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nicaragua



Managua, 12-12-02

 Durante la mattinata di oggi 12 dicembre la situazione politica
nicaraguense ha subito un'improvviso cambio di rotta. Erano varie settimane
in cui il Parlamento viveva una posizione di stallo a causa del rifiuto, da
parte del settore del Partido Liberal fedele all'ex Presidente Arnoldo
Alemān, di formare il quorum.

Nella giornata di ieri, dopo l'ennesimo scontro verbale e fisico
all'interno del Parlamento, la Giunta Direttiva di questo Potere ha sospeso
per 45 giorni i diputati Enrique Quiņonez e Delia Arellano per essersi
assentati durante 21 giorni consecutivi senza una giusta causa. Il
Regolamento Interno del Parlamento prevede che la Giunta Direttiva possa
chiamare, in sostituzione dei diputati sospesi, i loro rispettivi
supplenti. Nella mattinata di oggi la Giunta Direttiva ha chiamato il
diputato di Camino Cristiano (partito evangelico alleato con il PLC),
Mariano Suarez Salazār, supplente della diputata Arellano, affinché si
integrasse alla sessione parlamentare. Subito dopo ha incluso nell'Ordine
del Giorno la votazione per la desaforaciōn di Arnoldo Alemān e cioé per
togliergli l'immunitā parlamentare. Allo stesso tempo la Asamblea Nacional
(Parlamento) č stata completamente isolata dalle forze della Polizia ed i
Corpi Speciali, chiamati dalla stessa Giunta Direttiva, hanno pr!
eso posizione all'interno del Parlamento per evitare qualsiasi tipo di
disordine. Il Presidente della Repubblica, Enrique Bolaņos, ha chiamato il
Quartiere Generale dell'Esercito e usando la sua carica di Capo Supremo
delle Forze Armate, ha chiesto di decretare l'Allerta Rossa Preventiva in
tutto il Paese che vuol dire l'essere pronti ad intervenire militarmente
nel caso in cui il Presidente lo chieda.

Immediata la reazione della parte arnoldista che si é rifiutata di passare
sotto il metal detector all'entrata del Parlamento ed ha avuto collutazioni
con i membri della Polizia preposti a questa funzione. Probabile la
presenza di armi all'interno del Parlamento stesso.

Quando il Presidente della Asamblea Nacional, Jaime Somarriba, ha
cominciato la sessione approvando il quorum di 47 diputati ed ha letto
l'ordine del giorno che prevedeva la votazione per la desaforaciōn di
Alemān, molti membri del PLC hanno incominciato a reagire violentemete
strappando microfoni, insultando e cercando di aggredire il "voto 47",
Mariano Suarez (92 i deputati e per avere la maggioranza sono necessari 47
voti).

Il diputato Orlando Tardencilla del gruppo "Azul y Blanco" ha potuto
leggere la lunga risoluzione della Commissione Speciale per le Immunitā
Parlamentari, con la quale si ammette a votazione la proposta di
desaforaciōn di Arnoldo Alemān, Martha Mc Coy e David Castillo (tutti
accusati di vari reati di corruzione), solo grazie ai diputati sandinisti
che hanno formato un cordone di protezione per evitare agressioni.

Varie le accuse di irregolaritā presentate dai liberali secondo le quali,
la diputata Arellano, aveva presentato giustificazioni mediche per la sua
assenza dal Parlamento, ma la Direttiva ha preferito accettare
l'insediamento del suo supplente prima di verificare la documentazione
presentata dalla diputata.

In questo clima di tensione é incominciato il dibattito parlamentare al
quale stanno partecipando quasi tutti i membri del PLC arnoldista. Durante
il dibattito si sono visti vari membri del PLC parlare con i membri del
gruppo "Azul y Blanco" per evitare che votassero contro Alemān.

Dure le dichiarazioni e da voci che sono filtrate, sembra che si aspetti
solo la votazione per l'arresto di Alemān. In questo momento, alle ore
13.15 (20.15 italiane), sta continuando il dibattito ed il Paese é
completamente fermo ed incollato alla televisione che sta trasmettendo in
diretta dal Parlamento.

Entro oggi si saprā se l'improvvisa manovra di Bolaņos avrā effetto e se
davvero ci saranno i 47 voti necessari.

 Giorgio Trucchi - Managua


ULTIMA ORA

 Alle ore 15.31 del giorno 12 dicembre 2002 la Asamblea Nacional del
Nicaragua ha votato a favore della desaforaciōn (perdita dell'immunitā
parlamentare) dell'ex presidente Arnoldo Alemān che ora potrā essere
processato per vari delitti tra cui lavaggio di denaro, truffa ai danni
dello Stato, deviazione di fondi pubblici ed associazione per delinquere.
Domani si voterā per la desaforaciōn di altri tre diputati liberali: David
Castillo, Martha McCoy e la figlia di Alemān, Maria Dolores Alemān.

La votazione ha visto 47 voti a favore e zero contro, grazie al voto
decisivo del diputato supplente della diputata Delia Arellano, Mariano
Suarez Salazār.

Dopo i primi minuti di tensione in cui i diputati liberali hanno cercato in
tutti i modi di impedire lo svolgersi della sessione parlamentare, i lavori
sono continuati con gli interventi di vari membri del PLC (Partido Liberal
Constitucionalista) fedeli ad Alemān che hanno declamato i pregi del loro
"capo" e nemmeno tanto velate minacce a chi stava votando contro di lui,
soprattutto i liberali confluiti nel Gruppo Parlamentare "Azul y Blanco"
che appoggiano il Governo di Enrique Bolaņos.

La Asamblea Nacional é stata presidiata tutto il giorno da forti
contingenti della Polizia Nazionale che si é installata con i suoi Corpi
Speciali all'interno del Parlamento stesso.

Durante la dichiarazione di Alemān, l'ex mandatario ha fatto cenno a tutti
i risultati della sua gestione e si é difeso, attraverso il portavoce del
PLC, da tutte le accuse che gli sono state rivolte in questi mesi.

Il suo discorso, parafrasando in modo inaspettato il leader cubano Fidel
Castro, si é concluso con la frase: "La Storia mi assolverā".

I prossimi giorni saranno di sicura tensione e quanto é accaduto oggi é
solo l'inizio ed attualmente é difficile prevedere quale sarā l'evolversi
della situazione.

E' probabile che giā domani la giudice Juana Mendez, dopo aver ricevuto la
trascrizione ufficiale da parte della Asamblea Nacional del ritiro
dell'immunitā parlamentare di Alemān, estenderā il mandato di cattura per
l'ex mandatario ed il relativo divieto di uscita dal Paese.

La storia del Nicaragua ha oggi avuto l'ennesimo colpo di scena e la
speranza é che la violenza non si impossessi, ancora una volta, del Paese.



Giorgio Trucchi-Managua