11/10 Napoli: assemblea contro la guerra




Due-Tremila persone in questa prima iniziativa spontanea all'indomani dei
primi bombardamenti scellerati sull'Afghanistan, dimostrano come le oltre
30.000 persone scese in piazza a Napoli il 27 settembre al grido "Fermare
la Guerra - Sciogliere la Nato" non siano state un segno isolato. E'
diffusa la convinzione che la scelta di guerra non rappresenti soltanto
l'ennesimo insopportabile torto per il popolo afghano, ma voglia seppellire
anche la voce di quel movimento globale che ha cominciato a dire che un
altro mondo non solo è possibile, ma necessario !
E' forte la voglia di ribellarsi e di invertire la rotta. Per questo non
basta solo riempire le piazze, occorre allargare ulteriormente il dissenso
alla guerra, smontare la retorica di regime, sabotare la scelta di guerra
nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nei quartieri. Per
farlo serve il protagonismo, la determinazione, la creatività di tutti. Per
questo e su questo, oltre che sulle prossime iniziative, cominceremo a
interrogarci nell'assemblea che si terrà
GIOVEDI' 11 OTTOBRE- ORE 16:00 -in via Mezzocannone n° 16 (dentro
l'università)
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Segue volantino distribuito alla manifestazione di lunedi' 8 ottobre :

LA "GUERRA GLOBALE" E' COMINCIATA... FERMIAMOLA SUBITO !

E' cominciata! Dalla sera di domenica 7 ottobre Kabul, Kandahar ed altre
città dell'Afghanistan sono investite da una pioggia di missili.
Gli "esperti da telegiornale" ci spiegano che la potenza di fuoco,
dispiegata contro masse di afghani disperati e già ricattati dalla miseria,
è persino superiore alla "tempesta nel deserto " della guerra del Golfo nel
'91.
Ci dicono che purtroppo è necessario per disarmare i Talebani, ma poi
seguiranno i voli umanitari...
Vista da qui questa retorica (particolarmente amata dal centrosinistra) è
quasi più repellente della guerra stessa!
Questa guerra si chiama "libertà duratura", un'altra etichetta incredibile,
dopo la "guerra giusta" e l'assedio militare all'Iraq costato un milione e
mezzo di morti alla popolazione civile (400.000 bambini !) e la "guerra
umanitaria" in Kossovo che, grazie all'uso di uranio impoverito, lascerà i
suoi benefici effetti in eredità alle future generazioni della Jugoslavia...
Bush, Blair e Berlusconi ci dicono che così fermeranno i terroristi.
Peccato che questi terroristi hanno tutto la bizzarra abitudine di essere
stati in tempi diversi loro "creature" !
Come Noriega a Panama e Saddam Hussein in Iraq, anche in Afghanistan quando
si è trattato di controllare il traffico di droga, arginare la crescita
dell'Iran e portare i principali gasdotti dell'area fuori dal controllo
russo, pure un "figlio di puttana" (la definizione è della CIA) come Bina
Laden ed un regime oscurantista e violento come quello dei Taliban potevano
essere sostenuti e finanziati. Poco importava che opprimessero milioni di
donne e uomini in Afghanistan...
Oggi di nuovo questo stesso potere della NATO, che affama e opprime grande
parte della popolazione mondiale, ci dice che vuole rimediare... ma la
storia di questi anni ci spiega che questo attacco militare (come ogni
altra sporca guerra) tra i suoi molti obiettivi, spesso inconfessabili, non
ha certo quello della giustizia.
Come per i morti palestinesi, quelli ihn Iraq e Jugoslavia sotto le bombe
Nato, noi siamo stati immediatamente solidali con le vittime innocenti di
New York, contro ogni logica del terrore. Oggi Bush invece strumentalizza i
morti per giustificare una guerra che persegue solo interessi di dominio.
Se volesse la giustizia non continuerebbe a sostenere chi opprime ed
espropria interi popoli (Kurdistan, Palestina) dei loro diritti.
Questa guerra (lo dichiara Bush stesso) è fatta per durare e per non
fermarsi all'Afghanistan, perchè la "lotta al terrorismo" ha il "merito" di
essere globale, di poter individuare il nemico dove, di volta in volta,
alle superpotenze "conviene" intervenire (Cecenia, Kashmir, Yemen,
Kurdistan, Coòombia...!?), magari per reprimere lotte legittime di popoli
oppressi.
Questa guerra alimenterà altro odio e darà consenso a chi vorrà portare
altri lutti terribili anche nelle nostre città. Napoli è una città
"imbottita" di obiettivi sensbili grazie alle servitù militari nei
confronti della NATO. Ma Bush e Berlusconi non vogliono "liberarci dal
terrore", perchè il terrore è una variabile delle loro politiche, come
quello che stanno scaricando nel cielo dell'Afghanistan, come quello che in
occidente gli fa gioco perchè serve da legittimazione alle loro aggressioni
militari.
C'è in realtà una ragione vera di questa guerra, malgrado sia
"opportunamente" rimossa dai nostri media : è la recessione economica,
quella crisi che nell'ultimo anno ha costretto due volte al buio le
compagnie elettriche della ricchissima California. La ricetta di Bush per
tutelare i profitti è bella e pronta : lacrime e sangue sul terreno sociale
per spostare ingenti investimenti nel campo militare, consolidare il
controllo americano sulle risorse mondiali. A questo gli serve la guerra !!
Berlusconi si è subito allineato proponendo una legge razzista che promette
di speculare ancor più sul lavoro dei migranti e annunciando una
"finanziaria militare" che vuole saldare i conti con i diritti dei
lavoratori. E chi protesta è "antinazionale" !
Ma queste ragioni non sono le nostre e noi possiamo fermarli !
Una guerra ha bisogno di consenso, di limitare gli spazi democratici. Il
movimento che ha portato 300.000 persone a Genova per un altro mondo
possibile e costruito l'importante manifestazione di Napoli del 27
settembre è un ottimo antidoto a queste ambizioni autoritarie. Sabotare i
meccanismi sociali della guerra, disinnescare la retorica di regime,
appoggiare gli scioperi del mondo del lavoro, sono gli strumenti, in Italia
come in Usa, per fermare questa politica di guerra e sacrifici sociali.
Solo la giustizia sociale, in Italia e nel Mondo, garantirà la pace e
disarmera' i fanatismi !

Rete NoGlobal