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Notizie e documenti pace
- Subject: Notizie e documenti pace
- From: Gianni Novelli <novelli.gianni at tiscalinet.it>
- Date: Thu, 11 Oct 2001 15:48:51 +0200
Carissime/i amiche/amici del Cipax, l'inizio dei bombardamenti sull'Afghanistan, anche se non inatteso, ci colpisce profondamente. Le parole non bastano. Al dolore delle vittime del terrorismo si aggiunge quello delle vittime di questa risposta militare. Abbiamo una grande paura che la sordità di tanti governanti alle ragioni della pace e della nonviolenza abbia avviato una tragica spirale di odio e di morte. A noi non resta che continuare a "pregare e operare" per la pace. Per aiutarci in questo cammino richiamo alcuni appuntamenti e riporto alcuni strumenti di pace. 1) Venerdì 12 ottobre, dalle ore 19,30 alle 21, nella chiesa di San Marco a fianco di Piazza Venezia, veglia di preghiera per la giustizia e la pace organizzata dai promotori di giustizia e pace delle congregazioni religiose. 2) Domenica 14 ottobre: grande marcia per la pace e la nionviolenza da Perugia ad Assisi. "Cibo, acqua, lavoro per tutti" è lo slogan che ci chiama tutti a fare qualcosa. Dalla rete di Lilliput e dal Cipax sono stati organizzati quattro pulmans di partecipanti. Su questi non c'è più posto, ma ci sono altri modi di partecipare. 3) Mercoledì 17 ottobre, in sede Cipax, dalle 21 alle 22,30, faremo una valutazione della marcia e delle prospettive dei movimenti per la pace insieme all'amico Giulio Marcon dell'Associazione per la pace e dell'ICS. E' una specie di "consiglio di pace" che rinnoviamo ogni mercoledì.Tutti sono invitati. Nei mercoledì scorsi erano intervenuti Luigi Dandri e P.Tom Michell SJ. Quest'ultimo ci ha aiutato molto a capire l'Islam e a intraprendere un percorso di amicizia e dialogo con i Musulmani a Roma. Ci ha lasciato molto materiale di informazione e di studio. Chi è interessato ce lo chieda. 4) Da sabato 20 ottobre, Stefania Lepore, riprende gli incontri di danze sacre per la pace. E' un appuntamento pomeridiano mensile di "preghiera con il corpo". Diffondete l'invito. Chiedete calendario e programma al Cipax. 5) Nei giorni scorsi, dopo l'inizio dei bombardamenti, si sono levate due forti voci cristiane di condanna. Le riporto qui in calce per esprimere piena sintonia e dar loro maggiore diffusione. Buon cammino nelle vie della pace! Gianni Novelli I)IL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE CHIEDE L'IMMEDIATA CESSAZIONE DELL'INTERVENTO MILITARE Roma (NEV), 10 ottobre 2001 - Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), organismo che comprende 342 chiese protestanti, anglicane e ortodosse in più di 100 paesi nel mondo, esprime profonda preoccupazione per l'attacco militare in Afghanistan e si appella agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna per una cessazione immediata dell'azione di guerra. In una dichiarazione diffusa subito dopo l'inizio dei bombardamenti il segretario generale facente funzioni Georges Lemopoulos, ortodosso, afferma che "Sebbene l'intervento in Afghanistan non fosse inatteso, esso provoca in noi profonda preoccupazione". Le chiese del movimento ecumenico nelle settimane precedenti all'attacco hanno tentato ogni strada per contrastare l'uso della potenza militare da parte degli USA; la scorsa settimana il segretario del CEC Konrad Raiser aveva inviato un appello al segretario dell'ONU Kofi Annan. "Aborriamo la guerra - si legge nel comunicato -. La prima Assemblea del CEC nel 1948 la definì un peccato contro Dio e contro l'umanità. Non riteniamo che essa, in particolare in questo mondo altamente tecnologico, possa mai essere considerata una risposta efficace contro il peccato ugualmente abominevole del terrorismo. La nostra esperienza di ministero a favore delle vittime ci convince che le azioni di guerra non possono mai risparmiare i civili, nonostante tutte le precauzioni attuate dai piani militari. Non pensiamo né che la guerra possa essere ritenuta un atto umanitario, né che la pratica della guerra possa legittimamente essere collegata alle promesse di assistenza umanitaria". Il Consiglio ecumenico chiede quindi una interruzione immediata del bombardamento: "Preghiamo per le chiese e comunità cristiane di minoranza che sono in pericolo a causa di questa azione militare". Allo stesso modo, conclude il comunicato, "preghiamo per i musulmani e per le altre comunità religiose che, nonostante le affermazioni del presidente Bush e del primo ministro Blair, potrebbero divenire obiettivi di questo e dei prossimi interventi militari previsti". II) PAX CHRISTI ITALIA: UN ALTRO PASSO INDIETRO "L'11 settembre l'umanità aveva fatto un balzo indietro. Il 7 ottobre ne ha fatto un altro. Non possiamo esimerci dalla condanna dell'attacco militare sferrato dagli Usa e dai suoi alleati contro l'Afghanistan perché ancora una volta si fa affidamento sulla forza delle armi piuttosto che sulla forza della ragione, sulla violenza dei missili piuttosto che sul diritto internazionale, sulla potenza di fuoco invece che sul dialogo e sulla capacità di estirpare alla radice le motivazioni che portano tanti ad aderire al terrorismo. L'umanità avrebbe potuto meglio rialzarsi dall'orrore provocato a Washington e New York dimostrando di aver compreso che la sofferenza ha lo stesso colore a tutte le latitudini e che la lezione della storia mostra come la violenza non ha mai aiutato la ricerca della verità, il trionfo della giustizia e il godimento della pace piena. Per questo motivo abbiamo coscienza che gli attacchi missilistici ed aerei servano a prolungare il lutto della ragione inaugurato tragicamente con le stragi dell'11 settembre. In questo momento ci pare che due strumenti rimangano nelle mani dei poveri: * La preghiera che da credenti nell'unico Dio vorremmo si alzasse forte e insistente da tutti i confini della terra. Al Dio della pace chiediamo di convertire il cuore dei violenti, di far tacere il fragore delle armi, di illuminare la mente dei governanti e dei leaders. La preghiera - autentica e profonda - fornisce una luce nuova per riconoscere le persone anche laddove altri vedranno solo i nemici, per continuare ad alimentare la speranza e per comprendere ancora che "è durante il diluvio che bisogna mettere da parte le sementi" come ci ricordava don Tonino Bello. * Le Nazioni Unite nella cui autorevolezza continuiamo a porre la nostra fiducia. E' proprio in questa ora drammatica che ci aspetteremmo uno scatto di dignità del "governo mondiale" per decretare il superamento della guerra e l'avvento dell'era nuova del diritto. Le civiltà si riconoscono soprattutto dalla capacità che hanno di utilizzare la forza del diritto e non il preteso diritto della forza. Intervenga con voce autorevole il Segretario Generale dell'ONU a ricordare gli stessi fini per cui - all'indomani di un'altra sconfitta dell'umanità - si scelse di porre un patto tra i popoli perché mai più si dovesse ricorrere alla guerra per risolvere le controversie. Resta comunque l'urgenza di una riforma profonda di questo organismo in senso democratico. Alla luce di quanto sta avvenendo la marcia Perugia-Assisi prevista per domenica 14 ottobre assume significato e senso maggiore e diventa manifestazione di popolo, del popolo che crede che mai la guerra ha preparato la pace e che non si deve accettare di confrontarsi sullo stesso terreno del terrorismo. Il popolo della pace - numeroso e unito - sarà capace di porre un segno che i potenti della terra devono leggere come auspicio per il futuro. La nonviolenza ha un linguaggio universale perché parla all'impronta che il Creatore ha impresso in ogni donna e in ogni uomo". Auguri di pace e gioia! _________________ Gianni Novelli, Via P.Tosi 1/E, 00154 Roma, Italia tel. 06/5141378; cell, 0335.6159057
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