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(Fwd) comunicato Guerre & Pace
- Subject: (Fwd) comunicato Guerre & Pace
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco at href.org>
- Date: Tue, 6 Nov 2001 02:06:57 -0000
- Organization: peacelink
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- Date sent: Mon, 05 Nov 2001 23:04:27 +0100 Subject: comunicato G&P From: "walter peruzzi" <wa.peruzzi at tiscalinet.it> RIPUDIAMO LA GUERRA TERRORISTICA DI BUSH E BERLUSCONI Durante una trasmissione televisiva svoltasi circa un mese fa, quando i bombardamenti erano appena iniziati, il ministro Frattini rispose con supponenza, a chi parlava di "effetti collaterali", che ormai le bombe sono "intelligenti" e non colpiscono i civili. A smentirlo, e a dimostrare la malafede sua e degli altri interventisti, sta oltre un mese di "errori" quotidiani, ammessi "regolarmente" dal Pentagono. Tutto è stato bombardato in Afghanistan, dai magazzini della Croce Rossa alle agenzie dell'Onu, dagli ospedali alle scuole, dagli ospizi ai villaggi, dai camion di sfollati agli "amici" dell'Alleanza del Nord: tutto, eccetto l'obiettivo dichiarato degli attacchi, l'introvabile Bin Laden. Oltre mille sono le vittime dirette dei bombardamenti; migliaia i profughi, soprattutto donne e bambini, uccisi dal freddo e dalla fame mentre cercavano di sfuggire ai bombardamenti o alle bombe a frammentazione scambiate per pacchi-dono degli "alleati". Centinaia di migliaia sono gli afghani esposti - con l'inverno - a una "catastrofe umanitaria". Questa è la guerra di Bush "contro il terrorismo": una terroristica rappresaglia contro la popolazione afghana, che ha dovuto subire per anni un regime orribile imposto proprio da coloro che oggi, per combatterlo, bombardano le sue vittime. E il governo italiano? Mentre da più parti si chiede la sospensione del bombardamenti per consentire almeno i soccorsi ai profughi, il governo Berlusconi convoca un'adunata di regime, in contrapposizione all'imponente marcia della pace del 14 ottobre scorso e alla manifestazione già indetta per lo stesso giorno a Roma, fin dall'estate scorsa, dal Social Forum, per dare il suo appoggio al massacro dei civili afghani. Con quest'adunata Berlusconi vuole "rilanciare" a livello di opinione pubblica l'immagine di un governo che ha passato sei mesi ad approvare leggi "salvaladri" (e salvapremier), degne di una repubblica delle banane, e a progettare leggi antipopolari e xenofobe contro lavoratori e immigrati. E vuole preparare la partecipazione italiana alla guerra, penosamente offerta per mesi e finalmente accettata dagli Stati Uniti via fax. Una partecipazione del tutto ininfluente ai fini bellici, ma usata per compiacere gli Usa e assicurarsene i "favori", in modo da garantire al capitale italiano la partecipazione ai "dividendi di pace". Per questi "nobili" fini Berlusconi - con il complice e pieno consenso della sedicente opposizione ulivista di Rutelli-Fassino - chiama l'Italia a solidarizzare con la guerra terroristica degli Stati Uniti e offre il "sangue" dei soldati italiani, mandandoli a uccidere e a morire in Afghanistan. Contro questa guerra e contro ogni ipotesi di partecipazione italiana occorre intensificare subito la mobilitazione per * far riuscire la manifestazione indetta il 10 novembre a Roma dai social forum; * fare una propaganda capillare nei quartieri, nei luoghi di lavoro, davanti alle chiese; * costruire uno sciopero contro la guerra; * organizzare l'occupazione delle scuole e delle università; * invitare i soldati a non partire per l'Afghanistan, non "disertando" ma "rispettando la legge" che impone all'Italia il "ripudio della guerra". "Guerre & Pace" Milano, 5 novembre 2001 ------- End of forwarded message -------
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