[AI] Intervista Algerina - Cherifa Kheddar



Cherifa Kheddar e' la presidentessa della Federazione Internazionale 
Associazioni Vittime del Terrorismo (FIAVT), presente in Algeria, Francia, Spagna, 
Irlanda. Lei, algerina, il terrorismo lo conosce bene. Ha visto famiglie decimate, donne e 
bambini sgozzati solo perche' parenti di qualche attivista per i diritti umani. O anche solo 
perche' capitati al posto sbagliato nel momento sbagliato. "L'opinione pubblica internazionale 
pensa che il terrorismo in Algeria sia finito o, peggio ancora, che sia
un passaggio obbligato per il paese - denuncia Cherifa - ma non è vero affatto"
E "Association Djazairouna", la sezione algerina della FIAVT, ha più di 4000 aderenti, 
tutti famigliari delle vittime degli attentati. A loro sono forniti sostegni economici e morali,
consulenze psicologiche e a breve si istituirà anche una sede giuridica 
per la difesa legale. Ma la lotta della FIAVT è prima di tutto una lotta politica per fermare 
il terrorismo islamico internazionale

Qual e'il modo migliore per combattere il terrorismo, secondo voi, che ne avete esperienza diretta? 

La prima cosa è la concertazione di una lotta antiterroristica internazionale.
Il che significa bloccare il traffico di armi (la maggioranza degli attentati in Algeria sono 
compiuti con armi italiane), fermare la propaganda dell'integralismo islamico che in paesi come 
l'Inghilterra continua a stampare giornali e riviste che incitano ai massacri, o che ha più di 
centomila siti Internet. Poi stroncare il traffico di droga e soprattutto il riciclo di denaro 
sporco che va a finanziare i terroristi. 
Attaccare la rete di finanziamento internazionale dei terroristi è il punto più importante. Solo 
questo li indebolirà veramente.

Proprio la lotta alle reti di finanziamento del terrorismo pare sia uno dei punti messo in atto
da Bush.. 

Si', certo, e questo ci da' speranza, se è una lotta seria. Solo che noi lo chiedevamo già 
dieci anni fa. Ci sono voluti i seimila morti di New York perché si muovesse qualcosa. E badate 
che fino ad ora gli Usa non hanno mai lottato veramente contro il terrorismo.
Ci sono potenti integralisti islamici negli States, come Anouar Haddam, che hanno apertamente rivendicato
alcuni attentati in Algeria, eppure non solo sono rimasti a piede libero, ma hanno addirittura 
rapporti diretti con politici americani.

E riguardo i bombardamenti in Afghanistan?

Non si combatte il terrorismo con la violenza. Tanto meno con le bombe su una popolazione già 
ridotta allo stremo dalla fame e la miseria, come quella dell'Afghanistan.  
Noi chiediamo che i terroristi siano processati e condannati secondo procedimenti legali. 
E questo e' possibile mettendo in atto seriamente le iniziative che ho detto prima. 
Pensiamoci un attimo: come mai dopo gli attentati dell'11 settembre sono state arrestate 
in poche ore diverse persone? La Cia le conosceva benissimo, perche' allora non ha agito prima?

Che ruolo può avere, secondo voi, la societa' civile internazionale?

Prima di tutto aiutarci a fare pressione sull'Onu perché si allarghi a più paesi la ratifica della 
Convenzione di Dublino del '96, che semplifica le procedure di estradizione per il processo 
di criminali all'estero. E perché i crimini di terrorismo siano compresi tra quelli di 
competenza della Corte penale internazionale creata a Roma nel '98.
Ci sono molti modi legali e nonviolenti per combattere il terrorismo. E' ora di metterli in pratica
seriamente.