Notizie e documenti pace



Carissime/i amiche/amici del Cipax,
l'inizio dei bombardamenti sull'Afghanistan, anche se non inatteso, ci
colpisce profondamente. Le parole non bastano. Al dolore delle vittime del
terrorismo si aggiunge quello delle vittime di questa risposta militare.
Abbiamo una grande paura che la sordità di tanti governanti alle ragioni
della  pace e della nonviolenza  abbia avviato una tragica spirale di odio
e di morte. A noi non resta che continuare a "pregare e operare" per la
pace. Per aiutarci in questo cammino richiamo alcuni appuntamenti e riporto
alcuni strumenti di pace.
1) Venerdì 12 ottobre, dalle ore 19,30 alle 21, nella chiesa di San Marco a
fianco di Piazza Venezia, veglia di preghiera per la giustizia e la pace
organizzata dai promotori di giustizia e pace delle congregazioni religiose.
2) Domenica 14 ottobre: grande marcia per la pace e la nionviolenza da
Perugia ad Assisi. "Cibo, acqua, lavoro per tutti" è lo slogan che ci
chiama tutti a fare qualcosa. Dalla rete di Lilliput e dal Cipax sono stati
organizzati quattro pulmans di partecipanti. Su questi non c'è più posto,
ma ci sono altri modi di partecipare.
3) Mercoledì 17 ottobre, in sede Cipax, dalle 21 alle 22,30, faremo una
valutazione della marcia e delle prospettive dei movimenti per la pace
insieme all'amico Giulio Marcon dell'Associazione per la pace e dell'ICS.
E' una specie di "consiglio di pace" che rinnoviamo ogni mercoledì.Tutti
sono invitati. Nei  mercoledì scorsi erano  intervenuti Luigi Dandri e
P.Tom Michell SJ. Quest'ultimo ci ha aiutato molto a capire l'Islam e a
intraprendere un percorso di amicizia e dialogo con i Musulmani a Roma. Ci
ha lasciato molto materiale di informazione e di studio. Chi è interessato
ce lo chieda.
4) Da sabato 20 ottobre, Stefania Lepore, riprende gli incontri di danze
sacre per la pace. E' un appuntamento pomeridiano mensile di "preghiera con
il corpo". Diffondete l'invito. Chiedete calendario e programma al Cipax.
5) Nei giorni scorsi, dopo l'inizio dei bombardamenti, si sono levate due
forti voci cristiane di condanna. Le riporto qui in calce per esprimere
piena sintonia e dar loro maggiore diffusione.
Buon cammino nelle vie della pace!
Gianni Novelli

I)IL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE CHIEDE L'IMMEDIATA CESSAZIONE
DELL'INTERVENTO MILITARE
Roma (NEV), 10 ottobre 2001 - Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC),
organismo che comprende 342 chiese protestanti, anglicane e ortodosse in
più di 100 paesi nel mondo, esprime profonda preoccupazione per l'attacco
militare in Afghanistan e si appella agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna
per una cessazione immediata dell'azione di guerra.
In una dichiarazione diffusa subito dopo l'inizio dei bombardamenti il
segretario generale facente funzioni Georges Lemopoulos, ortodosso, afferma
che "Sebbene l'intervento in Afghanistan non fosse inatteso, esso provoca
in noi profonda preoccupazione". Le chiese del movimento ecumenico nelle
settimane precedenti all'attacco hanno tentato ogni strada per contrastare
l'uso della potenza militare da parte degli USA; la scorsa settimana il
segretario del CEC Konrad Raiser aveva inviato un appello al segretario
dell'ONU Kofi Annan.
"Aborriamo la guerra - si legge nel comunicato -. La prima Assemblea del
CEC nel 1948 la definì un peccato contro Dio e contro l'umanità. Non
riteniamo che essa, in particolare in questo mondo altamente tecnologico,
possa mai essere considerata una risposta efficace contro il peccato
ugualmente abominevole del terrorismo. La nostra esperienza di ministero a
favore delle vittime ci convince che le azioni di guerra non possono mai
risparmiare i civili, nonostante tutte le precauzioni attuate dai piani
militari. Non pensiamo né che la guerra possa essere ritenuta un atto
umanitario, né che la pratica della guerra possa legittimamente essere
collegata alle promesse di assistenza umanitaria". Il Consiglio ecumenico
chiede quindi una interruzione immediata del bombardamento: "Preghiamo per
le chiese e comunità cristiane di minoranza che sono in pericolo a causa di
questa azione militare". Allo stesso modo, conclude il comunicato,
"preghiamo per i musulmani e per le altre comunità religiose che,
nonostante le affermazioni del presidente Bush e del primo ministro Blair,
potrebbero divenire obiettivi di questo e dei prossimi interventi militari
previsti".
II) PAX CHRISTI ITALIA: UN ALTRO PASSO INDIETRO
"L'11 settembre l'umanità aveva fatto un balzo indietro. Il 7 ottobre ne ha
fatto un altro.
Non possiamo esimerci dalla condanna dell'attacco militare sferrato dagli
Usa e dai suoi alleati contro l'Afghanistan perché ancora una volta si fa
affidamento sulla forza delle armi piuttosto che sulla forza della ragione,
sulla violenza dei missili piuttosto che sul diritto internazionale, sulla
potenza di fuoco invece che sul dialogo e sulla capacità di estirpare alla
radice le motivazioni che portano tanti ad aderire al terrorismo.
L'umanità avrebbe potuto meglio rialzarsi dall'orrore provocato a
Washington e New York dimostrando di aver compreso che la sofferenza ha lo
stesso colore a tutte le latitudini e che la lezione della storia mostra
come la violenza non ha mai aiutato la ricerca della verità, il trionfo
della giustizia e il godimento della pace piena. Per questo motivo abbiamo
coscienza che gli attacchi missilistici ed aerei servano a prolungare il
lutto della ragione inaugurato tragicamente con le stragi dell'11 settembre.
In questo momento ci pare che due strumenti rimangano nelle mani dei poveri:
 * La preghiera che da credenti nell'unico Dio vorremmo si alzasse forte e
insistente da tutti i confini della terra. Al Dio della pace chiediamo di
convertire il cuore dei violenti, di far tacere il fragore delle armi, di
illuminare la mente dei governanti e dei leaders. La preghiera - autentica
e profonda - fornisce una luce nuova per riconoscere le persone anche
laddove altri vedranno solo i nemici, per continuare ad alimentare la
speranza e per comprendere ancora che "è durante il diluvio che bisogna
mettere da parte le sementi" come ci ricordava don Tonino Bello.
* Le Nazioni Unite nella cui autorevolezza continuiamo a porre la nostra
fiducia. E' proprio in questa ora drammatica che ci aspetteremmo uno scatto
di dignità del "governo mondiale" per decretare il superamento della guerra
e l'avvento dell'era nuova del diritto. Le civiltà si riconoscono
soprattutto dalla capacità che hanno di utilizzare la forza del diritto e
non il preteso diritto della forza. Intervenga con voce autorevole il
Segretario Generale dell'ONU a ricordare gli stessi fini per cui -
all'indomani di un'altra sconfitta dell'umanità - si scelse di porre un
patto tra i popoli perché mai più si dovesse ricorrere alla guerra per
risolvere le controversie. Resta comunque l'urgenza di una riforma profonda
di questo organismo in senso democratico.
Alla luce di quanto sta avvenendo la marcia Perugia-Assisi prevista per
domenica 14 ottobre assume significato e senso maggiore e diventa
manifestazione di popolo, del popolo che crede che mai la guerra ha
preparato la pace e che non si deve accettare di confrontarsi sullo stesso
terreno del terrorismo. Il popolo della pace - numeroso e unito - sarà
capace di porre un segno che i potenti della terra devono leggere come
auspicio per il futuro. La nonviolenza ha un linguaggio universale perché
parla all'impronta che il Creatore ha impresso in ogni donna e in ogni uomo".






Auguri di pace e gioia!
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Gianni Novelli, Via P.Tosi 1/E, 00154 Roma, Italia
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