[AI]Arriva l'acqua e... la polizia, by Tiziano Tissino



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Da: "tiziano.tissino at libero.it"<tiziano.tissino at libero.it>
Data: Thu, 19 Jul 2001 09:33:30 +0200
A: reporter at altreconomia.it
Oggetto: E' arrivata l'acqua... e la polizia

"Momenti di tensione", scriverebbe un giornalista qualsiasi, "questa
mattina allo Stadio del Tennis di Valletta Cambiaso".
In realtà, tutto si è svolto in maniera pacifica e tranquilla. Ma
andiamo con ordine e ricostruiamo l'accaduto.
Ieri, come ricordete, avevamo segnalato i problemi igienico/sanitari
all'interno del parco, dove sono accampati almeno un migliaio di
manifestanti, in gran parte stranieri: pochi bagni, un solo punto
acqua, cestini per l'immondizia insufficienti.
Nel corso della giornata il problema è stato risolto: hanno portato
nuovi bidoni per le immondizie ed installato tre lavabi con cinque
rubinetti ciascuno (con il non trascurabile dettaglio che i lavabi
erano in una posizione tale da essere ben poco visibili).
Forse proprio per questo, stamattina (o ieri sera?), qualcuno,
forzando il cancello e sfondando la porta, è entrato negli spogliatoi
del centro tennistico per farsi una doccia. Verso le 8.00, è arrivata
la polizia, avvertita dal custode, ma appena è stata vista subito una
folla si è radunata davanti al cancello del centro.
Mi sono avvicinato anch'io, per capire quel che stava succedendo ed
eventualmente contribuire a mantenere calma la situazione. Uno dei
poliziotti ci ha spiegato quel che era avvenuto e ci ha detto che era
loro intenzione procedere semplicemente all'identificazione delle
persone trovate all'interno degli spogliatoi. Ci ha detto che c'erano
stati dei danni, ma che comunque non era loro intenzione né di
arrestare né di denunciare nessuno: volevano solo i documenti. Due
ragazzi li avevano con loro; altri tre no. I poliziotti hanno quindi
deciso di accompagnare costoro alla loro tenda, ma questi sono
riusciti a svignarsela. A quel punto, i poliziotti si sono trovati
"rinchiusi" dietro il cancello del centro tennistico, con alcune
decine di manifestanti sulla scalinata di fronte a loro, che di fatto
impedivano l'eventuale passaggio della polizia, sebbene abbiano
mantenuto per tutto il tempo in atteggiamento pacifico e non
aggressivo (semplicemente, la gente era lì per cercare di capire quel
che era successo, e per far presente alla polizia il problema
dell'acqua: ancora non ci eravamo accorti che ci avevano installato i
lavabi...).
Siamo stati lì circa un quarto d'ora a parlare con i poliziotti, loro
cercando di convincerci a rintracciare le persone che erano entrate
negli spogliatoi, noi a dir loro che non avevamo idea di chi fossero e
che era impossibile trovarli in mezzo ai mille e passa
campeggiatori... piuttosto, cercassero di capire che, a lasciare mille
persone senz'acqua, questo era il minimo che potesse capitare.
Il dialogo è stato molto tranquillo, da entrambe le parti: nessuno ha
alzato il tono della voce, né lanciato minacce od insulti. Dopo
qualche minuto, una ragazza è tornata, dicendo che aveva fatto una
ricerca per il campo e qualcuno aveva visto uscire precipitosamente
dei ragazzi. A quel punto, i poliziotti si sono resi conto che non
c'era altro da fare e se ne sono andati, mentre il custode provvedeva
a chiudere nuovamente il cancello con un pezzo di ferro.
Morale della favola? Non so se ce n'?è una... mi limito a riportare
quel che diceva uno dei poliziotti: "In tutto questo il G8 non c'entra
niente, è solo un caso di violazione di proprietà privata."
Siamo sicuri che sia così, e che invece, in piccolo, molto in piccolo,
quanto è accaduto non sia che un esempio di come funziona il mondo
secondo il modello "G8", con la proprietà privata che ha il
sopravvento sul diritto all'acqua?