[ALTRINFORMAZIONE] - Vaticano e Islam: serve una globalizzazione giusta



Fonte: Corriere della Sera - 14/7/2001

Vaticano e Islam: serve una globalizzazione giusta

Appello congiunto ai Grandi: «Studiate benefici e pericoli». L’Ue cerca la strategia da adottare con i contestatori

ROMA - Appello congiunto del Vaticano e del Consiglio islamico internazionale in favore di una globalizzazione «giusta» a una settimana dal G8: le risorse tecnologiche e materiali sono un «bene comune dell’umanità» e devono venire quindi utilizzate per la «sicurezza e per il benessere dell’intera società umana». Nel testo, si chiede ai «grandi» della Terra che venga riconosciuta «l’importanza della globalizzazione dei suoi benefici», ma vengano anche denunciati «i pericoli che essa comporta, soprattutto nei confronti della realizzazione di un ordine mondiale giusto». L’appello è stato firmato per il Vaticano dal cardinale nigeriano Francis Arinze, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e per il consiglio islamico da Kamel Al-Sharif, segretario generale, al termine dei lavori del comitato di coordinamento islamico-cattolico. Ma un messaggio agli otto «grandi» verrà lanciato anche da sei personalità di statura mondiale attese per oggi a Roma. L’iniziativa è del governo, d’intesa con il Quirinale, che ha voluto riunirli per «riceverne l’opinione e il consiglio». Sadako Ogata, ex alto commissario Onu per i rifugiati, Luciano Pedro Mendes de Almeida, vescovo brasiliano, Mary Robinson, alto commissario Onu per i diritti umani, Abdul Sattar Edhi, fondatore in Pakistan del più vasto sistema di assistenza sociale del Terzo Mondo, e la scienziata Rita Levi Montalcini discuteranno gli stessi temi in agenda al G8, mettendo a disposizione la propria esperienza.

A BRUXELLES - Il G8 preoccupa anche l’Europa. A Bruxelles oggi è in programma una riunione dei ministri della Giustizia e degli Interni dei Quindici. Una sessione straordinaria, sulla scia dell’emozione e delle preoccupazioni suscitate dalle manifestazioni violente a Göteborg. Si cercherà una strategia comune per fare in modo che scene come quelle viste in Svezia non si ripetano anche in futuro, a cominciare da Genova. Lunedì prossimo toccherà invece ai ministri degli Esteri riunirsi per discutere gli aspetti più «politici» delle contestazioni anti-globalizzazione. Fra i temi sul tavolo, la «linea del dialogo e delle proposte concrete» avanzata dal nostro ministro degli Esteri Renato Ruggiero.


IL VATICANO - Mercoledì il Vaticano aveva messo a confronto anche il turismo con la globalizzazione, presentandolo come il «volto accattivante» di quest’ultima, per la sua apertura alle culture, alla sua capacità di dialogo e di convivenza. Nel ricordare in un documento gli «effetti peggiori» che non pochi luoghi accompagnano lo sviluppo turistico, come lo sfruttamento sessuale o sociale di donne e bambini, la diffusione dell’Aids e il traffico e il consumo di droghe, il documento afferma che «certamente non si può colpevolizzare la globalizzazione di queste piaghe dell’umanità e nemmeno ritenere il turismo unico responsabile, ma non si può ignorare che entrambi possano favorirli».


TOBIN TAX - Sul G8 uno dei temi che divide le forze politiche italiane è sempre la «Tobin Tax», imposta sulle transazioni finanziarie per scoraggiare le speculazioni. Lo ha detto ieri il ministro Ruggiero riferendo degli incontri e delle consultazioni avute in vista del G8. Intanto Attac Italia, gruppo che fa parte del Genoa Social Forum, ha annunciato di aver messo a punto una proposta che verrà presentata lunedì ai parlamentari che hanno votato contro la mozione sul G8 alla Camera. Verrà chiesto il sostegno per una «legge di iniziativa popolare sull’introduzione della Tobin Tax», ha detto Fiorino Iantorno di Attac. La casa dell’attivista ieri è stata perquisita dalla Digos, che cercava possibili armi ed esplosivi, senza tuttavia trovarne.
Bruno Bartoloni