[TESTIMONIANZE] - Forze dell'ordine spaccano vetri ambulanza





G8 - Cosa è successo ai COBAS
 IMPORTANTE - ARRESTATO ANCHE UN DISABILE
GLI AGENTI ROMPONO I VETRI DELLA NOSTRA AMBULANZA!
(si invia con viva preghiera di diffusione - tutto questo forse non è
verosimile, ma purtroppo è VERO)


Sono stato venerdì e sabato ai cortei con i COBAS. Alloggiavo nei pressi
dell'ex  manicomio Gaslini nell'asilo situato in Via Re di Puglia.
Oggi in TV si parla solo delle perquisizioni e dei pestaggi al campo base
del Social Forum, mentre si è taciuto totalmente su quanto abbiamo subito
noi nel campo dei COBAS. La mattina alle ore 9 circa l'intero campo è stato
circondato da una quindicina di camionette della polizia che sono scese da
queste per schierarsi in assetto di guerra. Era una provocazione! Si
aspettavano che rispondessimo con atti violenti per avere poi la mano
libera, libera presumibilmente di lanciare lacrimogeni nel campo e di
irrompere per manganellare tutti! Per fortuna io che ho trent'anni e altri
dirigenti adulti dei COBAS hanno invitato gli altri a non rispondere alla
provocazione.

Nel frattempo una nostra delegazione ha raggiunto le forze di
PS per chiedere loro cosa volessero da noi. Non abbiamo reagito
assolutamente, mentre un coro "assassini" ha cominciato ad echeggiare in
tutto il campo. Lentamente i poliziotti sono risaliti sulle camionette e
sirene accese sono andati via. Abbiamo subito compreso che non eravamo
sicuri neppure all'interno del campo, ogni barlume di legalità era svanita.
Esisteva solo l'odio della rappresaglia da consumarsi comunque e contro
chiunque. Nonostante ciò andammo quasi tutti alla manifestazione. Restarono
venti persone e fra questi diversi ragazzi greci che per vari motivi non se
la sentivano di manifestare.

Alcuni avevano riportato ferite (così mi è
stato riferito) il giorno prima. C'era anche un disabile figlio di un
dirigente dei cobas. La polizia intorno alle tredici è tornata per portare a
termine l'azione che non aveva completato alle ore 9. Sono entrati, hanno
rovesciato con enorme foga tutte le borse che i manifestanti avevano
lasciato, borse che contenevano in prevalenza effetti personali, cibo,
biancheria; hanno rovesciato anche le tende. Inoltre è stato sequestrato un
camion che per quanto ne so serviva per fornire viveri e striscioni ai
manifestanti. Tutti i documenti trovati, le macchine fotografiche, i
telefoni cellulari sono stati sequestrati. Poi i poliziotti hanno arrestato
tutti, senza distinzione - anche il disabile - lasciando una ragazza
giovanissima, un bambino di undici anni e un giovane prima arrestato, poi
riuscito fortunosamente a nascondersi nella segreteria del campo.

Delle
persone arrestate ancora non si sa niente. Sono successi altri fatti
incresciosi che hanno visti coinvolti i COBAS. Li riassumo brevemente perché
tutti sappiano. Noi avevamo un servizio sanitario nostro e un ambulanza
privata che seguiva i manifestanti pronta a dare i primi soccorsi a chi ne
avesse avuto bisogno. Durante il corteo di sabato l'ambulanza si è trovata
all'interno delle cariche della polizia. Un agente con il manganello senza
alcun riguardo per la donna ferita e due bambini che si trovavano
all'interno ha fracassato il vetro. Mentre venerdì poco dopo che il corteo
era stato diviso in due tronconi e uno si era spostato verso la zona rossa e
l'altro invece aveva svoltato a sinistra con alla testa i famosi black block
con i tamburi che al primo incrocio avevano rivoltato e incendiato una
Espace e una altra auto, abbiamo improvvisamente visto aprirsi al terzo
piano una finestra dalla quale è uscito un uomo con in pugno una pistola
molto grossa simile a quelle d'ordinanaza della PS. Quest'uomo ha sparato
subito due colpi in aria e poi altri abbassando il tiro. I black intanto
erano già fuggiti oltre, noi poeti con uno striscione giallo di cinque metri
con su scritto "No alla globalizzazione della cultura" siamo prima
retrocessi chiudendo lo striscione e poi siamo scappati di lato verso un
parco pubblico fuori dal corteo. Li siamo rimasti rifugiati su delle
panchine per circa un ora mentre degli anziani genovesi molto gentili -
nonostante quello che stava succedendo - hanno parlato con noi e ci hanno
offerto del vino.

    Io sono un artista appartenente al Movimento Giovani Poeti d'Azione,
gruppo assolutamente pacifico (senza nessun conflitto con le forze
dell'ordine) che ha partecipato al corteo con una ventina di manifestanti
fra poeti, artisti visivi e autori di teatro. Alcuni di noi erano nel campo
dei cobas per amicizia con alcuni dirigenti. Volevamo essere gli artisti
della manifestazione e non pensavamo minimamente a quello che sarebbe
successo. Ringraziamo a nome di tutto il Movimento "Giovani Poeti d'Azione"
(http://poetidazione.it) i genovesi per la tolleranza e la gentilezza
dimostrata verso di noi e chiediamo scusa per i danni e i disagi che la
manifestazione ha provocato.




Cordiali saluti
A.D.