Al sesto giorno di digiuno



Comunicato stampa

SESTO ED ULTIMO GIORNO DI DIGIUNO DI PEPPE SINI

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, oggi al
sesto giorno di digiuno di condivisione, di meditazione e di preparazione
all'azione diretta nonviolenta, concludera' domani questa iniziativa di
raccoglimento interiore.

* * *

Il responsabile della struttura pacifista viterbese dopo lo scatenamento
della guerra ha oggi dichiarato:

E' un'ora di grande dolore e di profonda tristezza.

* Per contrastare il terrorismo e' necessario fermare la guerra
I piani dei terroristi stanno avendo prosecuzione: alle vittime delle
abominevoli stragi dell'11 settembre altre vittime si vanno aggiungendo.
La legalita' e' stata violata non solo da un'organizzazione criminale
terroristica, ma essa e' riuscita a trascinare in tale violazione anche
alcuni degli stati piu' importanti del mondo.
E' in corso una guerra senza alcuna regola, senza alcun controllo. La guerra
voluta dai terroristi che con i massacri di settembre proprio a questo
puntavano, a scatenare un conflitto armato mondiale, una guerra che
riproduce ed amplifica ed alimenta il terrorismo stesso. Una guerra che non
restera' concentrata in un teatro ristretto ma ha gia' un'estensione
planetaria e che puo' degenerare in ua vera e propria guerra mondiale. E
dopo Auschwitz ed Hiroshima noi sappiamo che un conflitto bellico mondiale
puo' provocare la fine della civilta' umana.
Tanti e tali sono gli arsenali sparsi sul pianeta, che la possibilita' di
una catastrofe senza precedenti non e' remota.

* L'ONU fermi la guerra
Occorre fermare la guerra. Occorre che l'ONU questo imponga, e che
sostituisca la sua autorita' ed il suo intervento alla tremenda e
irresponsabile follia in corso.
Il crimine va perseguito con il diritto: con l'azione di polizia e le corti
di giustizia. La guerra e' sempre "omicidio di massa". La guerra in corso
confligge flagrantemente con la Carta delle Nazioni Unite e con gli stessi
accordi sottoscritti in sede Nato. L'Italia poi non puo' aderire a questa
guerra, anche in forza dell'art. 11 della Costituzione, che esplicitamente
la proibisce.

* Il Parlamento italiano ripudi la guerra e difenda la legalita'
Un appello rivolgiamo al Parlamento italiano: voti contro la guerra, difenda
la legalita', salvi tante vite umane.

* Il movimento per la pace scelga la nonviolenza
E un appello rivolgiamo a quanti da ieri sera si stanno impegnando contro la
guerra: non basta essere contro la guerra, occorre essere per la pace. E
dunque occorre opporsi sia alla guerra che al terrorismo, occorre opporsi a
tutti i terrorismi e a tutte le guerre, occorre opporsi alla violenza. Solo
facendo la scelta della nonviolenza si diviene autentico movimento per la
pace, si e' donne e uomini di pace.
Si separi dunque il movimento per la pace dai provocatori, dagli ambigui,
dai violenti. Qualifichi dunque il movimento per la pace la sua riflessione
ed azione nell'unico modo possibile, necessario, utile: facendo la scelta
della nonviolenza.
Possiamo e dobbiamo contrastare la guerra, ma per farlo dobbiamo essere
limpidi nelle motivazioni, nei ragionamenti, nell'agire: occorre fare la
scelta della nonviolenza.

* Tre cose da fare
E fatta la scelta della nonviolenza dobbiamo contrastare la guerra e il
terrorismo, difendere la legalita' e le vite umane in pericolo, facendo tre
cose:
- l'azione diretta nonviolenta per opporci operativamente, concretamente e
non solo simbolicamente, alla macchina bellica;
- la disobbedienza civile di massa (quella vera, onesta, luminosa, non le
antitetiche mascalzonaggini e follie spacciate sotto questa etichetta nei
mesi scorsi in Italia);
- lo sciopero generale.

* Al termine di questa giornata
Al termine di questa giornata concludero' il mio digiuno (un digiuno, non
uno sciopero della fame, per illimpidire me stesso, non per offendere
chicchessia): sono debilitato; la mia non piu' giovane eta' non mi giova; e
credo che nei prossimi giorni avro' bisogno di tutte le mie energie, per
flebili che possano essere.
Un grazie dal profondo del cuore  a tutte le amiche e gli amici che in
questi giorni mi hanno espresso solidarieta', comprensione, condivisione,
sollecitudine.
Ed un invito ad un ancor piu' nitido e persuaso impegno di tutti contro
tutte le violenze, contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 8 ottobre 2001

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it