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Chiusa la televisione comunitaria CATIA TV di Caracas.



Chiusa la televisione comunitaria CATIA TV di Caracas

dal sindaco golpista di Caracas Alfredo Peña de Ortega.



Il venerdì 10 luglio é stata chiusa a Caracas (Venezuela),
la televisione CATIA TV, che e' un'emittente comunitaria e indipendente che
trasmette in ambito di quartiere, nel rispetto della normativa di legge
venezuelana sulle comunicazioni di massa.


Il provvedimento di chiusura e' stato firmato dal sindaco golpista di
Caracas Alfredo Peña de Ortega, sostenitore e protagonista del fallito
colpo di stato dell'aprile 2002, che ha utilizzato in maniera illegale e a
fini politici di parte la locale Polizia Metropolitana di Caracas, che ha
fatto irruzione negli studi di CATIA TV, ne ha espulso giornalisti e
tecnici, e ha spento questa emittente comunitaria indipendente e
democratica.

Fu lo stesso sindaco Alfredo Peña, che si e' sempre proclamato paladino
delle liberta' e dei diritti civili, ad ordinare alla stessa
Polizia Metropolitana di sparare contro la popolazione quando scendeva
nelle piazze di Caracas, contro il golpe dell'aprile 2002, sostenuto dagli
oligopoli economici, con l'appoggio degli USA, per testimoniare il proprio
appoggio a Hugo Chavez Frias, legittimo presidente del Venezuela,
imprigionato dagli stessi golpisti.

Ora, il sindaco Alfredo Peña mette in atto la propria vocazione repressiva
per chiudere arbitrariamente la televisione comunitaria Catia TV, che aveva
sviluppato la propria missione informativa mandando in onda servizi sui
bisogni sociali e sui diritti civili degli strati sociali piu' sfruttati ed
emarginati di Caracas.
Le televisioni private controllate dai grandi gruppi economici del
Venezuela hanno sempre attaccato, spesso in maniera violenta e oltraggiosa,
il processo rivoluzionario Bolivarianao e il legittimo governo Bolivariano
del presidente Hugo Chavez Frias.

Quelle televisioni nazionali, che detengono il controllo informativo quasi
totale in Venezuela, hanno sostenuto il fallito golpe dell'aprile 2002 e
forniscono informazione decontestualizzata e unidirezionale, non sono state
chiuse, non hanno subito alcuna censura e trasmettono liberamente.

Questo dimostra che nel Venezuela Bolivariano esiste liberta' di
espressione anche per la minoranza golpista e oligopolista che detiene il
controllo dei grandi media informativi.

Al contrario, Alleanza Democratica (aderente all'Internazionale Socialista)
e i fascisti di Primero Justicia, hanno promosso e sostenuto il golpe
dell'aprile 2002 e compiono in continuazione provocazioni, attentati,
azioni che violano i diritti civili e sociali.

Se questi partiti golpisti governassero il Venezuela, cosi' come hanno
fatto per piu' di 40 anni, questi comportamenti antidemocratici e violenti
sarebbero all'ordine del giorno.


Denunciamo l'azione repressiva e la vocazione golpista del sindaco Alfredo
Peña e chiediamo che l'emittente comunitaria CATIA TV possa tornare a
trasmettere liberamente.

Invitiamo a tutti i media indipendenti, giornalisti, lavoratori
dell'informazione, ecc., a prendere posizione contro questa nuova
manifestazione di repressione della democrazia e della liberta' di
espressione in Venezuela, da parte dei golpisti, dei partiti politici e dei
poteri economici che li sostengono.



RETE BOLIVARIANA

CIRCULO BOLIVARIANO DE ROMA

SIN COBAS NAZIONALE

AS. ITALIA-CUBA

LA MADRUGADA

AS. INTERCULTURAL MI RANCHITO



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