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banche armate: scrivi alle banche coinvolte nei traffici di armi
- Subject: banche armate: scrivi alle banche coinvolte nei traffici di armi
- From: Alessandro Marescotti <kfqma at tin.it>
- Date: Fri, 28 Jan 2000 11:44:28 +0100
BANCHE ARMATE E' con una certa incoscienza e, forse, la speranza di qualche soldo in più, che molti giovani etiopi si avviano a morire al fronte contro i loro fratelli eritrei. Una delle tante guerre assurde che costellano il Sud del mondo e che vedono coinvolti paesi già pesantemente martoriati dalla fame e da altri problemi endemici. Ma forse molti non sanno che gli aerei caccia Md-339c usati dall'esercito Eritreo sono stati finanziati con i prestiti della Banca San Paolo di Torino, con tanto di autorizzazione ministeriale. I nostri soldi, in altre parole, sono serviti ad alimentare morte e devastazione, a nostra completa insaputa. Non si tratta, ovviamente, di un caso isolato, dal momento che il coinvolgimento della banche nel commercio internazionale di armi, che confluisce in gran parte verso i paesi poveri, riguarda quasi tutto il sistema bancario. I dati vengono pubblicati ogni anno da un rapporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nel 1999 è stato particolarmente ricco di informazioni. Credit, Comit, la già citata San Paolo e la BNL sono tra le prime quattro banche italiane, ma ne seguono molte altre, comprese le più insospettabili. Ma lo sconcerto aumenta se pensiamo alle decine di iniziative di solidarietà che le banche espongono in bella vista in ogni filiale, forse anche a favore dei bimbi vittime della guerra. Il rapporto governativo rappresenta oggi l'unica fonte di informazione sugli investimenti degli istituti di credito che, come si sa, sono coperti dal segreto bancario, comodo alibi che consente ogni genere di operazione. Ma le banche, come ogni altra impresa, vive con il nostro sostegno di risparmiatori, attenti più al tasso di interesse applicato, che non alla destinazione dei nostri risparmi. E l'indifferenza dei risparmiatori è ciò su cui le banche fanno affidamento per ogni loro affare. Non ce ne rendiamo conto, ma il silenzio rafforza solo questo stato di cose. E' per questo che le riviste missionarie Nigrizia, Missione Oggi e l'associazione Pax Christi, hanno promosso un'iniziativa, rivolta primariamente alle varie realtà ecclesiali in occasione del Giubileo, ma anche "a tutte le persone di buona volontà", che chiede a ognuno di far sentire finalmente la propria voce, interpellando direttamente le banche. Citiamo l'appello: "Mentre sono in atto anche nella chiesa italiana importanti iniziative tese alla riduzione del debito dei paesi poveri, siamo convinti che questo non basta. Non è difficile ipotizzare che i fondi che si raccolgono per opere di carità, per condonare il debito e per altro, vengano poi depositati in banche che investono quegli stessi soldi nel traffico d'armi" (…). "Crediamo sia moralmente doveroso chiederci come e dove investono questi istituti bancari. Se è vero che il sistema economico, le "strutture di peccato" si basano sul consenso dei singoli, è importante riscoprire quindi le responsabilità che ognuno ha nell'appoggiare più o meno esplicitamente tale sistema. Non possiamo accettare il criterio che avendo dei soldi li dobbiamo far fruttare al meglio senza interrogarci sul mondo" (…). "Chiediamo quindi di: a) Scrivere alla direzione generale della propria banca, chiedendo la trasparenza. Cioè che confermi o smentisca per iscritto il coinvolgimento dell'istituto (attraverso finanziamenti o il semplice appoggio) in operazioni di esportazione di armi. E sollecitando la banca a un nuovo orientamento più attento alla redistribuzione del credito a favore dell'economia sociale e delle fasce più povere della popolazione. La risposta verrà resa pubblica. b) In caso di risposta vaga o di non risposta, interrompere i rapporti con la banca, rendendo pubblica la scelta". Sarebbe bello che ognuno di noi si impegnasse in questo atto di coraggio, magari investendo i propri risparmi nella Banca Etica, ormai presente anche a Milano. Sarebbe utile anche mettere in comune tali esperienze, rendendole pubbliche, perché si sviluppi un dibattito che vada oltre i confini ristretti dei gruppi "già sensibili". Roberto Cuda Elenco delle banche per importo investito in operazioni di esportazione di armi (1998): Ubae Arab Italian Bank; Credito Italiano; Istituto San Paolo di Torino; Banca Commerciale Italiana; Banca Nazionale del Lavoro; Banco di Napoli; Banca di Roma; Cassa di Risparmio di La Spezia; Monte dei Paschi di Siena; Banca Nazionale dell'Agricoltura; Banco Ambrosiano Veneto; Banca Toscana; Banca Popolare di Brescia; Banco do Brasil; Cariplo; Crédit Agricole Indosuez; Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino; Banca Popolare di Novara; Banca San Paolo di Brescia; Cassa di Risparmio di Firenze; Banca Carige; Barclays Bank; Unione Banche Svizzere; Banco di Chiavari e della Riviera Ligure; Unicredito Italiano (fanno parte del gruppo: Cassa di Risparmio di Torino, Cariverona, Cassamarca Treviso, Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Caritrieste, Rolo Banca 1473, Credito Italiano); Banca Popolare di Intra; Credito Agrario Bresciano; Banca Popolare di Lodi; Credito Emiliano; Banco Bilbao Vizcaya. Per comunicare la propria esperienza scrivere a: Redazione NIGRIZIA, Vicolo Pozzo, 1 - 37129 - VERONA (Italia). Per informazioni sulla Banca Etica: Barbara Cerizza, c/o Banca Etica, tel. 02/86997986.
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