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ALLARME COSTITUZIONALE
- Subject: ALLARME COSTITUZIONALE
- From: "as. int. mi ranchito" <miranchitoarci at yahoo.it>
- Date: Thu, 16 Sep 2004 09:42:54 +0200 (CEST)
E’ il 28 agosto la data che ha posto termine ad una riunione dei leaders della
maggioranza di governo, per la stesura del progetto di "grande riforma
costituzionale”, che attua il programma del Governo Berlusconi/Bossi/Fini, e
che dovra’ essere presentato in Parlamento, affinché sia approvato in tempi
rapidissimi.
Il progetto, così com'era stato elaborato ad agosto dalla commissione composta
da Pastore (FI), Nania (AN), D'Onofrio (UDC) e Calderoli (Lega Nord), prevede
l'abolizione dell'attuale Senato della Repubblica e la sua sostituzione con un
Senato Federale, o Senato delle Regioni, che dovrebbe essere eletto su base
regionale e che "si configura come il luogo istituzionale idoneo per
armonizzare una compiuta riforma federale con l'interesse nazionale della
Repubblica''.
In relazione ad esso, per un radicale impostazione federalista della
Costituzione, si legge:
1.le Regioni avranno competenza assoluta in materia di Sanità, Istruzione
scolastica e Pubblica Sicurezza, che applica fedelmente il disegno di legge
Bossi fermo attualmente al Senato;
2.la Corte Costituzionale sara’ riformata e composta da sei "Giudici Federali''
, eletti su base regionale allo scopo di federalizzare anche la Consulta, che
ora e’ composta da quindici giudici eletti per un terzo dal capo dello Stato,
per un terzo dal Parlamento e per un terzo dalla Magistratura.
La parte piu’ inquietante del progetto di riforma costituzionale, dal punto di
vista della garanzia dei diritti di uno stato democratico, e’ l’introduzione
del Premierato Forte, che cosi’ si articola:
1.rafforzamento eccezionale dei poteri del Presidente del Consiglio che, in
piu’, verrebbe eletto direttamente dal popolo;
2. l’introduzione di "norme antiribaltone'', che impedirebbero il controllo da
parte del Parlameno sugli atti del Presidente del Consiglio e lo scioglimento
automatico delle Camere nel caso che il Parlamento sfiduciasse il Presidente
del Consiglio.
L'intero progetto dovrebbe essere contenuto in un unico disegno di legge
costituzionale, che sara’ presentato e votato in Parlamento in tempi
strettissimi, compatibilmente con la procedura che, per le leggi
costituzionali, impone la doppia approvazione a distanza di almeno tre mesi:
prima lettura entro fine anno, seconda lettura entro aprile 2005, terza lettura
a settembre 2005 e approvazione finale entro dicembre 2005.
La riforma federalista della vigente Costituzione, se venisse messa in atto,
frantumerebbe l'Italia in 20 governatorati in concorrenza fra loro per
accaparrarsi poteri politici e risorse economiche, con l’Italia settentrionale
in posizione dominante, secondo il disegno secessionista e razzista di Bossi.
Il Premierato Forte di Berlusconi/Bossi/Fini è ispirato più ai poteri speciali
che Mussolini avoco’ a se’ con la legge del 24 dicembre 1925 (che inaugurarono
il ventennio fascista), che al premierato all'inglese o alla tedesca.
Con la legge del 24 dicembre 1925, Mussolini cumulò in sé le funzioni di Capo
del Governo e di Primo Ministro e venne investito della piena autorità
esecutiva, che esercitava a nome dell’allora re, senza ingerenza del
Parlamento, il quale venne privato dell'iniziativa delle leggi.
Rammentiamo le preoccupanti equivalenze tra il Premieriato Forte di
Berlusconi/Bossi/Fini e la legge fascista del 1925, su attribuzioni e
prerogative del Capo del Governo.
Allora, come adesso, il Capo del Governo non è più responsabile dei suoi atti
davanti al Parlamento.
Il Capo del Governo può inoltre emanare norme giuridiche senza doverne chiedere
l'approvazione delle Camere.
Allora veniva attuata una modifica sostanziale allo Statuto Albertino, come
adesso della Costituzione repubblicana vigente:
la figura del Capo del Governo sostituiva quella del Presidente del Consiglio,
gli veniva attribuita la facoltà di nominare e revocare i ministri, anch'essi
non più responsabili di fronte alle Camere, e gli era riconosciuto il diritto
di decidere su tutte le questioni che dovevano essere discusse dal Parlamento.
Il Premeriato Forte di Berlusconi/Bossi/Fini prevede l'elezione del premier
direttamente con la scheda elettorale, e sancisce il potere di quest'ultimo di
nomina e revoca dei ministri che di fatto, anche se formalmente non ancora
scritto nella Costituzione, con questo governo Berlusconi già avviene; ma
soprattutto perché con il potere di ricatto sulle Camere che gli conferirebbero
le "norme antiribaltone'', il Capo del Governo assumerebbe una posizione
dominante rispetto ad un Parlamento esautorato dei suoi poteri decisori, già
indebolito dalla sparizione del Senato, con un numero di deputati fortemente
ridimensionato e ridotto, in concreto, a mero organismo formale.
Di fatto, il progetto di "grande riforma costituzionale'' di
Berlusconi/Bossi/Fini mira ad esautorare il Parlamento delle sue funzioni
istituzionali di legiferazione e di controllo sull’operato del Governo e ad
investire il Premier di poteri eccezionali.
Tutto cio’ sembra essere la messa in pratica del disegno conservatore della P2.
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