Articolo di Tamin Ansary



(Tratto dalla prima pagina de La Stampa di oggi lunedi' 24 settembre
2001)
GLI AFGANI VITTIME DI BIN LADEN

24 settembre 2001

di Tamin Ansary*

Sono afgano e anche se vivo negli Stati Uniti da 35 anni, non ho mai
perso traccia di quello che sta avvenendo nel mio Paese. Parlo come uno
che odia i Talebani e Osama Bin Laden. Non c’è dubbio nella mia mente
che queste persone siano responsabili per l’orrore di New York. Sono
d’accordo che qualcosa debba essere fatto su questi mostri. Ma i
Talebani e Bin Laden non sono afghani. Essi non sono nemmeno il governo
dell’Afghanistan. I Talebani sono una setta di ignoranti psicotici che
hanno assunto il controllo dell’Afghanistan nel 1997. Bin Laden è un
criminale politico con un progetto.

Quando pensi ai talebani, devi pensare ai nazisti. Quando pensi a bin
Laden, devi pensare a Hitler. E quando pensi alle “persone
dell’Afghanistan” pensa agli «ebrei nei campi di concentramento». Non
solo gli Afghani non hanno nulla a che fare con questa atrocità, ma ne
sono le prime vittime. Se qualcuno mandasse via i Talebani e spazzasse
la tana dei ratti dei criminali internazionali nascosta nel loro paese,
potrebbero solo esultare.

Qualcuno dice: «Perchè gli Afghani non si destano e abbattono i
Talebani?». La risposta è: «Sono morti di fame, esausti, feriti,
inabili, sofferenti. Qualche anno fa, gli Stati Uniti hanno stimato che
ci sono 500.000 orfani invalidi in Afghanistan - un paese senza
economia, senza cibo. Ci sono milioni di vedove. E i talebani stanno
seppellendo vive queste vedove in fosse comuni. Il suolo è impestato
dalle mine, le fattorie sono state distrutte dai russi.

Queste sono alcune delle ragioni per cui gli afghani non hanno
abbattuto i talebani. Adesso veniamo al problema di «bombardare
l’Afghanistan fino a farlo tornare all’età della pietra», come qualcuno
in America chiede. Il guaio è che è già stato fatto. I Russi se ne sono
già fatti carico. Fare soffrire gli afgani? Stanno già soffrendo.
Radere al suolo le loro case? Fatto. Trasformare le loro scuole in
cumuli di macerie? Fatto. Eliminare gli ospedali? Fatto. Distruggere le
infrastrutture? Tagliare le medicine? Troppo tardi. Qualcuno ha già
fatto tutto ciò. Nuove bombe mescolerebbero soltanto le macerie delle
bombe precedenti. Colpirebbero perlomeno i talebani? Difficile.

Nell’Afghanistan di oggi, solo i talebani mangiano, solo loro hanno i
mezzi per muoversi. Potrebbero svignarsela e nascondersi. Forse le
bombe prenderebbero alcuni di quegli orfani invalidi, loro non si
muovono troppo velocemente, loro non hanno nemmeno sedie a rotelle.
Volare sopra Kabul e sganciare bombe significherebbe fare causa comune
coi talebani.

Così, che cos’altro può essere fatto? Lasciatemi adesso parlare con
vera paura e trepidazione. L’unico modo di prendere Bin Laden è
scendere lì in campo con truppe di terra. Tiriamo fuori le nostre teste
dalla sabbia. Quello che è in ballo è la vita degli Americani che
morirebbero non solo in Afghanistan cercando il nascondiglio di bin
Laden, ma anche nella possibile conquista del Pakistan che potrebbe
rendersi necessaria.

Staranno gli altri Paesi musulmani proprio a guardare? Diciamolo:
Stiamo scherzando con la guerra mondiale tra l’Islam e l’Occidente. E
indovina che cosa: questo è il programma di bin Laden. E’ esattamente
ciò che vuole.

*Scrittore afghano-americano