Disegno di Legge Burani di revisione della 180- Documento di Psichiatria Democratica



Cari amici,
il 19 settembre scorso è cominciato in Commissione Affari Sociali della
Camera la discussione del disegno di legge che propone una radicale e
reazionaria revisione della Legge 180. In particolare si propone di:
-istituire strutture residenziali per cronici nella misura di 80 posti letto
per 100mila abitanti (in pratica oltre 40mila posti-letto sul territorio
nazionale),
-all'interno di queste strutture- secondo il ddl- può essere effettuato il
trattamento sanitario obbligatorio (ricovero coatto) fino a due mesi,
"rinnovabili", ma no è specificato il termine ulteriore e quindi infinito.
Se questo non è un ritorno al manicomio, ditemi che altro è?
E' necessario difendere le conquiste dei diritti dei malati di mente, per
cui tanti di noi si sono battuti per decenni e che vedono nella Legge 180 la
loro espressione giuridica più significativa.
Non abbiamo bisogno di nuove leggi. quelle che esistono, insieme ai
Progetti -Obiettivo "Tutela della Salute mentale" sono più che sufficienti.
Abbiamo necessità, invece che Governo e Regioni assegnino I servizi
psichiatrici, che nella maggioranza dei casi, vivacchiano in condizioni di
precarietà, molta più risorse umane ed economiche.
Psichiatria Democratica lancia un appello in difesa della 180, incominciando
dal comunicato stampa, qui di seguito riportato.
E' necessario mobilitarsi al più presto.
Ringraziando fin da ora dell'ospitalità chiediamo che questo intervento sia
inserito nel vostro sito.
Matera, 23.09.01

Rocco Canosa, Presidente Nazionale di Psichiatria Democratica

PSICHIATRIA DEMOCRATICA

Comunicato stampa

Presso la Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati, è
iniziata la discussione sulla proposta di legge dell'On. Burani Procaccini
che ha come obiettivo lo stravolgimento dell'attuale ordinamento della
Salute Mentale.
Psichiatria Democratica ritiene il testo in discussione, in tutte le sue
parti, lesivo e fortemente pericoloso per i cittadini.
Secondo il Segretario ed il Presidente di P.D. - che si sono immediatamente
attivati per richiamare l'attenzione di coloro che, a vario titolo, sono
impegnati quotidianamente a fianco dell'utenza e dei familiari- il testo
riesce ad essere, nello stesso momento oscurantista, semplicistico e
totalmente inadeguato ai bisogni ed ai diritti dei cittadini, oltre che
mostrare una scarsa e vaga conoscenza delle tantissime esperienze
territoriali maturate in questi anni nel Paese, sia al sud che al nord.
Nella proposta di legge - un pout pourrie di idee dall'impasto
raccapricciante -  si va,  per quel che concerne i ricoveri in T.S.O., dalla
possibilità di richiederli da "chiunque ne abbia interesse " a quella di
espletarli  persino nelle strutture residenziali: novelli manicomi che
potrebbero ospitare, ognuna, fino a cinquanta  persone!!!!!!
  Per Lupo e Canosa  gli attentati ai diritti del cittadino , presenti nella
proposta Burani non finiscono qui, difatti: le strutture residenziali
potrebbero  ospitare anche "anziani con autosufficienza limitata o non
autosufficienti", verrebbe inoltre  ripristinato il famigerato "pronto
soccorso psichiatrico" ed  i Trattamenti Sanitari Obbligatori ( T.S.O.)
potrebbero  arrivare ad  una durata  di due mesi, rinnovabili (ovvero senza
limiti!!!). Inoltre si propone la costituzione di  una Commissione presso il
giudice tutelare composta da medici e familiari (remunerata su base
oraria..), una sorta di gran giurì, che in barba alle elementari norme di
diritto, deciderebbe persino sulla convalida dei T.S.O. Il testo riserva
anche  altre "sorprese": i servizi dei Dipartimenti di Salute Mentale
potrebbero  essere anche a gestione privata (!) e  "le aree e gli edifici
degli ex ospedali psichiatrici sono utilizzati per la realizzazione di
strutture a favore dei malati di mente". Se questa non significa la
riapertura dei manicomi per giovani ed anziani..
  Psichiatria Democratica  teme che il ritorno al conflitto ideologico, alle
"guerre sante" nasconda, malamente, il tentativo di privatizzare la Salute e
giustificare una richiesta di sicurezza a fronte delle necessità reali  di
pazienti, familiari, operatori e di  quanti, nel Paese si battono per
l'emancipazione e la tutela di quanti esprimono sofferenza, disagio ed
emarginazione.

Napoli 20 settembre 2001
Matera 20 settembre 2001

Rocco Canosa