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Rodolfo Gigli manda una lettera anche a casa mia per chiedere di votarlo
- Subject: Rodolfo Gigli manda una lettera anche a casa mia per chiedere di votarlo
- From: sandro ercoli <aercoli at mail.pelagus.it>
- Date: Tue, 4 Apr 2000 19:42:02 +0200
Comunicato stampa Rodolfo Gigli, quello del "caso Gigli-Icem", quello che ho sconfitto in tribunale nel processo su La mafia a Viterbo, manda una lettera anche a casa mia per chiedere di votarlo Giunto ad una certa età, uno non si stupisce più di niente. O quasi. Arriva anche a casa mia, come credo nelle case di migliaia di viterbesi, una lettera di Rodolfo Gigli, candidato di Forza Italia alla Regione Lazio, che chiede il voto. Nella letterina di propaganda è scritto che "si tratta di un ritorno" e che costui intende "salvaguardare, con coerenza, le esperienze politiche già fatte". Le conosco, quelle esperienze. Si tratta infatti del Rodolfo Gigli che ho già sconfitto in tribunale nel processo seguito al mio articolo su La mafia a Viterbo. Si tratta del Rodolfo Gigli del "caso Gigli-ICEM", quella che i magistrati definirono "Una torbida storia". Si tratta del Gigli segretario regionale della DC e presidente della Regione Lazio negli anni ruggenti di Sbardella. Si tratta del Gigli capo della corrente andreottiana di Viterbo quando a Viterbo (che non si trova in Sicilia ma nel Lazio) Salvo Lima presiedeva il congresso provinciale della DC. Si tratta del Gigli vertice operativo del sistema di potere andreottiano dominante sull'alto Lazio, il sistema di potere che interagendo col modello di sviluppo imposto al territorio aveva creato i prerequisiti per la penetrazione mafiosa a Viterbo, quando nel viterbese era latitante Pippo Calò, quando Gaspare Mutolo si trovava a Montalto di Castro, nel viterbese operava Alvaro Giardili, la Cassa di Risparmio di Viterbo finanziava Enzo Cafari per l'affaire Costa Tiziana a Crotone, e nell'alto Lazio era un pullulare di inquietanti presenze, a cominciare dalle intraprese dei "cavalieri dell'apocalisse mafiosa" di Catania. Dalle mie parti si dice di certe persone che "le compra chi non le conosce". Proprio perché so chi sia Rodolfo Gigli e quali siano le sue "esperienze politiche già fatte", è certo che non lo voterò, e mi indigna ed inquieta il pensiero che costui possa tornare a governare la Regione. Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo già consigliere comunale e provinciale promotore dell'"Osservatorio provinciale contro il regime della corruzione, l'intreccio politico-affaristico ed i poteri criminali" Viterbo, 30 marzo 2000 Mittente: Peppe Sini, str. S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax 0761/353532 -- Sandro e Roberta Ercoli Via C.P. La Fontaine 69 01100 Viterbo tel. 0761 290037
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