Irreale tranquillità, by Diego Marani e Andrea Semplici, Nigrizia



Irreale tranquillità della zona rossa
di Diego Marani
e Andrea Semplici
redazione di Nigrizia


Ma dove sono i senza fissa dimora del porto di Genova? E chi ha visto un
immigrato in un quartiere dove vivono nigeriani, magrebini, albanesi e
soprattutto equadoregni?
Non ce n¹è manco uno, nei giorni del G8.
Gironzoliamo a piedi per la fatidica zona rossa, scattata questa mattina
alle 7. Per le strade poliziotti, qualche raro giornalisti, ancora
poliziotti. Poche le variazioni sul tema: carabinieri, guardie forestali e
guardie di finanza. Nessun altro, negozi chiusi, strade deserte, nessun
panno steso alle finestre da quando stendere il bucato è diventato un gesto
non politicamento corretto (mostrare le mutande ai potenti potrebbe essere
interpretato in modo alllusivo). Non riusciamo nemmeno a contare i classici
quattro cani per strada.
Ci fermiamo a parlare con chi tutto l¹anno lavora e vive con i senza fissa
dimora e i poveri di Genova, in due  punti storici della città:
l¹associazioni di San Marcellino e la comunità di San Benedetto al Porto.
A San Marcellino il gesuita Giovanni La Manna, che si è fatto le ossa al
carcere minorile e alla periferia di Napoli, ci racconta l¹attività dei
dormitori, dei centri di accoglienza temporanea, dei laboratori artigiani di
pelletteria e della lavanderia. Tutti fermi, chiusi, con gli ospiti e i
lavoratori in montagna, fuori città, a parlare di G8 e globalizzazione, a
cercare di capire che cosa c¹entra tutto questo con la loro qualifica di
nuovi poveri ³sempre più giovani, specie le donne, e sempre più provenienti
da situazioni apparentemente insospettabili², spiega Giovanni.
Poi passiamo da un panificio clandentino alla faccia di Mc Donald¹s: alla
comunità di San Benedetto una ventina di volontari stanno tagliando 500
chili di panini affettando decine di prosciutti e formaggi per preparare un
bar Clandestino (lo scriviamo con la maiuscola per ricordare il titolo di un
disco) dove i panini verranno distribuiti gratis agli affamati contestatori
anti G8. 
³Perché non è giusto - ci spiegano i ragazzi della comunità di don Gallo-
spendere 6 mila lire per un panino durante il Genoa Social Forum².
PS. Il riferimento del disco è a Manu Chao; era stato lui, dopo il suo
concerrto qui a giugno , a lasciare una trentina di milioni per preparare
panini.