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Per non dimenticare Sabra e Shatila!
- Subject: Per non dimenticare Sabra e Shatila!
- From: "ANBAMED" <ANBAMED at katamail.com> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Fri, 14 Sep 2001 07:33:32 +0200
Carissime/ivi invio questi due appelli in solidarietà con il popolo palestinese. In questi momenti tragici e soprattutto dopo i vili attentati di New York e Washington, che hanno provocato tante vittime civili e innocenti, non possiamo lasciare soli i palestinesi, di fronte alla macchina di guerra israeliana.
Il nostro impegno per una lotta nonviolenta non deve significare in nessun momento la rassegnazione né tanto meno indurci a voltare la faccia ai più deboli.
Per sconfiggere la violenza ed educare alla nonviolenza, dobbiamo sradicare la violenza primaria: in Palestina-Israele, la violenza primaria è quella dell'occupazione militare, la confisca delle terre e l'appropriazione delle risorse idriche. Solo ristabilendo l'ordine delle cose, si potrà pianificare la convivenza pacifica tra palestinesi ed israeliani.
Lasciare soli i palestinesi nelle mani dell'arroganza militare israeliana, non sradicherà la violenza, ma porterà tanti, palestinesi ed israeliani, alla disperazione.
Il mio personale appello a tutti è quello di dare la massima pubblicità al materiale allegato e di inoltrarlo al numero più alto di persone possibile.
Grazie per l'attenzione. Farid Adly ANBAMED, notizie dal Mediterraneo--- ALLEGATO ---------------------------------------------------------------------------
APPELLO URGENTE DELL'UNIVERSITA' DI BIRZEIT Levare l'assedio militare all'Educazione all'Università di Birzeit Aprire la strada della pace attraverso un'azione concreta per proteggere la popolazione e la vita civile in Palestina. Il 15 settembre, più di 5.000 studenti ed oltre 350 persone dello staff universitario cominceranno il nuovo anno accademico all'università di Birzeit - e dovranno far fronte ad un viaggio a piedi duro, umiliante e spesso pericoloso attraverso due posti di blocco militari israeliani per tentare di raggiungere il campus, gli uffici e i laboratori. Dal marzo 2001 sia gli allievi che gli insegnanti hanno sopportato tutte le difficoltà derivanti dalla chiusura della strada Ramallah-Birzeit, il principale, e di questi tempi, il solo accesso vitale alla nostra Università. Dopo l'estate la situazione è peggiorata e le difficoltà e l'oppressione sono ora "istituzionalizzati" sia per la comunità dell'Università di Birzeit che per i residenti dei 35 villaggi rurali che utilizzano questa strada come linea vitale di collegamento con i servizi, i rifornimenti e i posti di lavoro di Ramallah. Ma non sono solamente le difficoltà e i pericoli sofferti dai diversi studenti e insegnanti, e nemmeno il danno inflitto ad una delle principali istituzioni educative della Palestina che ha portato l'Università di Birzeit a pubblicare questo appello. Queste difficoltà sono veramente pesanti, come ci hanno testimoniato i nostri allievi e i nostri insegnanti che si arrampicano sopra le trincee, cercando di tenersi al riparo dal fuoco dell'esercito israeliano, dalle bombe suono o dai gas lacrimogeni, bloccati e umiliati e talvolta arrestati. Il danno alla vita accademica, ai programmi di servizio della comunità, alla ricerca e al futuro sviluppo dell'Università sono molto reali. Tuttavia, è la dura realtà che questi eventi negativi fanno parte della nuova "normalità" delle chiusure israeliane e dell'assedio contro la popolazione civile palestinese, del tutto in contrasto con il diritto internazionale, che ci riguarda - e che richiede un'azione reale ed effettiva da parte della comunità internazionale. Nessuna pace può essere costruita sulla distruzione e sulla rovina di un'altro popolo, della loro vita civile, sviluppo, società e condizioni di vita. La Comunità di Birzeit ha agito, nella pace, nell' unità e nella dignità, contro la chiusura e per il diritto all'educazione, alla libertà di movimento ed al rispetto per le persone. Nei mesi scorsi, con dimostrazioni pacifiche, organizzate dall' università e dai suoi amici, si è provveduto a riempire con materiali vari le trincee scavate dai bulldozers dei militari israeliani per impedire l'utilizzo della strada all'inizio di marzo. Tuttavia, le successive proteste pacifiche contro la chiusura continua del posto di blocco militare (checkpoint) - compresa la consegna ai soldati della informazione relativa al fatto che le loro azioni contravvenivano al diritto internazionale - non hanno dato risultati a lungo termine. La chiusura della strada di Birzeit non è sostenuta da giustificazioni di sicurezza, ma è invece utilizzata da Israele per la maggior parte delle sue azioni illegali nel territorio palestinese. La strada Ramallah-Birzeit non passa vicino ad alcuna città o insediamento israeliano. Invece i posti di blocco (checkpoint) rappresentano una politica sistematica ed ufficiale di intimidazione che è animata dall'intento di istituzionalizzare la sofferenza della società civile palestinese, nel tentativo di spezzarne la volontà e deteriorarla. Per tali ragioni, chiediamo alla comunità internazionale di difendere i diritti umani intraprendendo una azione immediata contro questa chiusura, che viola in modo evidente la Quarta Convenzione di Ginevra, della quale Israele è firmatario, così come la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo e le altre disposizioni sui diritti umani. In effetti è urgente e necessario che le Alte Parti Contraenti della Convenzione si riuniscano e si assumano le proprie responsabilità conformemente al diritto internazionale. Ma accanto a queste iniziative omnicomprensive, chiediamo alla comunità internazionale di agire ogniqualvolta gli interessi alla pace e alla sicurezza sono violati, con l'adozione di misure concrete per assicurare questi interessi. Noi crediamo che la riapertura della strada per l'Università di Birzeit sia un passo verso una pace vera e giusta. Abbiamo urgentemente bisogno del Vostro supporto. ______________________________________________________________ 8 Settembre 2001 (tradotto dall'inglese) Chiama la più vicina Ambasciata Israeliana e invia le tue proteste contro il governo di Israele:.- Benjamin Beneliazer, Israeli Minister of Defense a sar at mod.gov.il <mailto:sar at mod.gov.il> - Shimon Peres, Israeli Foreign Minister a sar at mofa.gov.il <mailto:sar at mofa.gov.il> - Limor Livnat, Israeli Minister of Education, sar at education.gov.il <mailto:sar at education.gov.il>
Ambasciata d'Israele in Italia www.israel-amb.it <http://www.israel-amb.it> info-coor at roma.mfa.gov.il <mailto:info-coor at roma.mfa.gov.il>israel.roma at agora.stm.it <mailto:israel.roma at agora.stm.it> <<mailto:israel.roma at agora.stm.it>>
Indirizzo: Via Michele Mercati, 14 , 00197 Roma Tel. centralino: 0636198500 Fax: 0636198555 orari: lunedì-giovedì: ore 8.30 - 17.30; venerdì: ore 8.30 - 14.30 L'Ambasciata è chiusa nei giorni festivi italiani e nelle festività ebraiche Capo della missione diplomatica è S.E. l'Ambasciatore Yehuda Millo tel. 0636198500 amb-sec at roma.mfa.gov.il <mailto:amb-sec at roma.mfa.gov.il>Portavoce e Ufficio Stampa Consigliere Ofer Bavly press at roma.mfa.gov.il <mailto:press at roma.mfa.gov.il>
Prego anche prendere contatto con i seguenti rappresentanti internazionali: H.E. Mr. Kofi Annan Secretary General of the United Nations Fax: + 212 963 - 2155 E-mail: ecu at un.org <mailto:ecu at un.org> Mr. Terje Rod Larsen Personal Representative of the Secretary General of the United Nations in Palestine Tel: + 972 8 282 2914 Fax: + 972 8 282 0966 E-mail: unsco at palnet.com <mailto:unsco at palnet.com> Mr. Romano Prodi President, European Union E-mail: romano.prodi at cec.eu.int <mailto:romano.prodi at cec.eu.int> Mr. Koichiro Matsuura Director General, UNESCO 7 Place de Fontenoy 75352 Paris 07SP Fax: + 33 1 45 6 7 16 90 Per ulteriori informazioni visitate il sito dell'Università di Birzeit: http://www.birzeit.edu .................................................................................... PER NON DIMENTICARE SABRA E CHATILA PER UNA PACE GIUSTA IN PALESTINA Tra il 16 e il 18 settembre del 1982 le milizie falangiste libanesi, coordinate e sostenute dall'esercito israeliano, massacrarono a Sabra e Chatila tra 2000 e 3000 profughi palestinesi. Responsabile lo stesso Sharon oggi Primo Ministro di Israele. E ancora oggi il progetto di Sharon è la cancellazione della presenza palestinese e la distruzione della sua rappresentanza politIca, attraverso la repressione contro l'Intifada, l'omicidio dei dirigenti palestinesi e il rafforzamento dell'occupazione di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est. Per non dimenticare Sabra e Chatila Per sostenere l'Intifada palestinese Per una pace giusta e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese LUNEDI' 17 SETTEMBRE 2001 DALLE ORE 17.30 PRESIDIO IN PIAZZA DELLA SCALA - MILANO
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