Dolore e responsabilità; il mondo che vogliamo non deve appartenere ai viole nti e ai potenti



Alle donne in nero e non solo
All' Associazione per la pace

Ciao,

abbiamo bisogno della massima calma per cercare di capire cio' che sta succedendo e quello che dovremo fare per continuare nella costruzione di un futuro per "un altro mondo è possibile" e cacciare "la guerra fuori dalla storia". Credo che ognuna/o di noi in questo momento sia attraversata/o dai sentimenti più contrastanti. Non solo orrore e dolore, anche paura, paura per il destino del mondo e dell'umanità. Impotenza, per essere espropriati delle nostre vite, decise solo dalla politica dei violenti e dei potenti, per il rischio di essere coinvolti in guerre di cui pagano sempre di più le conseguenze
le  popolazioni civili.
Il primo pensiero è per le tante vite perdute, nelle nostre menti saranno per sempre impresse le scene viste; i corpi che si gettano, i volti imbiancati, New York con le sue torri che crollano, il fumo che sale, le persone terrorizzate e i loro volti, riconoscibili delle tante e diverse identità che fanno l' America del Nord: bianchi, neri , hispano americani, arabi, cinesi e tanti tanti altri. Quelle che abbiamo visto sono immagini che resteranno nella memoria cosi' come quelle di Hiroshima e Nagasaki, come quelle dei campi di concentramento o del ghetto di Varsavia, del bambino vietnamita che corre nudo fuggendo dal napalm, dei bombardamenti sull'Iraq, del bambino palestinese ucciso al check point, delle donne lapidate, ma non si possono citare tutte le barbarie che segnano e hanno segnato le nostre vite. Rispetto, dolore per le vittime e condanna senza nessun ma, per gli atti di terrorismo. Nello stesso tempo determinazione a non farci prendere nella trappola che vuole renderci mute/i. I nostri desideri, il mondo diverso che vogliamo, la pace, la giustizia richiedono ogni giorno di più assunzione di responsabilità, impegno e azioni quotidiane. Non sono i poveri della terra a pianificare queste azioni, chi lo fa in loro nome per giustificare questi gesti parla in realtà la lingua dei potenti, per un mondo diretto dai forti e dal profitto e non da chi crede nella giustizia e nell'umanità.

Noi, donne in nero, cosi come l' associazione per la pace, dovremo essere in ogni luogo per dire no al terrorismo e basta con le guerre e gli strumenti di guerra, basta con lo sfruttamento, l'ineguaglianza, la povertà. Ed ora più che mai, perchè cosi' come è avvenuto in Italia negli "anni di piombo", i nostri spazi di libertà, democrazia e di dissenso verranno erosi e si restringeranno. Dobbiamo impedire che sia la logica della guerra, della "sicurezza", della vendetta a dominare nel mondo. Dobbiamo fare in modo che i potenti si interroghino su un sistema che nell'affermazione del liberismo sfrenato distrugge e si autodistrugge. Dobbiamo impedire che siano le armi a parlare sempre di più, che Bush e i produttori di armi sviluppino il sistema di difesa stellare, che le spese militari sostituiscano le spese per la salute e la vita.

La costruzione di una cultura e una politica di non violenza, di pace e di giustizia, di reale affermazione dei diritti umani e universali, nella consapevolezza che dovremo sempre i conflitti, è una strada lunga, sempre più difficile, ma è la sfida, la responsabilità, che ci siamo assunte/i.

Anche per questo vorrei ricordare alcune scadenze che dovremo mantenere e che riassumo. Non sono esaustive, altre se ne aggiungeranno, altre sono già in corso :

17 Settembre
- Iniziative unitarie nelle diverse città per Non dimenticare Sabra e Chatila, perchè non accada mai più, per la pace in Palestina e Israele

20 - 21 - Bologna Genova social forum (?) la nostra presenza dovrà essere da protagoniste e non da semplici partecipanti, predisporre nostra presenza nel gruppo pace e guerra ed in altri trasversali (mainstreaming anche nel gsf). La nostra esperienza concreta nei luoghi dei conflitti per la costruzione di ponti di pace, è un bene che va condiviso con tutte/tutti.

22 - 23 settembre a Napoli (da confermare?)
assemblea di riflessione e proposte convocata dall'Associazione per la pace a tutte le forze pacifiche e non violente

25-26-27 Settembre
Summit della Nato a Napoli: presenza al Teatro della Pace proposto per la sera del 26 settembre -iniziative per lo scioglimento della Nato e disarmo nelle basi militari e nelle città di appartenenza


11-14 Ottobre - IV assemblea dei Popoli delle Nazioni Unite, forum e marcia Perugia-Assisi, sono una nostra tradizionale scadenza, anche se dopo Genova e l'adesione del GSF la Perugia -Assisi è stata assunta come scadenza di tutte e tutti quelli che si ritrovano all'interno di una cultura e una politica non violenta.Il 13 pomeriggio a Perugia terremo anche la riunione di coordinamento delle Donne in Nero. Quest'anno la presenza e la visibilità alla marcia dovrà manifestare l'essenzialità della soluzione della questione Palestina-Israele - il Tavolo della Pace concorda e nella riunione del 10 settembre tenutasi a roma, per discutere delle missioni civili per la protezione della popolazione palestinese, le organizzazioni presenti hanno concordato nel trovare forme di visibilità. Ospiti della Donne in nero saranno palestinesi, israeliane, donne in nero dei balcani, afghane e altre che saranno ospiti nei forum locali.

23- 30 Novembre, una piccola delegazione si recherà in Pakhistan nei campi profughi afghani, coordinati dalle donne del Hawca e del Rawa per rafforzare i nostro progetto di libertà/liberazione e la solidarietà alla donne agfane.

dal 2 Dicembre 2000 - Continua il progetto Io, donna vado in Palestina, organizzato dalle Donne in Nero e che si è via via trasformato fino a diventare un progetto condiviso con altre organizzazioni in primo luogo l'Associazione per la Pace, Salam ragazzi dell'Ulivo di Milano per una presenza di verità, testimonianza, solidarietà e di azioni ed iniziativa in Italia. Nelle ultime delegazioni vi è stato un intervento diretto, con azioni comuni con palestinesi israeliani per la protezione della popolazione palestinesi. Vi saranno al più presto altre delegazioni e lavoriamo per una grande iniziativa da tenersi in Palestina e Israele alla fine di Dicembre primi di Gennaio 2002.

Vi abbraccio, e teniamo aperta la nostra striscia di futuro.


Luisa Morgantini