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[TESTIMONIANZE] - Forze dell'ordine spaccano vetri ambulanza
- Subject: [TESTIMONIANZE] - Forze dell'ordine spaccano vetri ambulanza
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Wed, 25 Jul 2001 03:32:56 +0200
G8 - Cosa è successo ai COBAS IMPORTANTE - ARRESTATO ANCHE UN DISABILE GLI AGENTI ROMPONO I VETRI DELLA NOSTRA AMBULANZA! (si invia con viva preghiera di diffusione - tutto questo forse non è verosimile, ma purtroppo è VERO) Sono stato venerdì e sabato ai cortei con i COBAS. Alloggiavo nei pressi dell'ex manicomio Gaslini nell'asilo situato in Via Re di Puglia. Oggi in TV si parla solo delle perquisizioni e dei pestaggi al campo base del Social Forum, mentre si è taciuto totalmente su quanto abbiamo subito noi nel campo dei COBAS. La mattina alle ore 9 circa l'intero campo è stato circondato da una quindicina di camionette della polizia che sono scese da queste per schierarsi in assetto di guerra. Era una provocazione! Si aspettavano che rispondessimo con atti violenti per avere poi la mano libera, libera presumibilmente di lanciare lacrimogeni nel campo e di irrompere per manganellare tutti! Per fortuna io che ho trent'anni e altri dirigenti adulti dei COBAS hanno invitato gli altri a non rispondere alla provocazione. Nel frattempo una nostra delegazione ha raggiunto le forze di PS per chiedere loro cosa volessero da noi. Non abbiamo reagito assolutamente, mentre un coro "assassini" ha cominciato ad echeggiare in tutto il campo. Lentamente i poliziotti sono risaliti sulle camionette e sirene accese sono andati via. Abbiamo subito compreso che non eravamo sicuri neppure all'interno del campo, ogni barlume di legalità era svanita. Esisteva solo l'odio della rappresaglia da consumarsi comunque e contro chiunque. Nonostante ciò andammo quasi tutti alla manifestazione. Restarono venti persone e fra questi diversi ragazzi greci che per vari motivi non se la sentivano di manifestare. Alcuni avevano riportato ferite (così mi è stato riferito) il giorno prima. C'era anche un disabile figlio di un dirigente dei cobas. La polizia intorno alle tredici è tornata per portare a termine l'azione che non aveva completato alle ore 9. Sono entrati, hanno rovesciato con enorme foga tutte le borse che i manifestanti avevano lasciato, borse che contenevano in prevalenza effetti personali, cibo, biancheria; hanno rovesciato anche le tende. Inoltre è stato sequestrato un camion che per quanto ne so serviva per fornire viveri e striscioni ai manifestanti. Tutti i documenti trovati, le macchine fotografiche, i telefoni cellulari sono stati sequestrati. Poi i poliziotti hanno arrestato tutti, senza distinzione - anche il disabile - lasciando una ragazza giovanissima, un bambino di undici anni e un giovane prima arrestato, poi riuscito fortunosamente a nascondersi nella segreteria del campo. Delle persone arrestate ancora non si sa niente. Sono successi altri fatti incresciosi che hanno visti coinvolti i COBAS. Li riassumo brevemente perché tutti sappiano. Noi avevamo un servizio sanitario nostro e un ambulanza privata che seguiva i manifestanti pronta a dare i primi soccorsi a chi ne avesse avuto bisogno. Durante il corteo di sabato l'ambulanza si è trovata all'interno delle cariche della polizia. Un agente con il manganello senza alcun riguardo per la donna ferita e due bambini che si trovavano all'interno ha fracassato il vetro. Mentre venerdì poco dopo che il corteo era stato diviso in due tronconi e uno si era spostato verso la zona rossa e l'altro invece aveva svoltato a sinistra con alla testa i famosi black block con i tamburi che al primo incrocio avevano rivoltato e incendiato una Espace e una altra auto, abbiamo improvvisamente visto aprirsi al terzo piano una finestra dalla quale è uscito un uomo con in pugno una pistola molto grossa simile a quelle d'ordinanaza della PS. Quest'uomo ha sparato subito due colpi in aria e poi altri abbassando il tiro. I black intanto erano già fuggiti oltre, noi poeti con uno striscione giallo di cinque metri con su scritto "No alla globalizzazione della cultura" siamo prima retrocessi chiudendo lo striscione e poi siamo scappati di lato verso un parco pubblico fuori dal corteo. Li siamo rimasti rifugiati su delle panchine per circa un ora mentre degli anziani genovesi molto gentili - nonostante quello che stava succedendo - hanno parlato con noi e ci hanno offerto del vino. Io sono un artista appartenente al Movimento Giovani Poeti d'Azione, gruppo assolutamente pacifico (senza nessun conflitto con le forze dell'ordine) che ha partecipato al corteo con una ventina di manifestanti fra poeti, artisti visivi e autori di teatro. Alcuni di noi erano nel campo dei cobas per amicizia con alcuni dirigenti. Volevamo essere gli artisti della manifestazione e non pensavamo minimamente a quello che sarebbe successo. Ringraziamo a nome di tutto il Movimento "Giovani Poeti d'Azione" (http://poetidazione.it) i genovesi per la tolleranza e la gentilezza dimostrata verso di noi e chiediamo scusa per i danni e i disagi che la manifestazione ha provocato. Cordiali saluti A.D.
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