[AI]Diritto al lavoro e lavoro minorile



Tra i temi della Marcia per la Pace vi è quello del lavoro per tutti. 
Nell'appello rivolto dagli organizzatori al Parlamento italiano, Al 
parlamento Europeo, alla Commissione Europea, al Consiglio Europeo e 
alla Assemblea generale delle Nazioni Unite, si legge:

- Attivare politiche per la piena occupazione, un lavoro dignitoso per 
le lavoratrici e i lavoratori di tutto il mondo in condizioni di 
liberta', equita', sicurezza e dignita' umane, come previsto dalle 
norme fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro e 
attivare programmi urgenti di lotta al lavoro minorile.

Mentre nell'assemblea dell'ONU dei popoli si discute di questi temi, 
sono riuniti, in una sala poco distante dal Palazzo dei Priori, i 
rappresentanti di diversi movimenti di bambini e adolescenti di vari 
paesi del mondo, che stanno partecipando al secondo forum dei Ragazzi 
del Mondo.
 
Molti di loro, provenienti dall’America Latina e dall’Africa sono 
ragazzi lavoratori, che rivendicano il diritto a lavorare in modo 
dignitoso, proprio in quanto bambini e adolescenti.

Le storie raccontate da questi ragazzi si assomigliano tutte.  
Adolfo dell’Associazione Muchachos Solidarios di Quito, in Ecuador, 
racconta che a 6 anni ha cominciato a cercare un lavoro nella strada, 
per aiutare i fratellini e la madre, visto che il padre, alcolizzato, 
non era in grado di provvedere a loro. Ha lavorato come lustrascarpe e 
come venditore ambulante, ma sempre maltrattato dalla polizia e da chi 
voleva sfruttare il suo lavoro. Solo grazie all’associazione Muchachos 
Solidarios ha potuto accedere a un lavoro dignitoso, e ora organizza il 
lavoro anche di altri bambini, che producono piccoli oggetti di 
artigianato da vendere sul mercato locale. Alla fine del suo intervento 
Adolfo mostra con fierezza i prodotti che si è portato nella borsa, 
frutto di un lavoro che per lui e’ stato strumento di riscatto.
La storia di Eugenie, una ragazza senegalese, è tipica di molte ragazze 
dei paesi africani. Ha cominciato a 10 anni a lavorare come domestica, 
in una famiglia che gli dava alloggio e cibo, in cambio di una 
disponibilità di tmpo praticamente illimitata. Solo l’incontro con una 
organizzazione di ragazze lavoratrici come lei le ha permesso di 
rivendicare i suoi elementari diritti e di ottenere un poco di tempo 
per poter studiare. A conclusione del suo intervento Eugenie ha letto 
un documento, prodotto dal Mouvement Africain des Enfants et Jeunes 
Travailleurs, in cui vengono elencati i diritti rivendicati dai 
ragazzi, e tra questi vi è quello di un lavoro adatto alla loro 
condizione.

Come si conciliano queste richieste con la battaglia per l’abolizione 
del lavoro minorile?   Il quadro che emerge da questi interventi sembra 
indicare una realtà complessa, difficile da affrontare con la semplice 
richiesta di legislazioni che aboliscono il lavoro dei minori.

Ad ascoltare questi interventi c’era anche Cristina Blanc, antropologa 
e consulente dell’UNICEF, che ha seguito la stesura dei documenti 
preparatori della sessione speciale sull’infanzia dell’ONU. Nel suo 
intervento ha ricordato quanto sia difficile portare i diversi paesi a 
risoluzioni comuni su questi temi, e ha quindi invitato  tutti i 
ragazzi partecipanti  al forum a tenere conto delle indicazioni già 
presenti nei documenti ufficiali, dove, con difficoltà, si è arrivati a 
formulazioni comuni sui molti problemi che riguardano i diritti dei 
bambini.

Domani i ragazzi si dedicheranno alla stesura del documento finale da 
presentare all’assemblea dell’ONU dei Popoli e si vedrà a quel punto 
come le diverse concezioni del problema del lavoro minorile si possono 
conciliare in una posizione comune.