[AI] Intervista a Yunan Musa Kunda, rappresentante dell’amministrazione civile del popolo Nuba (Sudan)



Perugia, 12 ottobre.

Perché è venuto all’Assemblea dell’Onu dei Popoli?

È importante per noi costruire e promuovere la pace globalmente. E 
questo sarà il messaggio che riporterò al mio popolo, vittima di una 
lunghissima guerra: che la pace e la riconciliazione può essere 
costruita solo con l’aiuto di tutti. E la fine della guerra è la nostra 
priorità, assieme al raggiungimento della democrazia e dell’uguaglianza 
per tutti i popoli sudanesi. I nuba stanno soffrendo a causa del 
governo: fame, salute, attacchi, bombardamenti aerei… La loro è una 
vita dura.

Il terrorismo può essere sconfitto con la nonviolenza?

Il dibattito tra violenza e nonviolenza ci fa comprendere oggi 
l’importanza della pace e della democrazia… In Sudan non c’è giustizia, 
non c’è uguaglianza tra le persone, e vari gruppi umani sono 
discriminati dal governo. Un duro governo islamico insiste col suo 
potere e impone la legge islamica si tutti, anche i non musulmani, 
arrivando addirittura a dichiarare la guerra santa contro i nuba e il 
sud del paese. Una risposta nonviolenta è possibile solo se i popoli di 
tutto il mondo si prendono per mano e agiscono assieme. (G.B.)