primo giorno di digiuno. un appello contro terrorismo e guerra



Comunicato stampa

IL RESPONSABILE DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE" DI VITERBO
HA INIZIATO IL DIGIUNO CONTRO TERRORISMO E GUERRA

Primo giorno di digiuno di condivisione, meditazione e preparazione
all'azione diretta nonviolenta contro la guerra

CONTRO IL TERRORISMO E CONTRO LA GUERRA

PER DIFENDERE LA LEGALITA' COSTITUZIONALE
E IL DIRITTO INTERNAZIONALE

PREPARARSI ALL'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA,
ALLA DISOBBEDIENZA CIVILE DI MASSA,
ALLO SCIOPERO GENERALE

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Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini,
al primo giorno di digiuno di condivisione, meditazione e preparazione
all'azione diretta nonviolenta contro la guerra, ha dichiarato:

La guerra puo' essere impedita, il terrorismo puo' essere battuto.

Il piano dei terroristi di scatenare una conflagrazione mondiale puo' esere
sconfitto dalla saggezza dei popoli, dal diritto internazionale, dalla
cooperazione tra gli stati, dalla diffusione su tutto il pianeta del
rispetto dei diritti umani.

Gli esecutori delle stragi dell'11 settembre sono morti insieme alle loro
innocenti vittime; i complici e i mandanti occorre scoprirli, processarli e
punirli cosi' come prevede la civilta' giuridica: dimostrandone la
colpevolezza, sottoponendoli al giudizio di una corte di giustizia,
mettendoli in condizioni di non nuocere, condannandoli e punendoli per il
crimine commesso.

Lo scatenamento di una guerra sarebbe invece il trionfo dei terroristi, la
prosecuzione ed espansione della loro scellerata azione stragista, il
rendere epidemica la loro iniziativa.

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Occorre quindi infliggere la prima decisiva sconfitta ai piani dei
terroristi impedendo che alle stragi avvenute ne seguano altre; occorre
impedire che la guerra venga scatenata.

Occorre poi infliggere la seconda fondamentale sconfitta ai piani dei
terroristi, rifiutando loro lo status di soggetto belligerante e
perseguendoli per quello che sono: una organizzazione criminale che la
comunita' internazionale rappresentata dall'Onu persegue sulla base del
diritto, con un'azione giuridicamente fondata e secondo le guarentigie e le
procedure previste dalle codificazioni legislative penali.

Occorre inoltre infliggere la terza cruciale sconfitta ai piani dei
terroristi: privandoli delle loro risorse propagandistiche, strumentali,
umane. Ed a tal fine occorre l'estensione dei diritti umani e della
comprensione e la solidarieta' tra i popoli come tra le persone; occorre il
disarmo e la cooperazione internazionale; occorre una globalizzazione della
giustizia economica e della liberta' politica nel mondo. Valgono ancora le
parole dell'indimenticabile presidente Pertini: "si svuotino gli arsenali,
si riempiano i granai".

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A tutte le donne e tutti gli uomini di volonta' buona incombe il dovere di
contribuire alla sconfitta dei piani dei terroristi, e la prima cosa da fare
e' persuadere i governanti di tutti i paesi del mondo a non scatenare una
nuova guerra, ed anzi ad adoperarsi per far cessare quelle in corso.

Cosicche' qui e adesso il primo e piu' urgente compito e':
- convincere il nostro governo, il nostro parlamento, il nostro capo dello
Stato a non entrare in guerra, ed anzi ad adoperarsi per la pace e
l'affermazione del diritto;
- spiegar loro che la decisione di entrare in guerra costituirebbe una
violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale,
violazione che renderebbe dei fuorilegge quanti la commettessero;
- chiarir loro che nel caso in cui la guerra venisse scatenata e l'Italia vi
venisse tratta e travolta illegalmente, noi cittadini italiani faremo quanto
la Costituzione e la morale ci chiedono di compiere: ci opporremo alla
guerra e ci batteremo per difendere la legalita' tradita dai governanti.

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Affinche' la nostra azione contro la guerra possa essere efficace essa non
puo' consistere di proclami e di iniziative meramente simboliche, ma deve
farsi concreta, ed e' bene che fin d'ora governo, parlamento e  presidente
della Repubblica sappiano che essa sara' tale.

E precisamente dobbiamo fin d'ora preparare e prepararci alle seguenti tre
iniziative:

1. l'azione diretta nonviolenta: eseguita esclusivamente da persone persuase
della nonviolenza e preparatesi adeguatamente ad essa, con cui contrastare
operativamente la macchina bellica;

2. la disobbedienza civile di massa: con cui negare collaborazione a un
potere politico e militare che avesse violato la Costituzione e si fosse
reso fuorilegge, e paralizzarne le catene di comando;

3. lo sciopero generale contro la guerra: con cui bloccare le attivita' del
paese fino al ripristino della legalita' costituzionale e dell'impegno di
pace del nostro paese.

Occorre che ci prepariamo tutti.
Occorre che ci prepariamo subito.
Occorre un impegno di studio, di riflessione, di dialogo, di incontro.
Occorre un illimpidimento interiore, una piena consapevolezza della gravita'
dell'ora e delle nostre responsabilita'.
Occorre la scelta della nonviolenza.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 3 ottobre 2001

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it