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Fw: Sgombero del Municipio Autonomo con cui la Provincia di Lucca ha un patto di solidarietŕ



----- Original Message -----
From: <mailto:aldzanch@tin.it>Aldo Zanchetta - Libreria Karma

Sent: Monday, December 16, 2002 8:39 AM
Subject: Sgombero del Municipio Autonomo con cui la Provincia di Lucca ha
un patto di solidarietŕ

Oggi inizia lo sgombero della popolazione di alcuni municipi della zona dei
Montes Azules con pretesti ecologici
Fra questi sembra esserci il municipio di Lucio Cabanas legato da un patto
di solidarietŕ con la Provincia di Lucca
Abbiamo chiesto e attendiamo maggiori informazioni per iniziare una
eventuale azione telematica (e non solo) di solidarietŕ
Aldo Zanchetta

Subject: ez: Allarme rosso nella Selva Lacandona Chiapas

da: Indymedia by RF & MFN - 15 dicembre
Allarme rosso nella Selva Lacandona Chiapas

imminente sgombero violento di nove comunita' indigene nella selva
lacandona chiapas

Previsti imminenti sgomberi violenti di comunitá indigene

Come annunciato da una feroce campagna stampa contro gli indigeni
istallatisi all'interno della Reserva Integral de la Biosfera de Montes
Azules (RIBMA), sembra che l'operativo di sgombero di numerosi
"asientamentos" di indigeni sia ormai imminente. L'operativo dovrebbe
interessare nove comunitá nel sudovest della RIBMA considerati invasori, in
pratica indesiderati dalle autoritá governative. La denuncia fatta da
Maderas del Pueblo del Sureste ha trovato conferma nelle parole del
governatore dello Stato del Chiapas Pablo Salazar Mendiguch&iacutea che in
una intervista non ha negato la prossima azione contro le popolazioni
indigene considerate "invasori" della Riserva; Pablo Salazar
Mendiguch&iacutea ha voluto sottolineare che non si tratta di un operativo
contro l'EZLN. I dati al momento conosciuti sembrano indicare il contrario.
L'area interessata risulta a forte presenza zapatista e rientra tra quelle
zone del Chiapas dove si concentrano grandi risorse strategiche come
giacimenti di petrolio, biodiversitá, oltre ad essere interessata da uno
dei progetti per la costruzione di grandi centrali di energia
idroelettrica. In merito a quest'ultimo progetto, che rientra nel Plan
Puebla Panama, la denuncia arriva dagli abitanti Lacandoni da anni in
conflitto, a fianco del governo, con le comunitá in resistenza: la grande
diga determinerebbe l'inondazione di una vasta area della RIBMA totalmente
compresa nel territorio che nel 1972 per decreto presidenziale venne donato
alla Comunitá Lacandona. La zona é da anni meta di popolazioni in fuga da
aree di grande pressione demografica e scarsezza di terra, come Comitan e
Los Altos in Chiapas, aggravata dalla continua crescita dei contingenti
militari. Nello stesso 1972 il governo messicano si impegnó a donare parte
della terra agli indigeni non lacandoni pur di non toccare le ampie
proprietá di cachiques (proprietari terrieri) e ganaderi (latifondisti
allevatori). La soluzione del problema é stata continuamente rimandata fino
alla creazione, negli ultimi anni di un Tavolo di trattativa (Mesa Agraria
Ambiental) al quale peró non sono state invitate le realtá indigene attive
sul territorio. Vi sono rappresentate viceversa le organizzazioni e imprese
che hanno interessi concreti sulla Selva Lacandona; tra questi la ONG
Conservacion Internacional (CI), finanziata da una cordata di
multinazionali, dalla Banca Mondiale e da Savia, giá Pulsar Internazional,
azienda attiva da anni nella bioprospezione, nella biopirateria e
nell'ingegneria genetica. Proprio da CI e dal Consejo Estatal por los
Incendios Forestales e da SEMARNAT (Secretaria de Medio Ambiente y Recursos
Naturales) sono state realizzate le indagini in campo e i voli aerei che
hanno portato alla denuncia di comunitá "irregolari" all'interno della
selva (Informe Semarnat del Gennaio-Giugno 2001). Per alcuni di questi pare
che i giorni siano contati. CI denuncia gli indigeni come colpevoli della
apertura di radure per la coltivazione nella selva. Pur mancando studi
puntuali, la crescente militarizzazione della regione e le sue
infrastrutture, lo sfruttamento dei suoi giacimenti petroliferi, la
costruzione di infrastrutture turistiche hanno senz'altro avuto un impatto
altrettanto rilevante sull'ambiente. Giova ricordare, inoltre, che in un
secolo tra il 1860 e il 1960 la selva mesoamericana messicana é stata
dimezzata da aziende statunitensi e messicane di legname; negli anni
successivi la situazione si é addirittura aggravata per lo sviluppo
dell'allevamento di bestiame. La questione della terra ha visto da sempre
emarginati gli indigeni, suoi originari abitanti. Adesso con l'importanza
assunta dalle risorse biologiche, la necessité di disporre liberamente dei
giacimenti petroliferi presenti, l'interesse internazionale per
l'ecoturismo, le richieste di terra da parte degli indigeni vengono
addirittura criminalizzate a vantaggio esclusivo delle aziende coivolte
nella privatizzazione giá avviata di risorse e territorio.