Per non dimenticare Sabra e Shatila!



Carissime/i
vi invio questi due appelli in solidarietà con il popolo palestinese. In questi momenti tragici e soprattutto dopo i vili attentati di New York e Washington, che hanno provocato tante vittime civili e innocenti, non possiamo lasciare soli i palestinesi, di fronte alla macchina di guerra israeliana.

Il nostro impegno per una lotta nonviolenta non deve significare in nessun momento la rassegnazione né tanto meno indurci a voltare la faccia ai più deboli.

Per sconfiggere la violenza ed educare alla nonviolenza, dobbiamo sradicare la violenza primaria: in Palestina-Israele, la violenza primaria è quella dell'occupazione militare, la confisca delle terre e l'appropriazione delle risorse idriche. Solo ristabilendo l'ordine delle cose, si potrà pianificare la convivenza pacifica tra palestinesi ed israeliani.

Lasciare soli i palestinesi nelle mani dell'arroganza militare israeliana, non sradicherà la violenza, ma porterà tanti, palestinesi ed israeliani, alla disperazione.

Il mio personale appello a tutti è quello di dare la massima pubblicità al materiale allegato e di inoltrarlo al numero più alto di persone possibile.

Grazie per l'attenzione.

Farid Adly
ANBAMED, notizie dal Mediterraneo



--- ALLEGATO ---------------------------------------------------------------------------

APPELLO URGENTE DELL'UNIVERSITA' DI BIRZEIT

Levare l'assedio militare all'Educazione all'Università di Birzeit
Aprire la strada della pace attraverso un'azione concreta per proteggere la
popolazione e la vita civile in Palestina.

Il 15 settembre, più di 5.000 studenti ed oltre 350 persone dello staff
universitario cominceranno il nuovo anno accademico all'università di
Birzeit - e dovranno far fronte ad un viaggio a piedi duro, umiliante e
spesso pericoloso attraverso due posti di blocco militari israeliani per
tentare di raggiungere il campus, gli uffici e i laboratori.
Dal marzo 2001 sia gli allievi che gli insegnanti hanno sopportato tutte le
difficoltà derivanti dalla chiusura della strada Ramallah-Birzeit, il
principale, e di questi tempi, il solo accesso vitale alla nostra
Università.
Dopo l'estate la situazione è peggiorata e le difficoltà e l'oppressione
sono ora "istituzionalizzati" sia per la comunità dell'Università di Birzeit
che per i residenti dei 35 villaggi rurali che utilizzano questa strada come
linea vitale di collegamento con i servizi, i rifornimenti e i posti di
lavoro di Ramallah.
Ma non sono solamente le difficoltà e i pericoli sofferti dai diversi
studenti e insegnanti, e nemmeno il danno inflitto ad una delle principali
istituzioni educative della Palestina che ha portato l'Università di Birzeit
a pubblicare questo appello. Queste difficoltà sono veramente pesanti, come
ci hanno testimoniato i nostri allievi e i nostri insegnanti che si
arrampicano sopra le trincee, cercando di tenersi al riparo dal fuoco
dell'esercito israeliano, dalle bombe suono o dai gas lacrimogeni, bloccati
e umiliati e talvolta arrestati.
Il danno alla vita accademica, ai programmi di servizio della comunità, alla
ricerca e al futuro sviluppo dell'Università sono molto reali.
Tuttavia, è la dura realtà che questi eventi negativi fanno parte della
nuova "normalità" delle chiusure israeliane e dell'assedio contro la
popolazione civile palestinese, del tutto in contrasto con il diritto
internazionale, che ci riguarda - e che richiede un'azione reale ed
effettiva da parte della comunità internazionale.
Nessuna pace può essere costruita sulla distruzione e sulla rovina di
un'altro popolo, della loro vita civile, sviluppo, società e condizioni di
vita.
La Comunità di Birzeit ha agito, nella pace, nell' unità e nella dignità,
contro la chiusura e per il diritto all'educazione, alla libertà di
movimento ed al rispetto per le persone. Nei mesi scorsi, con dimostrazioni
pacifiche, organizzate dall' università e dai suoi amici, si è provveduto a
riempire con materiali vari le trincee scavate dai bulldozers dei militari
israeliani per impedire l'utilizzo della strada all'inizio di marzo.
Tuttavia, le successive proteste pacifiche contro la chiusura continua del
posto di blocco militare (checkpoint) - compresa la consegna ai soldati
della informazione relativa al fatto che le loro azioni contravvenivano al
diritto internazionale - non hanno dato risultati a lungo termine.
La chiusura della strada di Birzeit non è sostenuta da giustificazioni di
sicurezza, ma è invece utilizzata da Israele per la maggior parte delle sue
azioni illegali nel territorio palestinese.
La strada Ramallah-Birzeit non passa vicino ad alcuna città o insediamento
israeliano.
Invece i posti di blocco (checkpoint) rappresentano una politica sistematica
ed ufficiale di intimidazione che è animata dall'intento di
istituzionalizzare la sofferenza della società civile palestinese, nel
tentativo di spezzarne la volontà e deteriorarla.
Per tali ragioni, chiediamo alla comunità internazionale di difendere i
diritti umani intraprendendo una azione immediata contro questa chiusura,
che viola in modo evidente la Quarta Convenzione di Ginevra, della quale
Israele è firmatario, così come la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell'uomo e le altre disposizioni sui diritti umani.
In effetti è urgente e necessario che le Alte Parti Contraenti della
Convenzione si riuniscano e si assumano le proprie responsabilità
conformemente al diritto internazionale.
Ma accanto a queste iniziative omnicomprensive, chiediamo alla comunità
internazionale di agire ogniqualvolta gli interessi alla pace e alla
sicurezza sono violati, con l'adozione di misure concrete per assicurare
questi interessi.

Noi crediamo che la riapertura della strada per l'Università di Birzeit sia
un passo verso una pace vera e giusta. Abbiamo urgentemente bisogno del
Vostro supporto.
______________________________________________________________
8 Settembre 2001 (tradotto dall'inglese)
Chiama la più vicina Ambasciata Israeliana e invia le tue proteste contro il
governo di Israele:.

- Benjamin Beneliazer, Israeli Minister of Defense a sar at mod.gov.il <mailto:sar at mod.gov.il> - Shimon Peres, Israeli Foreign Minister a sar at mofa.gov.il <mailto:sar at mofa.gov.il> - Limor Livnat, Israeli Minister of Education, sar at education.gov.il <mailto:sar at education.gov.il>

Ambasciata d'Israele in Italia
www.israel-amb.it <http://www.israel-amb.it>
info-coor at roma.mfa.gov.il <mailto:info-coor at roma.mfa.gov.il>
israel.roma at agora.stm.it <mailto:israel.roma at agora.stm.it> <<mailto:israel.roma at agora.stm.it>>
Indirizzo: Via Michele Mercati, 14 , 00197 Roma
Tel. centralino: 0636198500
Fax: 0636198555
orari: lunedì-giovedì: ore 8.30 - 17.30;
venerdì: ore 8.30 - 14.30
L'Ambasciata è chiusa nei giorni festivi italiani e nelle festività ebraiche
Capo della missione diplomatica è S.E. l'Ambasciatore Yehuda Millo
tel. 0636198500 amb-sec at roma.mfa.gov.il <mailto:amb-sec at roma.mfa.gov.il>
Portavoce e Ufficio Stampa Consigliere Ofer Bavly press at roma.mfa.gov.il <mailto:press at roma.mfa.gov.il>

Prego anche prendere contatto con i seguenti rappresentanti internazionali:

H.E. Mr. Kofi Annan
Secretary General of the United Nations
Fax: + 212 963 - 2155
E-mail: ecu at un.org <mailto:ecu at un.org>

Mr. Terje Rod Larsen
Personal Representative of the Secretary General of the United Nations in
Palestine
Tel: + 972 8 282 2914
Fax: + 972 8 282 0966
E-mail: unsco at palnet.com <mailto:unsco at palnet.com>

Mr. Romano Prodi
President, European Union
E-mail: romano.prodi at cec.eu.int <mailto:romano.prodi at cec.eu.int>

Mr. Koichiro Matsuura
Director General, UNESCO
7 Place de Fontenoy 75352
Paris 07SP
Fax: + 33 1 45 6 7 16 90

Per ulteriori informazioni visitate il sito dell'Università di Birzeit:
http://www.birzeit.edu


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PER NON DIMENTICARE SABRA E CHATILA
PER UNA PACE GIUSTA IN PALESTINA
Tra il 16 e il 18 settembre del 1982 le milizie falangiste libanesi,
coordinate e sostenute dall'esercito israeliano, massacrarono a Sabra e
Chatila tra 2000 e 3000 profughi palestinesi.
Responsabile lo stesso Sharon oggi Primo Ministro di Israele.
E ancora oggi il progetto di Sharon è la cancellazione della presenza
palestinese e la distruzione della sua rappresentanza politIca, attraverso
la repressione contro l'Intifada, l'omicidio dei dirigenti palestinesi e il
rafforzamento dell'occupazione di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est.

Per non dimenticare Sabra e Chatila
Per sostenere l'Intifada palestinese
Per una pace giusta e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese

LUNEDI' 17 SETTEMBRE 2001
DALLE ORE 17.30
PRESIDIO IN PIAZZA DELLA SCALA - MILANO