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Argentina, fallito il vertice di Saa con i governatori
- To: <latina@peacelink.it>
- Subject: Argentina, fallito il vertice di Saa con i governatori
- From: "Nello Margiotta" <animarg@tin.it>
- Date: Mon, 31 Dec 2001 00:54:20 +0100
poco tempo per Rodriguez Saa
La riunione è stata aggiornata ad oggi a Buenos Aires
Poi il Capo dello Stato parlerà alla nazione
(www.repubblica.it)
BUENOS AIRES - E' fallito ed è stato aggiornato a domani il vertice
peronista che il presidente argentino ad interim Adolfo Rodriguez Saa aveva
convocato a Chapadmalal, una località balneare a 450 chilometri da Buenos
Aires. Alla riunione, che doveva servire a disporre alcune misure urgenti
per frenare il collasso dell'economia, hanno partecipato solo sei
governatori peronisti. Solo una parte di quelli che il capo di stato aveva
chiamato. All'appello mancavano alcuni dei più importanti: Carlos Reutemann
(Santa Fe), Juan Manuel de la Sota (Cordoba) e Nestor Kirchner (Santa Cruz),
veri e propri "elefanti" del giustizialismo, senza il cui appoggio Rodriguez
Saa potrebbe fare ben poca strada. I governatori assenti, a quanto pare,
sono preoccupati della propria immagine in vista delle probabili elezioni di
marzo e di quelle sicure del 2003. Evidentemente non sono abbastanza
fiduciosi sulle possibilità di riuscita dell'operazione politica che il
presidente ad interim sta tentando con tempi strettissimi e quasi nessuna
alternativa.
Forse per questo, davanti alla diserzione dei governatori, Rodriguez Saa
sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe minacciato di dimettersi. Poi, la
decisione di aggiornare l'incontro a questa mattina (31 dicembre) e di
rivolgere un appello alla nazione i cui contenuti, però, non sono stati resi
noti.
Rodriguez Saa, si diceva, ha pochissimo tempo a disposizione. Oggi, lunedì,
riaprono le banche che dovrebbero (se rispetteranno l'indicazione
presidenziale) versare ai correntisti i corrispettivi di stipendi e
pensioni. Ma la tensione resta altissima. La protesta popolare sembra
difficile da calmare e di sicuro c'è anche chi lavora per fomentare i
disordini. Ormai c'è chi parla apertamente dei rischi di guerra civile. Come
uno dei principali leader del Partito radicale, Leopoldo Moreau: "Il paese -
ha detto ieri - si trova nell'anticamera della guerra civile". Un concetto
già messo in campo da Eduardo Duhalde, ex governatore della provincia di
Buenos Aires.
Nello
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