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Articolo di Tamin Ansary
- Subject: Articolo di Tamin Ansary
- From: "igorgiussani at libero.it" <igorgiussani at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Wed, 26 Sep 2001 18:54:12 +0200
(Tratto dalla prima pagina de La Stampa di oggi lunedi' 24 settembre 2001) GLI AFGANI VITTIME DI BIN LADEN 24 settembre 2001 di Tamin Ansary* Sono afgano e anche se vivo negli Stati Uniti da 35 anni, non ho mai perso traccia di quello che sta avvenendo nel mio Paese. Parlo come uno che odia i Talebani e Osama Bin Laden. Non c’è dubbio nella mia mente che queste persone siano responsabili per l’orrore di New York. Sono d’accordo che qualcosa debba essere fatto su questi mostri. Ma i Talebani e Bin Laden non sono afghani. Essi non sono nemmeno il governo dell’Afghanistan. I Talebani sono una setta di ignoranti psicotici che hanno assunto il controllo dell’Afghanistan nel 1997. Bin Laden è un criminale politico con un progetto. Quando pensi ai talebani, devi pensare ai nazisti. Quando pensi a bin Laden, devi pensare a Hitler. E quando pensi alle “persone dell’Afghanistan” pensa agli «ebrei nei campi di concentramento». Non solo gli Afghani non hanno nulla a che fare con questa atrocità, ma ne sono le prime vittime. Se qualcuno mandasse via i Talebani e spazzasse la tana dei ratti dei criminali internazionali nascosta nel loro paese, potrebbero solo esultare. Qualcuno dice: «Perchè gli Afghani non si destano e abbattono i Talebani?». La risposta è: «Sono morti di fame, esausti, feriti, inabili, sofferenti. Qualche anno fa, gli Stati Uniti hanno stimato che ci sono 500.000 orfani invalidi in Afghanistan - un paese senza economia, senza cibo. Ci sono milioni di vedove. E i talebani stanno seppellendo vive queste vedove in fosse comuni. Il suolo è impestato dalle mine, le fattorie sono state distrutte dai russi. Queste sono alcune delle ragioni per cui gli afghani non hanno abbattuto i talebani. Adesso veniamo al problema di «bombardare l’Afghanistan fino a farlo tornare all’età della pietra», come qualcuno in America chiede. Il guaio è che è già stato fatto. I Russi se ne sono già fatti carico. Fare soffrire gli afgani? Stanno già soffrendo. Radere al suolo le loro case? Fatto. Trasformare le loro scuole in cumuli di macerie? Fatto. Eliminare gli ospedali? Fatto. Distruggere le infrastrutture? Tagliare le medicine? Troppo tardi. Qualcuno ha già fatto tutto ciò. Nuove bombe mescolerebbero soltanto le macerie delle bombe precedenti. Colpirebbero perlomeno i talebani? Difficile. Nell’Afghanistan di oggi, solo i talebani mangiano, solo loro hanno i mezzi per muoversi. Potrebbero svignarsela e nascondersi. Forse le bombe prenderebbero alcuni di quegli orfani invalidi, loro non si muovono troppo velocemente, loro non hanno nemmeno sedie a rotelle. Volare sopra Kabul e sganciare bombe significherebbe fare causa comune coi talebani. Così, che cos’altro può essere fatto? Lasciatemi adesso parlare con vera paura e trepidazione. L’unico modo di prendere Bin Laden è scendere lì in campo con truppe di terra. Tiriamo fuori le nostre teste dalla sabbia. Quello che è in ballo è la vita degli Americani che morirebbero non solo in Afghanistan cercando il nascondiglio di bin Laden, ma anche nella possibile conquista del Pakistan che potrebbe rendersi necessaria. Staranno gli altri Paesi musulmani proprio a guardare? Diciamolo: Stiamo scherzando con la guerra mondiale tra l’Islam e l’Occidente. E indovina che cosa: questo è il programma di bin Laden. E’ esattamente ciò che vuole. *Scrittore afghano-americano
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