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messaggio a "Primapagina" sull'appello dell'Università di Chicago
- Subject: messaggio a "Primapagina" sull'appello dell'Università di Chicago
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sat, 22 Sep 2001 03:32:35
Ho inviato a Primapagina (Rdio3, ore 7,30) questo messaggio. Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it enrico.peyretti at tin.it ---------------------------- Gentile dottor Calabrò, una domanda piccola. Bisognerebbe sapere se la stampa italiana ha dato notizia di questo appello alla moderazione da parte dell'Università di Chicago (allegato e riprodotto in calce), che ha già raccolto 200.000 firme. E' solo una delle molte voci di dissenso statunitense dalla linea di Bush. Sia negli Usa che altrove non c'è affatto unanimità, ma dai media correnti si dà un'immagine di allineamento funzionale alla propaganda di guerra. Il 20 settembre Mosca ha proposto una conferenza mondiale sui conflitti che hanno alimentato questa esplosione di violenza. È questa la via più giusta, più della guerra, anche più di una polizia dell'Onu, finora impedita, anche più di un tribunale internazionale, finora impedito dagli Usa. La formula sudafricana della verità senza vendetta, per la riconciliazione, col riconoscimento di ogni diritto offeso, è la più giusta e vitale, è quella che rende il maggiore onore alle vittime - queste e tutte le altre - e può guarire la società dall'odio, perché è la più libera dalla violenza. Certo, impegna a fondo il meglio dell'umanità di tutti. Anche per questo è la via da scegliere. Fare questa proposta che al momento appare utopica, a causa della ristrettezza mentale e del vizio militare dei potenti, non è inutile, perché rettifica il cammino, almeno negli animi più attenti e sensibili. Guerra: NO, NO, NO Polizia davvero internazionale, secondo la Carta Onu: SI, se le potenze l'avessero costituita Tribunale Internazionale: SI, SI, se ci fosse, se gli usa non lo impedissero Conferenza Internazionale Verità e Riconciliazione: SI, SI SI. E' possibilissima, se i potenti la volessero. La esigano i popoli. La guerra è senza dubbio la via peggiore. Non fa mai giustizia ma conferma e accresce l'ingiustizia, e convalida i metodi violenti che vorrebbe scoraggiare. Non otterrà altro risultato che moltiplicare l'odio, la distruzione, l'insicurezza. Se anche riuscisse a sradicare l'attuale rete di terroristi, ne farà nascere il doppio, perchè le cause strutturali permangono e si rafforzano quelle ideologiche. Politicamente stolta e cieca è la decisione di Bush, dettata dal più primitivo spirito di vendetta. Per ragioni morali e anche puramente politiche, di sicurezza, non possiamo approvarla. La sicurezza, come la libertà, o è di tutti o è di nessuno. Ribelliamoci al ricatto di Bush "O con me o con i terroristi". Chi ama davvero il popolo americano e tutti gli esseri umani colpiti dalle violenze di vario tipo e risonanza, chi davvero rispetta e compiange le vittime, non vuole una risposta che conferma il metodo violento e prepara altre vittime. Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it enrico.peyretti at tin.it ------------------------------------------------ Appello Università di Chicago L'Università di Chicago vuole rivolgere ai "Grandi" della Terra una petizione che ieri sera, 20 settembre, aveva già raccolto quasi 200 mila firme. Si tratta di un documento che esprime bene l'angoscia e le speranze di tanti. Siete invitati a firmarlo SUBITO e a farlo circolare SUBITO perché è evidente che la risposta armata all'attentato sta per ferire nuovamente la Terra. La PETIZIONE si trova al sito http://home.uchicago.edu/~dhpicker/petition. Qui di seguito, la traduzione italiana del documento. Ma la vostra firma deve essere registrata nel sito web stesso. Cliccate sul sito sopra indicato e poi sulla scritta, in alto, "traduzione in italiano"; quindi completate le caselle come richiesto. La Petizione Noi, cittadini degli Stati Uniti d'America e di altri Stati del mondo, chiediamo al Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush; al Segretario Generale della NATO, Lord Robertson;al presidente dell'Unione Europea, Romano Prodi; e a tutti i leaders internazionali di usare moderazione e cautela nel rispondere ai recenti attacchi terroristici contro gli Stati Uniti. Imploriamo che il loro potere ricorra, dove possibile, alle istituzioni giudiziarie internazionali e alle leggi internazionali sui diritti umani, piuttosto che a strumenti di guerra, violenza e distruzione. Inoltre, affermiamo che il governo di una nazione deve essere considerato distinto e diverso da qualunque gruppo terroristico che operi dal suo interno, e dunque non possa essere irragionevolmente considerato responsabile di crimini commessi da questi gruppi. Ne consegue che il governo di una particolare nazione non può essere condannato per i recenti attacchi senza una convincente evidenza di una sua cooperazione e complicità con gli individui che hanno effettivamente commesso i crimini in questione. Civili innocenti che vivono in una qualunque nazione ritenuta colpevole, in parte o totalmente, per i crimini recentemente perpetrati contro gli Stati Uniti, non possono essere ritenuti in alcun modo responsabili per le azioni dei loro governi, e devono quindi essere garantiti nella loro sicurezza ed immunità da ogni azione militare o giudiziaria presa contro lo stato in cui essi risiedono. Da ultimo e con la massima energia, chiediamo che non venga fatto alcun ricorso ad armi nucleari, chimiche o biologiche né ad altro tipo di arma che produca distruzione indiscriminata, e riteniamo che sia un nostro inalienabile diritto umano il vivere in un mondo privo di tali armi. Firma completa
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