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Amarezza. Lilliput Trento, by Roberto
- Subject: Amarezza. Lilliput Trento, by Roberto
- From: Miriam - AltrEconomia <miriam at altreconomia.it>
- Date: Sat, 21 Jul 2001 01:24:01 +0800
Poche sono le parole per esprimere l'amarezza di questa giornata e cio' che abbimo vissuto in questa giornata iniziata bene con un clima festoso e con tanta gente. Purtroppo molto presto giungevano anche a noi di Lilliput notizie di scontri da altre zone della citta. Non immaginavamo pero' che i problemi potessero giungere presto fino alla piazza tematica dove erano stati allestiti i banchetti informativi delle numerose organizzazioni presenti. Apparsi dal nulla sono arrivati questi personaggi vestiti di nero con caschi e passamontagna armati di ogni cosa, dai sassi ai manganelli fino a piccoli lanciarazzi. Dietro di loro una scia di distruzione: vetrine infrante e cassonetti incendiati. In pochi secondi gli elicotteri della polizia hanno gettato i lacrimogeni ed e' cominciata la fuga di molte persone dalla piazza dove le strette vie genovesi lo permettono. Alcuni lillipuziani non si perdono d'animo e alzando le mani in aria cercano di fare scudo e si pongono a difesa della piazza. Qui scatta la cosa sorpendente: con una violenza inaudita la polizia carica i manifestanti e comincia a pestare indistintamente il gruppo pacifico e i giornalisti permettendo ai provocatori di dileguarsi. Molte persone rimangono a terra ferite, due delle nostre ragazze trentine ricevono manganellate del tutto gratuite da poliziotti avvelenati dall'odio. Perche' tutto questo? Oggi e' avvenuto un grave attentato alla democrazia del nostro paese. Perche' e' stato fin troppo chiaro che le azioni sono state premeditate e pianificate. Questa orda di barbari neri e' stata lasciata scorazzare per la citta' compiendo danni incalcolabili e permettendo loro di insidiare tutte le zone dove si stavano svolgendo azioni non pacifiche dando cosi'la scusa alla polizia di intervenire non sui provocatori ma bensi' sui manifestanti pacifici. Tutto cio' e' assurdo se si pensa poi che questi militari hanno sparato ad altezza d'uomo e colpito un ragazzo. Queste cose sono degne di una dittatura. Se quegli otto personaggi rinchiusi nella gabbia del centro di Genova avessero un minimo di dignita' dovrebbero sospendere immediatamente il vertice e riconoscere la responsabilita' delle forze dell'ordine incapaci, aggiungo volutamente, di gestire la citta'. Non si possono nascondere dietro alcuna bugia: o sono stati incapaci di mantenere l'ordine, e sarebbe scandaloso visto le forze dispiegate, oppure, come crediamo, si e' trattata di una strategia precisa che minaccia seriamente la credibilita' democratica del nostro paese e del nostro Governo. Quando siamo tornati al Forum Pubblico dopo alcune ore passate a capire come fosse possibile attraversare le zone presidiate da anarchici neri e polizia, siamo rimasti increduli nel vedere la citta' devastata come se si trattasse di una guerra civile. E' fin troppo facile prendere le distanza da questa miserabile schiera di personaggi vestiti di nero ma e' tuttavia necessario prenderci il tempo per fare autocritica sulle modalita' delle azioni in piazza perche' non possiamo piu' permettere di vedere schiacciata la forza delle nostre idee in questo modo. E intanto con amarezza e paura attendiamo la giornata di domani. Ci permettiamo di chiedere scusa alla citta' di Genova ferita senza motivo...
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