[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
- Subject: Lettera aperta al Presidente della Repubblica
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Sun, 23 Sep 2001 17:11:40 +0200
Al Presidente della Repubblica al Presidente del Senato della Repubblica al Presidente della Camera dei Deputati al Presidente del Consiglio dei Ministri Egregi signori, con la presente vorremmo sottoporre alla vostra attenzione quanto segue: 1. il diritto internazionale non contempla il diritto di uno stato di scatenare una guerra contro un altro stato o piu' stati adducendo a pretesto il fatto che sul suo o loro territorio si trovino gruppi criminali. Secondo tale ragionamento essendoci in Italia organizzazioni mafiose qualunque stato potrebbe aggredire il nostro paese. 2. La Costituzione della Repubblica Italiana non consente al nostro paese di partecipare a una guerra di aggressione. La partecipazione o il sostegno italiano a una guerra di aggressione e' quindi impossibile, ed un governo che tale partecipazione o sostegno disponesse si collocherebbe fuori della legalita', ed un Presidente della Repubblica che tale partecipazione o sostegno avallasse commetterebbe il delitto di alto tradimento. 3. Scatenando una guerra condotta attraverso uccisioni di massa (ed ogni guerra contemporanea costitutivamente e' cosi') si riprodurrebbe l'azione dei terroristi e si favoreggerebbe e proseguirebbe il loro disegno criminale e disumano. Chi promuovesse o prendesse parte a una tale guerra si farebbe complice e seguace dei terroristi, si farebbe terrorista a sua volta. 4. Pertanto siamo a richiedervi di rispettare la legge fondamentale del nostro ordinamento, cui avete giurato fedelta', e di esprimere l'opposizione assoluta del nostro paese ad ogni eventuale azione di guerra. Nella sciagurata ipotesi che una guerra venisse scatenata, che il governo italiano decidesse la partecipazione ad essa del nostro paese, che il Parlamento italiano non la respingesse, e che il Presidente della Repubblica Italiana non la impedisse, a fronte di questa condotta illegale e criminale, ed effettualmente golpista, il cui esito sarebbe di contribuire a provocare stragi e la violazione della legalita' nel suo fondamento costituzionale, ebbene, fin d'ora vi dichiariamo che: a) ci opporremo alla guerra e ci impegneremo sia per salvare delle vite umane innocenti in pericolo, sia in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana, dello stato di diritto, della legalita' e della democrazia; b) chiameremo l'intero popolo italiano ad opporsi alla guerra illegale e criminale; c) agiremo contro la guerra, contro il terrorismo, ed in favore della legalita' e dei diritti umani, unicamente secondo modalita' rigorosamente nonviolente, del tutto opposte ad ogni forma di violenza fisica, psicologica ed anche solo verbale; col massimo impegno intellettuale e morale per ricondurre tutti alla ragione e al rispetto del diritto e della legalita', col massimo impegno concreto per contrastare operativamente la guerra e per ottenere il ripristino della legalita' costituzionale. Ed in particolare agiremo: I. Con l'azione diretta nonviolenta: per opporci alla guerra ed ai suoi apparati, cercando di mettere le strutture militari e tutte le attivita' connesse alle armi (produzione, commercio, uso) in condizioni di non poter agire, e quindi in condizioni di non nuocere all'incolumita' e alla vita di esseri umani; II. Con la disobbedienza civile di massa: chiamando tutti i cittadini, ed in primo luogo tutti i pubblici dipendenti e gli operatori di servizi di pubblica utilita', a noncollaborare con la guerra, ad opporsi alla violazione della legalita', a negare il consenso a una decisione golpista e stragista; III. Con lo sciopero generale: per bloccare l'economia, la macchina amministrativa e il paese, e costringere quel governo, quel Parlamento e quel Presidente della Repubblica che avessero violato la legalita' costituzionale a prendere atto dell'opposizione popolare ad una decisione illegale e criminale, a recedere dalla loro decisione. Tanto vi annunciamo fin d'ora, come e' proprio della tradizione delle lotte nonviolente, affinche' voi fin d'ora sappiate quale sia la nostra opinione, la nostra determinazione, la nostra azione nel caso che la guerra venisse scatenata e che l'Italia vi prendesse parte. Sperando che la guerra non scoppi, sperando che siate cosi' ragionevoli da non volervi precipitare l'Italia, sperando che sappiate condividere la nostra volonta' di rispettare e difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, lo stato di diritto, la legalita', la democrazia, il diritto di ogni essere umano alla vita, distintamente vi salutiamo, augurandovi una cosciente riflessione e un buon lavoro nell'interesse del paese e dell'umanita', per la pace e per la legalita', contro ogni forma di terrorismo e di criminalita', contro ogni violazione dei diritti umani. Per il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo il responsabile, Giuseppe Sini Viterbo, 23 settembre 2001 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * Alla presente lettera aperta si allega la seguente notizia sull'estensore e firmatario: Peppe Sini e' fin dalla fondazione negli anni settanta il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. E' stato pubblico amministratore comunale e provinciale particolarmente impegnato sui temi della pace, della solidarieta', della democrazia, dei diritti e della legalita', della lotta contro i poteri criminali. Socio del Coordinamento Antimafia di Palermo, ha realizzato varie pubblicazioni sia a stampa che nella rete telematica, ed ha condotto sia come pubblico amministratore che come studioso e giornalista varie iniziative di inchiesta e denuncia contro la corruzione politica, contro l'economia inquinata, contro i poteri criminali. Nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, e successivamente divenuto primo Presidente del Sud Africa democratico. Gia' obiettore di coscienza (e promotore del servizio civile alternativo: ha personalmente redatto i progetti in base a cui negli scorsi decenni alcuni enti locali si sono convenzionati col Ministero a tal fine), sia nel 1991 (guerra del Golfo) che nel 1999 (guerra dei Balcani) e' stato tra i promotori dell'opposizione nonviolenta alla partecipazione italiana alle due guerre, opposizione fondata giuridicamente sull'obbligo di rispettare l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che la partecipazione del nostro paese a quelle orribili carneficine esplicitamente ed inequivocabilmente proibiva. Per l'azione di opposizione alla guerra ha subito due procedimenti penali entrambi risoltisi a suo favore. Nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui bloccare il decollo dei bombardieri stragisti dalla base di Aviano. Ha organizzato e presieduto il primo convegno nazionale dedicato alla figura e all'opera di Primo Levi, con l'autorizzazione dei familiari ed illustri adesioni. Ha promosso e sostenuto varie campagne per i diritti umani e per la democrazia. Ha tenuto e tiene tuttora corsi di educazione alla pace in scuole medie superiori, presso enti di servizio civile, istituzioni ed associazioni. E' direttore del notiziario quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (richiedibile gratuitamente inviando una e-mail all'indirizzo di posta elettronica: nbawac at tin.it).
- Prev by Date: Pax Christi Taranto - comunicato stampa sui fatti del G8
- Next by Date: palestinesi felici per l'attentato alle torri Usa?
- Previous by thread: Pax Christi Taranto - comunicato stampa sui fatti del G8
- Next by thread: palestinesi felici per l'attentato alle torri Usa?
- Indice: