza Garibaldi, aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20. - a Pordenone: alla casa Zanussi convegno sul dialogo tra ebrei e cattolici. Per informazioni: tel. 0434524070. - a Roma: tutti i giovedi il GSI (Gruppo di Solidarieta' Internazionale) e la Comunita' di San Leone testimonieranno il proprio impegno contro al guerra. Per contatti: via Boccea 60, 00167 Roma, tel. 066633448 (dalle ore 16,30), e-mail: grupposolidarietainternazionale at hotmail.com - a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, iniziativa a sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per informazioni: tel. 0665741387, e-mail: osteriacalcutta at libero.it - a Roma: alle ore 21, presso il Cipax, in via Ostiense 152b, incontro con Roberto Baggio, della Direzione Nazionale del Movimento Sem Terra su: "MST, WTO e guerra. La lotta del Movimento Sem Terra in Brasile nell'attuale situazione internazionale". - a Taranto: alle ore 12, presso la Chiesa Valdese, via General Messina 71/a, conferenza stampa di Associazione per la Pace, Caritas Diocesana, Chiesa Valdese, Legambiente, Libera, PeaceLink, Pax Christi, Taranto Solidale; la conferenza servira' a presentare l'iniziativa pacifista nonviolenta da intraprendere in occasione della partenza da Taranto delle forze armate italiane per la guerra in Afghanistan. Per informazioni: e-mail: a.marescotti at peacelink.it, sito: www.peacelink.it - a Torino: alle ore 20,30, presso il Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13, laboratorio della nonviolenza e osservatorio Internazionale: "Islam e fondamentalismo in Asia centrale", interviene Marco Buttino. - a Treviso: alle 20,45 in via Battisti 20, Sabina Siniscalchi presenta "Social Watch 2001". - a Viterbo: incontro organizzativo presso il centro sociale "Valle Faul" per la tre giorni contro la guerra del 22-24 novembre. - Radio: presentazione di volumi di filosofia africana a Radio Vaticana. Info: Lidia Procesi, procesi at uniroma3.it * Venerdi 16 novembre - in Italia: sciopero dei lavoratori metalmeccanici - ad Alessandria: alle ore 21, presso la Camera del lavoro (via Cavour 27, tel. 0131308217), proposta di dibattito, di immagini e di testimonianze su "Popoli negati, popoli di troppo". Per avviare un percorso di riflessione, intrecciando la questione kurda con altre grandi questioni, in particolare l'esperienza zapatista. Presentazione del video: "Newroz 2001, osservatori di pace in Turchia", e del video "Aqui estamos", sulla marcia zapatista dal Chiapas a Citta' del Messico. - a Bologna: alle ore 15,30 presso la sala del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, in piazza dei Tribunali, incontro su "i giuristi e la guerra". Interverranno: Lucia Serena Rossi, Universita' di Bologna; Maria Virgilio, Universita' di Bologna; Bruno Desi, Iniziativa Giuridica Democratica; Pietro Guidotti, Magistratura Democratica; Nazzarena Zorzella, Associazione Studi Giuridici Immigrazione. - a Bolzano: alle ore 20 introduzione all'Ayur Veda Maharishi (in lingua tedesca): "Das Wissen von langem Leben, von Krankheit und Gesundheit". Relatore: dott. Wolfgang Schchinger. Per informazioni: agm at maharishi.it - a Busto Arsizio: alle ore 21 in via Pozzi 7, riflessione sull'islam con Davide Bernocchi. - a Carrara: alle ore 17 Giulietto Chiesa presenta il libro "Afghanistan anno zero". Per informazioni: tel. 058572193. - a Como: alle ore 21 nell'Aula Magna dell'Universita' (via Castelnuovo 7), convegno promosso dal Coordinamento comasco per la pace su "Addio alle armi. La nonviolenza come pratica e progetto di liberta'". - a Feltre: all'Hangar, seminario sull'acqua. - a Marghera (VE): alle ore 17, al Teatro Aurora, "Venezia per la vita: la campagna per l'abolizione della pena di morte nel mondo". - a Milano: alle ore 18 davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, si terra' un secondo presidio di solidarieta' ai magistrati antimafia. Per contatti: omicronweb at tiscalinet.it - a Modena: si terra' il settimo Incontro cristiano-musulmano, organizzato dalle ACLI, sul tema della donna fra cristianesimo e islam. Parleranno soprattutto donne (musulmane e cristiane di diverse confessioni, ma anche buddhiste ed ebree). Per informazioni: segretariato.aclimo at libero.it oppure a francesca_maletti at libero.it - a Molfetta: alle ore 19 alla Fabbrica di S. Domenico, incontro con Vincenzo Caruso di Emergency. Per contatti: scuoladipace.dontonino at tin.it - a Orciano di Pesaro: fino al 18 novembre prosegue la mostra "Entrare in Africa" a cura dell'Associazione Chiama l'Africa, presso la Sala Santa Caterina, in Piazza Garibaldi, aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20. - a Orte (VT): al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, sesto incontro del corso di educazione alla pace. Per informazioni: nbawac at tin.it - a Palermo: inizia il convegno internazionale su Danilo Dolci. Per contatti: info at cppp.it, www.cppp.it, segreteria at danilodolci.net, www.danilodolci.net - a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, prosegue l'iniziativa a sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per informazioni: tel. 0665741387, e-mail: osteriacalcutta at libero.it - a Roma: alle ore 18 precise, nel salone della cooperativa "Spazio comune", via Ostiense 152 B (stazione Garbatella della metro B), incontro con Arturo Paoli, piccolo fratello di Foucauld, che tuttora, a novant'anni di eta', si occupa di bambini di strada in Brasile, continuando a fare dibattiti e scrivere libri; con Gerard Lutte, che sta per ritornare nelle strade del Guatemala; e con ragazze e ragazzi che testimonieranno di quanto hanno vissuto con le ragazze e ragazzi di strada del Guatemala. Alle ore 18 precise (dobbiamo lasciare libero il salone alle 20,30) iniziera' la proiezione del video di Gerardo, "Mirna e Mayra ci rccontano la strada" (durata: un'ora). Segue il dibattito. Per informazioni e contatti: quetzalitas at tin.it - a Taranto: presenza pacifista con un messaggio di pace in occasione della venuta del Presidente della Repubblica a Taranto e della partenza delle navi per la guerra. L'iniziativa e' promossa da Associazione per la Pace, Caritas Diocesana, Chiesa Valdese, Legambiente, Libera, PeaceLink, Pax Christi, Taranto Solidale. Per informazioni: e-mail: a.marescotti at peacelink.it, sito: www.peacelink.it - a Trieste: alle ore 18 in via Trento 8, primo seminario del ciclo "Chi ha paura della scienza?". - a Viterbo: alle ore 17 presso la sala conferenze della Camera di Commercio, conferenza di Amnesty International "Non sopportiamo la tortura", interverra' il presidente della sezione italiana di Amnesty, Marco Bertotto. * Sabato 17 novembre - a Bologna: presso la sede di Legambiente, in piazza XX settembre 7 (a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria), dalle 10 alle 16,30, si riunisce il gruppo di lavoro sulla nonviolenza della Rete di Lilliput. Per informazioni: tel. 3389463352, e-mail: pilati73 at libero.it, segreteria at retelilliput.org, puglipas at interfree.it - a Bolzano: alle ore 16,30, conferenza sull'architettura vedica: "Sthapatya Veda, l'arte di costruire in armonia con la Legge Naturale". Relatrice: dottoressa Licia Mastella. Per informazioni: agm at maharishi.it - a Carugate: partita antirazzista allo stadio don Bosco alle ore 20,30. - a Feltre: all'Hangar, seminario su Porto Alegre. - a Imola: alle ore 14 in via Tirassegno 1, seminario sulla gobalizzazione del social forum. - a Marghera (VE): ore 9, in Piazzale Concordia, "Operazione nocciolina", campagna nazionale per l'autosviluppo, promosso da Mani tese in cooperazione con le associazioni contadine locali salvadoregne. Per informazioni: tel. 0412747645, e-mail: lucapozzato at libero.it - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Milano: ore 16, in via Marco d'Agrate 11, festa di compleanno della casa per la pace. - a Modena: prosegue e si conclude il settimo Incontro cristiano-musulmano, organizzato dalle ACLI, sul tema della donna fra cristianesimo e islam. Parleranno soprattutto donne (musulmane e cristiane di diverse confessioni, ma anche buddhiste ed ebree). Per informazioni: segretariato.aclimo at libero.it oppure a francesca_maletti at libero.it - a Orciano di Pesaro: presso la Sala Convegni S. Caterina in piazza Garibaldi si terra' un incontro-dibattito sul tema "Dopo il G8 l'Africa ci interroga", promosso da "Chiama l'Africa". - a Palermo: prosegue il convegno internazionale su Danilo Dolci. - a Palermo: giornata contro la guerra e il militarismo promossa dal Coordinamento autorganizzato degli studenti medi presso il Laboratorio Zeta, via Arrigo Boito 7. Ore 16,30 dibattito con Antonio Rampolla (Forum Sociale Siciliano), Marco Antonio Pirrone (Universita' di Palermo), Andrea Cozzo (Universita' di Palermo), Enza Panebiaco (Libreria "I fiori blu"). Ore 19 proiezione di "Full metal jacket" di Stanley Kubrick. Dalle ore 22 incontro conviviale. - a Roma: alle ore 22,30, al Barcone sul Tevere "Amici del Tevere", Lungotevere degli Artigiani, serata promossa da "Children. Fondo per l'infanzia" con spettacolo di Capoeira e discoteca, ingresso lire 20.000. Il ricavato andra' a sostegno del progetto Sudafrica-Durban. Per saperne di piu': e-mail: rumolo at dia.uniroma3.it, sito: www.prochildren.it/progetti/sudAfrica/durban.htm - a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B, "Musica dal silenzio: San Giovanni della Croce e l'Islam", musiche di Federico Mompou, canta Graziella Ricupero, a cura di Claudio Canal; info: tel. 011531264, e-mail: claunal at libero.it - a Viadana: alle ore 20,30, Galleria G. Bedoli: incontro pubblico "Storie di migranti: donne e uomini, cittadini del mondo". Per informazioni: Associazione Resistenza e Pace, tel. 0522454832, e-mail: ass-rep at libero.it, in rete: www.lilliput.it - A Viterbo: iniziativa contro la guerra, nel pomeriggio in piazza delle erbe. * Domenica 18 novembre - a Lodi: dalle ore 9 alle ore 17 presso la sala congressi della Banca popolare di Lodi, piazza Polenghi Lombardo, terza assemblea nazionale della Convenzione permanente delle donne contro la guerra. - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Orciano di Pesaro: si conclude la mostra "Entrare in Africa" a cura dell'Associazione Chiama l'Africa, presso la Sala Santa Caterina, in Piazza Garibaldi, aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20. - a Palermo: si conclude il convegno internazionale su Danilo Dolci. - a Viterbo: alle ore 16 presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" incontro di formazione alla nonviolenza. * Lunedi 19 novembre - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Milano: alle ore 21, presso il Circolo della Stampa, Sala Bracco, incontro su "media e guerre dimenticate"; intervengono i giornalisti: Maso Notarianni (Afghanistan); Luca Vido (Tibet); Angelo Ferrari (Corno d'Africa e Sudan); Enrico Fovanna (Kurdistan). La serata ha il patrocinio di Emergency (presente in sala Teresa Strada), associazione a cui andranno i proventi della serata benefica, a offerta libera, e quelli delle vendite dei libri. - a Roma: "Scritti d'Africa. Bibliografia cronologica della letteratura africana edita in Italia dal 1913". Presentazione del volume pubblicato dall'Isiao (Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente). Alle ore 19 presso la Casa delle Culture, via di san Crisogono 45, a Roma. Una iniziativa di: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, Casa delle culture e Gruppo Scritti D'Africa. Info: 06328551. - a Viterbo: alle ore 21,30 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo per preparare nuove iniziative contro la guerra. * Martedi 20 novembre - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Viterbo: iniziativa del "Centro di ricerca per la pace". * Mercoledi 21 novembre - a Fano: tutti i mercoledi dalle ore 18 alle ore 19, in piazza XX settembre, iniziativa di Rete Lilliput e MIR contro la guerra. Per contatti: lucben at libero.it - a Genova: consueta manifestazione settimanale dalle ore 18 alle ore 19 in silenzio sui gradini del palazzo Ducale. Per contatti: norma.b at libero.it - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Napoli: incontro per costituire un forum sociale universitario, presso la Facolta' di Lettere e Filosofia, via Porta di Massa 1, alle ore 11,30. Per ulteriori informazioni contattare: uniforum at libero.it * Giovedi 22 novembre - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Roma: tutti i giovedi il GSI (Gruppo di Solidarieta' Internazionale) e la Comunita' di San Leone testimonieranno il proprio impegno contro al guerra. Per contatti: via Boccea 60, 00167 Roma, tel. 066633448 (dalle ore 16,30), e-mail: grupposolidarietainternazionale at hotmail.com - a Torino: presso il Centro Studi Domenico Sereno Regis, via Garibaldi 13, alle ore 20,30: "La politica dell'azione nonviolenta secondo Gene Sharp: teorie del potere", con Enrico Peyretti e Carla Toscano. Per informazioni: tel. 011532824. - a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro il razzismo. * Venerdi 23 novembre - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Milano: alle ore 19-23 presso la Camera del lavoro in corso Porta Vittoria 43, dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre 2002. Partecipano: Bernard Cassen (presidente Attac Francia, vicedirettore de "Le monde diplomatique"), Toni Negri (filosofo), Mario Agostinelli (Cgil Lombardia), Marco Bersani (Attac Italia), Jose' Luis Del Roio (Forum Mondiale delle Alternative), Sabina Siniscalchi (segretaria di Mani Tese); presiede: Nicola Nicolosi (segr. Cgil Lombardia); introduce: Giorgio Riolo (Associazione Culturale Punto Rosso). Per informazioni e contatti: puntorosso at puntorosso.it - a Orte (VT): al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, settimo incontro del corso di educazione alla pace. - a Torino, all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, Where The Eagles Fly, in collaborazione con Zonta Torino Due, promuove "donne di pace", incontro inter-religioso con le piu' importanti rappresentanti femminili delle diverse culture per imparare a condividere i profondi messaggi che ogni religione ci insegna e per superare le barriere culturali e razziali. Un lungo week-end di seminari esperienziali per capire come il messaggio d'amore che porta in se' ogni credo puo' realizzarsi sul terreno comune della solidarieta' attraverso l'impegno nel sociale. Questo incontro interreligioso promosso da Where The Eagles Fly, contribuira' al finanziamento della campagna Unicef-Zonta International per la vaccinazione contro il tetano materno e neonatale in Nepal. Per informazioni: www.siberianshamanism.com - a Verbania: alle ore 21, a Palazzo Flaim, assemblea-dibattito sulla proposta di legge per la formazione delle Forze dell'Ordine secondo i principi e la prassi della nonviolenza. Introduce: on. Laura Cima, del Gruppo Verdi alla Camera, membro della Commissione Esteri. Intervengono: Davide Melodia, gia' Segretario del Movimento Nonviolento e della Lega per il Disarmo Unilaterale; Gabriele Ghezzi, dirigente nazionale del S.I.U.L.P.; Gianni Barbacetto della redazione del settimanale "diario". Per informazioni: tel. 0323404220, 032380347, e-mail: paolo.caruso at libero.it, verdi.verbano at virgilio.it * Sabato 24 novembre - a Bologna: al teatro Arena del sole, via Indipendenza 44, inizio alle ore 9, prima giornata nazionale della finanza etica e solidale. Per contatti: info at finanza-etica.org - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Milano: alle ore 10-13,30 presso la Camera del lavoro in corso Porta Vittoria 43, prosegue il dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre 2002. Partecipano: Vittorio Agnoletto (Genoa Social Forum), Cristophe Aguiton (Attac Francia), Carla Casalini ("il manifesto"), Giulietto Chiesa (giornalista, saggista), Giorgio Cremaschi (Sinistra Sindacale-Fiom Piemonte), Giulio Girardi (teologo della liberazione), Emilio Molinari (Punto Rosso - Comitato italiano acqua). Per informazioni e contatti: puntorosso at puntorosso.it - a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, prosegue l'iniziativa "donne di pace". - a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B, "Afghanistan, paese di poesia": testi raccontati e interpretati da Claudio Canal, audizione di musiche dall'Afghanistan; info: tel. 011531264, e-mail: claunal at libero.it - a Verona: con inizio alle ore 11 presso la casa della nonviolenza in via Spagna 8, riunione dei collaboratori di "Azione nonviolenta". Per informazioni: e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org - a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro la guerra. * Domenica 25 novembre - In Italia: iniziativa di pace dell'Azione cattolica, settore giovani, con raccolta di fondi per la riduzione del debito dei paesi impoveriti. - a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti: miriamsil at libero.it - a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, si conclude l'iniziativa "donne di pace". - a Verona: con inizio alle ore 10,30 presso la casa della nonviolenza in via Spagna 8, riunione del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento. Per informazioni: e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org - a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" consueto incontro settimanale di formazione alla nonviolenza. * Lunedi 26 novembre - a Viterbo: alle ore 21,30 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo. * Mercoledi 28 novembre - a Roma: "Ricerca archeologica e antropologica nella valle del Sankarani (Mali), con Samou Camara (Universite' de Paris 1). Alle ore 17 presso il Museo Civico di Zoologia, via Ulisse Aldovrandi 18, a cura dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente nell'ambito degli "Incontri con l'Africa". * Venerdi 30 novembre - a Orte (VT): al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, settimo incontro del corso di educazione alla pace. * Sabato primo dicembre - a Bracciano: dibattito sulla pace promosso da "Terra e liberta'". Info: 0699849054. - a Sant'Anastasia (NA): manifestazione dedicata alla cultura africana e raccolta fondi per la realizzazione di progetti in Africa. Per contatti: a.tim at inwind.it * Domenica 2 dicembre - a Bologna: alle ore 9,30, presso la Cisl Emilia Romagna, in via Milazzo 16, assemblea di "Chiama l'Africa". Per contatti: sito: www.chiamafrica.it, e-mail: info at chiamafrica.it, tel. 065430082. - a Sant'Anastasia (NA): si conclude la manifestazione dedicata alla cultura africana e raccolta fondi per la realizzazione di progetti in Africa. Per contatti: a.tim at inwind.it - a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" consueto incontro settimanale di formazione alla nonviolenza. * Lunedi 3 dicembre - a Viterbo: alle ore 21,30 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo. * Martedi 4 dicembre - a Roma: prosegue il ciclo di incontri dei "Martedi dell'Africa" presso la libreria Odradek. * Mercoledi 12 dicembre - a Roma: "Mersa Gawasis, Aaqiq e Adulis: tre approdi antichi lungo la costa africana del Mar Rosso", con Rodolfo Fattowich (Istituto Universitario Orientale). Alle ore 17 presso il Museo Civico di Zoologia, via Ulisse Aldovrandi 18, a cura dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente nell'ambito degli "Incontri con l'Africa". Info: 06328551. 3. IL PULPITO DEL CRITICONE: UOMINI E CANI [Chi si rivede, il nostro Criticone] Dopo la geniale idea balenata e resa legge durante la precedente legislatura di riaprire i campi di concentramento in Italia pensavamo che difficilmente l'italico ingegno avrebbe potuto produrre qualcosa di ulteriore. Ed ovviamente sbagliavamo, per quel basilare principio della scienza sociale secondo cui al peggio non c'e' mai fine. Il governo attuale promuove una legge che stabilisce che un essere umano ha diritto di muoversi sul pianeta terra a condizione che abbia un padrone che lo chiama. Cosi' si faceva una volta con i cani, quando noi eravamo giovani, e la campagna era, per l'appunto, quella di una volta. 4. INIZIATIVE. VENERDI A TARANTO PER LA PACE [Da Alessandro Marescotti (presidente di Peacelink; per contatti: a.marescotti at peacelink.it, www.peacelink.it) riceviamo e diffondiamo] Venerdi ci vedrete presenti con un messaggio di pace in occasione della venuta del Presidente della Repubblica a Taranto e della partenza delle navi per la guerra. Saremo idealmente al fianco delle famiglie dei militari angosciate per questa difficile e pericolosa missione. Saremo insieme ai cittadini che chiedono una risoluzione pacifica del conflitto e lo stop dei bombardamenti sulla popolazione civile afghana. Siamo convinti che occorra attivare corridoi umanitari e missioni di assistenza ai milioni di profughi di guerra prima che l'inverno, ormai alle porte, causi un disastro umanitario. Crediamo che non debba prevalere l'istinto di vendetta che genera solamente nuove forme di terrorismo. Riteniamo che la lotta al terrorismo debba procedere nel rispetto del diritto internazionale, creando un tribunale penale internazionale che individui, giudichi e assicuri alla giustizia i responsabili delle stragi, senza coinvolgere popolazioni inermi in prove di forza devastanti come gli attuali bombardamenti: l'uso della forza non puo' che essere mirato, proporzionato e regolato da una legge che lo sovrasti. Crediamo che in occasione della venuta del presidente Carlo Azeglio Ciampi, garante della Costituzione e dell'unita' nazionale, vada riaffermato il rispetto l'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizione di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo". La maggioranza dell'opinione pubblica e' contro l'invio della truppe italiane in guerra e vogliamo, con la nostra presenza visibile, essere interpreti di tale ansia di pace che attraversa la nostra societa'. Per comunicare pubblicamente i dettagli dell'iniziativa da intraprendere in occasione della partenza della navi da Taranto, convochiamo una conferenza stampa per giovedi alle ore 12, presso la Chiesa Valdese via General Messina 71/a a Taranto. Associazione per la Pace, Caritas Diocesana, Chiesa Valdese, Legambiente, Libera, PeaceLink, Pax Christi, Taranto Solidale. 5. RIFLESSIONE. PASQUALE PUGLIESE: PER UNA STRATEGIA LILLIPUZIANA, I GRUPPI DI AZIONE NONVIOLENTA [Pasquale Pugliese, del Movimento Nonviolento e della Rete di Lilliput, ha diffuso questo intervento come contributo in preparazione del primo incontro del gruppo di lavoro tematico della Rete di Lilliput sulla nonviolenza, che si svolgera' sabato prossimo a Bologna. il testo sara' pubblicato anche sul numero di dicembre di "Azione nonviolenta". Per contatti: puglipas at interfree.it] Per una strategia lillipuziana, reticolare e nonviolenta: i Gruppi di Azione Nonviolenta * Un mondo in crisi L'11 settembre 2001 a New York non sono solamente morte alcune migliaia di persone, ma si e' manifestata, in maniera tragica e simbolica, la crisi del sistema-mondo che l'Occidente ha costruito. Un sistema nel quale la minoranza ricca - della quale facciamo parte noi tutti - sperpera l'86% delle risorse del pianeta costringendo alla morte, nel silenzio e nel buio delle televisioni, 35.000 bambini al giorno per fame; nel quale 200 persone possiedono una ricchezza pari a circa il prodotto globale lordo della meta' piu' povera dell'umanita'; e nel quale ci illudiamo follemente di garantire la sicurezza non attraverso la giustizia per tutti ma con la difesa militare dei privilegi per pochi. La risposta dei governi alla crisi e' la guerra, che e' tutta interna ed anzi aggrava la crisi stessa. La guerra ha come obiettivo non certo di sconfiggere il terrorismo - e' piuttosto il modo piu' efficace per alimentarlo - ma di garantire all'Occidente, ed agli Usa in primo luogo, per qualche anno ancora, gli ultimi rifornimenti di petrolio dell'Asia centrale, prima che la "crisi sistemica globale", innescata dall'esaurimento dei pozzi, entri nella fase acuta e faccia crollare, con una violenza infinite volte superiore a quella delle Due Torri, il mondo che abbiamo costruito sul profitto e sulla crescita illimitata (1). Ed i governanti del mondo, assolutamente irresponsabili, si preoccupano di terminare il proprio mandato elettorale garantendo, ai gia' garantiti, qualche altro anno di illusione di benessere, incuranti del muro dell'insostenibilita' sociale ed ambientale contro il quale stanno portando velocemente - d'accordo con i decisori economici delle istituzioni internazionali e della multinazionali - a impattare l'umanita' e il pianeta. * Le responsabilita' dei popoli di Seattle, Porto Alegre e Genova Di fronte alla incapacita' di leggere i segni di crisi - mista alla volonta' di perseverare sulle strade della violenza strutturale del sistema e della violenza diretta della guerra a sua difesa - da parte delle elite elette e non elette, la responsabilita' di agire rimane tutta ai popoli della terra i quali, in questi anni, pazientemente, hanno costruito quel "movimento dei movimenti" che ha visto la sua emersione a Seattle e poi via via tutta una serie di mobilitazioni internazionali - passando per l'appuntamento costruttivo di Porto Alegre - fino alla contestazione del G8 di Genova nel luglio scorso (2). Il conflitto sociale ed ecologico, che ha costantemente accompagnato il capitalismo in tutta la sua costruzione ed espansione, e' dunque nuovamente assunto ed agito nelle strade e nelle piazze da parte di coloro che operano la resistenza alla sua violenza e ne costruiscono e, in molti casi, praticano le alternative. Oggi la posta in gioco e' altissima e sempre piu' chiara e ravvicinata: ne va del futuro della terra e dei sui abitanti. Pertanto il movimento di lotta in atto non puo' permettersi di fallire nel suo obbiettivo di trasformare in senso nonviolento le strutture profonde, economiche e culturali, della societa'. Ma con i fatti di Genova - nella loro drammaticita' e con le dolorose ferite fisiche e morali ancora aperte - il movimento e' entrato nella fase acuta del conflitto. Nella fase in cui maggiormente corre, da un lato, il rischio di involuzione verso derive violente, oltretutto inefficaci e controproducenti e, dall'altro, specularmente, il rischio della criminalizzazione e della repressione feroce e illiberale. Entrambi i rischi possono condurre alla fine del conflitto, all'azzeramento del movimento e delle sue speranze di cambiamento, al peggioramento complessivo delle condizioni dell'ambiente e degli umani al Nord come al Sud, al via libera definitivo alle guerre per il petrolio prima, per l'acqua poi, e di tutti contro tutti, infine, senza piu' nessun argine di resistenza e alternativa politica. * Servitu' volontaria e sistema capitalista Se gia' nel '500, come ci ricorda Gene Sharp (3), Etienne de La Boetie nel suo Discorso sulla servitu' volontaria, ha evidenziato come le vere radici del potere stanno nella "complicita'" di chi lo subisce, questo e' ancor piu' vero oggi, in Occidente, nel sistema di capitalismo avanzato. Il sostegno principale al sistema non e' dato tanto dall'esercito o dalla polizia quanto da quel venti per cento di cittadini del mondo ricco che da un lato dissipa le risorse economiche, ecologiche ed energetiche di tutti e dall'altro comincia a pagarne le conseguenze (mucche pazze, ogm, cambiamento climatico, insicurezza sociale, terrorismo, etc.). "Il capitalismo e' sostenuto piu' dall'adesione passiva che dalla forza - spiega Brian Martin -. Nelle societa' capitalistiche le persone vivono la loro vita quotidiana invischiate in una rete di credenze e di piccole azioni che costantemente ripresentano loro cio' che e' possibile e desiderabile. Quando la gente consuma un pasto pronto, vede e ascolta la pubblicita', indossa abiti firmati, aspira a ulteriori possessi materiali e si adatta a competere in un mercato del lavoro rigido, ecco che si trova coinvolta in comportamenti e sistemi di credenze che riflettono e riproducono uno stile di vita dominato dal capitalismo. Se molti disobbedissero alle leggi, l'intervento della polizia o dell'esercito potrebbe essere controproducente o inutile, ma il fatto e' che quasi tutti si adeguano al sistema, anche coloro che gli sono contrari. Si tratta dunque di elaborare una politica che distrugga le credenze del capitalismo e che dia impulso ed espansione a una nuova sfida"(4). Ed esattamente questa e' la sfida che ha di fronte il "movimento dei movimenti": continuare a rincorrere i vertici dei potenti, trasformati ormai in abili trappole, agendo un conflitto di piazza aspro, ed anche violento, che rimane in superficie perche' tende a polarizzarsi nello scontro con le forze dell'ordine - consentendo alla gente di rimanere spettatrice di qualcosa che, sostanzialmente, sente lontano, estraneo e non capisce -, oppure avviare una trasformazione del conflitto in senso nonviolento, meno spettacolare, forse, ma che mira piu' in profondita' perche' alla ricerca della comunicazione efficace con tutti, avendo come interlocutori principali i cittadini, terze parti fondamentali nel confronto tra il movimento ed il potere - perche' di esso sono appunto il puntello -, attraverso la messa in campo di strumenti di azione inediti che proprio i cittadini persuadano e coinvolgano sui loro territori. * Una strategia lillipuziana, reticolare e nonviolenta La Rete di Lilliput e' il soggetto politico interno al "movimento dei movimenti" che in Italia ha le carte in regola per provare a trasformare il conflitto in senso nonviolento. La storia delle associazioni aderenti, il radicamento sul territorio di molte realta' che ne costituiscono l'ossatura, l'organizzazione per nodi territoriali, la scelta chiara e definitiva della nonviolenza, fanno si' che essa possa svolgere, per tutto il movimento, un ruolo delicato ed insostituibile: percorrere la strada stretta che passa tra l'assenza del conflitto agito e la sua degenerazione violenta. Ossia operare la trasformazione e mantenere la gestione nonviolenta del conflitto ecologico e sociale attraverso la strategia che piu' le e' congeniale: lillipuziana, reticolare e nonviolenta. Si tratta, dopo Genova, di modificare il paradigma del conflitto: passare dalle grandi manifestazioni concentrate ed onnicomprensive alle azioni nonviolente sui territori e su obiettivi specifici. A tal fine bisogna, per un verso, lasciare modalita' di mobilitazione ormai usuali ma sempre piu' inefficaci o addirittura controproducenti: - abbandonare la rincorsa dei vertici dei potenti per uscire dalla subalternita' ai luoghi e ai tempi di manifestazione imposti dalle loro agende; - uscire dalle logiche della uguaglianza nella diversita', e della contemporaneita', delle forme di lotta adottate a Genova, perche' le forme che non sono coerentemente nonviolente nei mezzi, nei fini, nella comunicazione, nell'immagine, fanno il gioco del potere; - uscire dalla mistica del numero propria delle manifestazioni di massa che, in questa fase, sono il ricettacolo di coloro che intendono sfidare il potere sul piano, reale o simbolico, della violenza a tutto vantaggio di chi vuole criminalizzare il movimento (altro naturalmente e' lo spirito ed il senso della marcia Perugia-Assisi). E, per altro verso, utilizzare le sinergie della rete per avviare una trasformazione profonda dei territori locali - dove la gente tutti i giorni vive-produce-consuma - mettendo in campo una strategia complessiva che preveda, nodo per nodo, un programma costruttivo ed un progetto di azioni nonviolente. Per quanto riguarda il programma costruttivo, se i nodi della Rete Lilliput, che legano insieme soggetti che gia' operano per la trasformazione del proprio territorio - dalle botteghe del mondo ai coordinamenti per la pace, dalle m. a. g. ai comitati ecologisti, dai movimenti nonviolenti ai gruppi di acquisto solidale, etc. - lavorassero alla connessione dell'enorme quantita' e qualita' di competenze, energie e sensibilita' che riescono ad esprimere finalizzandole alla realizzazione di progetti forti di cambiamento locali, potrebbero, agendo in rete, incidere in profondita', operando trasformazioni significative nelle pieghe delle nostre e della nostra societa' (5). "Se un tratto sembra caratterizzare tutte le piu' nuove ed efficaci azioni di resistenza e di contrasto agli effetti perversi dell'assolutizzazione dell'economia e della globalizzazione finanziaria - scrive a questo proposito Marco Revelli - e' che esse muovono, per cosi' dire, "al livello del suolo". Che si costituiscono dentro le pieghe del territorio - l'elemento piu' sfidato ed insieme piu' attivo nel quadro della competitivita' globale. In una parola, che fondano la propria pratica dal basso, per poi identificare singoli momenti, luoghi simbolici, eventi (si pensi a Seattle) in cui rappresentare la propria vocazione globale" (6). Si tratta, insomma, di dare priorita' al radicamento ed al progettare insieme il cambiamento culturale, economico, sociale e politico dei territori locali, piuttosto che svolgere pellegrinaggi dell'antiglobalizzazione verso le "zone rosse" dei santuari globali. Per quanto riguarda il progetto di azioni nonviolente, costituire presso ogni nodo un Gruppo di Azione Nonviolenta. * I Gruppi di Azione Nonviolenta La strategia di trasformazione nonviolenta del conflitto passa anche attraverso le azioni dirette nonviolente, che fondano la loro efficacia ed incisivita' sulla capacita' di comunicare a piu' persone le ragioni della propria iniziativa politica acquisendone la simpatia, il consenso ed infine l'alleanza. Esse agiscono tanto sull'avversario - le strutture da trasformare impersonate di volta in volta da coloro nei cui confronti si rivolge l'azione - del quale si cerca il cambiamento, quanto su coloro che si considerano neutrali - inconsapevoli del proprio essere i "servitori volontari" del sistema - dei quali si cerca la persuasione, la "conversione" ed infine la disobbedienza. Dopo la trappola di Genova, le azioni nonviolente possono consentire di tenere insieme la realizzazione degli obiettivi essenziali con la possibilita' democratica di agire liberamente tra la gente, la riduzione al minimo del rischio di degenerazioni violente delle mobilitazioni, con la messa del potere nell'impossibilita' - o nella difficolta' estrema - di dispiegare il suo apparato repressivo. La struttura reticolare di Lilliput puo' garantire, inoltre, una diffusione capillare di azioni nonviolente sui territori che ha il vantaggio di incontrare piu' cittadini contemporaneamente, a viso aperto, senza la mediazione dei mezzi d'informazione (o dis-informazione) nazionali, e di rivolgersi ad obiettivi particolarmente importanti per le sensibilita' locali. La strada da seguire a questo scopo e' la costituzione all'interno di ogni nodo Lilliput di un Gruppo di Azione Nonviolenta (GAN) (7). Se in ogni citta' o provincia dove e' presente un nodo, un gruppo di lillipuziani si impegnasse in un adeguato programma di formazione alla teoria ed alla prassi del metodo nonviolento e incominciasse a sperimentare delle azioni dirette nonviolente locali, collegandosi progressivamente ai GAN degli altri nodi, svolgendo sempre piu' azioni coordinate con questi, e magari simultanee, nel giro di qualche anno sarebbe presente in Italia una rete di lillipuziani nonviolenti capaci di attivarsi, con preparazione ed organizzazione, anche per campagne di ampio respiro. E sarebbe giunto il momento di lanciare una grande campagna nonviolenta nazionale - su un nostro tema e con i nostri tempi - condotta finalmente secondo le gandhiana "legge della progressione", che prevede il passaggio graduale dalle forme piu' blande di azione a quelle via via piu' incisive e radicali fino alla realizzazione completa dell'obiettivo essenziale stabilito (8). Per passare poi ad un nuovo obbiettivo. Poiche' per condurre con efficacia un'azione nonviolenta si devono condividere i valori di riferimento, e non solo gli avversari, il programma di formazione dei lillipuziani dovrebbe essere indirizzato non alla semplice acquisizione di un insieme di tecniche - perche' la nonviolenza non e' un mero strumento che puo' essere usato per qualunque scopo o applicato come etichetta su qualsiasi tipo di azione - ma alla conoscenza ed all'appropriazione dei principi, della strategia e della tattica, oltre che della pratica, che fondano storicamente e scientificamente il metodo nonviolento. Si tratta di riuscire ad attivarsi efficacemente, insomma, attraverso i GAN e i progetti locali costruttivi, per la trasformazione tanto sul piano del cambiamento personale - nostro e degli altri - quanto su quello politico, tanto sul piano delle dinamiche globali quanto - e soprattutto - sul loro riverbero nel locale e nel quotidiano di tutti. * Infine, la profondita' In un contesto storico come quello attuale - carico di una tale violenza che puo' paralizzare la capacita' critica e l'azione creativa - la scelta da parte della Rete Lilliput di caratterizzare la propria strategia in maniera lillipuziana, reticolare e nonviolenta - attraverso la strutturazione, nodo per nodo, dei programmi costruttivi locali e l'investimento sulla formazione dei Gruppi di Azione Nonviolenta - puo' non essere compresa e condivisa dal resto del "movimento", se questo continua a reagire in maniera automatica e rituale agli input esterni. Pazienza, la posta in gioco e' talmente importante che cio' che conta e' cercare le strade che inducano veramente il cambiamento nel modo di pensare, di vivere e di agire in Occidente, modificandone contemporaneamente i comportamenti individuali e le strutture sociali. Serve dunque impegnarsi - piuttosto che nella ricerca di defatiganti unanimismi di facciata - in accurate modalita' di azione che affrontino la complessita' delle dinamiche in gioco e rifuggano dalla semplificazione, che incidano in profondita' e non si dimenino sulla superficie. Percio' e' necessario - e urgente - lavorare alla trasformazione del conflitto in senso nonviolento, per riuscire a tenere conto allo stesso tempo dei diversi livelli nei quali si esprime la violenza, della pluralita' degli attori coinvolti nel conflitto, e della molteplicita' delle sue dimensioni. Non e' certo una scelta di moderazione, e' piuttosto una scelta di azione in profondita' che non si arresta alla superficie della rincorsa, a dispersione energetica, degli avvenimenti indotti dagli avversari. "La nonviolenza e' il punto della tensione piu' profonda del sovvertimento di una societa' inadeguata" scriveva Aldo Capitini molti decenni orsono (9), e parlava dell'oggi. * Note 1. Vedi, tra le altre cose, l'intervista ad Alberto di Fazio, La guerra sul treno della crisi petrolifera, su "Il manifesto" del 17 ottobre 2001, e Massimo Riva, La guerra del greggio si fa ma non si dice, su "La Repubblica" del 23 ottobre 2001. 2. Cfr. Nanni Salio, Persuasi della nonviolenza per sconfiggere ogni terrorismo, in "Azione nonviolenta" n.10/2001. 3. Politica dell'azione nonviolenta, vol. I, Potere e lotta, EGA, Torino 1985. 4. Nonviolenza contro capitalismo; si trova in appendice a: Giovanni Salio, Elementi di economia nonviolenta, quaderni di "Azione nonviolenta", n.16, Verona 2001. 5. Cfr. Il progetto Lilliput: rete, territorio, nonviolenza, elaborato dal nodo Lilliput di Reggio Emilia, presente sul sito www.retelilliput.org 6. Marco Revelli, Oltre il Novecento. La politica, le ideologie e le insidie del lavoro, Einaudi, Torino 2001, p. 286 (vedi recensione su "Azione nonviolenta" 10/2001). 7. La sigla GAN rievoca il primo GAN (Gruppo di Azione Diretta Nonviolenta) che vide la luce in Italia nei primi anni '60, con il consenso di Aldo Capitini e il coordinamento di Pietro Pinna, e che diede impulso alla diffusione nel nostro paese delle tecniche della nonviolenza, gia' allora ampiamente sperimentate all'estero. Vedi Nonviolenza in cammino. Storia del Movimento Nonviolento dal 1962 al 1992, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1998. 8. Vedi Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973 e successive riedizioni. 9. Il problema religioso attuale, Guanda, Parma 1948, pag. 61 (vedi anche Aldo Capitini, Toria della nonviolenza, quaderni di "Azione nonviolenta", n. 6, Perugia 1980. 6. INIZIATIVE. LUISA MORGANTINI: TORNIAMO IN ISRAELE E IN PALESTINA [Da Luisa Morgantini riceviamo e diffondiamo. Per contatti con Luisa e con le Donne in Nero: tel. 0669950217, fax: 0669950200, e-mail: lmorgantini at europarl.eu.int] Ciao, torniamo in Palestina e Israele, non da sole ma con tanta altra gente (speriamo). Si e' formato un Comitato ad hoc di cui fanno parte diverse associazioni e organizzazioni. Vi mandero' successivamente i documenti e il programma. Alle riunioni del comitato per le Donne in Nero partecipa Silvia Macchi in coordinamento con me. Per intanto cominciamo a mobilitarci ed a raccogliere iscrizioni. I tempi sono molto brevi. Le richieste di iscrizioni (anche uomini) vanno inviati al mio indirizzo di e-mail. In ufficio troverete Anna Cotone. Dobbiamo essere tantissime/i. Per il giorno 28 e' gia' programmata una manifestazione della Coalizione donne per la pace israeliane e palestinesi. Partira' da Gerusalemme e andra' al check point di Betlemme. Parteciperanno anche i movimenti pacifisti israeliani, donne e uomini. Sarebbe molto importante coinvolgere enti locali, sindacati, etc. Le donne della coalizione ci hanno chiesto di trovare anche qualche cantante donna, chi fosse in contatto con qualcuna si attivi per convincerla a partecipare. Scusate se sono cosi laconica, ma ho quasi la nausea anche delle parole scritte. Vi abbraccio tantissimo. 7. RILETTURE. FRANCO BASAGLIA, FRANCA BASAGLIA ONGARO: CRIMINI DI PACE Franco Basaglia, Franca Basaglia Ongaro (a cura di), Crimini di pace, Einaudi, Torino 1975, pp. 490. Una coesa e rigorosa raccolta di riflessioni e testimonianze con contributi di Chomsky, Dedijer, Foucault, Goffman, Laing, Sartre, e molti altri. 8. RILETTURE. EKNATH EASWARAN: BADSHAH KHAN, IL GANDHI MUSULMANO Eknath Easwaran, Badshah Khan, il Gandhi musulmano, Sonda, Torino-Milano 1990, pp. 352. La figura e l'opera di una grandissima personalita' della nonviolenza (1890-1988). Ad oltre venti anni dalla scomparsa (i funerali si tennero a Jalalabad, in Afghanistan) Badshah Khan ancora ci interpella ed esorta. 9. RILETTURE. GIANCARLO GAETA: SIMONE WEIL Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (FI) 1992, pp. 190. Una densa introduzione e una bella antologia di scritti weiliani sulla pace. 10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ; per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben at libero.it ; angelaebeppe at libero.it ; mir at peacelink.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 289 del 15 novembre 2001
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