Fw: news

["Stefania Galllaro" <gallarous@tiscalinet.it>]

----- Original Message -----
From: "Alberto Autelitano" <a.autelitano@amnesty.it>
To: <Undisclosed-Recipient:;>
Sent: Wednesday, September 05, 2001 3:53 PM
Subject: news


> PERU, 5 SET 2001 (3:11)
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> SOLLECITATA APERTURA INCHIESTA SU STERILIZZAZIONI FORZATE/ANNUNCIATO
SCHEDA
> (STANDARD, PEACE/JUSTICE)
>
> È necessario approfondire le indagini sulle sterilizzazioni forzate
> realizzate durante il governo del destituito presidente Alberto Fujimori e
> stabilire quali furono le responsabilità dell’ex Capo di Stato. Questa l’
> opinione del direttore dell’Associazione pro diritti umani (Aprodeh),
> Francisco Soberon, che ha chiesto l’apertura di un’inchiesta sulle denunce
> del ministro della sanità, Luis Solari de la Puente, certo del diretto
> coinvolgimento di Fujimori nel programma di sterilizzazione chirurgica di
> massa perseguito dal suo esecutivo. Secondo Soberon è inoltre di estrema
> rilevanza stabilire con certezza se tale pratica fu diretta espressamente
> contro le comunità andine e le minoranza indigene della selva. “In tal
> caso – ha dichiarato il presidente di Aprodeh – sarebbe opportuno parlare
di
> genocidio, poiché a farne le spese sarebbero state proprio le etnie più
> piccole e più bisognose di garanzie di sopravvivenza”. A detta di Diana
> Miloslavich, coordinatrice del “Movimento amplio de Mujeres”, il
> coinvolgimento di Fujimori e del suo ex braccio destro, Vladimiro
Montesinos
> Torres nella pianificazione delle sterilizzazioni è un dato di fatto, così
> come quello di diversi ex funzionari del ministero della sanità. Esiste
> inoltre un rapporto del Comitato di America Latina e Caraibi per la difesa
> dei diritti umani, secondo il quale il governo aveva programmato 100mila
> sterilizzazioni entro il 1996, 130mila per il 1997 e 165mila per il 1998.
> Secondo l’Istituto nazionale di statistica e informatica (Inei), l’
esecutivo
> di Fujimori ne riuscì infine a praticare ‘solo’ 81mila nel 1996, ma riuscì
a
> centrare l’obiettivo prefissato l’anno successivo. (FB)
> Fonte MISNA
>
>
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> PERU, 5 SET 2001 (3:25)
>
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> STERILIZZAZIONI FORZATE: LE VITTIME DIMENTICATE (STANDARD, PEACE/JUSTICE)
>
> Tra il 1998 e il 2000, la ‘Defensoria del Pueblo’ (ufficio governativo per
i
> diritti civili) ha ricevuto più di un centinaio di denunce di donne
> sottoposte alla legatura delle trombe di Falloppio sotto minaccia o
inganno.
> Nonostante sia stato provato che in molti casi, alcuni addirittura
mortali,
> le sterilizzazioni furono forzate o praticate senza adeguate misure
> sanitarie, ad oggi nessuna vittima ha ancora ricevuto un indennizzo. Tra
le
> vicende più eclatanti, quella di Margarita Mestanza Chavez, deceduta dopo
un
> intervento chirurgico nel 1998. Nel marzo di quest’anno, il governo
> peruviano ha accolto le raccomandazioni della Corte interamericana dei
> diritti umani (Cidh) che sollecita a risarcire economicamente i suoi
> familiari, ad investigare sull’accaduto, sanzionare i responsabili e
> adottare adeguati provvedimenti per evitare il ripetersi di simili
episodi.
> Tuttavia, sono numerosi i casi di donne vittime del programma di
> sterilizzazione forzata praticato dall’esecutivo del destituito presidente
> Alberto Fujimori, rimasti impuniti. Tra quelli documentati, quello di
> Alejandrina Tapia Cruz, operata nell’ambito di un programma di
> pianificazione familiare lanciato a Cajacay il 22 settembre 1996 e morta
il
> giorno seguente di peritonite. Bernardina Alva, di 26 anni, accettò invece
> di sottoporsi all’intervento a Tocache il 20 dicembre 1996 in cambio di
> qualche abito e di cibo per i suoi figli. Damiana Barrientos infine fu
> ricoverata il 23 marzo 1999 presso un ospedale di Lima per un parto
cesareo.
> Il bambino morì ed i medici, senza avvertire la donna, le legarono le
trombe
> di Falloppio. Tre mesi dopo la vittima sporse denuncia, ma ad oggi non ha
> ancora avuto risposta dalle autorità competenti. (FB)
> Fonte MISNA
>
> Alberto Autelitano
> Via Degli Sminatori 10/h
> 40026 Imola (BO)
> Tel. 0338 - 2996862
> e-mail a.autelitano@amnesty.it
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