Ciotti e Bové i più applauditi, by Diego Marani





Ciotti e Bové al Public Forum
di Diego Marani, Nigrizia


Se al Genoa Social Forum l¹interesse di chi partecipa ai dibattitti si
potesse misurare dagli applausi, allora Luigi Ciotti e José Bové oggi sono
stati forse il centro dell¹interesse di tutti.
Strana coppia, forse. Il sacerdote del gurppo Abele e di  Libera,
l¹associazione contro le mafie, parla chiaro, e strappa applausi e consensi
quasi a ogni frase.
Anche se rifiuta di continuare a dire ³parole stanche² su giustizia e
solidarietà, ribadisce che non ha senso predicare la seconda senza cercare
di attuare la prima. La giustizia  passa prima di tutto da quella
finanziaria: e don Ciotti chiede con forza l¹abolizione dei paradisi
fiscali, luogo di riciclaggio del denaro sporco proveniente dalle attività
criminali di mezzo mondo. ³Le mafie, che hanno subito capito le regole della
globalizzazione, e a modo loro l¹hanno realizzata². Il sacerdote - che non
ha lesinato stoccate ai presidenti Bush e Berlusconi -  finisce il suo
intervento scusandosi, perché non riesce a non citare il Vangelo. ³Quando le
regole economiche  diventano meccanismi che creano ingiustizie e sofferenze,
allora bisogna scaccciare i mercanti dal tempio². Gli applausi si traformano
in un¹ovazione ritmata.
Il contadino francese diventato ormai un simbolo della lotta alla
globalizzazione non ha forse nemmeno bisogno di parlare per ricevere
applausi: bastano i suoi baffi, la sua pipa, i suoi occhi vivaci,
l¹immancabile mucca pezzata. Sarà forse un caso che in città non si vede un
McDonald's, e circola la leggenda che alcuni abbiano addirittura occultato
le loro vetrine in questi giorni per non farsi riconoscere?