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Svoltosi oggi incontro in Senato
- Subject: Svoltosi oggi incontro in Senato
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 29 Oct 2001 18:22:19 +0100
Comunicato stampa del 29 ottobre 2001 SVOLTOSI OGGI, LUNEDI 29 OTTOBRE, PRESSO IL SENATO UN INCONTRO DI DEFINIZIONE DELLA STESURA CONCLUSIVA DELLA PROPOSTA DI LEGGE PER LA FORMAZIONE E L'ADDESTRAMENTO DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA CONOSCENZA E ALL'USO DEI VALORI, DELLE TECNICHE E DELLE STRATEGIE DELLA NONVIOLENZA L'AUTOREVOLE IMPEGNO DEL SENATORE ACHILLE OCCHETTO PRIMO FIRMATARIO DELLA PROPOSTA LA NONVIOLENZA COME GRANDE RISORSA MORALE, SOCIALE, CIVILE, EDUCATIVA, METODOLOGICA, OPERATIVA * L'incontro di questa mattina Si e' svolto lunedi 29 ottobre 2001 a Roma, presso il Senato della Repubblica, un incontro tra il senatore Achille Occhetto, primo firmatario della proposta di legge per la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza, e Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo (struttura promotrice dell'iniziativa); all'incontro ha preso parte anche Luigi Daga, consulente giuridico del senatore Occhetto, che ha notevolmente contribuito alla stesura attuale della proposta di legge. * Svolta un'ampia consultazione di studiosi e operatori E' stata predisposta la stesura pre-definitiva della proposta di legge, che ora passera' all'esame di tutti i senatori e i deputati che hanno gia' espresso sostegno ed agli altri che intenderanno aggiungersi ai sottoscrittori: ovviamente e' ancora possibile apportare modifiche, che beninteso non stravolgano il testo, testo che e' frutto di un'ampia consultazione sulla base di una bozza che negli ultimi tre mesi ha ampiamente circolato ed e' stata ampiamente discussa particolarmente tra rappresentanti dell'associazionismo sindacale e culturale delle forze dell'ordine, giuristi, educatori, cattedratici, formatori, operatori sociali, movimenti pacifisti e nonviolenti (negli scorsi mesi si e' svolta una consultazione che ha coinvolto molti dei piu' prestigiosi studiosi della materia, e migliaia di persone e strutture interessate; la proposta originaria il "Centro di ricerca per la pace" l'aveva formulata oltre un anno fa). * Nei prossimi giorni una consultazione con tutti i parlamentari Nei prossimi giorni si effettuera' la consultazione con tutti i senatori e i deputati interessati, poi la sottoscrizione da parte di tutti i parlamentari disponibili all'iniziativa, ed infine la presentazione ufficiale della proposta di legge, con cui si concludera' questa fase preliminare e si avviera' quindi il successivo percorso di esame nelle competenti commissioni parlamentari. * Il senatore Occhetto ha sottolineato Il senatore Achille Occhetto ha sottolineato la rilevanza democratica dell'iniziativa e come essa intenda apportare utili risorse teoriche e pratiche alla formazione e all'attivita' del personale preposto alla difesa della sicurezza pubblica, ed intenda contribuire all'affermazione di una cultura ed una pratica della legalita', dei diritti umani e della pace, radicata nella Costituzione italiana. Il senatore Occhetto ha altresi' espresso la sua disponibilita' per ulteriori iniziative in collaborazione con i movimenti nonviolenti. * Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" ha evidenziato Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace", Peppe Sini, ha evidenziato l'importanza che la nonviolenza sempre piu' entri nella legislazione, e che la grande risorsa democratica che essa costituisce sia pienamente valorizzata anche in ambito istituzionale, nell'amministrazione pubblica, ed in tutte le agenzie formative. In particolare la formazione alla nonviolenza di tutto il personale delle forze dell'ordine mette a disposizione di chi svolge una funzione cosi' delicata e decisiva risorse e strumenti conoscitivi ed operativi di grandissima utilita'. "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel.0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Viterbo, 29 ottobre 2001 * * * ALCUNE ULTERIORI INFORMAZIONI INTEGRATIVE a) Sono molteplici e prestigiose le adesioni a sostegno della proposta di legge per la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza: dalla societa' civile come dalle istituzioni, dalle organizzazioni professionali, sindacali e associative come dal mondo della ricerca e degli studi, dagli operatori delle forze dell'ordine come dai movimenti pacifisti e nonviolenti, da giuristi e sociologi, operatori sociali ed educatori; molti i contributi alla riflessione, originali e critici, che sottolineano l'importanza della proposta formulata: mettere le risorse della nonviolenza a disposizione di chi e' impegnato nella difesa della legalita', nella protezione dell'incolumita' e dei diritti delle persone, nella difficile e delicata funzione di garantire la sicurezza pubblica. b) Tra i parlamentari che hanno gia' espresso attenzione e adesione ci sono il vicepresidente del Parlamento Europeo Renzo Imbeni, i senatori Achille Occhetto (primo firmatario), Natale Ripamonti, Francesco Martone, Anna Donati, Nedo Canetti (a nome del gruppo senatoriale DS), Nando Dalla Chiesa, Chiara Acciarini, Loredana De Petris; i deputati Fulvia Bandoli, Marida Bolognesi, Paolo Cento, Laura Cima, Elettra Deiana, Titti De Simone, Alfiero Grandi, Franco Grillini, Marcella Lucidi, Giorgio Panattoni, Roberta Pinotti, Giuliano Pisapia, Aldo Preda, Ermete Realacci, Carlo Rognoni, Giovanni Russo Spena, Piero Ruzzante, Vincenzo Siniscalchi, Francesco Tolotti, Tiziana Valpiana, Luciano Violante; i parlamentari europei Giuseppe Di Lello, Claudio Fava, Luisa Morgantini, Giovanni Pittella (oltre al gia' citato Renzo Imbeni). c) La presentazione ufficiale della proposta di legge, sottoscritta da vari senatori e deputati di diverse forze politiche, e' prevista tra pochi giorni. d) In relazione alla presentazione della proposta di legge si terra' a Roma anche una conferenza cui parteciperanno i parlamentari presentatori, illustri personalita' della peace research e della nonviolenza, cattedratici universitari di prestigio internazionale. e) I materiali preliminari della proposta di legge, cosi' come ulteriori materiali di documentazione, possono essere richiesti al "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo; una informazione aggiornata sull'andamento dell'iniziativa e' offerta dal quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (richiedibile gratuitamente all'indirizzo: nbawac at tin.it). * * * PER SAPERNE DI PIU' A. La nonviolenza nella legislazione e nella storia d'Italia 1. La nonviolenza nel corpus legislativo italiano Nella legislazione italiana il termine, ed il concetto, di "nonviolenza" e' entrato relativamente tardi: con la legge 8 luglio 1998, n. 230, che all'art. 8, comma 2, lettera e) attribuisce all'Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di "predisporre, d'intesa con il Dipartimento per il coordinamento della protezione civile, forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta". In realta' gia' da molti anni erano stati effettualmente accolti termini ed esperienze sovente fortemente connessi alla teoria e prassi della nonviolenza, come ad esempio attesta la legislazione che dal 1972 con la legge n. 772 riconosceva e recepiva l'obiezione di coscienza al servizio militare e disponeva il servizio civile alternativo; inoltre gia' nel dettato costituzionale, come hanno rilevato autorevoli commentatori, vi sono le fondamenta di un orientamento tendenzialmente nonviolento e comunque una legittimazione piena di tale prospettiva. E del resto analogo orientamento e' possibile leggere in autorevoli documenti internazionali: come la Carta delle Nazioni Unite, e la Dichiarazione universale dei diritti umani. 2. La nonviolenza nella ricerca accademica e nelle agenzie formative Nella ricerca accademica e nelle agenzie formative ormai da decenni la nonviolenza e' un tema rilevante. E' cosi' a livello internazionale (a partire dalle attivita' di peace research promosse dall'ONU), ed e' cosi' anche in Italia, in cui lo studio della nonviolenza e la formazione ai valori, alle tecniche e alle strategie della nonviolenza costituiscono esperienze consolidate sia in ambito accademico che in ambito piu' generalmente istituzionale che nell'alveo delle esperienze dell'associazionismo democratico, delle agenzie formative, delle variegate formazioni in cui si articola la societa' civile e particolarmente l'impegno sociale e civile. 3. La nonviolenza nella cultura e nella storia d'Italia Del resto nella cultura e nella storia d'Italia la nonviolenza e' radicata in esperienze e riflessioni che risalgono ad esempio fino alla proposta di vita e di pensiero di Francesco d'Assisi. E nel Novecento un illustre filosofo e pedagogista italiano, Aldo Capitini, ha dato un contributo di riflessione e di proposta di enorme rilevanza a livello internazionale; cosi' come Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto (che di Gandhi fu direttamente discepolo); cosi' come Danilo Dolci: personalita' italiane che a livello internazionale sono tra le figure piu' note e piu' luminose della nonviolenza. Ad Aldo Capitini risale altresi' la coniazione del termine stesso "nonviolenza". Peraltro in Italia anche la figura di Gandhi fu conosciuta con relativa tempestivita': anche grazie alla sua visita nel nostro paese nel 1931, ed alla pubblicazione nello stesso anno dell'edizione italiana della sua autobiografia con prefazione di Giovanni Gentile; ed alla nonviolenza si ispirarono alcune delle figure piu' nobili e delle attivita' piu' profonde e luminose dell'opposizione alla dittatura fascista. 4. Per una definizione critica e pluridimensionale della nonviolenza 4.1. Il termine "nonviolenza", distinto dalla locuzione "non violenza" La parola "nonviolenza" e' stata coniata dal filosofo ed educatore italiano Aldo Capitini (1899-1968) e traduce i due termini creati da Mohandas Gandhi (1869-1948) per definire la sua proposta teorico-pratica: "ahimsa" e "satyagraha". La parola "nonviolenza" designa un concetto del tutto distinto dalla semplice locuzione "non violenza" o "non-violenza"; la locuzione "non violenza" infatti indica la mera astensione dalla violenza (ed in quanto tale puo' comprendere anche la passivita', la fuga, la rassegnazione, la vilta', l'indifferenza, la complicita', l'omissione di soccorso); il concetto di "nonviolenza" afferma invece l'opposizione alla violenza come impegno attivo e affermazione di responsabilita'. Infatti i due termini usati da Gandhi, che il termine capitiniano di "nonviolenza" unifica e traduce, hanno un campo semantico ampio ma molto forte e ben caratterizzato: "ahimsa" significa "contrario della violenza", "negazione assoluta della violenza", quindi "opposizione alla violenza fino alla radice di essa"; "satyagraha" significa "adesione al vero, contatto con il bene, forza della verita', vicinanza all'essere, coesione essenziale". 4.2. La nonviolenza non e' un'ideologia La "nonviolenza" quindi e' un concetto che indica la scelta e l'mpegno di un intervento attivo contro la violenza, la sopraffazione, l'ingiustizia (non solo quella dispiegata e flagrante, ma anche quella cristallizzata e camuffata, quella acuta e quella cronica, quella immediata e quella strutturale). La nonviolenza non e' un'ideologia ne' una fede: ci si puo' accostare alla nonviolenza a partire da diverse ideologie e da diverse fedi religiose e naturalmente mantenendo quei convincimenti. Ad esempio nel corso dello scorso secolo vi sono stati uomini e donne che si sono accostati alla nonviolenza aderendo a fedi diverse: induista, cristiana, buddhista, islamica, ebraica, altre ancora, o anche non aderendo ad alcuna fede. Ugualmente vi sono stati uomini e donne che si sono accostati alla nonviolenza aderendo a ideologie diverse: liberali, socialiste (nelle varie articolazioni di questo concetto teorico e movimento storico), patriottiche, internazionaliste, democratiche in senso lato. 4.3. La nonviolenza e' una teoria-prassi sperimentale e aperta La nonviolenza infatti e' una teoria-prassi, ovvero un insieme di riflessioni ed esperienze, creativa, sperimentale, aperta. Non dogmatica, non autoritaria, ma che invita alla responsabilita' personale nel riflettere e nell'agire. 4.4. La nonviolenza e' un concetto pluridimensionale Molti equivoci intorno alla nonviolenza nascono dal fatto che essa e' un concetto a molte dimensioni, cosicche' talvolta chi si appropria di una sola di queste dimensioni qualifica la sua collocazione e il suo agire come "nonviolenti", in realta' commettendo un errore e una mistificazione, poiche' si da' nonviolenza solo nella compresenza delle varie sue dimensioni (ovviamente, e' comunque positivo che soggetti diversi conoscano e accolgano anche soltanto alcuni aspetti della nonviolenza, ma questo non li autorizza a dichiarare di praticare la nonviolenza). Proviamo a indicare alcune delle dimensioni fondamentali della nonviolenza: - la nonviolenza e' un insieme di ragionamenti e valori morali; - la nonviolenza e' un insieme di tecniche comunicative, relazionali, deliberative, organizzative e di azione; - la nonviolenza e' un insieme di strategie di intervento sociale e di gestione dei conflitti; - la nonviolenza e' un progetto sociale di convivenza affermatrice della dignita' di tutti gli esseri umani; - la nonviolenza e' un insieme di analisi e proposte logiche, psicologiche, sociologiche, economiche, politiche ed antropologiche. Come si vede, lo studio della nonviolenza implica la coscienza della pluridimensionalita' di essa, delle sue articolazioni, delle sue implicazioni. Ed anche del fatto che essa implica saldezza sui principi ed insieme un atteggamento ricettivo, critico, sperimentale, aperto; che non ha soluzioni preconfezionate ma richiede ogni volta nella situazione concreta un riflettere e un agire contestuale, critico e creativo. B. Formazione del personale delle forze dell'ordine e ordinamento giuridico 1. I percorsi formativi del personale delle forze dell'ordine Attualmente le forze dell'ordine in Italia sono articolate in diversi corpi, con statuti specifici ed organizzazioni interne peculiari. Tale situazione si riflette anche sui percorsi formativi ed addestrativi. 2. La Costituzione come fondamento dell'ordinamento giuridico Ma fondamento unitario di tutti i percorsi formativi e' e deve essere il riferimento alla Costituzione della Repubblica Italiana su cui si incardina tutto il sistema legislativo ed istituzionale italiano e si basa il nostro ordinamento giuridico. 3. Ordine pubblico, legalita', democrazia E quindi in uno stato di diritto, in un paese democratico come l'Italia, la funzione dello Stato preposta all'ordine pubblico e' vincolata all'affermazione della legalita', alla difesa della democrazia, alla promozione della sicurezza, dell'incolumita' e dei diritti delle persone che nel territorio italiano si trovino. 4. Pubblica sicurezza, diritti umani Sempre piu' la riflessione giuridica contemporanea ha evidenziato il nesso inscindibile tra sicurezza pubblica e diritti umani, diritti che sono propri di ogni essere umano e che per essere inverati abbisognano di un impegno positivo delle funzioni pubbliche. 5. Necessita' di una piu' adeguata formazione delle forze dell'ordine Si evince pertanto la necessita' di una sempre piu' adeguata formazione del personale delle forze dell'ordine ordinata all'espletamento piu' coerente ed efficace dei compiti che inverino le finalita' dalla Costituzione enunciate nell'ambito delle specifiche funzioni, modalita' ed aree di intervento. A tal fine la formazione alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza si dimostra di estrema utilita'. C. Esperienze di riferimento in Italia, in Europa e nel mondo 1. Esperienze di formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine gia' svolte ed in corso in Italia Anche in Italia da anni in vari luoghi e contesti si sperimentano gia' percorsi formativi alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie dalla nonviolenza di personale preposto alla sicurezza pubblica. 2. Riflessioni ed esperienze in altri paesi europei In altri paesi europei la riflessione e le esperienze in tal senso sono sovente assai rilevanti, come si evince dal dibattito in merito. 3. Esperienze internazionali di riferimento Infine si consideri come a livello internazionale vi siano ormai molteplici e qualificatissime esperienze storiche, di grande rilievo anche sul piano giuridico, con particolar riferimento a situazioni di partenza decisamente assai critiche. Si pensi ad esempio al caso del Nicaragua in cui dopo la fine della dittatura somozista si pose il problema di rieducare il personale dei corpi speciali della dittatura (spesso bambini che erano stati ridotti a feroci bruti); o al caso straordinario del Sud Africa, in cui la "Commissione nazionale per la verita' e la riconciliazione", presieduta dal Premio Nobel Desmond Tutu, ha indicato una via di grande interesse e profonda originalita' per uscire da una situazione tremenda come quella ereditata dal regime dell'apartheid. D. Ambiti formativi in cui si fa gia' ampio uso dei valori e delle tecniche della nonviolenza Segnaliamo infine, come mera elencazione, alcuni ambiti in cui da molti anni esiste ormai una lunga ed ampia tradizione di studi e di esperienze formative e addestrative alla conoscenza e all'uso della nonviolenza. Questa tradizione ha diverse esplicazioni: - in sede di istituzioni sovranazionali; - in sede di istituzioni nazionali; - in sede di istituzioni locali; - in sede universitaria; - in sede scolastica; - in sede di altre agenzie formative; - in sede di enti assistenziali, sociali, sanitari, di protezione civile; - in sede di enti di servizio civile; - in sede di associazionismo democratico; - in sede di formazione ed aggiornamento nel management; - in sede di agenzie informative; - in sede di intervento psicoterapeutico; - in sede di training sportivo; - in sede di facilitazione in consessi deliberativi; - in sede di promozione e coordinamento di campagne sociali. Gli esempi sono infiniti: si va dalla formazione ad altissima qualificazione del personale specializzato in interventi di peace-keeping a livello internazionale (in primo luogo dell'ONU); alle cattedre e ai dipartimenti universitari di peace-research; fino alla formazione dei giovani in servizio civile. Analogamente esempi attuativi e fonti normative e regolamentari di riferimento gia' esistono a tutti i livelli, sia in campo internazionale che per quel che concerne specificamente l'Italia. Esistono anche ricognizioni di istituti di ricerca specializzati in ambito istituzionale e accademico; una pregevole raccolta di dati e' stata recentemente pubblicata dal Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) di Padova, ed e' disponibile sulla rete telematica pacifista Peacelink. E. Una bibliografia orientativa minima - AA. VV., Etiche della mondialita', Cittadella, Assisi 1996; - AA. 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Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente. (in "La nonviolenza e' in cammino" n. 145 del 10 marzo 2001); - Giuliano Pontara, Etica e generazioni future, Laterza, Roma-Bari 1995; - Giuliano Pontara, La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; - Stefano Rodota', Tecnologie e diritti, Il Mulino, Bologna 1995; - Stefano Rodota', Tecnopolitica, Laterza, Roma-Bari 1997; - Giovanni Salio, Il potere della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995; - Umberto Santino, Oltre la legalita', Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1997; - Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1997, tre volumi; - Francesco Tullio (a cura di), Una forza nonarmata dell'ONU: utopia o necessita'?, Casa Editrice Formazione e Lavoro, Roma 1989; - Luciano Violante, Non e' la piovra. Dodici tesi sulle mafie italiane, Einaudi, Torino 1994; - Charles C. Walker, Manuale per l'azione diretta nonviolenta, Edizioni del Movimento Nonviolento, Perugia 1982; - Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987; - Gustavo Zagrebelsky, Il diritto mite, Einaudi, Torino 1992. * * * Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel.0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Viterbo, 29 ottobre 2001
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